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sabato 11 maggio 2024

È VENUTO IL TEMPO DI GRIDARE AL SIGNORE.

 

È VENUTO IL TEMPO DI GRIDARE AL SIGNORE.

 

“Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio                                      

Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.” (Esodo 2, 23-25).

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“Coraggio, figli miei, gridate a Dio ed egli vi libererà dall'oppressione e dal potere dei vostri nemici.” (Baruc 4,21)

                                 

Foto Dani

 

Detto così, può fare impressione. Ma tutta la Sacra Scrittura è piena di questo gridare. Soprattutto ne sono pieni i Salmi.

Il popolo di Dio, che conosceva bene la legge del Signore, tuttavia non le rimaneva fedele,  piangendone le conseguenze. Nel momento del bisogno e nell’angoscia ricordava le promesse del suo Signore e Dio, e gridava a Lui, memore della Sua misericordia e fedeltà al patto fatto coi Padri; allora, contrito e umiliato, si pentiva e digiunava, riconoscendo i  propri peccati, anche pubblicamente, e innalzando ferventi suppliche.

Purtroppo, la storia di questo popolo, immagine di quello che succede nella vita di ognuno di noi, è piena di questi alti e bassi. Basta leggere uno di questi resoconti, presenti nella stessa Sacra Scrittura, come il capitolo 9 del libro di Neemia.

 

Ma che significa gridare al Signore?

Due anni fa, –  e per la prima volta in 41 anni – in un messaggio, la Regina della Pace ci disse:

''Cari figli! Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni Satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito: ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati perché non ascoltate Dio che vi ama e desidera salvarvi e guidarvi verso la vita nuova. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.'' (25 marzo 2022 ).

 

Questo gridare a Dio, che nella storia sacra si è reso necessario innumerevoli volte,    ha a che fare con la preghiera “forte” o “potente” che la Madonna ha chiesto ai suoi cari figli e Apostoli?

“Apostoli del mio amore, la forza della preghiera detta a partire dal cuore, di una preghiera potente e colma d’amore, cambia il mondo.” (2 settembre 2019). 

Io ritengo di sì.

Intanto, la preghiera potente o forte, come il gridare a Dio, non è da confondere con la preghiera emozionale. Questa preghiera che parte dal cuore è quella che permette allo Spirito di Gesù di “gridare” dentro di noi.

Occorre, infatti, che permettiamo allo Spirito Santo di gridare nel nostro cuore. Lo  Spirito Santo non solo è la nostra forza nella preghiera, ma è anche Lui stesso che grida dentro il nostro cuore:

                “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6).

 

San Paolo spiega che “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.” (Rm 8,26-27).

Per questo dobbiamo fidarci dell’intercessione dello Spirito Santo.

Col soccorso dello Spirito Santo la nostra preghiera diventa potente e forte. È Lui che ci ricorda le parole di Gesù e ci fa penetrare nel loro significato autentico. È Lui che ci ricorda le promesse che Dio ci ha fatto. È Lui che ci dà forza: “riceverete la forza dallo Spirito Santo” (Atti 1,8).

Gridiamo, dunque, appellandoci alla fedeltà del Signore, poiché Egli è fedele alle Sue promesse.

La Madonna nei suoi messaggi ci dà altri suggerimenti. Infatti, come eliminare gli impedimenti all’azione dello Spirito Santo?

Se lo Spirito Santo grida a partire dal nostro cuore, allora non può farlo da un cuore impuro. Egli vuole trovare dei cuori puri ed umili:

“voi, con la vostra preghiera detta a partire da un cuore puro ed aperto, e con i doni che offrite a mio Figlio, farete sì che anche i cuori più duri si aprano” (2 settembre 2019)               .

“Non abbiate paura, io sono qui. Non siete soli. Prego lo Spirito Santo affinché vi rinnovi, affinché vi fortifichi. Prego lo Spirito Santo, affinché aiutando gli altri, possiate guarire voi stessi. Prego affinché, per mezzo Suo, diventiate figli di Dio e miei Apostoli”. (2 settembre 2013).

La Santissima Trinità è all’opera per fortificarci. Il Figlio lo fa con i sacramenti che Lui stesso ha istituito, ma in modo speciale lo fa nell’Eucaristia, definita il Pane dei Forti:

“mio Figlio che vi nutre col suo Corpo e vi fortifica col suo Sangue.” (2 maggio 2018).

“La forza la troverete nell’Eucarestia: mio Figlio che vi nutre con il suo Corpo e vi rafforza con il suo Sangue.” (2 febbraio 2020).

Il Padre stesso, al Quale rivolgiamo le nostre preghiere – per Cristo, con Cristo e in Cristo nell'unità dello Spirito Santo – ci sostiene con la sua Forza, soprattutto quando vede che siamo uniti:

“Vi invito a radunarvi nella famiglia di Dio ed a rafforzarvi con la Forza del Padre. Come singoli, figli miei, non potete fermare il male che vuole regnare nel mondo e distruggerlo. Ma per mezzo della volontà di Dio, tutti insieme con mio Figlio, potete cambiare tutto e guarire il mondo.” (2 agosto 2011).   

In condizioni di estrema necessità, ricorriamo alla supplica, un modello di preghiera più ardente. Una volta la Madonna si riferì ad esse: 

“Cari figli! Ascolto le vostre suppliche e preghiere ed intercedo per voi presso mio Figlio Gesù che è via, verità e vita.” (25 giugno 2020).

Dio vuole che siamo insistenti, come dimostrano alcuni casi riportati nei Vangeli e alcuni suggerimenti di nostro Signore Gesù Cristo, supportati da parabole.

 

MODELLI SUGGERITI

                Tra i tanti modelli da trarre dalla Sacra Scrittura, anche per le modalità in cui si realizzano gli eventi in essi descritti, oltre al capitolo 9 di Neemia, già citato, suggerirei il capitolo 4,9-13 di Giuditta:

                “Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande impegno.    

Essi con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro schiavi si cinsero di sacco i fianchi.

Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore.

Ricoprirono di sacco anche l'altare e alzarono il loro grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti.

Il Signore porse l'orecchio al loro grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il popolo digiunava da molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al santuario del Signore onnipotente”.

In questo modello sono uniti insieme la purificazione (tutti si umiliarono con grande impegno) – questo momento si può far coincidere con la confessione – , il digiuno, la “fervida insistenza”, la supplica  senza interruzione”.

 

MODELLI DI PREGHIERE SUGGERITE

Oltre alle modalità, nella Sacra Scrittura c’è l’imbarazzo della scelta riguardo alle stesse preghiere. Riguardo, cioè, alle parole o espressioni stesse usate dagli autori sacri. Come ho sottolineato all’inizio, i Salmi ne sono pieni.

Eccone alcuni:

SALMO 33

[7] Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo libera da tutte le sue angosce.

[8] L'angelo del Signore si accampa

attorno a quelli che lo temono e li salva.

[9] Gustate e vedete quanto è buono il Signore;

beato l'uomo che in lui si rifugia.

[16] Gli occhi del Signore sui giusti,

i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

[17] Il volto del Signore contro i malfattori,

per cancellarne dalla terra il ricordo.

[18] Gridano e il Signore li ascolta,

li salva da tutte le loro angosce.

 

SALMO 85

[1] Supplica. Di Davide.

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,

perché io sono povero e infelice.

[2] Custodiscimi perché sono fedele;

tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.

[3] Pietà di me, Signore,

a te grido tutto il giorno.

[4] Rallegra la vita del tuo servo,

perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.

[5] Tu sei buono, Signore, e perdoni,

sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

[6] Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera

e sii attento alla voce della mia supplica.

[7] Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido

e tu mi esaudirai.

 

                Personalmente, a me piace pregare con Siracide 36, così come ce lo propone la Liturgia delle Ore. Lo considero il modello per eccellenza:

 

             SIRACIDE 36

 Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell'universo, e guarda,

infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

Alza la tua mano sulle nazioni straniere,

perché vedano la tua potenza.

 Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a noi,

così davanti a noi móstrati grande fra di loro.

Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto

che non c'è Dio al di fuori di te, o Signore.

Rinnova i segni e ripeti i prodigi,

glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento,

e si narrino le tue meraviglie.

Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,

d'Israele che hai reso simile a un primogenito.

Abbi pietà della tua città santa,

di Gerusalemme, luogo del tuo riposo.

Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese

e il tuo popolo della tua gloria.

Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,

risveglia le profezie fatte nel tuo nome.

Ricompensa coloro che perseverano in te,

i tuoi profeti siano trovati degni di fede.

Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,

secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo,

e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra

che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

Amen.

               

Franco Sofia

 

sabato 4 maggio 2024

VEGGENTE IVANKA: CONOSCO L'ORA ESATTA IN CUI LA MADONNA SULLA COLLINA LASCERÀ IL SEGNO, DOVREMMO PREGARE

VEGGENTE IVANKA: CONOSCO L'ORA ESATTA IN CUI LA MADONNA SULLA COLLINA LASCERÀ IL SEGNO, DOVREMMO PREGARE

Ivanka Ivanković Elez è nata il 21 giugno 1966. a Bijakovići, parrocchia di Međugorje. È stata la prima a vedere quando  è apparsa la Madonna. Ha avuto apparizioni quotidiane fino al 7 maggio 1985.



Quel giorno, affidandole il decimo segreto, la Madonna le disse che per tutta la sua vita avrebbe avuto un'apparizione una volta all'anno - nell'anniversario dell'apparizione il 25 giugno. Ivanka è sposata, ha tre figli, vive con la sua famiglia a Medjugorje.
L'intenzione di preghiera che le ha affidato è un'intenzione per la famiglia.

Ivanka testimonia sempre di essere la prova vivente che esiste una vita dopo questa vita perché ha avuto l'opportunità di vedere cinque volte sua madre, morta due mesi prima delle apparizioni della Madonna. Questo è stato anche il caso durante l'ultima apparizione diurna che ha avuto Ivanka, e quell'apparizione è durata un'ora.

È stata quindi in grado di abbracciare e baciare sua madre che le ha detto quanto fosse orgogliosa di lei. Ivanka dice di aver visto sua madre proprio come vede le altre persone, che era bellissima e che non c'erano segni di malattia o stanchezza che l'hanno fatta morire così giovane. Ivanka ripete sempre che è una testimonianza per il mondo intero, non solo per lei, che c'è davvero vita dopo la morte.

Durante gli anni delle apparizioni, la Madonna ha affidato a Ivanka il futuro del mondo e il futuro della Chiesa. Ivanka lo annuncerà quando sarà il momento giusto.

In un giornale della chiesa, ha parlato dei  segreti della Madonna  e del segno che la Madonna lascerà sulla Collina delle Apparizioni a Bijakovići!

 

Cosa puoi dirci dei segreti che la Madonna ti ha affidato?

Ivanka - Mi ha affidato dieci segreti. Parlano del futuro della Chiesa e del mondo. Non so se tutti i segreti sono gli stessi per tutti i veggenti, ma so che uno è lo stesso per noi: quello che racconta del segno che la Madonna lascerà sulla Collina delle Apparizioni.

I segreti saranno svelati quando la Madonna ce lo dirà. Non abbiamo parlato di segreti tra di noi, forse sono la stessa cosa, forse no. Basta pregare e riconoscere l'amore materno della Madonna. Il percorso che dobbiamo seguire ci sembra facile, ma è pieno di alti e bassi. Solo attraverso la preghiera e il cuore aperto possiamo raggiungere la retta via.

 

E del segno sulla Collina delle Apparizioni?

Ivanka - Il segno è uno dei segreti. So quando accadrà e come sarà. Il segno sarà permanente, visibile e indistruttibile. La Madonna lascerà un segno per chi non crede, per i non credenti.

Dobbiamo solo pregare, pregare, pregare. Nient'altro ha importanza, né il segreto né il segno. Dio dà tante grazie a tutti, e noi non ce ne rendiamo ancora conto.

 

www.medjugorje-news.com

 

CINQUE GIORNI A MEDJUGORJE HANNO CAMBIATO RADICALMENTE LA MIA VITA

 

REV. ROBERT PANKE DAGLI USA: CINQUE GIORNI A MEDJUGORJE HANNO CAMBIATO RADICALMENTE LA MIA VITA

26/04/2024

                                                      


Alla fine di aprile sono numerosi i pellegrini che a Medjugorje giungono in questo luogo di preghiera e di pace da tutto il mondo. Tra loro abbiamo incontrato anche un gruppo più numeroso di pellegrini provenienti dagli Stati Uniti d'America, e con loro, come accompagnatore spirituale, è venuto il Rev. Robert Panke, sacerdote diocesano della diocesi di Washington.

È rimasto a Medjugorje con i suoi pellegrini per una settimana e giovedì 25 aprile ha celebrato la Santa Messa mattutina in inglese nella chiesa di S. Jakov a Medjugorje. Dopo la Santa Messa abbiamo parlato con lui, e all'inizio della conversazione ci ha detto che è cresciuto fuori New York in una forte famiglia cattolica, ma come tanti altri giovani, come ci racconta, si è allontanato dalla la fede molto presto, questo era particolarmente evidente nei suoi primi vent’anni.

"Il mio padre terreno, che Dio mi ha dato, in quel momento non lo capivo, ma alla fine sono diventato felice. Quando avevo 24 anni, mi sembrava che tutto andasse bene nella mia vita, sia con il lavoro che con gli amici, ma dentro ero molto triste. I miei genitori erano a Medjugorje due anni prima che io arrivassi qui, nel 1987, quindi mi hanno portato a Medjugorje nel 1989.

      Non ero entusiasta di partire, ma sono arrivato lo stesso e quei cinque giorni mi hanno cambiato completamente la vita.


Non ero entusiasta di partire, ma sono arrivato lo stesso e quei cinque giorni mi hanno cambiato completamente la vita. Ho ricevuto, innanzitutto, un significato più profondo di me stesso.

E sulla collina delle apparizioni, sul Podbrdo, ho ricevuto una grazia incredibile, la grazia della presenza e dell'amore di un Dio misericordioso che mi ha riempito e ha riempito tutto ciò che era vuoto nella mia vita. Una grazia tremendamente grande che ha cambiato completamente e radicalmente la mia vita.

Dopo essere sceso dalla Collina delle Apparizioni, mi sono subito confessato e ho capito in qualche modo istintivamente che la Chiesa sarebbe stata importante nella mia vita", racconta p. Robert Panke, e aggiunge che un mese dopo era molto impegnato con il sacerdozio.

             


                             

«Così dopo circa un anno ho preso coraggio e ho parlato con una persona che si occupa di vocazioni spirituali, così l'anno dopo ero già in seminario. Trascorsero così due anni dal momento della conversione al seminario della diocesi di Washington.

Medjugorje ha avuto una grande influenza su di me, sulla mia vita e sulla mia spiritualità, sulla mia conoscenza dell'amore e della misericordia di Dio, che ho cercato di trasmettere agli altri, tanto da portare numerosi gruppi di pellegrini a Medjugorje.

In questo momento sono qui con un gruppo di pellegrini della mia parrocchia, è il primo gruppo che ricevo dalla mia parrocchia. Ci sono in totale 37 pellegrini qui, e anche 30 di loro provengono dalla mia parrocchia. Resteremo a Medjugorje sette giorni e oggi è solo il secondo giorno del nostro soggiorno. È una grande benedizione", ha affermato il Rev. Robert Panke dice che ogni volta che vengono a Medjugorje ricevono qualcosa di nuovo.

      "Abbiamo un gran numero di pellegrini che sono qui per la prima volta a Medjugorje e stiamo già vedendo i risultati, avviene subito


"Abbiamo un gran numero di pellegrini che sono qui per la prima volta a Medjugorje e stiamo già vedendo i risultati, avviene subito. Questo è il nostro secondo giorno di pellegrinaggio, ma abbiamo già dei bei frutti. Ieri eravamo con Ivan il Veggente all'apparizione della Madonna nella sua cappella e ci sono state molte lacrime, lacrime di gioia e di conversione e mi aspetto che succedano molte altre cose nei prossimi giorni.

Ciò che è speciale a Medjugorje è la pace che arriva nei nostri cuori e la consapevolezza che Dio esiste e che mi ama, e se ho Dio nella mia vita e se ho Maria nella mia vita, se ho i sacramenti nella mia vita, se vivo la mia vita per Dio, adesso comincio a vivere il paradiso.

Inoltre, tutto quello che abbiamo qui in chiesa è speciale, ci confessiamo continuamente. Lì scorrono tante grazie. C’è  anche un grande amore per l'Eucaristia e per la Madonna.

          molti degli uomini che ho portato poi sono andati in seminario.


Anche io sono stato al Festival dei Giovani tanti anni fa ed è stata una bellissima esperienza e molti degli uomini che ho portato poi sono andati in seminario. La Madonna ci invita a volgere il nostro cuore verso Dio.

    Il mondo è molto infelice e Medjugorje è la risposta.  


Il mondo è molto infelice e Medjugorje è la risposta. Dio è la risposta. Rivolgiamo allora il nostro cuore a Dio.

La Madonna ci chiama alla pace, Lei è la Regina della Pace", ha detto il Rev. Robert Panke, e alla fine della conversazione disse:

"Medjugorje può cambiare i giovani, incoraggio tutti a portare i giovani qui a Medjugorje perché sono stato al Festival della Gioventù, ho visto quanti giovani rivolgono il cuore a Dio e la cosa bella è che Medjugorje è "lontano" dal mondo , e una volta assaggiato, si rendono conto di cosa gli manca nella vita.

Un messaggio finale a coloro che non sono stati a Medjugorje: venite e sperimentate la pace e la bellezza di questo bellissimo luogo di pellegrinaggio."

Testo e foto: Mateo Ivanković

Fonte: https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/vlc-robert-panke-iz-sad-a-pet-dana-u-medugorju-temeljito-je-promijenilo-moj-zivot

(tradotto con Google,  e sistemato in italiano corrente da Franco Sofia)

martedì 30 aprile 2024

APOSTOLI DEL MIO AMORE, OH, QUANTO VI AMA IL MIO CUORE MATERNO!

 

APOSTOLI DEL MIO AMORE, OH, QUANTO VI AMA IL MIO CUORE MATERNO!

                                              


“Apostoli del mio amore, oh, quanto vi ama il mio Cuore materno!” (2 marzo 2018).

Si tratta di una delle più commoventi espressioni rivolte dalla Gospa ai suoi Apostoli che stanno rispondendo alla Sua chiamata. Una esclamazione che crea un movimento avvolgente tra quel Cuore che  conservava la Parola di Dio, cioè suo Figlio Gesù e il cuore dei suoi Apostoli.

Non so quanti di voi hanno provato quello che ho provato io, di sentirsi avvolti nel Cuore Immacolato della Mamma e percepire qualcosa di ineffabile e, per certi versi, sorprendente.

Quello che io sento mi fa piangere di commozione.

In questo modo la Gospa ci conforta e ci sprona come una madre modello farebbe col proprio figlio che deve affrontare un peso superiore agli altri figli.

Lei vuole che comprendiamo che per essere suoi Apostoli occorre prendere sul serio la sua scuola.

E infatti nel messaggio, così continua con espressioni fortemente desiderative:

“Quante cose desidero insegnarvi!”

Per essere degni di questo Suo amore dobbiamo far nostri i suoi insegnamenti: lei desidera infatti che siamo completi, e che non andiamo ad affrontare gli eventi futuri come dei don Chisciotte.

“Quanto il mio Cuore desidera che siate completi, ma potrete esserlo soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’Amore.” 

Sforzarsi di essere completi è indispensabile per chi desidera rispondere a così tanto amore della nostra Mamma, accettando la missione che ci ha assegnato.

La Madonna qui ci mostra una delle condizioni per essere autentici suoi Apostoli:

“soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’Amore”.

Ho preferito mettere “l’Amore” al maiuscolo perché secondo me, in base allo studio dei messaggi, ciò che può unire l’anima e il corpo nell’uomo è Dio Amore.

Quando Dio col suo Amore non è presente, avviene una lacerazione tra l’anima e il corpo. Così invece la frase risulta in sintonia con tutta la parte del messaggio che precede (vedi sotto); si capisce meglio alla luce di questa presenza del Padre celeste che ama e che con la sua presenza rende più semplice anche la comprensione del dolore (riferimento al corpo).

Mentre, viceversa, il dolore senza la presenza di Dio porta alla disperazione. E anche se la Madonna prima parla della fede (“La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione”), non si deve dimenticare che la voce “credere” nei messaggi coincide con conoscere l’Amore di Dio. Da tempo ormai al posto di “non credenti”, la Madonna ha optato per l’espressione “coloro che non conoscono l’Amore di Dio”.

E infatti già in precedenza la Madonna nel messaggio del 2 marzo 2017 aveva detto: “Cari figli, con materno amore vengo ad aiutarvi ad avere più amore, il che significa più fede”.

C’è coerenza in questo nei messaggi; provate a rileggere quello del 2 luglio 2015, “Perciò voi dovete pregare molto per il dono dell’amore, perché l’amore è un tratto distintivo della vera fede e voi sarete Apostoli del mio amore”. 

Fede e amore si intersecano nel messaggio del 2 febbraio 2017, in cui dall’aver conosciuto l’Amore di “mio Figlio” derivano conseguenze importanti per l‘espressione dell’amore e della fede degli Apostoli; e come conoscere l’Amore di Gesù significa una presenza di Gesù nell’anima, così avere fede si traduce in una presenza di “mio Figlio” nell’anima: “Quando avete fede siete felici e diffondete pace, la vostra anima sussulta di gioia: in quell’anima c’è mio Figlio” (2 febbraio 2018).  

 

Ecco tutto il messaggio del 2 marzo 2018:

 “Cari figli, grandi cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le fa in tutti quelli che lo amano teneramente e fedelmente, e devotamente lo servono. Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il suo Amore io sono qui con voi.

Lui vi parla: perché non volete vedere i segni? Con lui è tutto più semplice: anche il dolore, vissuto con lui, è più lieve, perché c’è la fede. La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione.

Il dolore vissuto ed offerto a Dio eleva. Mio Figlio non ha forse redento il mondo per mezzo del suo doloroso sacrificio? Io, come sua Madre, nel dolore e nella sofferenza sono stata con lui, come sono con tutti voi.

Figli miei, sono con voi nella vita: nel dolore e nella sofferenza, nella gioia e nell’amore. Perciò abbiate speranza: la speranza fa sì che si comprenda che qui sta la vita. Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla vostra anima, il mio Cuore parla al vostro cuore.

Apostoli del mio amore, oh, quanto vi ama il mio Cuore materno! Quante cose desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore desidera che siate completi, ma potrete esserlo soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’Amore.

Come miei figli vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore. Vi ringrazio”.

 

Franco Sofia

martedì 23 aprile 2024

MONSIGNOR HOSER MEDJUGORJE L’APOCALISSE È INIZIATA

 ALCUNE CONSIDERAZIONI PROFETICHE E ILLUMINANTI

MONSIGNOR HOSER MEDJUGORJE  L’APOCALISSE È INIZIATA

                  

16-09-2020

In questa intervista della giornalista polacca ALINA PETROWA-WASILEWICZ, mons. Hoser, aprendo il suo cuore, attraverso numerosi e deliziosi episodi, prima di lasciarci ha letto per noi la situazione odierna del mondo e della Chiesa: situazione APOCALITTICA ma nel suo significato più profondamente biblico e nella prospettiva dei segreti .

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- Qui le meraviglie straordinarie non vengono offerte alle persone. Si recita insieme il rosario, si celebra l'Eucaristia, cioè si offre il pane quotidiano che la Chiesa da secoli dà alle persone. Dopo l'Eucaristia c'è una preghiera per la guarigione, ma è una preghiera ordinaria - afferma l'Arcivescovo Henryk Hoser, Visitatore Apostolico a Medjugorje

 

Alina Petrowa-Wasilewicz: Come tutto è cominciato?

 

MONSIGNOR HENRYK HOSER: Nel 2017 la Santa Sede mi ha chiesto di indagare su quanto stava accadendo a Medjugorje. Sono venuto qui a cavallo tra marzo e aprile, ho scritto una relazione introduttiva a maggio e il testo completo in autunno. Pesava cinque chili con aggiunte e allegati. Presto sono stato convocato in Vaticano, ho parlato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato della Santa Sede, e mi ha fatto un'offerta che non potevo rifiutare ...

 

Alina: Quindi lei, padre arcivescovo è l'ambasciatore speciale del Santo Padre ...

 

MONS. HOSER - Sì, e non dovrei solo fare ricerca, ma anche plasmare la situazione e sviluppare questo luogo da una prospettiva pastorale. Questo è un grosso problema e un compito, mi sono state date istruzioni scritte su quattro pagine A4.

 

Alina: Cosa sta realmente accadendo a Medjugorje? Tre anni sono sufficienti per conoscere in dettaglio il fenomeno di questo luogo.

 

MONS. HOSER - Vengono pellegrini da tutto il mondo, molti polacchi. Ci sono circa due milioni di pellegrini ogni anno. I confessori dicono che quando qualcuno si confessa a lungo, quasi sempre avviene perché è una conversione radicale. Viene qualcuno, ha sessant'anni, l'ultima volta che si è confessato è stato prima di ricevere la Prima Comunione. Tutta la vita fuori dalla Chiesa con un destino contorto. E queste confessioni sono molto estenuanti. 

Recentemente mi hanno segnalato che ci sono sempre più problemi bioetici nella vita delle persone. Fanno scelte di cui si pentiranno in seguito e alla fine non sanno come uscirne ...

I sacerdoti devono essere educati in modo che sappiano cosa rispondere a queste persone. Supponiamo che una donna arrivi, dica di aver avuto una fecondazione in vitro, che abbia abortito più volte dopo queste fecondazioni, che ci siano ancora 6-9 embrioni nel laboratorio che hanno creato. Questi sono problemi, e bisogna sapere cosa consigliare a tali penitenti. E questo appare sempre più spesso, perché le tecniche di fecondazione in vitro sono già utilizzate ovunque. E le persone che vi hanno partecipato scoprono ex post , [cioè dopo il fatto], che non era la strada giusta.

I pastori prestano molta attenzione alle persone dipendenti da droghe, alcol e attività  criminogene. Dopotutto, non sono i chierichetti o i cantori della chiesa.

 

 

Alina: Medjugorje sembra essere la capitale mondiale dei figli prodighi. Ma intendo anche i giovani, ad esempio gli inglesi con tre o quattro figli che vengono qui ...

 

MONS. HOSER - E qui scoprono una spiritualità che non hanno a casa e nelle Chiese locali. Vanno a confessarsi, cosa che non hanno, perché in Occidente i sacerdoti hanno smesso di confessare. E lo dico con tutta la responsabilità, da quando ho lavorato sette anni a Parigi e tre anni a Bruxelles. I sacerdoti non confessano più i fedeli perché credono che la confessione sia "senso di colpa", cioè alle persone viene detto che dovrebbero andare da uno psichiatra, quindi essere trattati in modo che non si sentano in colpa. E qui a Medjugorje le persone riconoscono che non tutto nella loro vita è andato bene, chiedono perdono e scoprono la spiritualità. È molto semplice e allo stesso tempo, grazie ad esso, accadono grandi cose, AVVENGONO CONVERSIONI SPETTACOLARI

Una volta che stavo attraversando il cortile davanti alla chiesa, mi si avvicina un prete, quarantenne forse quarantacinquenne. Dall’Australia. E dice che qui si è convertito. “Ero un alcolizzato e un tossicodipendente. Sono venuto qui e qui sono stato guarito. E ora sono un prete felice e lavoro a casa ". E abbiamo molti di questi casi, il che significa che c'è una grazia straordinaria al lavoro qui. Perché non è umano - trasformare le persone in quel modo.

Anche persone dello spettacolo, celebrità ... Quando abbiamo tenuto il Festival della Gioventù alcuni anni fa a luglio, una croata, Blanka Vlasić, alta 1,93 m, campionessa mondiale di salto in alto, è arrivata da Spalato. E ha raccontato come, da atleta, si è convertita qui e ha riacquistato il senso della vita, dell'azione e della preghiera. Ne ha parlato davanti a migliaia di persone e ha fatto una grande impressione.

Non solo vengono offerte alle persone qui le meraviglie straordinarie. Qui si recita insieme il rosario, si celebra l'Eucaristia, cioè si offre il pane quotidiano, quello che la Chiesa da secoli dà alle persone. Dopo l'Eucaristia c'è una preghiera per la guarigione, ma è una preghiera ordinaria.

 

Alina: Non ci sono stranezze, basta ascoltare l'appello della Gospa ai veggenti: torna al pane che hai buttato via. Può confermarlo?

 

MONS. HOSER - Sì. Qui le persone scoprono un'adorazione che nemmeno loro conoscevano. Dopotutto, quante volte è così che adorano per un'ora, le persone si siedono, nessuno se ne va, c'è silenzio completo. Quando finisce, la gente applaude. Agli italiani piace applaudire e qui tutti applaudono. Dopo l'adorazione della croce, la gente applaude. E queste sono le cose che mancano agli occidentali. Le nostre chiese sono spesso un deserto spirituale, soprattutto in Occidente. C’è sociologia lì. E lo psicologismo.

 

Alina: Qual è il futuro di una simile Chiesa?

 

MONS. HOSER - Ci saranno ciuffi d'erba. Perché al momento l'ultima generazione di preti che lavora lì, in Occidente, sta morendo. Ecco perché non vedo prospettive. Sì, ci sono élite, ci sono comunità zelanti, ma queste sono frammenti. La Francia è un paese speciale sotto questo aspetto. Ma in Germania si sta sviluppando il movimento di Medjugorje, anche in Spagna, estremamente secolarizzata, e in Portogallo, anch'esso molto secolarizzato. E stanno iniziando a riprendersi, ma allo stesso tempo abbiamo un afflusso di Islam senza precedenti.

 

Alina: Quali sono le esperienze di p. Arcivescovo con i veggenti?

 

MONS. HOSER -  Questi sono adulti. Hanno creato famiglie, hanno figli, alcuni di loro hanno nipoti. Prima di tutto, sono persone normali. Non ho avuto la sensazione che fossero mentalmente disturbati, con sintomi psicotici o nevrotici. Queste persone camminano coi piedi per terra, hanno la loro famiglia, il lavoro e altre responsabilità, e parlano in un modo che non è per niente esaltato. Ma parlano con una tale sicurezza che è difficile negare la loro esperienza. La prima volta che ho parlato con loro, uno di loro ha gridato e ha detto che erano passati trentasette anni dalle apparizioni sul Podbrdo nel 1981, "e continuano ad accusarci di essere imbroglioni, di essere manipolatori".

Il culto mariano qui è cristocentrico, Maria si riferisce sempre a Gesù, come lo era a Cana in Galilea.

Ci sono varie cose da fare qui, tutti hanno notato che le infrastrutture a Medjugorje sono modeste, e per un tale numero di pellegrini, la Chiesa di san Giacomo è troppo piccola. Troppo piccola in estate e in inverno. E le strutture di ritiro e catechesi sono molto deboli, molto povere. Mi occupo di questo tipo di questioni, ma anche se la liturgia è appropriata o qualcosa deve essere cambiato, credo che la liturgia sia generalmente corretta, tranne che per alcuni dettagli minori. Ciò che mi rende felice è il fatto che, come è con Luigi Grignion de Montfort, il culto mariano locale è cristocentrico, Maria si riferisce sempre a Gesù, come lo era a Cana in Galilea. E così è qui: al centro c'è la Parola di Dio, c'è l'Eucaristia, c'è la Via Crucis, il rosario, ci sono i misteri di Gesù Cristo e la Madre di Dio. Attrae le persone.

 

Alina: Rispettando i segreti vaticani: qual è la possibilità che la Chiesa parli ufficialmente delle apparizioni? La posizione finora era ed è tuttora scettica. P. Arcivescovo ha detto che l'atmosfera intorno a Medjugorje è almeno favorevole e che questo ha un effetto positivo sul numero di pellegrini che vengono qui. O forse p. Arcivescovo vuole svelare qualche segreto?

 

MONS. HOSER - Nel valutare le apparizioni, è importante conoscerne il contenuto. Questo è stato esaminato da tutte le parti, una commissione speciale del card. Camillo Ruini, nominato da Benedetto XVI. Ha discusso fino al 2014 e ha presentato tutti i documenti, lo hanno fatto in modo abbastanza dettagliato, sono anche venuti qui per la ricerca. Erano già molte le équipe mediche che hanno visitato i veggenti anche durante le apparizioni, e non hanno riscontrato patologie.

La sig.ra prof.ssa Alina Midro, membro del team di bioetica della Conferenza episcopale polacca, ha un'amica qui a Mostar, una professoressa di medicina. E ha detto che portavano questi giovani all'ospedale di Mostar per gli esami, e lì non trovavano patologie, né fisiche né psicologiche. Ed è stato durante l'era comunista. E qui il comunismo era molto duro, molto più che in Polonia.

Questa professoressa di Mostar era atea, sebbene fosse battezzata, apparteneva alla gioventù comunista, era un'attivista. E per curiosità, è venuta a Medjugorje durante le apparizioni sul Podbrdo, e c'era Vicka, una delle veggenti. E chiede a Vicka se può avvicinarsi. Così Vicka ha chiesto alla Madre di Dio, e la Madre di Dio dice che la professoressa può venire. E quando è venuta su, ha chiesto se poteva toccare la Madre di Dio? E ancora Vicka dice che chiederà alla Madre di Dio se puoi toccarla. E la risposta è stata sì. E allungò le braccia, non sentì alcun corpo, ma si sentì come se fosse cambiata completamente. Da quel momento in poi, è diventata una credente. Ho sentito questo racconto a Białystok, durante un seminario di bioetica con la partecipazione di un professore di Mostar.

 

Alina: Qualche anno fa è stato realizzato un documentario polacco di Leszek Dokowicz e Maciej Bodasiński: L'ultima sfida. Il film si conclude con una scena in cui Vicka durante la Santa Messa legge un estratto dall'Apocalisse di S. Giovanni, in cui c'è una forte allusione che si tratti della fine dei tempi, e il film parla dei dieci segreti che la Madonna ha dato a Mirjana, dopo averli manifestati a un sacerdote il quale deve annunciare in anticipo il contenuto di questi segreti al mondo. Credere nella veridicità di queste rivelazioni non è obbligatoriamente necessario per la salvezza, ma stanno accadendo cose insolite e come le affrontiamo?

 

MONS. HOSER - Le apparizioni mariane del XX secolo sono apocalittiche. Questa è Fatima, e Kibeho in Ruanda. In entrambi i casi, c'era una visione dell'inferno. Anche in Ruanda i bambini hanno visto l'inferno. Questa è una specie di campanello d'allarme sulle pessime condizioni dell'umanità. 

Quanto all'Apocalisse, non è che si realizzerà solo alla fine del mondo, perché si sta già realizzando in vari episodi. Ventesimo secolo, due guerre mondiali: queste furono esperienze apocalittiche, milioni di persone innocenti morirono, inauditi e incredibili crimini sono accaduti. [Questo] succede e continua [a succedere anche oggi]. 

Vedo queste rivelazioni da una prospettiva escatologica. La Madonna ci chiama prima di tutto alla conversione a Dio. 

Al momento, la situazione nel mondo sta peggiorando. 

La terza guerra mondiale non è ancora arrivata, perché non paga nessuno, perché non ci saranno vincitori, saranno sconfitti da soli, ci sarà un deserto. 

Le superpotenze non vogliono usare armi nucleari, ma stanno ricominciando a pensarci. 

E quindi tutto il contesto è in bilico.

E anche la decadenza, il degrado dei rapporti umani, sta peggiorando. Ad esempio, i matrimoni che stanno cadendo a pezzi. Dopo la fine del Festival della Gioventù, sono stato avvicinato da una ragazza spagnola sulla ventina di Barcellona. Ha parlato di una nuova categoria di giovani e di persone segnate a vita, stigmatizzate dal divorzio dei genitori. Li ferisce così profondamente, sconvolge così le loro prospettive di vita che non sono più in grado di stabilire famiglie permanenti perché non ci credono. E ha detto che era tempo che la Chiesa si prendesse cura di questi bambini, perché solo Dio poteva guarirli. 

La Madre di Dio è la nostra madre; il nome più antico della Chiesa è Ecclesia Mater - Madre della Chiesa. Ma oggi abbiamo un'atmosfera, simboleggiata dal film "Clergy", che mostra che tutta la Chiesa è delinquenziale, completamente degenerata, e questa è l'immagine della Chiesa che si vende, e la gente ci crede. 

Tutta questa situazione odora di Apocalisse.

Ma la speranza non è da perdere. “Dio è più grande”, questo è il mio motto episcopale. Dio è più grande e può gestire tutto. 

Stiamo aspettando l'iniziativa di Dio

Ora le varie profezie si sono moltiplicate, si dice che siano numerose circa i tre giorni di tenebre che avvolgeranno la terra. Santa Faustina ha avuto una tale rivelazione. Per noi credenti significa mobilitazione, non possiamo guardare il male in modo passivo, dobbiamo reagire.

 

https://stacja7.pl/rozmowy/abp-hoser-medjugorie-apokalipsa-toczy-sie-teraz/

 

(tradotto con Google Traduttore e sistemato in italiano corrente da Franco Sofia)

Moira Lister per la seconda volta a Medjugorje

 

 

 Moira Lister per la seconda volta a Medjugorje

‘TUTTO QUELLO CHE HO CHIESTO, O DI CUI AVEVO BISOGNO, È ANDATO AL POSTO
GIUSTO’: L’ATTRICE MOIRA LISTER RACCONTA IL SUO PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE




Pubblichiamo la toccante testimonianza di Moira Lister, attrice teatrale e cinematografica, (nata nel 1923) che ha fatto una brillante carriera a Londra. Nel giugno 2005 è venuta per la seconda volta in pellegrinaggio a Medjugorje; piangendo di gioia ha dato la sua testimonianza:
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 «Provengo da una famiglia molto cattolica. Il fratello di mia madre era un sacerdote, due della nostra famiglia erano suore. Io ho sempre avuto una devozione per la Madonna di Lourdes. Sono nata in Sud Africa e sono andata via nel mezzo della guerra con una nave militare e ho pregato la Madonna tutto il tragitto verso l’Inghilterra e sono arrivata sana e salva. La Madonna si è sempre stata vicina. Quando è arrivato il tempo del mio matrimonio, penso abbia avuto un grande libro coi nomi di tutti i ragazzi
dei dintorni di Lourdes e che lo abbia scorso pagina per pagina per trovare qualcuno giusto per me. E ha trovato un meraviglioso uomo francese di nome Vicomte d’Orthez, della città di Orthez, vicino a Lourdes. Così mi sono sposata con un ragazzo del luogo e ho avuto un bel matrimonio durato 40 anni. Abbiamo avuto due belle figlie, Chantal e Christobel, e durante tutto il matrimonio ho continuato la mia carriera a Londra. Ho avuto un enorme successo, ho lavorato con tutte le grandi star del teatro e del cinema. Ora mi sto avvicinando al termine della vita e mi chiedo come finirà e cosa accadrà...
Circa nove anni fa una mia amica mi disse: “mio marito e io andiamo a Medjugorje, vuoi venire con noi?”.

Non avevo idea di dove fosse Medjugorje, non sapevo niente di esso, ma dissi: “Bene, andiamo!”. Allora non era come adesso. Che differenza! Quanti fiori e quanti ceri!

Rimasi molto, molto impressionata dalla fede che ho sentito qui, essa era quasi palpabile. Le persone erano come imbevute di una fede stupefacente.

 

Quella volta ebbi un’esperienza straordinaria. Ero seduta e pregavo nella piccola Cappella dell’Adorazione e improvvisamente sentii come se ogni cellula del mio corpo subisse uno shock elettrico. Probabilmente durò non più di un minuto e poi passò. Fu straordinario, sentii come se in me entrasse una presenza, è stata veramente una sensazione inconsueta. Comunque, non ci feci molta attenzione.

Ma la gente diceva: quando vai a Medjugorje la tua vita cambia. L’unica cosa che posso dire è che da quella volta tutto quello che ho chiesto, o di cui avevo bisogno, o che cercavo è andato al posto giusto. E’ incredibile. Tutto quello per cui ho pregato, la mia vita, la carriera, i figli. Ho avuto tre volte il cancro, quelle forme di cancro da cui di solito non ci si rimette, e ogni volta mi sono rimessa.

 

E ora mi chiedo: che succederà ora? Ieri sono andata in quella stessa cappella sperando di

avere di nuovo quell’esperienza, ma non è successo.


La notte scorsa ho deciso di salire sulla Collina delle Apparizioni. Sono stata anche operata alle anche e quindi ho dolori alla schiena, e, dopo i primi cinque passi, ho capito come è difficile per una persona della mia età salire, ma volevo tentare per vedere fino a dove sarei riuscita ad arrivare. Ho continuato e ho capito che non ci sarei riuscita. Da qualche parte improvvisamente è spuntata una mano: “Posso aiutarla a salire la Collina?”, disse. Non sapevo chi fosse.

Improvvisamente tutti i miei dolori di schiena sono passati e io sono salita senza avvertire alcun dolore, come un camoscio sulle pietre. Non potevo crederci perché io ho problemi anche a salire i gradini! Siamo arrivati su… ed è scomparso. Mi sono seduta lì sulla vetta ed è stato così bello!

La statua della Gospa brillava nelle tenebre, la luna brillava, c’era anche la stella di Betlemme. Mi sono guardata attorno e ho sentito le preghiere e il silenzio mentre Ivan ha avuto l’apparizione.

E’ stato così impressionante. Nessun rumore, nessun colpo di tosse, nessun soffio di vento in quei minuti. Sotto le luci della città, ed il cielo vicino …

Quando mi sono alzata per scendere, da qualche parte ecco di nuovo una mano ed una voce che mi ha detto: “Ti aiuterò a scendere” e poi di nuovo è scomparso. Ieri non mi era chiaro il significato di tutto questo, ma oggi sonno tornata nella piccola Cappella e improvvisamente mi è stato chiaro cosa significasse tutto ciò: davanti a me ci sono ancora difficoltà – questo è stata la salita tra le pietre, ma Dio è qui che mi sostiene.

Quando sono arrivata alla vetta, è stato lui a dirmi: “Così sarà in Cielo, ma davanti a te ci sono ancora difficoltà. Non sei ancora pronta. Scendi, tutto andrà bene. Io sono qui e ti sostengo”. Questo mi sta aiutando nei miei ultimi giorni. So che non sono sola. Devo camminare con lui. Tutto è andato a posto, mi ha dato una prospettiva per la fine della mia vita. Quando si arriva alla mia età, non si sa cosa possa accadere. Il mio caro marito ha avuto un terribile ictus, da quattro anni non può più parlare ed è paralizzato. Se fosse capitato a me credo che non avrei resistito. E c’è dell’altro, come l’Alzheimer… Vedo amici che vivono momenti terribili. Alle fine della vita possono succedere cose terribili.
Qui ho ricevuto una tale forza – perché so che non sono sola. Prima avevo sempre paura, ero terrorizzata. Mi serviva questa forza. Ora sento che non devo più aver paura. Stamattina il sacerdote ha detto: “Mettetevi nelle mani di Dio, è lì per voi”.

Ha detto anche: “Se Dio si preoccupa tanto dei fiori del campo, perché non dovrebbe preoccuparsi di voi?”. È vero».

 

Fonte: www.medjugorje.hr