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venerdì 7 aprile 2017

"DITE AL MONDO INTERO CHE A MEDJUGORJE SI RITROVA LA LUCE", MONS. HOSER

"DITE AL MONDO INTERO CHE A MEDJUGORJE SI RITROVA LA LUCE"
Incontro dell’Arcivescovo S.E. Mons. Henryk Hoser, Inviato Speciale della Santa Sede per Medjugorje, con i giornalisti. Medjugorje, 5 aprile 2017

data: 06.04.2017.

Voi, cari amici, dovreste essere i portatori della Buona Novella: dite al mondo intero che a Medjugorje si ritrova la luce. Perché abbiamo bisogno di punti di forte luce, in un mondo che sta cadendo nell’oscurità” (Mons. Hoser ai giornalisti).


(Prima parte)
           «Signore e Signori, buongiorno.
           All’inizio devo dare qualche spiegazione e qualche giustificazione. Il quadro della mia missione è stato definito dalla Santa Sede: si tratta, come abbiamo appena sentito, di esaminare lo stato della pastorale dei pellegrini a Medjugorje. Questa è la mia prima visita a Medjugorje: sono arrivato senza conoscere la situazione sul posto, ma sapendo al contempo che si trattava di un luogo di pellegrinaggio a livello internazionale. Mi servo della lingua francese, perché essa è stata per molto tempo, e rimane ancora, una lingua diplomatica.
         Senza dubbio voi attendete di sapere da me le mie impressioni, le mie conclusioni. La prima cosa che vorrei sottolineare è il fatto essenziale che, in passato, Medjugorje non era conosciuta nel mondo. Era una piccola località sperduta da qualche parte tra le montagne, come il nome stesso — Medjugorje — indica. Ora Medjugorje è conosciuta nel mondo intero, e bisogna anche sapere che vi si recano pellegrini provenienti da ottanta paesi del mondo. Dal punto di vista dell’importanza di questo luogo di pellegrinaggio, esso può essere paragonato ad altri posti. Ad esempio, se a Medjugorje vengono due milioni e mezzo di pellegrini all’anno, a Lourdes ne vanno sei milioni, ma Lourdes esiste da più di centocinquanta anni. Medjugorje ha solo trentasei anni d’anzianità. E’ tempo di fare un primo bilancio, una prima valutazione, che è molto importante per lo sviluppo futuro di questo luogo.  
         Allora, perché tanta gente viene qui? Da un lato, chi viene ha senza dubbio sentito parlare di quelle che vengono chiamate “le apparizioni di Medjugorje”, che hanno avuto luogo per la prima volta nel 1981. D’altra parte, coloro che vengono qui scoprono qualcosa di eccezionale. La prima cosa è l’ambiente, l’atmosfera, che è di pace e pacificazione, come pure di pace interiore, di pacificazione del cuore. Essi scoprono pure un grande spazio di spiritualità profonda. Riscoprono, o scoprono per la prima volta nella loro vita, cosa sia il senso del sacro. A Medjugorje essi incontrano sia tempi sacri che spazi sacri. “Sacro” significa riservato in modo particolare alla divinità. 
           Comunemente si dice che Medjugorje è un luogo di culto mariano, ed è vero. Ma, se andiamo in profondità, vediamo che a Medjugorje il culto è essenzialmente cristocentrico, perché ha al centro la celebrazione dell’Eucaristia, la trasmissione della Parola di Dio e l’adorazione del Santissimo Sacramento, durante la quale si scopre che esso è la presenza reale di Gesù Cristo, nella sua divinità ed umanità. Alcuni scoprono la recita del Rosario, che in fondo è una preghiera di meditazione sui misteri della nostra fede. Infine, facendo la Via Crucis, essi entrano nel mistero pasquale, ossia nel mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo. Termino questo panorama con un accento più marcato riguardo al Sacramento del Perdono, la Confessione personale e personalizzata. 
           Dal punto di vista religioso, Medjugorje è un terreno molto fertile. In questi anni sono state enumerate seicentodieci vocazioni religiose e sacerdotali d’ispirazione medjugorjana: le più numerose sono in Italia, negli Stati Uniti ed in Germania. Tenendo presente l’attuale crisi di vocazioni, soprattutto in paesi di millenaria cristianità come l’Europa occidentale, questo fatto ci pare qualcosa di nuovo e, a volte, sconvolgente. 
           Considerando il numero di Comunioni distribuite — perché è quella l’unica possibilità di contare i pellegrini, anche se naturalmente con un certo margine d’errore — possiamo dire che, negli anni passati, [dal 1986 al 2016], sono stati distribuiti trentasette milioni di Comunioni. Il numero di pellegrini è però più grande, perché non tutti accedono alla Comunione.  
          Nella valutazione della situazione di Medjugorje, vanno distinti tre ambiti. 
           Il primo ambito è la parrocchia, che esiste da molto tempo. Essa serve i parrocchiani che sono qui, che abitano qui sul posto ed il cui numero, nei dieci anni passati, è aumentato di un migliaio di unità o 1500. Questa parrocchia — che ha la sua storia e che, negli anni trenta del secolo scorso, ha costruito la croce che sovrasta Medjugorje — è stata il terreno in cui è stato accolto l’odierno fenomeno di Medjugorje. In questa storia parrocchiale s’iscrive anche la storia particolare e personale di quelli che vengono chiamati “veggenti”. 
           Un secondo circolo, un secondo ambito, sono i pellegrini, che, come ho appena detto, arrivano anche a 2.500.000 all’anno. Questo numero tende ad aumentare. Evidentemente una sfida enorme per i pastori che servono questo luogo. Tale fenomeno ha inoltre causato l’accrescimento delle attuali strutture, che devono chiaramente rispondere alle necessità dei pellegrini: esse comprendono questa sala, la Cappella dell’Adorazione e lo spazio per la celebrazione di Messe all’aperto. Si tratta, dunque, di alcuni elementi che sono giustamente stati aggiunti in considerazione dell’arrivo dei pellegrini. D’altra parte, abbiamo anche visto lo sviluppo della cittadina stessa: ci sono sempre più alberghi, ristoranti, esercizi commerciali, cosa che mi fa già pensare ad una piccola Lourdes. Non è risaputo il fatto che Lourdes è la seconda città per numero di alberghi in Francia dopo Parigi. Potrebbe essere questo anche il futuro di Medjugorje in rapporto a Sarajevo. Dunque, la popolazione aumenta, e quindi aumenta pure la capacità di accoglienza dei pellegrini.
           Abbiamo però anche un terzo ambito: a Medjugorje si sono insediate delle comunità, delle associazioni, delle opere sociali e caritative che vengono sommariamente stimate in una trentina. Ve ne sono alcune che si sono stabilite qui perché ispirate a Medjugorje o perché hanno qui le proprie radici, ma ve ne sono anche altre che sono venute da altri paesi: che sono cioè state create altrove, ma poi si sono stabilite qui per vivere questa atmosfera e questo fenomeno di Medjugorje.
           Qui evidentemente vi sono anche delle creazioni originali, e vorrei menzionare soprattutto l’opera caritativa creata dai padri francescani: il “Villaggio della Madre”. Vale la pena di visitarlo, se vi interessa, perché è costruito con l’idea di accompagnare le vite delle persone, e in special modo quelle difficili, in tutti i loro stadi: gli orfani, i giovani in difficoltà, le persone dipendenti dalla droga, dall’alcool o da altri condizionamenti dello stesso tipo, i disabili. Anche questa è un’espressione di quella carità attiva intimamente legata alla fede cristiana. Ma vi è anche un’altra opera molto importante, anch’essa creata dai padri francescani, chiamata “Domus Pacis”, ossia una casa per ritiri in silenzio. Si stima che già vi siano passati 1.200 gruppi, per un totale di più di 42.000 partecipanti. Questo genere di ritiri e di seminari trasforma le persone dall’interno.
           Anche i seminari sono un’altra invenzione pastorale della parrocchia di Medjugorje. Sono annuali, ossia vengono tenuti una volta l’anno. Da ventitré anni esiste già un seminario aperto a tutti; da ventuno anni vi è un seminario destinato unicamente ai sacerdoti ed alla loro formazione; da diciassette anni ci sono seminari riservati alle coppie, e da quattro è iniziato un nuovo tipo di seminario, rivolto a medici e paramedici. L’anno scorso è stato inoltre organizzato, per la prima volta, un seminario a favore della vita umana. C’è, infine, anche un seminario per disabili. Questo panorama mostra l’intensità della vita cristiana qui a Medjugorje, che rappresenta in certo modo un modello che potrebbe essere seguito anche altrove.
         L’offerta dei Santuari nel mondo di oggi è di tale portata che Papa Francesco ha trasferito la problematica dei Santuari dalla Congregazione per il Clero alla Congregazione per la Nuova Evangelizzazione. Qui la gente riceve ciò che non ha nel luogo in cui vive. In molti dei nostri paesi di antica cristianità la Confessione individuale non esiste più. In molti paesi non c’è l’Adorazione del Santissimo Sacramento. In molti paesi non si conosce più la Via Crucis ed il Rosario non viene recitato. Nella Bretagna francese, una volta mi è stato detto che l’ultima Via Crucis era stata pregata trenta anni prima. Un tale inaridimento dell’ambito spirituale e del sacro porta, evidentemente, a una crisi di fede generalizzata.
           Qui la gente arriva alla sorgente, sazia la sua sete del sacro, la sua sete di Dio, di preghiera, che viene riscoperta come contatto diretto con Dio. Direi che la gente qui sente la presenza del divino anche per mezzo della Santa Vergine Maria. 
           A Medjugorje viene accentuato il titolo mariano di “Regina della pace”. Direi che questa non è una novità, perché nel mondo intero vi sono chiese dedicate alla Regina della pace. Se però noi guardiamo il contesto mondiale della nostra vita di oggi, vediamo ciò che Papa Francesco definisce “la terza guerra mondiale a pezzi”, ossia in frammenti e sotto le forme più crudeli e che causano più ferite, le più devastanti e distruttrici, ovvero le guerre civili. Voi, che abitate nei Balcani, avete vissuto una guerra civile non molto tempo fa. Io ho vissuto il genocidio in Ruanda. Tutto quello che ora vedete accadere in Siria, nel Vicino Oriente, è la distruzione dei paesi di più antica cristianità, anche facendo ricorso alle armi chimiche: questo è il paesaggio che vediamo oggi dinanzi a noi. Quanti conflitti politici in ciascun paese! Dunque, il ricorso a nostra Signora della Pace è, a mio avviso, essenziale. E qui il ruolo specifico di Medjugorje è estremamente importante.
        Voi, cari amici, dovreste essere i portatori della Buona Novella: dite al mondo intero che a Medjugorje si ritrova la luce. Perché abbiamo bisogno di punti di forte luce, in un mondo che sta cadendo nell’oscurità. Io vi suggerisco, inoltre, di iscrivervi ai seminari che si svolgono qui, non so a quale, per scoprire quello che ancora non conoscete. Grazie!»


martedì 4 aprile 2017

LA TERRIBILE VERITÀ CHE LA MADONNA TENTA DI SCONGIURARE CON LE SUE APPARIZIONI

 LA TERRIBILE VERITÀ
CHE LA MADONNA TENTA DI SCONGIURARE CON LE SUE APPARIZIONI


Nonostante che conoscessi le memorie di Lucia di Fatima, c’era un particolare a cui non avevo posto attenzione adeguata. Mentre ero in preghiera mi si è presenta davanti l’agghiacciante verità in tutta la sua portata.

Riguarda Giacinta. Racconta Lucia nelle sue “Memorie”:

“Un giorno andai a casa di Giacinta per stare un po’ con lei. La trovai seduta sul letto, molto pensierosa. – Giacinta! A cosa stai pensando? – Alla guerra che deve venire. Dovrà morire tanta gente! E quasi tutta andrà all’inferno. Saranno rase al suolo molte case, e ammazzati molti preti. Senti: io vado in Cielo; e tu quando vedrai di notte quella luce che la Signora disse che deve venir prima, fuggi in Cielo anche tu!  – Non vedi che non si può fuggire in Cielo? – È vero! Non puoi. Ma non aver paura! lo, in Cielo, pregherò tanto per te, per il Santo Padre, per il Portogallo, perché la guerra non arrivi fin qui e per tutti i sacerdoti” (Lucia di Fatima, Memorie).

Ciò che mi si è parato davanti in modo pauroso, è questo: Giacinta sta facendo riferimento al contenuto del segreto di Fatima, e in particolare alla seconda parte, quella in cui la Madonna annuncia che ci sarà una Seconda Guerra Mondiale. Giacinta afferma che morirà tanta gente e che “quasi tutta andrà all'inferno”.
Ora, se stiamo alle stime degli storici e dei documenti, i morti della seconda guerra mondiale si aggirano intorno a 71 milioni tra civili e militari.
Questa la cifra delle persone (“quasi tutte”) che secondo Giacinta è andata all’inferno. “Considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita” (Ebrei 13, 7): questo lo afferma la Parola di Dio riferendosi alla testimonianza dei capi, e io la applicherei alla testimonianza di santità di Giacinta. Se questo è l’esito, se cioè in così breve tempo e in così tenera età (ricordiamo che quando le è apparsa la Madonna a Fatima lei aveva appena 6 anni) ha raggiunto le vette della santità, come si fa a non accordarle credito riguardo alla sua visione?  
Come si può immaginare allora il dolore di Dio, per i suoi figli perduti?

Se adesso consideriamo la portata delle apparizioni a Fatima in funzione del male che cercava di prevenire, allora è lecito chiedersi cosa effettivamente il Signore, inviando Maria, sta cercando di impedire che accada nel nostro tempo. Una purificazione che sicuramente ci sarà, e tale che rimangano solo gli eletti in un mondo con 7 miliardi di persone, significa qualcosa di infinitamente più spaventoso di quello che è successo con la Seconda Guerra.

Siamo invitati a riflettere su questa vera visione di Lucia di Fatima:

"Fra le cose che potrebbero essere contenute nel Segreto di Fatima c’è proprio una terrificante visione di suor Lucia sul mondo, sicuramente autentica perché pubblicata dalle stesse sue consorelle di Coimbra in un volume del 2014 che attinge alle lettere della veggente e al suo diario inedito.
Io ne detti notizia su “Libero” il 17 agosto 2014. E’ un’agghiacciante visione legata proprio al Terzo Segreto.
Suor Lucia scrive:
ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con sé in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare, è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso. L’odio, l’ambizione, provocano la guerra distruttrice. Dopo ho sentito nel palpitare accelerato del cuore e nel mio spirito una voce leggera che diceva: ‘nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica. Nell'eternità il Cielo!’. Questa parola ‘Cielo’ riempì il mio cuore di pace e felicità”.
Questo è un testo sicuramente autentico, è relativo al Terzo Segreto di Fatima e dovrebbe far riflettere molto seriamente.
(Antonio Socci, “Libero”, 22 marzo 2017)

E il dolore di Maria?
In un messaggio dato a Mirjana la Madonna rivolta a “coloro che non conoscono l’amore di Dio”, circonlocuzione per definire quelli a Fatima erano chiamati “peccatori”, afferma: “Non sapete quanto il mio Cuore soffre e quanto prego mio Figlio per voi”. E aggiunge: “Lo prego di guarire le vostre anime, perché Egli può farlo. Lo prego di illuminarvi con un prodigio dello Spirito Santo, affinché smettiate di tradirlo, bestemmiarlo e ferirlo sempre di nuovo” (Messaggio a Mirjana del 2 settembre 2014).

La Madonna invoca “un prodigio dello Spirito Santo”, per salvare il maggior numero di anime.
Questo ricorda un po’ ciò che troviamo nella profezia di Maria consegnata a Bruno Cornacchiola il 12 aprile 1947: Nel finale, molti saranno convertiti per le molte preghiere e per il ritorno all’amore di tutti, e per potenti manifestazioni divine” (S. Gatea. Il veggente, p. 85).

Nel 2007 tramite la veggente Marija la Madonna svela il grande piano che Dio vuole realizzare attraverso Medjugorje: “siete tutti importanti in questo grande piano che Dio porta avanti attraverso Medjugorje. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e la fine di ogni essere” (25 giugno 2007).
A questa rivelazione risponde Mirjana con un’altra: “Non posso rivelare molto sui segreti, - ha detto Mirjana – ma posso dire questo: la Madonna ha deciso di cambiare il mondo. Non è venuta ad annunciare la nostra distruzione, è venuta a salvarci e, con suo Figlio, trionferà sul male”.

Se Dio “desidera convertire il mondo intero”, e se “la Madonna ha deciso di cambiare il mondo”, vuol dire che stavolta Satana non si tirerà dietro tutte quelle anime.

 “Cari figli, anche oggi con grande gioia nel mio cuore vi invito alla conversione. Figlioli, non dimenticate che siete tutti importanti in questo grande piano che Dio porta avanti attraverso Medjugorje. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e la fine di ogni essere. In modo speciale, figlioli, vi invito tutti dal profondo del mio cuore: apritevi a questa grande grazia che Dio vi dà attraverso la mia presenza qui. Desidero ringraziare ciascuno di voi per i sacrifici e le preghiere. Sono con voi e vi benedico tutti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” (25 giugno 2007).
"Cari figli, io, vostra Madre, vengo nuovamente in mezzo a voi per un Amore che non ha fine, dall’Amore infinito dell’infinito Padre Celeste. E, mentre guardo nei vostri cuori, vedo che molti di voi mi accolgono come Madre e, con cuore sincero e puro, desiderano essere miei Apostoli. Ma io sono Madre anche di voi che non mi accogliete e, nella durezza del vostro cuore, non volete conoscere l’amore di mio Figlio. Non sapete quanto il mio Cuore soffre e quanto prego mio Figlio per voi. Lo prego di guarire le vostre anime, perché Egli può farlo. Lo prego di illuminarvi con un prodigio dello Spirito Santo, affinché smettiate di tradirlo, bestemmiarlo e ferirlo sempre di nuovo. Prego con tutto il Cuore affinché comprendiate che solo mio Figlio è la salvezza e la luce del mondo. E voi, figli miei, Apostoli miei cari, portate sempre mio Figlio nel cuore e nei pensieri. Così voi portate l’Amore. Tutti coloro che non conoscono Lui lo riconosceranno nel vostro amore. Io sono sempre accanto a voi.
Sono in modo particolare accanto ai vostri pastori, perché mio Figlio li ha chiamati a guidarvi sulla via verso l’eternità. Vi ringrazio, Apostoli miei, per il sacrificio e l’amore!" (2 settembre 2014)

Franco Sofia 

lunedì 3 aprile 2017

VIDEO DELL'APPARIZONE A MIRIANA (2 APRILE 2017)


















            VIDEO DELL'APPARIZONE A MIRIANA (2 APRILE 2017)

L'arcivescovo Mons. Hoser sulla collina delle apparizioni (2 aprile 2017)







Fonte: Radio Maria

VIBRANTE OMELIA DELL'INVIATO DEL PAPA, ARCIVESCOVO MONS. HOSER A MEDJUGORJE

Promemoria per gli Apostoli della Regina della Pace
***
VIBRANTE OMELIA DELL'INVIATO DEL PAPA,
ARCIVESCOVO MONS. HOSER A MEDJUGORJE
                                                                   (1 APRILE  2017).

QUESTA qui proposta è la parte più importante dell’omelia durante la quale il cardinale ha parlato come uno di noi, uno degli apostoli della regina della pace.

            “Preghiamo per la pace perché le forze distruttive oggi sono immense. Il commercio degli armamenti non conosce sosta. E crescono continuamente le famiglie che si sfasciano, le società che si sfasciano, i paesi che si sfasciano: Abbiamo bisogno dell'intervento del Cielo; e la presenza della Vergine Maria è uno di questi interventi, una iniziativa di Dio”.
“Ho lavorato tanti anni nei paesi occidentali, in Belgio, in Francia, e posso dire che la confessione è sparita, la confessione individuale non esiste più, soltanto qualche caso raro”.  “Il miracolo più grande di Medjugorje sono le confessioni, il sacramento della riconciliazione, del perdono e della misericordia

***

[…]

“Vorrei tornare alla prospettiva storica. Nei giorni che stanno davanti a noi, leggeremo nei Vangeli come la rete dei nemici di Cristo si restringe sempre più. Minacciano sempre di più Gesù, e lui lo sa; lui sa ciò che i discepoli non sanno: che c'è qualcuno che lo segue sul cammino della sua passione: è la sua Madre, Beata Vergine Maria. Lei è vicina, soffre con Lui, sente la sua impotenza. San Giovanni Paolo II ha detto che questa era una fede talmente difficile. Spesso la chiamiamo la Madonna dei Sette Dolori, la Madonna Addolorata. Lei ha vissuto la sofferenza e il dolore nella sua vita. E la sua sofferenza e il suo dolore cresce fino ai piedi della Croce. Quando facciamo la Via Crucis vediamo alla IV Stazione che Maria incontra suo Figlio. Il Vangelo ci dice che Lei era testimone e della sua morte terribile sulla Croce. Ha preso tra le sue braccia il corpo martoriato, quasi distrutto di Suo Figlio.
La Tradizione cristiana ci dice che lei ha incontrato suo Figlio risorto, prima di Maria Maddalena. e nella prospettiva della vita di ciascuno di noi, nella prospettiva della Resurrezione, Lei è lì, Lei ci accompagna, ci segue, partecipa alle nostre sofferenze, alle nostre passioni, se viviamo queste sofferenze nella prospettiva di Dio. Lei ci aiuta a salvarci, ci aiuta ad arrivare alla conversione. E noi dobbiamo risentire questa sua presenza spirituale. Noi, soprattutto qui la chiamiamo Regina della Pace. Nelle litanie della Vergine Maria, ci sono 12 invocazioni di Maria Regina, e quella della Regina della Pace è l'ultima. Maria è Regina, e noi contempliamo nei misteri gloriosi del Rosario, l'incoronazione di Maria Regina del cielo e della terra. Lei partecipa in tutte le caratteristiche del regno del Suo Figlio, di colui che è il creatore del cielo e della terra. E Lei è dappertutto.   

Dappertutto viene venerata la Vergine Maria. Noi la ringraziamo per la sua costante presenza accanto a ciascuno di noi. La Regina della Pace è il frutto della nostra conversione: Lei mette la Pace nel nostro cuore. Per mezzo di questo diventiamo uomini pacifici, tranquilli in seno alle nostre famiglie, in seno alle nostre società, in seno ai nostri paesi.
La pace è minacciata nel mondo intero. Il santo Padre Francesco ha detto che noi stiamo vivendo la Terza Guerra Mondiale a pezzi. La terza Guerra Mondiale in certe parti è già presente. E le guerre più terribili sono le guerre civili, quelle che avvengono tra i cittadini dello stesso paese.
Cari fratelli e sorelle, io ho vissuto 21 anni in Ruanda, in Africa. Nel 1982 [in realtà è stato nel novembre del 1981n.d.r.] lì è apparsa la Vergine Maria. La Madonna ha predetto il genocidio del Ruanda, l'ha detto 10 anni prima. Le persone in quell'epoca non hanno capito niente dei suoi messaggi sul genocidio. Questo è stato il genocidio che ha ucciso 1 milione di persone.

Le apparizioni della Beata Vergine Maria in Ruanda sono state riconosciute. E lei si è presentata come la Madre della Parola, come la Madre del Verbo Eterno, nella prospettiva della mancanza di pace. E dunque, questo culto, così intenso qui, è eccezionalmente importante e necessario per il mondo intero.

Preghiamo per la pace perché le forze distruttive oggi sono immense. Il commercio degli armamenti non conosce sosta. E crescono continuamente le famiglie che si sfasciano, le società che si sfasciano, i paesi che si sfasciano: abbiamo bisogno dell'intervento del Cielo; e la presenza della Vergine Maria è uno di questi interventi, una iniziativa di Dio.

Perciò voglio incoraggiarvi e confortarvi come inviato speciale del Santo Padre (qui lunghissimo applauso, n.d.r.).

Diffondete nel mondo intero la pace tramite la conversione del cuore. Il miracolo più grande di Medjugorje sono le confessioni, il sacramento della riconciliazione, del perdono e della misericordia: questo è il sacramento della Risurrezione. Io ringrazio tutti i sacerdoti che vengono a confessare qui. E anche oggi sono qui 50 sacerdoti a confessare, e sono al servizio del popolo di Dio.

Ho lavorato tanti anni nei paesi occidentali, in Belgio, in Francia, e posso dire che la confessione è sparita, la confessione individuale non esiste più, soltanto qualche caso raro.  

 Il mondo si secca, i cuori si seccano, il male si moltiplica, i conflitti si moltiplicano. E dunque cerchiamo di essere apostoli della buona novella, della conversione e anche della pace nel mondo.

Qui ho sentito queste parole: “I non credenti sono coloro che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio”.

Perché colui che è toccato dall’Amore di Dio, dalla sua Misericordia, non può resistere a questo dono una volta toccato da questo Amore di Dio.
Ed ecco noi siamo coloro che salvano la vita, noi siamo testimoni di coloro che salvano il mondo.
I Francescani mi hanno detto che qui vengono le persone di circa ottanta paesi del mondo, significa che questo invito si è diffuso fino ai confini del mondo come ha detto Cristo quando ha mandato i suoi apostoli: “Andate fino ai confini della terra”.
Voi siete testimoni dell’Amore di Cristo, dell’Amore di Sua Madre, dell’Amore della Chiesa.
Il Signore vi rafforzi e vi benedica".

(Traduzione e trascrizione di Franco diacono Sofia)



P.S. Un mio amico sacerdote mi ha scritto che il 2 aprile il cardinale è salito sulla collina delle apparizioni, e qui ha mormorato: “Medjugorje è tutto vero. La Regina della Pace è qui.”