Appena c’è un post che attira
molte persone, ecco che si inseriscono gli arrabbiati. Non li abbiamo
provocati, ma si sentono provocati: chissà perché.
Probabilmente perché fa
molto male accorgersi che la Chiesa nei suoi Pastori a livello ufficiale sta
prendendo in seria considerazione Medjugorje.
Poiché lanciano sempre le
stesse accuse e poiché i piccoli ne restano scandalizzati, occorre rispondere.
In ogni caso, dispiace che
ancora oggi, mentre si fanno tanti sforzi sulla strada dell’ecumenismo per
raggiungere il traguardo tanto sospirato da nostro Signore Gesù Cristo che si
faccia “un solo ovile sotto un solo Pastore”, ci sia sempre chi aggredisce il fratello
in Cristo con accuse e invettive ormai desuete.
Ma come risponderebbe la
Madonna a questi suoi figli?
Con una carezza, senza
dubbio.
Proverò a farlo pure io:
nessuna accusa, quindi, nei loro confronti.
Il post che ha stimolato
questi nostri fratelli in Cristo ha come titolo “VESCOVI E CARDINALI GIUNTI A
MEDJUGORJE PER LA PRIMA VOLTA HANNO SCOPERTO UNA REALTÀ SCONOSCIUTA CHE ERA
SPESSO NASCOSTA”.
Vorrei rispondere a una
nostra sorella che è intervenuta senza accorgersi che stava facendo le stesse identiche
accuse di un suo correligionario a cui avevamo già risposto e col quale ci
eravamo salutati con saluto della pace.
Vediamo ad una ad una
queste invettive:
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Prima Invettiva:
“Ma se tutti sti madonnari leggessero le sacre scritture
capirebbero quale offesa gravissima stanno facendo a Dio, state adorando
Maria al posto di Dio è questo è un abominio, state facendo il gioco di
satana che pur di essere adorato se le inventa tutte, il padre della menzogna.
[…]
Satana si traveste da angelo di luce , quando vi
inginocchiate davanti a quelle statue , quanto dolore date al Signore , in
tutta la bibbia urla il suo sdegno contro quelle statue ,che non vedono , non
sentono non parlano , prostratevi solo davanti al Signore e pregate solo Gesù
unico intercessore tra Dio e gli uomini unico Salvatore , la vera stella del
mattino unico nostro avvocato attributi che gli avete tolto per darlo a quella
Madonna che non è la vera Maria della bibbia, quella dolce umile ,santa
fanciulla che si proclama serva del Signore non si azzarderebbe mai a
prendersi tutti gli attributi di Cristo!”
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NOI
CATTOLICI ADORIAMO MARIA AL POSTO DI DIO?
RISPOSTA:
La prima accusa è quella che “adoriamo Maria al posto di Dio”. Accusa questa
che, come al solito, si abbina con l’accusa che adoriamo le statue.
Cara
sorella Francesca, innanzitutto, ogni buon cristiano cattolico sa, perché ce lo
insegna la Madre Chiesa, che il culto dovuto a Maria si chiama iperdulia. È una
venerazione (un rispetto) superiore a
quella dovuta ai santi (dulìa), perché Maria è la Madre di nostro Signore Gesù
Cristo. Mentre a Dio è dovuto il culto di “latria”, cioè adorazione. Il termine
“idolatria” si riferisce all’adorazione degli idoli; da qui la confusione che
ancora oggi fanno i nostri fratelli protestanti.
Riguardo a Maria, vogliamo forse impedire
che si realizzi la profezia della stessa Vergine Maria: «Tutte le
generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48)?
Il Catechismo
della Chiesa Cattolica riepiloga così questo culto alla Madonna:
«La pietà della Chiesa verso la santa
Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano. La santa Vergine «viene
dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più
antichi la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio”, sotto il cui
presidio i fedeli, pregandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro
necessità. [...] Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce
essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al
Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove»; esso trova la sua
espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera
mariana come il santo Rosario, «compendio di tutto quanto il Vangelo». (971).
Nessuna
confusione con l’adorazione dovuta solo a Dio.
Tutto
il culto di adorazione della Chiesa cattolica è riepilogato nella dossologia,
la preghiera che il sacerdote innalza a nome del popolo di Dio alla fine della
liturgia eucaristica:
"Per
Cristo, con Cristo e in Cristo, a Te Dio Padre Onnipotente, nell'unità dello
Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli".
È
possibile che qualche singolo fedele possa dare adito a confusione con il
proprio stile di preghiera, ma sull’adorazione a Dio nella Chiesa cattolica non
c’è confusione.
Io
sfido i nostri fratelli evangelici a trovare in una qualsiasi liturgia
ufficiale della Chiesa cattolica una preghiera in cui essa si rivolga
direttamente ai santi o alla Vergine persino nelle feste a loro dedicate.
La
preghiera è sempre rivolta al Padre e si conclude per Cristo, con la richiesta
di accettare l’intercessione di questo o quel santo.
“Adorare
Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il «nulla della
creatura», la quale non esiste che da Dio. Adorare Dio come fa Maria nel
“Magnificat” - è lodarlo, esaltarlo e umiliare se stessi, confessando con
gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome.
L'adorazione del Dio unico libera l'uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla
schiavitù del peccato e dall'idolatria del mondo.” (Catechismo della Chiesa
Cattolica, 2097).
Vorrei
ricordare ai nostri fratelli che ci accusano, che noi annoveriamo molti martiri
che hanno dato la loro vita pur di non inchinarsi agli idoli o ad altri dèi.
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RIGUARDO
ALLE STATUE, NOI INFRANGEREMMO IL PRIMO COMANDAMENTO:
“Non
avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è
lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque
sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io,
il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei
figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma
che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e
osservano i miei comandamenti." (Es 20, 3-6).
Sta scritto: «Adora il Signore Dio tuo e a lui solo
rendi culto» (Mt 4,10)
All’idolatria
il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica diversi paragrafi. Questo è il
principale:
L'IDOLATRIA
2112 - Il primo comandamento
condanna il politeismo.
Esige dall'uomo di non credere
in altri dèi che nell'unico Dio, di non venerare altre divinità che l'Unico.
La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono «argento
e oro, opera delle mani dell'uomo», i quali «hanno bocca e non parlano, hanno
occhi e non vedono...». Questi idoli vani rendono l'uomo vano: «Sia come loro
chi li fabbrica e chiunque in essi confida» (Sal 1 l5,4-5.8). Dio, al contrario, è il «Dio vivente» (Gs 3,l0), che fa vivere e
interviene nella storia.
2113 - L'idolatria non
concerne soltanto i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione
della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio. C'è idolatria quando
l'uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio, si tratti degli dèi o
dei demoni (per esempio il satanismo), del
potere, del
piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc. «Non potete
servire a Dio e a mammona», dice Gesù (Mi 6,24). Numerosi martiri sono morti per non adorare «la Bestia», rifiutando perfino di simularne il culto. L'idolatria respinge l'unica
Signoria di Dio; perciò, è incompatibile con la comunione divina.
2114 - La vita umana si
unifica nell'adorazione dell'Unico. Il comandamento di adorare il solo Signore unifica
l'uomo e lo salva da una dispersione senza limiti. L'idolatria è una
perversione del senso religioso innato nell'uomo. Idolatra è colui che
«riferisce la sua indistruttibile nozione di Dio a chicchessia anziché a Dio».
Riguardo
alle statue o alle immagini mi pare che il Catechismo della Chiesa Cattolica
sia esaustivo:
«Non ti farai alcuna immagine
scolpita...».
2129 - L'ingiunzione divina
comportava il divieto di qualsiasi rappresentazione di Dio fatta dalla mano dell'uomo.
Il Deuteronomio spiega: «Poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi
parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non
vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo» (Dt
4,15-16). È il Dio assolutamente trascendente che si è rivelato a Israele.
«Egli è tutto», ma, al tempo stesso, è «al di sopra di tutte le sue opere» (Sir
43,27-28). Egli è «lo stesso autore della bellezza» (Sap 13,3).
2130 - Tuttavia, fin
dall'Antico Testamento, Dio ha ordinato o permesso di fare immagini che simbolicamente conducessero alla
salvezza operata dal Verbo incarnato: così il serpente di rame, l’arca dell'Alleanza e i cherubini.
2131 - Fondandosi sul mistero
del Verbo incarnato, il settimo Concilio ecumenico, a Nicea (nel 787), ha
giustificato, contro gli iconoclasti, il culto delle icone: quelle di Cristo,
ma anche quelle della Madre di Dio, degli angeli e di tutti i santi.
Incarnandosi, il Figlio di Dio ha inaugurato una nuova «economia» delle immagini.
2132 - Il culto cristiano
delle immagini non è contrario al primo comandamento che proscrive gli idoli.
In effetti, «l'onore reso ad un'immagine appartiene a chi vi è rappresentato»
e «chi venera l'immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto».
L'onore tributato alle sacre immagini è una «venerazione rispettosa», non
un'adorazione che conviene solo a Dio: «Gli atti di culto non sono rivolti alle immagini
considerate in se stesse, ma in quanto servono a raffigurare il Dio incarnato.
Ora, il moto che
si volge all'immagine in quanto immagine, non si ferma su di essa, ma tende alla realtà che
essa rappresenta».
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MARIA
SI PRENDE GLI ATTRIBUTI DI CRISTO?
Secondo
Francesca non solo Maria si metterebbe al posto di Dio, ma prenderebbe su di sé
gli attributi dovuti a nostro Signore Gesù Cristo.
Ecco
la sua accusa:
“la
vera Maria della bibbia, quella dolce umile, santa fanciulla che si proclama
serva del Signore non si azzarderebbe mai a prendersi tutti gli attributi di
Cristo!”
Francesca, guarda cosa dice la Madonna nei suoi
messaggi:
“Cari figli! Come Madre vi prego, aprite il vostro
cuore, offritelo a me e non abbiate paura di nulla. Io sarò con voi e vi
insegnerò come mettere Gesù al primo posto. Vi insegnerò ad amarLo e ad
appartenere totalmente a Lui. Comprendete, cari figli, che senza mio Figlio
non c’è salvezza. Bisogna che sappiate che è Lui il vostro inizio e il vostro
fine. […]” (18 marzo 2002).
Poiché
Francesca e i suoi correligionari ci provocano riguardo alle Scritture,
propongo loro questo messaggio modello, con i ripetuti inviti di Maria ad
accogliere le Parole di suo Figlio:
“Cari figli,
come Madre sono felice di essere in mezzo a voi, perché desidero parlarvi
nuovamente delle Parole di mio Figlio e del suo Amore. Spero che mi
accoglierete col cuore, perché le Parole di mio Figlio ed il suo Amore sono
l’unica luce e speranza nella tenebra del momento attuale. Questa è l’unica
Verità e voi, che la accoglierete e la vivrete, avrete cuori puri e umili. Mio
Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle Parole
di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano.
Le Parole di mio Figlio ridanno la vita a coloro che le
ascoltano, le Parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza.
Perciò, miei cari Apostoli, figli miei, vivete le Parole di mio Figlio.
Amatevi come lui vi ha amato. Amatevi nel suo Nome e in memoria di Lui. La
Chiesa progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le Parole di mio
Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono e soffrono
in silenzio e nella speranza della redenzione definitiva. Perciò, miei cari
figli, le Parole di mio Figlio ed il suo Amore siano il primo e l’ultimo
pensiero della vostra giornata. Vi ringrazio!” (2 gennaio 2016).
Franco
Sofia