I sacerdoti che confessano a Medjugorje sono
soliti pescare “pesci grossi”.
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Una volta ho fatto un pellegrinaggio per
scommessa con un amico sacerdote.
Siamo alla fine degli ’80, e allora il mio
interesse per Medjugorje rasentava a volte un entusiasmo che mi portò a diversi
errori, attraverso i quali imparai a correggermi, molto spesso con l’aiuto del
Cielo; e per questo motivo non consiglio di fare scommesse di tale natura, anche se allora la Provvidenza
si servì di questo mio errore.
Partiti con la macchina solo noi due,
arrivammo a Medjugorje in tarda mattinata nel giorno dell’Esaltazione della
Croce. Ci fermammo davanti alla chiesa di Medjugorje, e il mio amico sacerdote
volle rimanere lì. Lo incontrai nel pomeriggio. Appena mi vide mi disse:
“Franco, avevi ragione tu. Su 20 confessioni, 18 erano pesci grossi”.
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Una persona convertita che è poi diventato
prete diceva:
“Qui si prendono molti pesci grossi... Sapete,
i pesci piccoli sono quelli che vanno alla confessione ogni settimana o due. I
pesci grossi sono quelli che ne erano lontani da 50 anni. Sapete, molti pesci
grossi vengono qua! Di cosa si tratta? È la grazia della conversione, che si riversa qui a fiumi. È meraviglioso!”
(John
Boughton).
Sappiamo per certo che
don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, insisteva con i suoi
sacerdoti perché andassero a Medjugorje. E uno di loro, don Battista Gorla,
rispose così alla domanda “Il miracolo più grande che ha visto?”:
“I fatti più
sconvolgenti – risponde don Battista – li ho visti mentre confessavo: ho
assistito a conversioni straordinarie, da farmi piangere di commozione.
Conversioni istantanee che hanno alimentato la mia fede nella vittoria di Dio.
Gente con problematiche sessuali, con dipendenze o problemi matrimoniali,
completamente cambiate dall’incontro con la Madonna. Ma anche persone che hanno
cominciato a portare con serenità croci che prima le schiacciavano. E non posso separare i frutti
dall'albero".
Franco Sofia
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