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lunedì 30 novembre 2020

“QUESTA È LA CHIAMATA DELL’AMORE” (IV PARTE) - QUALE AMORE?

 


 

QUALE AMORE?

 

 


Una delle cose più importanti da sottolineare è che nei messaggi dati a Mirjana, l’amore che più serve all’opera degli Apostoli è quello che viene ricevuto in dono. È come per l’umiltà e tutte le virtù dell’Apostolo – dal cuore puro ed umile[1] – che sono prima di tutto doni, allo stesso modo lo è l’amore:

Cari figli, oggi vi invito ad amare con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Pregate per il dono dell'amore perché quando l'anima ama chiama a sé mio Figlio. (18 marzo 2010).

Per questo motivo la Madonna ha invitato spesso i suoi Apostoli a chiedere nella preghiera il dono dell’Amore[2]. Senza questo dono non è possibile aiutare Maria nella sua opera che sta portando avanti con essi. Lo si evince da numerosi messaggi.[3]

Insomma, l’Apostolo deve fare posto all’Amore di Dio e permettergli di operare attraverso di lui[4]. Un segnale di questa disposizione all’accoglienza dell’Amore di Dio necessaria nell’Apostolo si trova in una frase della Gospa: “Il mio amore opererà in voi, mi servirò di voi (2 giugno 2015).

Alla scuola di Maria, si impara l’amore vero, quello che ha insegnato Gesù, la Parola di Dio:

"Cari figli! Io sono con voi nel nome dell’Amore più grande, nel nome del buon Dio che si è avvicinato a voi attraverso mio Figlio e vi ha dimostrato il vero Amore. Io desidero guidarvi sulla via di Dio. Desidero insegnarvi il vero Amore. (18 marzo 2011).

A questo proposito, la Madonna ci mette in guardia dalle falsificazioni dell’amore. Poiché infatti esiste l’amore secondo il mondo, Ella puntualizza che l’amore vero è quello che ci ha insegnato Gesù (“secondo mio Figlio”, 2 novembre 2012) con la sua vita. E l’Apostolo, che è chiamato a valutare tutto in base alla Verità di Dio e a opporsi con forza a tutto ciò che lo vorrebbe allontanare da Essa, cioè da Gesù, deve prendere le distanze anche da ciò vorrebbe allontanarlo dalla Verità dell’Amore:

Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei Apostoli. Prego mio Figlio affinché vi dia la Sapienza e la Forza divina. Prego affinché valutiate tutto attorno a voi secondo la Verità di Dio e vi opponiate fortemente a tutto quello che desidera allontanarvi da mio Figlio. Prego affinché testimoniate l'Amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'Amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data.(2 novembre 2012).

 

 “Non accettate nulla come verità che sia privo di amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità! L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva”[5]. Edith Stein


Ma cosa intende la Gospa per amore misericordioso?

È principalmente l’amore che tende alla conversione di coloro che non conoscono l’Amore di Dio:

figli miei, ricordate che amare vuol dire sia voler bene al prossimo che desiderare la conversione della sua anima.” (2 giugno 2018),

 perché parlando d’amore si rischia di pensare più ai bisogni corporali del prossimo, che non  a quelli spirituali, e questo è all’opposto di ciò che la Gospa vuole dai suoi Apostoli; mettere  i bisogni corporali prima di quelli spirituali sarebbe infatti in contrasto con la stessa missione Sua, di Mirjana e degli Apostoli.

L’amore misericordioso è quello che spinge a sacrificarsi per la salvezza delle anime.  Nei messaggi, preghiera, amore misericordioso e verità, si intrecciano legandosi tra di loro in un corpo omogeneo che sa tanto di mentalità biblica ed ebraica.

 La preghiera vi aiuterà, perché la preghiera salva voi, la preghiera salva il mondo. Perciò, figli miei, pregate con le parole, con i sentimenti, con l’amore misericordioso e col sacrificio. Mio Figlio vi ha mostrato la via: lui, che si è incarnato ed ha fatto di me il primo calice; lui, che col suo sublime sacrificio vi ha mostrato come bisogna amare. Perciò, figli miei, non abbiate paura di dire la verità. Non abbiate paura di cambiare voi stessi ed il mondo diffondendo l’Amore, facendo in modo che mio Figlio sia conosciuto ed amato, amando gli altri in Lui. Io, come Madre, sono sempre con voi. Prego mio Figlio che vi aiuti affinché nella vostra vita regni l’Amore: l’Amore che vive, l’Amore che attrae, l’Amore che dà vita. Questo è l’amore che io vi insegno, l’amore puro. Spetta a voi, Apostoli miei, riconoscerlo, viverlo e diffonderlo. (2 aprile 2017).

 

Nel messaggio successivo continuerà queste tematiche esordendo in questo modo:

"Cari figli, vi invito a pregare non chiedendo, ma offrendo sacrifici, sacrificandovi.  Vi invito all’annuncio della Verità e all’amore misericordioso.” (2 maggio 2017).

 

Franco Sofia

 

(Estratto da: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, Mimep, 2020, Capitolo Ottavo, “Maria maestra dei suoi Apostoli”)

 

Prima Parte:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2020/11/questa-e-la-chiamata-dellamore.html?fbclid=IwAR0fgSAAVHqF2L5sUyvUIE1SAXvViPb2JE_y622rVg1eCXjggHlZL7aiDgI

 Seconda Parte:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2020/11/questa-e-la-chiamata-dellamore-ii-parte.html

 Terza Parte

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2020/11/questa-e-la-chiamata-dellamore-iii-parte.html

 


[1] Cfr. Capitolo Ottavo, Maria maestra dei suoi Apostoli, paragrafo “Cuori puri ed umili”.

[2] Pregate, pregate per il dono dell’amore, perché l’amore è l’unica verità, l’amore perdona tutto, serve tutti e vede tutti come fratelli. (2 agosto 2013). “Figli miei, pregate, pregate, pregate per il dono dell’Amore, perché l’Amore è mio Figlio.” (2 novembre 2013).

[3]Dovete comprendere che la vostra preghiera è il dialogo di un figlio con il Padre, che l’Amore è la via per la quale dovete incamminarvi, l’amore verso Dio e verso il vostro prossimo. Questo è, figli miei, un Amore che non ha confini, è un Amore che nasce nella Verità e va fino in fondo” (2 aprile 2011). 

[4]dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri e, con l’aiuto della fede, riempirvi del suo Amore.” (2 gennaio 2017).

[5] Citato da san Giovanni Paolo II nell’omelia per la canonizzazione di Edith Stein, domenica 11 ottobre 1998. (http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/bnw/bn12b.html).

sabato 28 novembre 2020

RISPOSTA AD ALCUNI INTERROGATIVI SUL MESSAGGIO DEL 25 NOVEMBRE 2020

 


Messaggio 25 novembre 2020 

“Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha inviato per essere gioia e speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità. La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''



Questo messaggio, ha creato un po’ di subbuglio nei “cari figli”. Alcuni dei quali si sono sorpresi per le espressioni utilizzate dalla Gospa, altri disorientati. Sulle prime anche io mi sono trovato tra i disorientati. Ma vediamo ad uno ad uno i motivi di disagio.

Concordo con chi teme che le traduzioni talvolta possano non essere coerenti con l’originale croato. Studiando i messaggi a Mirjana per il mio libro, tante volte ho dovuto rifarmi alle traduzioni straniere, per quei messaggi che mi creavano difficoltà. E in effetti, poi trovavo la soluzione. Ad esempio, in questo messaggio la frase:

Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità.” In altre traduzioni risulta più lineare e comprensibile: “Leggendo la Sacra Scrittura, voi scoprirete la nascita di Gesù e la gioia, come quella che Medjugorje ha donato a l’umanità nei primi giorni”. Questa traduzione mi permette di rileggere la frase del messaggio in lingua italiana, trovando il senso giusto.  Se tornassimo ai primi giorni delle apparizioni, troveremmo la Gospa che porta il Bambino Gesù, e la gioia di quei primi momenti, Sacra Scrittura alla mano, ci permette di rivivere la gioia che hanno vissuto i primi personaggi del Natale. Anche per noi la storia si ripeterà (“la storia sarà vera”) a patto di prendere sul serio i consigli della Gospa.

Adesso rivediamo quella frase che ha creato più difficoltà: “La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi”. Se rileggiamo nella Sacra Scrittura la nascita di Gesù, non è che ci siamo tanti motivi di “calore”, di “gioia”, almeno all’apparenza: Gesù nasce in una stalla, rifiutato Lui e la sua famiglia, tra disagi inimmaginabili.  La stessa cosa si è verificata nei primi giorni delle apparizioni, quando i veggenti non erano creduti ed erano perseguitati. Se però guardate i volti dei sei veggenti insieme, vedrete la gioia incontenibile che emana dai loro volti.

Anche oggi tra le difficoltà di questo nostro tempo e quelle personali, possiamo rivivere la stessa gioia dei primi tempi se permettiamo a Gesù di nascere nei nostri cuori. Allora dopo aver ascoltato l’annuncio dell’Angelo: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia…”, sentiremo gli Angeli cantare nel nostro cuore: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.

Preparare il cuore come la mangiatoia è possibile se togliamo da esso ciò che è superfluo e ciò che renderebbe freddo l’ambiente a Gesù, cioè il peccato. Una cosa che mi ha colpito nei messaggi della Gospa è che Lei chiede di accostarsi alla confessione molto più prima del Natale che non prima di Pasqua.

Perché la pace deve essere costruita attraverso la confessione? Perché non dobbiamo dimenticare che il cristiano non porta una propria pace, ma porta Gesù che è la Pace. 

Ogni volta che la Madonna è apparsa per Natale, è anche venuta col Bambino Gesù tra le braccia, e nel messaggio ha sempre ricordato che è Lui che dà la Pace quella vera. Una volta è stato il Bambino Gesù a dare il messaggio:

«La Madonna è venuta con Gesù bambino tra le braccia – ha detto la veggente Marija - e non ha dato messaggio, ma Gesù bambino ha iniziato a parlare e ha detto: “IO SONO LA VOSTRA PACE, vivete i miei comandamenti”. La Madonna e Gesù bambino, insieme, ci hanno benedetto con il segno della croce.» (25 dicembre 2012).

Appunto la Sacra Scrittura:

“Ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. EGLI INFATTI È LA NOSTRA PACE, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia.” (Ef 2, 13-16).

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Il messaggio è ricco di termini che richiamano al mistero incantevole del Natale: amore, calore, gioia, speranza, tenerezza, pace. C’è chi ha trovato difficoltà nel termine “calore”.

 La Madonna lo usa all’inizio del messaggio. Non è la prima volta che lo usa, anzi l’ha usato addirittura un altro 25 novembre:

 Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. (25 novembre 2009).

 Natale è la festa del calore in contrasto col tempo in cui si è verificato, perché, non dimentichiamolo, Gesù è il vero sole.

Un’altra volta, in pieno inverno, la Madonna, disse:

Come la natura lotta nel silenzio per la vita nuova, così anche voi siete invitati ad aprirvi nella preghiera a Dio nel quale troverete la pace e il calore del sole di primavera nei vostri cuori. (25 febbraio 2020).

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Più di uno si è meravigliato che la Madonna abbia citato Medjugorje all’interno del messaggio. Ma non è la prima volta. Medjugorje è citata per 14 volte nei messaggi, soprattutto nei primi anni.

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Prepariamo la nostra mangiatoia, il nostro cuore perché con la venuta di Gesù diventi la fonte di calore, di gioia, di tenerezza, di speranza e di pace per il mondo intero.

Franco Sofia

 

venerdì 27 novembre 2020

'Sono venuto a Medjugorje come protestante e sono diventato un sacerdote cattolico'

 

John Boughton: 'Sono venuto a Medjugorje come protestante e sono diventato un sacerdote cattolico'

LA TESTIMONIANZA INTEGRALE




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La testimonianza di p. John Boughton è stata pubblicata sul canale YouTube "Fruits of Medjugorje" (I frutti di Medjugorje).

Oltre alle testimonianze di Sofia Gamiz e p. Johannes Rothärmel, ed il film "Il dono di conversione" della serie "Fruits of Medjugorje" che avete visto in prima visione al Mladifest di quest'anno, vi comunichiamo che recentemente ed anche stata pubblicata la toccante testimonianza di p. John Boughton.

Padre Baughton è nato protestante. Ha studiato medicina. Ha letto un libro su Medjugorje che  poi ha deciso di visitare e questo ha cambiato la sua vita. Si è convertito al cattolicesimo ed è diventato prete.

Vi riportiamo nella sua interezza la sua storia e come Medjugorje abbia cambiato la sua vita. Potete approfondire tutto sul canale YouTube, "Fruits of Medjugorje" raccomandandovi anche la pagina Facebook - "Fruits of  Medjugorje".

Per conoscere il progetto "Fruits of Medjugorje" (I frutti di Medjugorje), potete aprire la pagina di cui sopra o QUI.

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La prima volta ho sentito parlare di Međugorje nel 1991 in autunno. Sono venuto nel febbraio o marzo 1992 come protestante. Studiavo per diventare medico, all'età di 28 anni e sono appena tornato all'università. Un mio amico del Texas, anche protestante, cresciuto come protestante, ha notato la conversione di un conoscente, Jeff Reed, che ora gestisce la fondazione umanitaria di St.David's Relief.

Ha notato un cambiamento in Jeff, gli si è letteralmente avvicinato e gli ha detto: Jeff, che cosa ti è successo? Lo voglio anche io! Perché Jeff coltivava in sé una pace che non aveva mai avuto prima. Il mio amico Robert ed io eravamo al suo ranch nel Colorado e parlavamo e poi ha detto: John, non so cosa pensare, ma vedo un cambiamento radicale nel mio amico Jeff e lui mi ha dato il libro su Međugorje di Wayne Weible. Leggilo e dimmi cosa ne pensi.

 

Ed è allora che ho sentito parlare di Međugorje per la prima volta. Siamo cresciuti insieme, siamo stati i migliori amici per tutta la vita, ma non abbiamo mai parlato di religione. Parlavamo, rincorrevamo insieme le ragazze, andavamo a caccia insieme, bevevamo insieme, ma non parlavamo mai di religione.

Facevamo insieme anche i chierichetti nella Chiesa episcopale, ma non avevamo mai parlato della fede finché non mi ha dato quel libro. Lui non sapeva che io in quel periodo mi stavo ponendo grandi domande della vita, all'età di 28 anni: Perché sto sentendo un vuoto così grande nel mio cuore? Anche se ho tutto ciò che il mondo mi può offrire e sto andando alla Facoltà di Medicina, perché mi sento così vuoto?! Che cosa sta succedendo?

E poi mi ha dato quel libro, eh, è stato un grande inizio, abbiamo iniziato a parlarne di più e mi ha chiesto: Cosa ne pensi? Ho detto: Sono possibili tre cose: O è del demonio, o sono pazzi, o è tutto vero.

 

Ho un po' di esperienza militare; ero ufficiale della marina nelle unità di riserva e, grazie all'esperienza militare, ho detto che questo non poteva essere del diavolo perché lui non avrebbe mai detto al suo nemico, cioè non ci avrebbe mai indirizzato al suo nemico per la confessione, la Santa Messa, la preghiera, il rosario, per qualcosa che all'epoca non conoscevo.

Lui non ci avrebbe mai detto di vivere queste cose, quindi non poteva venire da lui. Ci sono sei bambini, com'è possibile che tutti siano matti?! Neanche questo non ha senso. Dunque, dev'essere vero e Robert mi ha guardato e ha detto:

Amico, penso che tu abbia ragione. Lo penso anch'io. Dobbiamo andare lì! Io gli ho detto: "Ok, andiamoci!" Non posso dire di essere venuto con delle aspettative perché veramente non sapevo cosa aspettarmi. Ho letto il libro di Wayne Weible e tutto ciò che sapevo. In effetti, era anche un momento molto strano per venire qua.





 

Era l'inizio del 1992, pressappoco in febbraio, marzo 1992, e Jeff Reed ha detto: "Va bene, andiamo, ma padre Svetozar ci prega di portare con noi delle attrezzature mediche." A quell'epoca sapeva che si stava avvicinando la guerra. E così, tutti noi, Jeff e un gruppo di carismatici messicani del Texas occidentale abbiamo raccolto un po' di attrezzature mediche e le abbiamo portate nelle valigie attraverso Belgrado fino a Sarajevo e poi fino a Međugorje.

 

In teoria eravamo dei contrabbandieri, non in teoria, noi le abbiamo veramente contrabbandate ed è una storia interessante. Ci hanno scoperto e il mio amico Robert ed io abbiamo visto il potere del rosario manifestarsi quel giorno. Anche se avevano trattenuto Robert nella corsia d'emergenza, pronti a metterlo in prigione, il rosario ha funzionato in qualche modo, abbiamo visto le piccole "abuelas", cioè le nonnine del Messico e del Texas, che pregavano allo stesso tempo il rosario, poi la comandante della guardia è scesa e ha visto la lettera in inglese con un timbro a secco in rilievo che era anche in inglese e con l'intestazione dell'ambulatorio veterinario, che ci dava il permesso di portare l'attrezzatura e lei è passata con il dito sopra il timbro, ha alzato il dito e ha sgridato il suo collaboratore che ci aveva fermato.

 

È stato il primo segnale della forza del rosario, come se ci fosse qualcosa. Ma non so ancora cosa. Poi siamo arrivati a Međugorje. Dopo alcuni giorni e alcune altre storie, ed è stata una bellissima esperienza sperimentare e vedere cosa fa il rosario, vedere e incontrare la Madonna perché come protestanti noi non conoscevamo la Madonna.

No, l'abbiamo conosciuta qua. È stato anche molto speciale conoscere Gesù nel Santissimo Sacramento. C'erano anche le adorazioni e sebbene non ci fosse quasi nessuno, penso che noi fossimo l'unico gruppo di pellegrini in quel luogo. Tuttavia, le adorazioni ci sono state e frate Slavko era presente come anche frate Svetozar.

 

Nonostante la guerra fosse in vista, era un luogo molto tranquillo e si poteva sentire la differenza. Sono andato a questo primo pellegrinaggio chiedendo a Dio cosa voleva che io facessi della mia vita, frequentavo l'Università di Medicina, sono tornato a studiare, ho capito che dovevo chiedere a Dio e smettere di dirgli cosa volevo io, quindi gli ho chiesto cosa voleva Lui ed è successo un momento speciale sul monte Podbrdo, dove ho finalmente firmato in qualche modo un assegno in bianco a Gesù dicendogli: Va bene, Signore, farò tutto quello che vuoi, diventerò persino, e ho pensato alle cose più folli che potessi immaginare, sarei persino diventato un francescano in Bosnia.

 

Non so nemmeno chi siano, non so cosa facciano, ne ho appena incontrato uno qualche giorno fa, ma farei anche questo se Ti piacesse. In quella pace che è scesa poi su di me, in quel momento, io non pensavo di diventare francescano, diventare francescano, ma col passare del tempo, da quando sono tornato a casa dal pellegrinaggio, ho iniziato a rendermi conto attraverso la guida spirituale che quella era la vera vocazione di consegnare completamente la mia vita al Signore, ma non ero ancora sicuro sulla questione della Chiesa cattolica.

Quindi la prima battaglia è stata la consapevolezza che la chiamata nella Chiesa cattolica significherebbe interrompere la relazione con la mia ragazza se davvero diventassi un prete lì. Perché, quando ero episcopaliano, pensavo: Beh, avrei potuto avere entrambe le cose.

E questo è un po' più serio, ma quando mi sono reso conto che dovevo agire secondo la verità, ho detto: Va bene, questo è ciò che tu vuoi, Dio, andiamo! Tuttavia, per grazia di Dio la Chiesa cattolica nella sua saggezza non permette ai nuovi convertiti di entrare in qualsiasi ordine o diocesi per almeno due anni.

 

Con la provvidenza di Dio e con l'aiuto della Madonna ho trascorso quel tempo, la maggior parte di quel periodo di due anni, qui a Međugorje guidando durante la guerra i convogli per la fondazione umanitaria di St.Davids Relief.

 

Quindi qui ero sotto la guida di fra Svetozar e fra Slavko per quasi due anni. Dunque i miei primi due anni da cattolico sono stati in questa parrocchia. Ed era meraviglioso perché ho potuto letteralmente guardare giorno per giorno, a volte anche più volte al giorno, i frutti del paradiso e dell'inferno allo stesso tempo.

 

Noi lasciavamo quella piccola e tranquilla terra di Međugorje e partivamo per Mostar, poi andavamo su, fino a Zenica e Tuzla e nei luoghi a, intorno e al di fuori di Sarajevo e affrontavamo i frutti dell'inferno. Poi tornavamo e osservavamo i frutti del cielo. Poi guardavo i frati come affrontavano tutte le sfide. Uno dei miei eroi, fra Leonard Oreč, che riposi in pace, ricordo il giorno, in cui i musulmani e i Croati hanno firmato una tregua.

 

Quel giorno mi ha chiamato e ha detto: John, riempi tutti i tuoi camion e radunane ancora alcuni, andiamo nella parte orientale di Mostar, nella Mezzaluna Rossa, gli daremo tutto il necessario e dimostreremo che siamo per la pace. E ho detto... ricordo come eravamo nella parte orientale di Mostar con Leonard nella suo abito marrone e un bambino piccolo mi prendeva per la mano perché, sapete, io all'epoca ero un civile e diceva: "Questo tizio è pazzo, ci sono cecchini intorno a noi dappertutto e lui indossa l'abito!"

 

Questo è...ed ho capito, questo è il senso dell'essere francescano e questo mi ha fortemente formato, vedere una tale spiritualità. Non immaginavo come dovesse essere la vita religiosa all'interno, non avevo nessuna idea, ma nel mio cuore sapevo di aver avuto la vocazione per diventare frate.

Mi hanno invitato ad entrare qui nella Provincia, ero onorato dell'invito, ma nel mio cuore sapevo in qualche modo che ero chiamato a tornare negli Stati Uniti. Non sapevo dove e fra Svetozar mi ha parlato di quel gruppetto, e come la guerra si stava calmando, agli inizi del '95, sapevano che ci saremmo trasferiti, non era più necessario rimanere qua e gli ho chiesto: Padre, dove vado?

So che non sono stato chiamato a restare qua. Ha detto: Perché non guardi un po' quel piccolo e insolito gruppo di frati del Bronx? E così ho conosciuto la comunità a cui appartengo oggi. Ogni volta che qualcuno dice "SÌ" a Gesù, grazie alla mediazione della Madonna, si apre un posto per Dio che poi può agire nel suo cuore e incoraggiarlo.


 


La mia teoria, che non è così umile perché neanch'io sono così umile, ma secondo la mia teoria Međugorje ha un carisma tramite cui la Madonna invia numerosi comandi di partenza alle sue truppe e le dispone per tutto il mondo per poter fare ciò che vuole il Signore e per essere la luce dell'amore di Gesù Cristo in questi tempi bui.

 

Lei gioca a scacchi e chiama le persone, gli dà gli incarichi e quella persona può aprire il suo cuore o no. E quando lo apre, succedono grandi cose. Un prete domenicano, fra Giles Dimock, degli Stati Uniti, ha parlato una volta di Međugorje ed era forse 15-20 anni fa. Ha detto: Sai, Međugorje ha una cosa interessante, l'80% delle persone attive nelle loro parrocchie sono state commosse da Međugorje.

 

Dice: C'è un altro fatto interessante - pare che non si impauriscano, come se non si scoraggiassero quando si confrontano con la parte umana nella chiesa di Gesù.

Non è questo ciò di cui abbiamo bisogno al giorno d'oggi? Le persone sanno superare la tempesta, questo è ciò che vedo, I'ho visto in modi molto diversi. Potrei raccontare così tanti aneddoti ed avvenimenti diversi, ma tutto questo lo vedo come una grazia speciale di Međugorje.

Tutti devono impegnarsi a mettere in atto la propria fede, sapete, noi non abbiamo ricevuto il dono della fede, non abbiamo ricevuto queste mediazioni della fede, molte cose alle quali ci invita la Madonna, il rosario, la confessione, l'esperienza dell'Eucarestia, la lettura della Sacra Scrittura, il digiuno. La Madonna non ci richiede queste cose affinché noi diciamo: Oh, vedi come sono bravo a fare tutto questo e poi...sapete, come mettere un trofeo sul muro. Ehi, non è meraviglioso ciò che faccio?! No, questi sono i mezzi, queste sono le armi, noi dobbiamo usare queste cose ed entrare in una lotta spirituale e combattere.

 

Se uno si guarda intorno e vede cosa sta succedendo nel mondo e pensa che non ci sia una lotta, ha gli occhi chiusi e le orecchie tappate. Dobbiamo essere attivi, dobbiamo uscire fuori, dobbiamo annunciare la verità e l'amore, le cose che la Madonna ci invita a fare. Questi 5 sassolini di cui predica così bene padre Jozo.

Questi sono mezzi con uno scopo, Per fare posto a Gesù Cristo, per lasciargli il primo posto nei nostri cuori, in modo che possiamo individualmente, in qualunque modo ci ispiri lo Spirito Santo, agire, uscire e portare la luce di Cristo alle altre persone.

 

Per nessun altro motivo! Se non facciamo così, allora seppelliamo i talenti sotto terra e non usiamo ciò che ci ha dato Dio. Dobbiamo essere attivi! Come qualcuno che viene a casa e riceve l'abbraccio della madre, questo è sempre importante e necessario. Tornare nel centro da dove è cominciato tutto e ricordarci, dobbiamo ricordare da dove ci ha portato Dio per salvarci.

 

Tuttavia, come prete, ma anche come un laico che veniva a Međugorje per confessarsi, è un'esperienza molto potente! Ora che mi trovo dall'altra parte del confessionale con l'autorità di partecipare a questo atto intimo dell'attività di Gesù con le anime che si susseguono una dopo l'altra, questo mi rende umile, è indescrivibile, energizzante, un'esperienza bellissima!

Qui ci sono molti pesci grandi, come dicono... Sapete, i pesci piccoli sono quelli che vanno alla confessione ogni settimana o due. I pesci grandi sono quelli che ne erano lontano da 50 anni. Sapete, molti pesci grandi vengono qua! Di cosa si tratta? È la grazia della conversione, che si riversa qui in flussi. È meraviglioso!

 

Per un prete è energizzante e ti dà speranza. Vedete così tanti giovani che vengono qui e affidano la propria vita a Dio e, spero, firmano un assegno in bianco al Signore e dicono: Fai di me ciò che vuoi e ovviamente permettono alla Madonna di aggiungere la firma su questo assegno perché nessuno di noi ha abbastanza soldi sul conto bancario, quindi lo consegnano al Signore. Lo noto quando parlo con giovani e veterani che sono stati qua tante volte.

E non si tratta solo di una chiamata alla vita religiosa, ci sono anche vocazioni secondarie. Come prete sento spesso le persone chiedere: Come posso tornare nella mia parrocchia e diventare attivo? Cosa posso fare quando torno? In qualche modo risolvono tutti questi problemi e questo conferma ciò che avevo notato del carisma di Međugorje: la Madonna che dà numerosi ordini alle sue truppe a tutti i livelli inviandoli nel mondo.

 

IL VIDEO SUL CANALE YOUTUBE:

https://www.youtube.com/watch?v=oZ7C3rziPno&ab_channel=FruitsofMedjugorje

 

FONTE:

http://www.medjugorje.hr/it/attualita/john-boughton-sono-venuto-a-medjugorje-come-protestante-e-sono-diventato-un-sacerdote-cattolico,10919.html

 

Messaggio del 25 novembre 2020

 




Messaggio a Marija 25 novembre 2020 

Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha inviato per essere gioia e speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, voi scoprirete la nascita di Gesù e la gioia, come quella che Medjugorje ha donato all’umanità nei primi giorni La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''


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RISPOSTA AD ALCUNI INTERROGATIVI POSTI DA QUESTO MESSAGGIO 


Questo messaggio, ha creato un po’ di subbuglio nei “cari figli”. Alcuni dei quali si sono sorpresi per le espressioni utilizzate dalla Gospa, altri disorientati. Sulle prime anche io mi sono trovato tra i disorientati. Ma vediamo ad uno ad uno i motivi di disagio.

Concordo con chi teme che le traduzioni talvolta possano non essere coerenti con l’originale croato. Studiando i messaggi a Mirjana per il mio libro, tante volte ho dovuto rifarmi alle traduzioni straniere, per quei messaggi che mi creavano difficoltà. E in effetti, poi trovavo la soluzione. Ad esempio, in questo messaggio la frase:

Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità.” In altre traduzioni risulta più lineare e comprensibile: “Leggendo la Sacra Scrittura, voi scoprirete la nascita di Gesù e la gioia, come quella che Medjugorje ha donato a l’umanità nei primi giorni”. Questa traduzione mi permette di rileggere la frase del messaggio in lingua italiana, trovando il senso giusto.  Se tornassimo ai primi giorni delle apparizioni, troveremmo la Gospa che porta il Bambino Gesù, e la gioia di quei primi momenti, Sacra Scrittura alla mano, ci permette di rivivere la gioia che hanno vissuto i primi personaggi del Natale. Anche per noi la storia si ripeterà (“la storia sarà vera”) a patto di prendere sul serio i consigli della Gospa.

Adesso rivediamo quella frase che ha creato più difficoltà: “La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi”. Se rileggiamo nella Sacra Scrittura la nascita di Gesù, non è che ci siamo tanti motivi di “calore”, di “gioia”, almeno all’apparenza: Gesù nasce in una stalla, rifiutato Lui e la sua famiglia, tra disagi inimmaginabili.  La stessa cosa si è verificata nei primi giorni delle apparizioni, quando i veggenti non erano creduti ed erano perseguitati. Se però guardate i volti dei sei veggenti insieme, vedrete la gioia incontenibile che emana dai loro volti.

Anche oggi tra le difficoltà di questo nostro tempo e quelle personali, possiamo rivivere la stessa gioia dei primi tempi se permettiamo a Gesù di nascere nei nostri cuori. Allora dopo aver ascoltato l’annuncio dell’Angelo: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia…”, sentiremo gli Angeli cantare nel nostro cuore: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.

Preparare il cuore come la mangiatoia è possibile se togliamo da esso ciò che è superfluo e ciò che renderebbe freddo l’ambiente a Gesù, cioè il peccato. Una cosa che mi ha colpito nei messaggi della Gospa è che Lei chiede di accostarsi alla confessione molto più prima del Natale che non prima di Pasqua.

Perché la pace deve essere costruita attraverso la confessione? Perché non dobbiamo dimenticare che il cristiano non porta una propria pace, ma porta Gesù che è la Pace.  

Ogni volta che la Madonna è apparsa per Natale, è anche venuta col Bambino Gesù tra le braccia, e nel messaggio ha sempre ricordato che è Lui che dà la Pace quella vera. Una volta è stato il Bambino Gesù a dare il messaggio:

«La Madonna è venuta con Gesù bambino tra le braccia – ha detto la veggente Marija - e non ha dato messaggio, ma Gesù bambino ha iniziato a parlare e ha detto: “IO SONO LA VOSTRA PACE, vivete i miei comandamenti”. La Madonna e Gesù bambino, insieme, ci hanno benedetto con il segno della croce.» (25 dicembre 2012).

Appunto la Sacra Scrittura:

“Ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. EGLI INFATTI È LA NOSTRA PACE, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia.” (Ef 2, 13-16).

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Il messaggio è ricco di termini che richiamano al mistero incantevole del Natale: amore, calore, gioia, speranza, tenerezza, pace. C’è chi ha trovato difficoltà nel termine “calore”.

 La Madonna lo usa all’inizio del messaggio. Non è la prima volta che lo usa, anzi l’ha usato addirittura un altro 25 novembre:

 Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. (25 novembre 2009).

 Natale è la festa del calore in contrasto col tempo in cui si è verificato, perché, non dimentichiamolo, Gesù è il vero sole.

Un’altra volta, in pieno inverno, la Madonna, disse:

Come la natura lotta nel silenzio per la vita nuova, così anche voi siete invitati ad aprirvi nella preghiera a Dio nel quale troverete la pace e il calore del sole di primavera nei vostri cuori. (25 febbraio 2020).

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Più di uno si è meravigliato che la Madonna abbia citato Medjugorje all’interno del messaggio. Ma non è la prima volta. Medjugorje è citata per 14 volte nei messaggi, soprattutto nei primi anni.

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Prepariamo la nostra mangiatoia, il nostro cuore perché con la venuta di Gesù diventi la fonte di calore, di gioia, di tenerezza, di speranza e di pace per il mondo intero.

Franco Sofia


martedì 24 novembre 2020

"ERO PRESENTE SUL KRICEVAZ QUANDO P. SLAVKO STAVA MORENDO”

 


TESTIMONIANZA DI DON ERICH KUEN

Medjugorje  - Festival  dei giovani, mattina 3 agosto 2011

 

 

 


Sono un parroco tedesco e sacerdote, con un passato di una lunga strada per arrivare a Dio.

Come diversi di voi, anch’io ho cercato il senso della vita, e andavo a sinistra e a destra.

Un giorno stavo troppo male, e Dio mi ha ricompensato tantissimo perché ho potuto provare il suo amore immenso. Poi ho cominciato a cercare questo Dio.

Io sono stato anche nella setta di Moon e tra i Testimoni di Geova: non ho neanche pensato che Dio potesse essere in chiesa.

Una mattina mi sono svegliato [dicendomi]: “si adesso so dove appartengo”, ma non sapevo perché questo. Sono andato fino alla finestra perché abito a Innsbruck, al centro di quella città. Le vie erano piene di persone, ma non sapevo perché. Sono sceso sotto e ho chiesto: “Perché siete qui?”. E loro mi hanno detto: “Viene il papa Giovanni Paolo II, e passa di qui”.

Allora lui doveva passare proprio davanti alla mia finestra, proprio davanti a me. Allora io ho detto: “Intanto che lui è qui vado alla sua Messa, così che io posso dire che il Santo Padre è passato da me, a casa, a chiamarmi”.

Durante questa Santa Messa è iniziata una lotta spirituale. Il punto principale era se davvero Gesù è presente nell’Eucaristia o questo è solo un pane. Io avevo deciso in quel momento: “si, quello è Gesù!”. Da allora io provavo gioia sempre alla domenica.

Dopo di allora io avevo bisogno di trovare la via che mi conducesse alla Madre di Dio. Un amico mi ha dato un libro della consacrazione alla Vergine Maria, e mi ha detto: “un giorno tu pregherai questa preghiera”.




Così un anno e mezzo o due anni dopo, io sono arrivato al punto di pregare questa preghiera, senza conoscere Medjugorje. E nel trentesimo giorno in cui pregavo questa consacrazione, io sono venuto a Medjugorje. E mi sono consacrato in chiesa, nel momento dell’apparizione. Questo è avvenuto mentre c’era la guerra, perché era il1993: ed è successo durante il festival dei giovani. La veggente Marija parlava nel tendone verde, perché allora c’erano due tendoni: Marija ha fatto la sua testimonianza. In quel momento io ho sentito una voce che mi diceva: “Vieni, vieni!”. Io ero sicuro in quel momento che era la Madre di Dio. Non so come, non capivo da dove mi chiamasse. Poi ho capito che mi stava chiamando dalla Croce.

Allora ho incontrato padre Slavko. Io gli ho detto che vorrei essere sacerdote. E lui mi ha dato una botta al petto. E poco dopo che io lavoravo come medico sono andato nella Comunità delle Beatitudini, pensando che quella facesse per me. Ho vissuto più o meno […]  insieme a questa Comunità.

Era un venerdì. Pioveva. Il tempo era bruttissimo. Mi sono chiesto se andare o meno a fare la Via Crucis, perché quando piove sopra è molto scivoloso e non è facile andare su. Finalmente, dentro di me, mi sono convinto e ho detto: “Vado lassù a pregare questa Via Crucis”.

A quell’epoca, io non sapevo, cioè non pensavo nemmeno alla vocazione, pensavo di sposarmi, creare una famiglia. Io mi sono incamminato per fare la Via Crucis. Padre Slavko era qualche stazione davanti a me con una ventina di persone della parrocchia. Io pensavo: “Ma guarda: tu pensi di andare o non andare a fare la Via Crucis, e padre Slavko quasi ogni giorno va su una di queste due colline”. E quando mi sono trovato alla tredicesima stazione, la gente correva verso di me. Io pensavo che gente fosse impazzita perché era pericoloso, scivoloso. Ma quando sono uscito da una piccola curva ho visto che c’era un sacerdote che era disteso su una pietra. Siccome sono medico, mi sono avvicinato, ho guardato e ho visto che il cuore stava soffrendo e che lui stava morendo. Abbiamo cercato di rianimarlo, ma questo non dava nessun risultato. Allora ho detto alla gente: “Pregate, pregate: padre Slavko sta morendo!”. In quel momento la pioggia si è fermata, ha smesso di piovere: questo è successo tra la tredicesima e quattordicesima stazione. Da  lì si vede la chiesa. Il sole illuminava la chiesa e si vedeva un piccolo arcobaleno; e le nuvole erano in una posizione che il sole le illuminava da sopra. Io in quel momento sapevo che padre Slavko era in cielo. Nel suo cappuccio francescano ho visto un melograno che poi è scomparso.

Dopo abbiamo preso padre Slavko per portarlo giù. Era molto difficile perché era scivoloso. In  quella occasione io ho pregato: “Padre Slavko, adesso sei nel cielo: dammi una parte del tuo spirito, fammi parte del tuo spirito”.  Mentre lo portavamo giù, poiché era già morto, le sue mani andavano a sinistra e a destra.  Una sua mano mi ha toccato sulla spalla di dietro, non proprio alla spalla, ma alla schiena. Io mi sono data questa spiegazione [come se padre Slavko mi dicesse]: “Io ho fatto la mia Via Crucis, adesso comincia la tua”.  Poi sono sceso, sono andato in chiesa, perché avevo bisogno di pace. Per più di un’ora ho pianto, senza sapere perché. Dopo ho capito che padre Slavko per me ha chiesto la grazia di non guardare solo me stesso. In quel momento ho preso la decisione: “Io sarò sacerdote!”. Sono entrato in convento in Austria, sono diventato sacerdote, e ora sono sacerdote. È da tre anni che sono sacerdote, e non c’è cosa più bella al mondo che essere sacerdote.

Il sacerdote può donare Dio: chi può farlo?

Io voglio ringraziare la Madonna, voglio ringraziare padre Slavko, ma soprattutto il nostro Padre Celeste.

Gesù è risorto: Lui è veramente risorto!

 

[dalla traduzione in diretta al Festival dei Giovani, riveduta e corretta da Franco Sofia]