Il tempo passa inesorabile: passano i giorni e arriva l’ultimo. Se
guardo al mio passato sono desolato ma devo riconoscerlo: all’inizio ero più
fervoroso e migliore di oggi, pregavo meglio e pregavo di più, facevo più
digiuni e ora li ho rimossi dai miei pensieri, ero più impegnato di oggi nel
mio cammino di Conversione. Può essere tutto questo solo frutto e conseguenza
dell’età che è avanzata? Eppure trovo proprio nell’Apocalisse una parola inesorabile. La prima cosa che Gesù
comunica all’angelo della chiesa di Efeso è positivo: fa un inventario della
sua vita spirituale ma poi aggiunge: “Ma
hai abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto,
ravvediti, e compi le opere di prima; altrimenti verrò presto.” (cfr. Apoc. 2, 1-7). Egli verrà infatti come
un ladro. Il tempo dei segreti indica un
tempo scaduto, senza supplementari…
[…] Osservo che do per scontato di essere subito in preghiera quando mi
metto a pregare, in realtà il mio cuore è ancora lontano da Lui, i miei
pensieri faticano a concentrarsi: abitudine? preghiere già note? ... Sono
estremamente sollecitanti le parole del 25 agosto: “... Lasciate che Dio vi
guidi sulla via della conversione.”, parole che corrispondono a queste parole
di Gesù: “Nessuno viene a me se non lo attira il Padre.” (Gv. 6, 44). Noi
pensiamo di fare molti progressi a suon di verbi attivi, ma la dinamica del
cammino è invece quella dei verbi passivi: lasciarsi attirare, lasciarsi
condurre, lasciarsi perdonare, ascoltare la parola del Signore. Ricordiamo il
soggetto dei verbi del Magnificat: tutti alla terza persona singolare per
sottolineare il soggetto che compie le opere meravigliose: è l’Onnipotente! È
importante dunque lasciare la porta aperta, lasciare tempo, lasciare spazio a
Dio, senza lasciarci ingolfare dalle cose materiali, dalle dipendenze, dai
nostri progetti, che non sono quelli di Dio.
Quello
che forse diamo per scontato in realtà non sarebbe proprio l’iniziativa di Dio,
l’iniziativa dello Spirito, l’iniziativa di Maria, che viene in mezzo a noi per
fare quanto il Padre le consente di fare.
Come è importante la riscoperta della Volontà di Dio, espressa
esplicitamente nei Comandamenti, che siamo tentati di manipolare e di
trascurare, e poi nelle ispirazioni. Le flessioni nella vita spirituale sono una
costante per tutti, bisogna però che ci sia il colpo d’ala che ci rilanci nel
Cielo del Padre. Solo il cammino di Gesù e di Maria è stato un cammino in
costante ascesa, il nostro conosce non solo gli alti e i bassi ma anche gli
sbandamenti e gli abbandoni. Il nostro cammino è ascensionale se è guidato dal
vento, dal soffio dello Spirito.
Ogni nostro Incontro sia una occasione di verifica e di correzione di
traiettoria, occasioni preziose da non perdere. Trovo infatti che i gruppi di preghiera, che partono con tanto
entusiasmo, trovano il punto debole nella perseveranza agli Incontri, e tutti
con le scuse più sacrosante! … per sospendere momentaneamente il cammino.
Gesù ci ricorda invece che “con la vostra perseveranza salverete le vostre
anime” (Lc 21,19). “Perseveranza”. E’ questa la traduzione della parola
originale greca, la quale però è ricca di contenuto: include anche pazienza,
costanza, resistenza, fiducia. La perseveranza è necessaria e indispensabile
quando si soffre, quando si è tentati, quando si è portati allo scoraggiamento,
quando si è allettati dalle seduzioni del mondo, quando si è perseguitati.
Padre Armando Favero
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