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martedì 29 agosto 2023

UNA PREGHIERA SPECIALE


UNA PREGHIERA SPECIALE

che per adesso non può essere rivelata



Sappiamo tutti che le apparizioni della Madonna con Mirjana consistevano principalmente nell’impegno comune di pregare per  “coloro che non conoscono l’Amore di Dio”.

Durante il periodo delle apparizioni del 2 del mese, la Madonna desiderava che le persone convenute alla Croce Blu e che avessero risposto alla chiamata a diventare suoi Apostoli o meno, prendessero sul serio per quei momenti il compito di pregare insieme a Lei e a Mirjana per questa intenzione.

Il tempo  dell’apparizione era dunque, quasi tutto, impegnato in questa preghiera comune. Tuttavia, il modo in cui pregavano insieme la Madonna e Mirjana, adesso lo sappiamo, non consisteva nelle stesse preghiere che erano state recitate o che si stavano recitando tra i presenti all’apparizione.

 Così scrive Mirjana nel suo diario:

«Nel 1987, durante le prime apparizioni del 2 del mese, la Madonna mi insegnò una preghiera speciale per coloro che non conoscono l’amore di Dio. Non posso ancora rivelarne molti particolari essendo essa legata ai segreti, ma posso dire che è una preghiera continua, come il rosario, rispetto al quale, però, presenta delle differenze. Io, infatti, non prego mai il rosario insieme alla Madonna, poiché Lei non prega mai per sé stessa. Questa preghiera speciale, invece, è diretta a Gesù, le parole sono rivolte a Lui. Un giorno il mondo potrà conoscerla tutta, ma solo la Madre celeste mi consentirà di rivelarla» (Mirjana, Il mio Cuore trionferà, p.215).

 

Franco Sofia


mercoledì 23 agosto 2023

PAPA FRANCESCO E I PASTORI DELLA CHIESA NEL PENSIERO DELLA MADONNA E DEI VEGGENTI DI MEDJUGORJE

 

PAPA FRANCESCO E I PASTORI DELLA CHIESA NEL PENSIERO DELLA MADONNA E DEI VEGGENTI DI MEDJUGORJE

È lo Spirito Santo che ci dà il Papa di cui abbiamo bisogno”.

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Rosaria X. ci ha rivolto questa domanda: “Può chiedere alla Madonna qualcosa che riguarda papa Francesco e la nostra Chiesa? Per fugare ogni dubbio”.



Risposta:

La Madonna per quel che mi risulta non ha parlato in modo esplicito di papa Francesco, tuttavia, ci ha detto numerose volte come ci dobbiamo comportare con i nostri pastori. La Madonna ha sempre avuto un occhio di riguardo nei  confronti dei pastori della Chiesa, al punto da ricordarci che è vero che Lei benedice gli oggetti destinati alla devozione, ma che la sua benedizione non equivale a quella dei sacerdoti perché, quando benedicono loro, è Gesù che benedice.

Ai suoi Apostoli ha chiesto non solo di pregare e digiunare per loro, ma, in un tempo in cui le critiche ai pastori della Chiesa sono diventate aspre e all’ordine del giorno, ha chiesto di tenere la bocca chiusa e di astenersi da ogni giudizio. Su questo la Madonna si è mostrata severissima. Già il secondo anno delle apparizioni aveva dato questo messaggio:

Troppi basano la propria fede su come si comportano i sacerdoti. Se il sacerdote non sembra all'altezza, allora dicono che Dio non esiste. Non si va in chiesa per vedere come agisce il sacerdote o per indagare sulla sua vita privata. Si va in chiesa per pregare ed ascoltare la Parola di Dio che viene proclamata tramite il sacerdote.” (10 ottobre 1982).

Ma è nei messaggi a Mirjana che la Madonna ha mostrato tutta la Sua severità riguardo a certi atteggiamenti che sono alla moda:

“In modo particolare vi prego di non giudicare i vostri pastori. Figli miei, dimenticate forse che Dio Padre li ha chiamati? Pregate! Vi ringrazio.”

“Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti saranno giudicati.” (2 gennaio 2012).  

“Pregate come me per i vostri pastori. Di nuovo vi ammonisco: non giudicateli, perché mio Figlio li ha scelti.” (2 luglio 2012).  

“Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto perché vi guidino sulla via verso la salvezza. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni giudizio.” (2 agosto 2012).

“Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare.” (2 gennaio 2013).

“Nuovamente vi invito: solo con i miei pastori il mio cuore trionferà. Non permettete al male che vi separi dai vostri pastori.” (2 settembre 2013).

 

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In circolazione si trovano tante dichiarazioni dei veggenti di Medjugorje. Ho preferito però riportare ciò che una di essi ha messo per iscritto.

Ecco cosa ha scritto nel suo diario la veggente Mirjana rispondendo alla domanda di Rosaria X.:

Il 1° maggio 2011 Papa Benedetto XVI ha beatificato Giovanni Paolo II e tre anni dopo, il 27 aprile 2014, Papa Francesco lo ha canonizzato. Quell'uomo benevolo che avevo incontrato 30 anni prima era ora un santo ufficiale della Chiesa cattolica.

Personalmente credo che lo Spirito Santo ci dia il papa di cui abbiamo bisogno per i tempi in cui viviamo. Come il mondo ha avuto bisogno di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, così ora ha bisogno di papa Francesco. Prego per il Santo Padre ogni giorno, che Dio lo protegga e lo aiuti a portare il grande peso della sua missione. Come i suoi predecessori, ci guida e ci insegna la fede, parlando lo stesso linguaggio di sua Madre.

La scelta del nome di papa Francesco mi ha ricordato Gesù che aveva chiesto a San Francesco di ricostruire la Sua Chiesa, in modo simile a quello che la Madonna aveva richiesto poco prima della morte di Giovanni Paolo II. Poco dopo la sua elezione del 13 marzo 2013, Francesco chiese al patriarca di Lisbona di consacrare il suo pontificato alla Madonna di Fatima il giorno della sua festa, il 13 maggio 2013. Poi scelse il 13 ottobre 2013 – il 96° anniversario dell'ultima apparizione di Fatima – come data in cui consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria. Per l'occasione, su richiesta di Papa Francesco, la statua della Beata Vergine Maria, contenendo il proiettile che stava per uccidere Giovanni Paolo II, fu portata da Fatima a Piazza San Pietro.”

(Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà)

 

Franco Sofia

 

 

martedì 22 agosto 2023

MADRE TERESA DI CALCUTTA SU MEDJUGORJE

 



 MADRE TERESA DI CALCUTTA SU MEDJUGORJE

Madre Teresa di Calcutta, interpellata su ciò che pensava di Medjugorje ebbe a dire:

 

Io seguo Medjugorje. So che vi viene molta gente, e molti si convertono. Ringrazio Iddio che opera così nel nostro tempo. Mi è stato tanto caro ricevere da voi e dai veggenti un’immagine di Medjugorje benedetta dalla Madonna durante un’apparizione. Così verrei volentieri a Medjugorje. Ma se venissi, molti verrebbero per me. E questo non va bene. Questo è il motivo per cui non sono venuta ancora, per quanto molti amici m’abbiano invitata a venire”. (Madre Teresa di Calcutta)

 

Ecco l’intera intervista:

 

Fonte: dal libro “Conversando” di Padre Slavko (interviste seguite nel mensile “Sveta Baština ”, tra il 1983 al 1989)

 

Padre Slavko: Non occorre farne la presentazione. È una donna di fede, di carità e di speranza. Molti la considerano loro sorella e madre. Piccola di statura, con il peso d’un bel numero di anni sulle spalle, madre Teresa è tutta nella sua parola e nel suo richiamo alla pace rivolto all’umanità. Dovunque vada, porta amore ed annunzia pace, invita alla preghiera, e ad affidarsi alla divina Provvidenza. Fonda comunità per tutto il mondo. Suo principale impegno: diffondere e vivere davvero il tenero amore di Dio. In occasione del dodicesimo Congresso della Famiglia a Vienna ha dato un messaggio al nostro collaboratore, per il nostro giornale: parla di sé, delle sue esperienze, delle esperienze degli altri, come del suo atteggiamento verso Medjugorje. Ha parlato in parte in croato.

 

Questo è il più bell’augurio natalizio al nostro giornale ed ai nostri lettori.

 

 Madre, son contento di parlare con te per il nostro giornale. Grazie per la tua disponibilità. La solita domanda di volerti presentare ai nostri lettori cade, perché ti conoscono e ti vogliono bene. Ti chiedo perciò semplicemente: Madre, come stai?

 

Madre Teresa: Grazie a Dio, sto bene. Ecco, gli anni mi pesano, ma mi do da fare per lavorare ancora alla gloria di Dio e per il bene degli uomini. Lavoro quanto mi è dato dall’alto. Ho molte suore, fondo case (comunità) per tutto il mondo: i bisognosi aumentano. Sono stata anche a Cuba. Ho parlato con Castro. Mi ha chiesto: “Perché vorrebbe venire a Cuba?”. Gli ho risposto: “Con le mie suore vorrei portare un po’ della tenerezza di Dio ai vostri ammalati, ai vostri poveri”. Il presidente ha chiesto ancora: “Tutto qui?”. Ho risposto: “Solo questo, e nient’altro”. Ha sorriso, ed ha detto: “Allora bene. Venga”. Abbiamo aperto case a Zagabria, a Skoplye, a Lubiana. Adesso vado in Polonia. Abbiamo anche là un grande noviziato. Onoriamo molto Maria, causa della nostra gioia. Questo raccomando a tutte le suore. Ci diamo da fare per diffondere la devozione a Maria ed a consacrarLe le famiglie. Così un giorno son venute anche alcune famiglie indù a chiedermi di consacrarle alla Madre Maria. Cosa che abbiamo fatto. Maria è Madre di tutti.

 

Alcuni se la ridono sul mio conto e dicono: “Madre Teresa ha l’aspetto d’un bambino, tiene sempre nelle mani la corona, come un bambino che vuol stare appiccicato a sua madre”. Io me la rido. Ho sempre la corona fra le mani. E difatti è così. La Madonna mi guida. Son sempre più i paesi che vogliono le mie suore. M’han chiamata anche a Spalato ed a Subotica. Lo so, è la Madonna che guida tutto questo.

 

Padre Slavko: Madre, e con la Russia?

 

 MADRE TERESA: Abbiamo avuto il permesso, e fra non molto apriamo una casa in Russia. Il motivo è lo stesso che a Cuba: vogliamo portare agli ammalati la tenerezza dell’amore di Dio.

 

Padre Slavko: Ti ricordi, Madre, che tre anni fa hai mandato a Medjugorje una tua collaboratrice a trasmettere alla Madonna, mediante i veggenti, tre tuoi particolari desideri?

 

 MADRE TERESA: Sì, come no! I desideri erano questi: aprire una casa in Russia; che si trovi una medicina contro l’AIDS; e che la Madonna aiuti in modo particolare l’India. Sono convinta che la mia prima domanda è stata esaudita. Di questo son così riconoscente alla Madonna di Medjugorje. Non abbiamo però ancora un rimedio contro l’AIDS. Bisogna senz’altro pregare ancora molto. Sono convinta che la Madonna aiuterà gli uomini della medicina a scoprire questo rimedio. Sarei tanto felice che si aiutassero questi sventurati ammalati. Così verrei volentieri a Medjugorje … farò del mio meglio per venire a ringraziare perché è stata esaudita la prima supplica. Dite però alla Madonna che attendo siano esaudite le altre domande.

 

Padre Slavko: Dunque, Madre, tu hai promesso di venire a Medjugorje a ringraziare se si realizzano i tuoi desideri e le tue preghiere?

 

 MADRE TERESA: Sì, appunto. Io seguo Medjugorje. So che vi viene molta gente, e molti si convertono. Ringrazio Iddio che opera così nel nostro tempo. Mi è stato tanto caro ricevere da voi e dai veggenti un’immagine di Medjugorje benedetta dalla Madonna durante un’apparizione. Così verrei volentieri a Medjugorje. Ma se venissi, molti verrebbero per me. E questo non va bene. Questo è il motivo per cui non sono venuta ancora, per quanto molti amici m’abbiano invitata a venire

 

Padre Slavko: Ma, Madre, non sarebbe nessun peccato se qualcuno venisse per te!

 

 MADRE TERESA: (Sorride di cuore) Lo so, lo so. Per ora mi raccomando molto alle preghiere. Preghiere per i poveri di questo mondo. E i più poveri sono quelli che non hanno amore nel cuore. Dio è misericordioso e mite. Quando vado a Lubiana, vedrò di ringraziare perché è stata esaudita la prima supplica. Voi dite alla Madonna che attendo che siano esaudite anche le altre domande. Ditele di non dimenticarle. Gli ammalati di AIDS sono degli autentici poveri. Bisogna aiutarli. E questo può farlo solo Dio.

 

Padre Slavko: Allora, quando possiamo aspettarti a Medjugorje?

 

 MADRE TERESA: Non so. Dopo la Polonia vado a Città del Capo, in Sud Africa, ad aprirvi anche là una casa. Poi vado in Tanzania: abbiamo anche là un noviziato. Dodici suore pronunziano i voti e desidero in ogni modo di trovarmi là. Dio ci ha benedetti con tante vocazioni, dappertutto. Preghiamo molto per le vocazioni. E’ importante che nelle famiglie si preghi per le vocazioni. Preghiamo il rosario nelle famiglie, e Dio spingerà i giovani a consacrarsi, a dedicarsi agli ammalati ed a quelli che più hanno bisogno.

 

Padre Slavko: Madre, che cosa desideri dire a noi giornalisti qui radunati?

 

 MADRE TERESA:È una bella occasione per noi tutti di fare qualche cosa di bello. Ci siamo radunati per un congresso sulla famiglia. È nostro dovere aiutare le famiglie e gli individui ad arrivare alla pace. Il mondo mai ha avuto tanto bisogno di pace quanto adesso. Tutti noi sappiamo che amore e pace stanno bene di casa nella famiglia. Io ripeto sempre la medesima cosa: se una madre uccide il suo bambino, noi altri cosa possiamo aspettarci? Uccidendo un bambino, noi di fatto distruggiamo ed uccidiamo la presenza di Dio e la Sua immagine. Perciò l’aborto è il più gran demolitore dell’amore e della pace.

 

 Padre Slavko: Madre, secondo il tuo pensiero, qual è il modo più facile di riportare pace e amore, e così evitare l’aborto?

 

 MADRE TERESA: Semplicemente: bisogna incominciare a pregare. Bisogna riportare la preghiera nella famiglia. Questo vuol dire restituire Dio alla famiglia. Allora tutto il resto si risolverà. Se davvero. incominciamo ad amare, il nostro amore diventerà azione, sarà operoso. Frutto d’un amore operoso è il servizio. E dove l’amore agisce, là ci sarà anche pace. Per questo vi prego, quando siete in contatto con la gente, o quando scrivete qualche cosa, trovate sempre qualche cosa che spinga il cuore dell’uomo al bene, all’amore. Perché tutto sta qui: che Dio ama noi e che noi ci amiamo gli uni gli altri. Ora l’amore incomincia nelle famiglie. Come? Con la preghiera. Una famiglia che prega sarà unita, in essa l’amore crescerà. Dove invece non c’è amore, la famiglia è infelice e si sfascia.

Amare operando e servire per amore – amore e servizio delle mie sorelle e mio – son chiari nella nostra decisione di adottare bambini in modo da combattere così contro l’aborto. Abbiamo già adottato seimila bambini. Non vogliamo però che questi bambini siano una massa di orfani, senza padre e senza madre. Per cui presto e spesso son poi famiglie a prenderseli. E questi bambini vi portano amore, unione e felicità. Peraltro, io non do bambini a nessuno che abbia fatto qualche cosa per non averne. Persone così non sono più capaci di educare dei bambini. A quelli che non ne possono avere li do molto volentieri. Questi bambini, che diversamente sarebbero stati oggetto di aborto, sono fonte di pace per molte famiglie. Un bimbo è un bel dono di Dio ad ogni famiglia. In lui si manifesta nella maniera migliore il tenero amore di Dio. Salvando un bambino, salviamo di fatto un tabernacolo vivente di Dio.

È spaventoso che si distrugga un tabernacolo vivente dell’amore. Sono tante le famiglie distrutte perché prima hanno distrutto il tabernacolo vivente dell’amore e della vita. Il bambino è semplicemente amore. Per questo io con le mie suore ho tanto lottato e lotto per l’adozione di bambini. Vi prego, impegnatevi ad arrestare il male che è l’aborto, e così cambierete il destino del mondo. So di famiglie povere che non hanno alcuna paura, dei bambini, e che non compiono aborti. E pur nella loro povertà son famiglie felici. Questi giorni del congresso preghiamo qui perché le famiglie superino il male dell’aborto. Impegnamoci a conservare l’amore della famiglia verso i figli e l’amore dei figli verso la famiglia. So per esperienza quanto Dio è buono e sensibile. So di famiglie che non avevano figli ed hanno adottato dei nostri, e poi ne hanno avuti dei loro.

 

 Padre Slavko: Madre, che cosa dici alle famiglie in India sulla pianificazione famigliare?

 

 MADRE TERESA: Dico semplicemente: decidetevi prima dell’aborto. Se non volete avere più figli, se siete poveri, e non potete averne di più, decidetevi prima che il bambino sia concepito. Una volta che un bambino sia concepito, ha diritto alla vita. So che sono molte le difficoltà. Ma quando tutte queste siano messe a confronto con la vita, la vita è sempre in vantaggio. Bisogna decidersi per la vita. Mi ricordo che ho iniziato con un ammalato vicino a morire, un povero. Fino ad ora sono 53.000. Se non mi fossi decisa per quell’uno, per quel primo, questo numero forse non ci sarebbe mai stato. Perciò la prima importante cosa è la decisione, è fare il primo passo. Sono convinta che sarebbe un bellissimo dono di Dio se ognuno di noi si decidesse per il primo ammalato o per il primo bambino, per salvarli.

 

 Padre Slavko: Madre, tu sempre poni l’accento sulla Provvidenza divina. Viviamo in un mondo dove tutto è organizzato. Che cosa fare perché la fede nella Provvidenza trovi in noi maggiore spazio?

 

 MADRE TERESA: Se si guarda la natura, vi si vedono milioni di uccelli, milioni di fiori meravigliosi, milioni di splendidi alberi, e Dio si cura di loro con il sole, con la pioggia, con la primavera, con l’inverno … Se promettiamo a Dio di dare tutto il nostro   cuore ai più poveri tra i poveri, le cose cambieranno. Io e le mie suore non riceviamo stipendio dallo Stato, né aiuto dalla Chiesa, non riceviamo nulla dalla gente per il nostro lavoro. Eppure abbiamo migliaia e migliaia di ammalati, molti bambini adottati. Ancora mai abbiamo dovuto dire NON ABBIAMO E NON POSSIAMO DI PIU’. L’amore di Dio ha messo in movimento una moltitudine che fa parte a noi di quello che ha. Ogni giorno diamo da mangiare a circa 9.000 persone. Mai abbiamo dovuto respingere qualcuno dicendo: NON ABBIAMO! Questa è la Provvidenza di Dio, questo è il delicato amore di Dio.

 

Padre Slavko:  Madre, hai qualche particolare esempio?

 

 MADRE TERESA: (Dopo una breve pausa ed averci pensato su) Sì, sì, assolutamente. Eccovene uno. Pubblicatelo. Fatelo conoscere perché la gente più facilmente si convinca del tenero amore di Dio. Un uomo è venuto in casa da noi, dicendoci: “Il mio unico figlio è in fin di vita. Il medico ha prescritto questa medicina, ma in India non la si può avere. Dovrei acquistarla in Inghilterra”. lo personalmente ho il permesso d’importare medicine in qualsiasi tempo e da qualsiasi parte. Mentre si parlava, viene un signore con un piccolo pacco di medicine. Perché in India abbiamo a Calcutta persone che raccolgono medicine superflue nelle famiglie. Ho aperto la scatola e proprio in alto ho trovato la medicina di cui si stava parlando. Se la medicina fosse stata sul fondo o a metà altezza non me ne sarei accorta. Fosse venuta in anticipo o in seguito, non vi avrei fatto caso. Mi son fermata davanti a questa medicina ed ho pensato. Al mondo ci sono milioni di bambini, ma l’amore delicato di Dio pensa a questo piccolo bambino in un povero quartiere di Calcutta e gli manda la medicina. E quando ho aperto l’involucro della medicina, c’erano proprio tante compresse quante ne aveva prescritto il medico. Ma guardate un po’ l’amore di Dio! Così è verso tutti. Così torna a succedere quotidianamente.

 

 Padre Slavko: Qual è la regola principale della vostra congregazione? Vi accogliete anche persone di altre fedi? Che ne è dell’ecumenismo?

 

MADRE TERESA: Da noi vengono tutti. Le porte sono aperte a tutti. Non conosciamo caste, non conosciamo colori, non conosciamo politica. Per noi son tutti figli di Dio. Dio ama tutti gli uomini, e nemmeno noi escludiamo nessuno. Nella congregazione però non accogliamo persone di altre fedi. Vogliamo solo servire e portare a tutti il materno amore di Dio. Mi ricordo, quando mi son trovata a parlare in Russia, mi hanno chiesto: “Per lei un comunista chi è?”. Ho risposto: “Un figlio di Dio, mio fratello e mia sorella!”. È questo il motivo della nostra gioia che desideriamo condividere con tutti. Vi invito tutti: condividete con tutti la gioia dell’amore. Questa è una cosa meravigliosa, e più che meravigliosa. Non dimenticatelo!”.

 

Padre Slavko: Madre, ci hai detto tante cose. Grazie! I nostri lettori saranno felici della parola che hai loro rivolta. Vuoi dire ancora qualche cosa ai nostri lettori, ai pellegrini e ai parrocchiani di Medjugorje?

 

 MADRE TERESA: Si. Prego per voi tutti. La preghiera, come ce lo ripete la Madonna, è la cosa più importante. Pregate, ed avrete quel che la gente si attende da voi. Amatevi gli uni gli altri, e diventerete testimoni della pace nel mondo. Non dimenticate di pregare anche per me e per le mie suore che si abbia a rimanere fedeli alla nostra vocazione. Tutti gli uomini vogliono essere amati: ecco la nostra grande occasione, il nostro grande dovere. Chi ama non avrà mai a pentirsene. Pregate ed amate. Che Dio vi benedica! Vengo a sapere delle difficoltà presso di voi e nella vostra Terra. Ella – Maria – è con voi, è là, e certamente vi aiuterà a trovare la pace e forze sufficienti per una riconciliazione.

 

Fonte: dal libro “Conversando” di Padre Slavko (interviste seguite nel mensile “Sveta Baština ”, tra il 1983 al 1989)

 

domenica 20 agosto 2023

MEDJUGORJE È UN'INCREDIBILE SPERANZA PER IL MONDO

 

La sua conversione è iniziata 25 anni fa nel confessionale di Medjugorje, e dopo 25 anni è tornato di nuovo nel confessionale di Medjugorje, ma questa volta come sacerdote.


MEDJUGORJE È UN'INCREDIBILE SPERANZA PER IL MONDO



04/07/2023


 

Padre Jean-Charles Nicolleau è un sacerdote che viene dalla Francia, è nato in una famiglia cattolica in Vandea, è un prete della diocesi di Vannes nell'ovest della Francia, ed è stato a Medjugorje per la prima volta 25 anni fa. Quest'anno è arrivato alla fine di giugno a Medjugorje per la prima volta con un gruppo organizzato di pellegrini della sua diocesi, e allora lo abbiamo incontrato. Ciò che risalta a Medjugorje è la forza del sacramento della confessione, perché la sua conversione è iniziata 25 anni fa nel confessionale di Medjugorje, e dopo 25 anni è di nuovo nel confessionale di Medjugorje, ma questa volta come sacerdote.

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Padre Jean-Charles Nicolleau ci ha detto: “Non basta andare alla Santa Messa la domenica per essere cattolico, per convertirsi. Quando ero piccolo vedevo i miei fratelli e le mie sorelle lasciare la Chiesa e non capivo perché. Mia sorella minore era a Medjugorje, era con sua madre, e ho iniziato a pensare di fare un pellegrinaggio e ho deciso di venire qui, ma più per curiosità, ed è stato nel 1998. All'epoca avevo 23 anni e quest'anno ad agosto sarà il 25° anniversario del mio arrivo a Medjugorje, per essere più precisi era per la festa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria". E poi ha aggiunto che allora lavorava vicino a Parigi ed era il suo primo anno da quando aveva iniziato a lavorare; quindi, non aveva molto tempo per il pellegrinaggio.

 

Ho iniziato con quello che ho scoperto qui a Medjugorje, che erano il rosario, l'adorazione del Santissimo Sacramento, la Santa Messa quotidiana...

 

"Quando sono arrivato all'aeroporto, quando ho visto che tutti in quel gruppo di pellegrini erano molto anziani volevo tornare a casa, ma alla fine [ho visto] che c'erano anche due giovani nel gruppo, quindi sono andato a Medjugorje. 

In quel periodo ho sentito molte testimonianze, anche di singoli veggenti; ho incontrato padre Slavko Barbarić, così come suor Emmanuel della comunità "Blaženstava", ma niente di tutto ciò mi ha veramente toccato. 

Tuttavia, sono accaduti due momenti chiave. Il primo momento è stato quando sono giunto a Medjugorje e sono sceso dall'autobus, ho sentito subito una pace miracolosa che non avevo mai provato da nessuna parte prima; e il secondo è stato quando mi sono seduto sotto gli alberi e ho pregato il rosario. 

 

Non posso proprio dire di averLa supplicata, perché allora non sapevo neanche mendicare, ma il punto è che stavo camminando lì e ho sentito una voce. Non nelle tue orecchie, ma nel cuore. La voce che mi dice: «Va’ incontro a Gesù per chiedere il suo perdono»

Siccome avevo una certa educazione cattolica, sapevo cosa significava; quindi, mi sono subito confessato; nel periodo [successivo] mi confessavo fino a tre volte alla settimana", ha detto padre Jean-Charles Nicolleau, aggiungendo che tutto è successo durante quel primo pellegrinaggio a Medjugorje. Poi ha continuato:

 

“Senza dilungarmi molto su tutto questo, posso solo dire una frase del primo sacerdote che mi ha ricevuto, mi ha detto: «Non tutto è marcio in te», o qualcosa del genere. Dopo di che ho avuto una specie di visione in cui Gesù mi ha mostrato i miei peccati, ma mi ha anche detto che ora ero libero e potevo tornare alla mia vita quotidiana. 

 

A quel tempo volevo anche sposarmi, costruire uno studio di registrazione musicale e cose del genere, quindi pensavo tipo: «Okay, per favore lasciami costruire la mia vita, e quando sarò più grande, forse quarant'anni , allora penserò a te, te lo prometto»; ma ovviamente quello era il modo sbagliato di pensare. 

Quindi la mia conversione è iniziata in quel momento e non posso dire che sia avvenuta in un momento; tuttavia, sì, quello è stato l'inizio della mia conversione. E poi ho pregato il rosario tutti i giorni per tre settimane, ed è stato fantastico, anche se allora ero molto impegnato, infatti lavoravo a tempo pieno, praticavo anche musica e facevo anche volontariato.

Andavo spesso alla santa Messa, anche se ero molto impegnato: mi ci sono voluti circa cinque anni per costruire una vita di preghiera. 

Ho iniziato con quello che ho scoperto qui a Medjugorje, che erano il rosario, l'adorazione del Santissimo Sacramento, la S. Messa.

Tornavo a Medjugorje da solo senza pellegrini, ma quest'anno sono venuto per la prima volta con un gruppo di pellegrini organizzato da un altro sacerdote della mia diocesi. 

 

MARIA MI HA CONDOTTO A GESÙ.

"Adesso sono sacerdote da sette anni e alle spalle ho una lunga storia legata a Medjugorje, che va avanti dal 1997 fino ad oggi. Ci sono molte cose speciali a Medjugorje. Certo, il sacramento della Riconciliazione è molto importante, come l'Eucaristia e l'adorazione. Ma qualcosa di speciale per me è la statua della Madonna di Tihaljina. Quando è iniziata la mia conversione, ho trascorso molto tempo a casa con una foto di quella statua, e mi ha aiutato molto. Maria mi ha condotto a Gesù. 

Questa è davvero un'oasi di pace per me, innegabilmente. Anche se non puoi provarlo, puoi solo sentirlo. 

 

MEDJUGORJE È UN'INCREDIBILE SPERANZA PER IL MONDO! 

 

Per coloro che non sono mai stati a Medjugorje, direi di venire a vedere. Ricordo alcuni amici dalla Francia che dicono che verranno a Medjugorje quando la Chiesa riconoscerà Medjugorje, e rispondo semplicemente che, se aspettano il riconoscimento, sarà troppo tardi. 

Quindi, non sprecare il tempo prezioso che Dio ci dà. La cosa più importante è ricevere la grazia di Dio, qualunque essa sia, e, se la ascolti, la riceverai. Sii fedele a Dio e prega. C'è un tesoro della misericordia di Dio, che è per lo più sconosciuto, ma puoi scoprirlo qui. Puoi ottenerlo ed è gratis, devi solo chiedere a Dio. 


L'anno scorso, nel 2022, sono stato a Medjugorje per la prima volta come sacerdote ed è stata un'esperienza molto speciale, ad esempio sedermi nel confessionale dove ho iniziato la mia conversione 25 anni fa. È stato durante il Festival della Gioventù, allora c'erano molte persone che si confessavano. È stata un'esperienza molto bella perché so che la grazia di Dio opera in un momento speciale. Ovviamente le persone vengono con dei problemi, ma quando la grazia di Dio opera, specialmente quando la Madonna aiuta, allora è molto più facile. La Madonna porta tanto conforto, dolcezza, così che è molto più facile per le persone ricevere la grazia da Dio. Vorrei tornare di nuovo a Medjugorje entro la fine dell'anno, anche con i pellegrini della mia diocesi, come avviene ora", ha concluso padre Jean-Charles Nicolleau, che dopo la nostra conversazione con la sua chitarra ha suonato la canzone "Dona la pace nel nostro cuore, Gesù".

 

Testo e foto: Mateo Ivanković

 

https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/svecenik-jean-charles-nicolleau-iz-francuske-medugorje-je-nevjerojatna-nada-za-svijet/

(Traduzione dal croato con Google Translate. Sistemazione in italiano corrente di Franco Sofia)

PER QUELLI CHE ASPETTANO IL RICONOSCIMENTO DELLA CHIESA SU MEDJUGORJE

 

PER QUELLI CHE ASPETTANO IL RICONOSCIMENTO DELLA CHIESA SU MEDJUGORJE

Cosa ne pensa anche Mirjana e qual era il parere di padre Slavko.



“Ricordo alcuni amici dalla Francia che dicono che verranno a Medjugorje quando la Chiesa riconoscerà Medjugorje; io rispondo semplicemente che se aspettano il riconoscimento, sarà troppo tardi.

Padre Jean-Charles Nicolleau (convertito a Medjugorje).

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Interessante il pensiero di Mirjana a riguardo – i veri e i falsi profeti come pure le vere e le false apparizioni si riconoscono dai frutti – ,  e profetico quello di padre Slavko.

Scrive Mirjana nel suo diario:

“Non mi preoccupo mai dell'approvazione del Vaticano, perché so quello che vedo. Ho fiducia nel piano di Dio e ho rimesso tutto nelle mani della Madonna. Mi concentro solo sulla mia missione.

Come disse un giorno padre Slavko, «Alla fine succederà, in silenzio, come la primavera, e Medjugorje verrà accettata».

Nel frattempo, il piano della Madonna continuerà a realizzarsi. Per la chiesa è importante procedere con cautela, visto il proliferare di tante apparizioni che poi si rivelano false. La Madonna ci ha avvertito che ci sono tante false apparizioni nel mondo e che occorre fare attenzione a non lasciarsi ingannare. Alcuni presunti veggenti sono anche venuti a parlare con me. Mi sono sempre chiesta perché volessero raccontare le loro esperienze. Se veramente vedessero la Madonna, di cos’altro avrebbero bisogno? A volte mi sono accorta che mentivano, ma non ho voluto affrontarli. Ho pregato invece affinché si rendessero conto che stavano commettendo un grave peccato. I loro presunti messaggi, molti dei quali prevedevano calamità e periodi orribili, non potevano ovviamente, provenire dalla Madonna.

Gesù, nel Vangelo di Matteo (7:15—16), dice: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono Lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete».

Ai pellegrini che mi fanno domande su tali ‘veggenti’ dico di non fidarsi mai di chi diffonde paura, perché la fede che viene dalla paura non è vera fede e la Madonna non vuole che la gente la ami perché ha paura”. (Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà)

Franco Sofia

 

martedì 15 agosto 2023

LA MADONNA CONFERMA LA SUA “DORMIZIONE”

 

Grandi cose di te si cantano, o Maria: oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli

e trionfi con Cristo in eterno”.

 


LA MADONNA CONFERMA LA SUA “DORMIZIONE”

che, cioè, è stata assunta al Cielo prima di morire. Questo lo ha detto all’inizio delle apparizioni:

“Mi chiedete della mia assunzione. Sappiate che sono salita al Cielo prima della morte”.

(Medjugorje, 15 agosto 1981)

 

La Chiesa nelle sue dichiarazioni ufficiali su questa verità della nostra fede, non usa mai la parola “morte”, ma utilizza questa circonlocuzione: “fine della vita terrena”. Mentre i nostri fratelli ortodossi preferiscono parlare di “dormizione”.

Per cui occorre stare attenti quando si enuncia il IV mistero glorioso a non dire: “la morte e l’assunzione al Cielo ecc.”, come fanno alcuni. Basta dire: “Nel quarto mistero glorioso si contempla l’Assunzione al Cielo in anima e corpo”.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 966) riprende il numero 59 della Lumen Gentium., la quale a sua volta riprende la proclamazione solenne fatta da Papa Pio XII il 1° novembre 1950:

 

LA SOLENNE DEFINIZIONE

“«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica”.

(Pio XII, Cost. ap. Munificentissimus Deus, 1° novembre 1950).

 

Il 15 agosto per noi cristiani, prima di essere Ferragosto, è la grande, anzi grandissima festa dell'Assunzione di Maria Santissima in Cielo in anima e corpo

 

Franco Sofia

 

lunedì 14 agosto 2023

Amare di Amore immenso è possibile?

 

Amare di Amore immenso è possibile?

LA VERTIGINE PARADISIACA DI UN AMORE CHE NON HA FINE  GIÀ IN QUESTA VITA

“Cari figli! Io vi chiamo perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di cuori pronti ad un amore immenso”. (2 luglio 2009).



Ci sono delle espressioni nei messaggi di Medjugorje che possono mettere in crisi se non si ha una forte preparazione di base.

Di per sé una solida base catechistica sarebbe sufficiente, ma alcune di queste espressioni hanno bisogno di qualcosa di più.

Parlare di “Amore immenso” riferendolo a Dio è normale.

E anche quando nel linguaggio comune una madre dicesse ai propri figli “vi amo immensamente”, nessuno avrebbe nulla da obiettare, perché si tratta di un modo di dire, una iperbole.

Tuttavia, non è così scontato che leggendo questo tipo di espressioni nei messaggi della Madonna si tiri dritto senza sussulti. Infatti, alcune di queste espressioni sono troppo forti per non turbare i più deboli, a meno che non si sia dei superficiali.

Nei messaggi, sia in quelli dati a Marija che in quelli dati a Mirjana, ne troviamo alcune davvero intriganti.

Ad esempio, troviamo che non solo venga utilizzato l’aggettivo “immenso”, ma anche “infinito”. E qui c’è chi potrebbe pensare di avere ragione a saltare in aria.

Vediamo alcune di queste espressioni usate nei messaggi di Medjugorje.

Alcuni esempi dell’utilizzo simile al linguaggio comune dai messaggi dati a Mirjana:

“Con immenso amore materno accarezzo le vostre anime.” (18 marzo 2018);

“Cari figli, voi che mio Figlio ama, voi che io amo con immenso amore materno, non permettete che l’egoismo, l’amore di voi stessi, regni nel mondo.” (2 febbraio 2018).

 

Questo modo di esprimersi è più diffuso nei messaggi dati a Marija:

“[…] questo lungo tempo in cui sto con voi è segno che io vi amo immensamente e desidero che ciascuno di voi diventi santo.” (9 ottobre 1986);

“Cari figli, voi sapete che io vi amo immensamente e che desidero ognuno di voi per me. Ma Dio ha dato a tutti la libertà, che io rispetto con tutto l'amore; ed io mi sottometto - nella mia umiltà - alla vostra libertà.” (25 novembre 1987).

 Eppure, quella che può sembrare a prima vista una esagerazione, in realtà è giustificata a livello scritturistico e teologico, e sempre che la si legga all’interno dell’insieme dei messaggi che la Madonna ha dato a Medjugorje .

Questa vertigine l’ho provata ascoltando una volta il predicatore apostolico p. Raniero Cantalamessa. A conclusione di una delle sue tante e magistrali prediche, dinanzi al papa in Vaticano, ha detto:

«Grazie alla nostra incorporazione a Cristo, anche noi possiamo amare Dio di un amore infinito, degno di Lui.

San Paolo scrive che: “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” (Rom 5,5). L’amore che è stato riversato in noi è quello stesso con cui il Padre, da sempre, ama il Figlio, non un amore diverso! “Io in loro e tu in me – dice Gesù al Padre – perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro” (Gv 17, 23. 26). Notare: “l’amore con cui mi hai amato”, non uno diverso. È un traboccare dell’amore divino dalla Trinità a noi. Dio comunica all’anima – scrive san Giovanni della Croce – “lo stesso amore che comunica al Figlio, anche se ciò non avviene per natura, come nel caso del Figlio, ma per unione”.

La conseguenza è che noi possiamo amare il Padre con l’amore con cui lo ama il Figlio e possiamo amare Gesù con l’amore con cui lo ama il Padre. Tutto, grazie allo Spirito Santo che è quello stesso amore.

Cosa diamo, allora, a Dio di nostro, quando gli diciamo: “Ti amo!”? Nient’altro che l’amore che riceviamo da lui! Nulla dunque, assolutamente, da parte nostra? È forse il nostro amore per Dio nient’altro che un “rimbalzare” del suo stesso amore verso di lui, come l’eco che rimanda il suono alla sua sorgente?

Non in questo caso! L’eco del suo amore ritorna a Dio dalla cavità del nostro cuore, ma con una novità che per Dio è tutto: il profumo della nostra libertà e della nostra gratitudine di figli! Tutto questo si realizza, in modo esemplare, nell’Eucaristia. Cosa facciamo in essa, se non offrire al Padre, come “nostro sacrificio”, quello che, in realtà, il Padre stesso ha donato a noi, e cioè il suo Figlio Gesù?

Noi possiamo dire a Dio Padre: “Padre, ti amo con l’amore con cui ti ama il tuo Figlio Gesù!” E dire a Gesù: “Gesù, ti amo con l’amore con cui ti ama il Padre tuo celeste”. E sapere con certezza che non è una pia illusione! Ogni volta che, pregando, cerco di farlo io stesso, mi torna alla mente l’episodio di Giacobbe che si presenta al padre Isacco per ricevere la benedizione, spacciandosi per il fratello maggiore (Gen 27, 1-23). E cerco di immaginare quello che potrebbe dire tra sé Dio Padre, in quel momento: “Veramente, la voce non è proprio quella del mio Figlio primogenito; ma le mani, i piedi e tutto il corpo sono le stesse che mio Figlio ha preso sulla terra e ha portato quassù in cielo”.

E sono sicuro che mi benedice, come Isacco benedisse Giacobbe! E benedice, tutti voi Venerabili Padri, fratelli e sorelle. È lo splendore della nostra fede di cristiani. Speriamo di essere in grado di trasmetterne qualche frammento agli uomini e alle donne del nostro tempo, che sono assetati d’amore, ma ne ignorano la sorgente”».

(Padre Raniero Cantalamessa, Terza Predica di Quaresima, 17 marzo 2023)

 

Quando quindi la Madonna ci dice che ci ama di un amore immenso o ci ama infinitamente, non sta illudendo i suoi “cari figli” o gli “Apostoli del suo amore”.

E se Lei chiede un amore immenso anche nei suoi figli, come ha fatto nel  messaggio del 2 luglio 2009, non sta  chiedendo l’impossibile:

“Cari figli! Io vi chiamo perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di cuori pronti ad un amore immenso”.

 Le preghiere dei suoi Apostoli devono essere dedicate “ai miei figli che non sanno nulla del mio amore e dell’Amore di mio Figlio”. 

La Madonna sa che non siamo capaci di portare avanti questo compito con i nostri sforzi, e allora ci indica una strada su cui tornerà più volte in avvenire. Infatti, non si tratta del nostro amore, non è, cioè, l’amore che può nascere dai nostri sforzi personali o anche l’amore virtù, ma è l’Amore di Gesù in noi:

“[…] E vi esorto ancora perché desidero che tutti apriate il cuore a mio Figlio e che gli consentiate di entrare in voi per colmarvi di Pace e di Amore. Lasciatelo entrare! Con la vostra preghiera fate sì che Egli entri in voi affinché diventiate capaci di diffondere fra gli uomini la Pace e l’Amore poiché questa è la cosa più importante in questo tempo di lotta contro Satana.” (18 marzo 1991).

 

Anche nei messaggi a Marija più di una volta lo ha detto espressamente:

“Siamo insieme amore e perdono per tutti coloro che sanno e vogliono amare soltanto con l’amore umano e non con quell’immenso amore di Dio al quale Dio vi invita.” (25 gennaio 2015).

Un’altra volta disse:

figlioli, vi invito tutti ad amare non con amore umano, ma con l'Amore di Dio.” (25 settembre 1997).

E alcuni anni dopo, in un altro messaggio:

“Cari figli, oggi vi invito all’amore. Figlioli, amatevi con l’Amore di Dio. In ogni momento, nella gioia e nella tristezza, prevalga l’amore e così l’amore comincerà a regnare nei vostri cuori. […]” (25 marzo 2005)

 

E, anzi, in alcuni messaggi Ella lascia intendere chiaramente che l’Amore di cui sta parlando coincide con Dio stesso, Gesù è l’Amore:

“Ogni peccato offende l’Amore e vi allontana da esso: l’Amore è mio Figlio!” (2 settembre 2010). 

“Figli miei, pregate, pregate, pregate per il dono dell’Amore, perché l’Amore è mio Figlio.” (2 novembre 2013).

 

L’Apostolo,  ogni “caro figlio della Gospa”, ama con l’Amore di Gesù, come ebbe a chiederci la Madonna in un messaggio parecchio più lontano nel tempo:

“Per questo, cari figli, pregate affinché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore su ogni uomo e su quelli che vi odiano e vi disprezzano; così, con l'Amore di Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel mondo doloroso che è senza speranza per quelli che non conoscono Gesù. Io sono con voi e vi amo con l'Amore di Gesù senza misura.” (25 novembre 1991).

L’Amore, dunque, che la Madonna ci vuole insegnare è lo stesso Amore che ci vuole consegnare, e cioè l’Amore di Dio:

“Io metterò nei vostri cuori mio Figlio e la sua Misericordia. Allora, cari figli, guarderete con occhi diversi il mondo che è attorno a voi. Vedrete il vostro prossimo. Sentirete i suoi dolori e le sue sofferenze. Non volgerete la testa da coloro che soffrono, perché mio Figlio volge la testa da coloro che volgono la testa dagli altri. Figli, non esitate.” (2 maggio 2007).

 

Come scriveva Thomas Merton:

“Ed è questo il mistero della nostra vocazione: non che cessiamo di essere uomini per diventare angeli o dei, ma che l’amore del mio cuore di uomo possa diventare amore di Dio per Dio e per gli uomini, e le mie lacrime umane possano cadere dai miei occhi come lacrime di Dio, perché sgorganti dal moto del suo Spirito nel cuore del suo Figlio incarnato.” (Thomas Merton, Pensieri nella solitudine, https://www.monasterovirtuale.it/ ).

 

Franco Sofia