Madre Teresa di Calcutta, interpellata su ciò che pensava
di Medjugorje ebbe a dire:
“Io seguo Medjugorje. So che vi viene molta gente, e
molti si convertono. Ringrazio Iddio che opera così nel nostro tempo. Mi è
stato tanto caro ricevere da voi e dai veggenti un’immagine di Medjugorje
benedetta dalla Madonna durante un’apparizione. Così verrei volentieri a
Medjugorje. Ma se venissi, molti verrebbero per me. E questo non va bene.
Questo è il motivo per cui non sono venuta ancora, per quanto molti amici
m’abbiano invitata a venire”. (Madre Teresa di Calcutta)
Ecco l’intera intervista:
Fonte: dal libro “Conversando” di Padre Slavko
(interviste seguite nel mensile “Sveta Baština ”, tra il 1983 al 1989)
Padre Slavko: Non occorre farne la presentazione. È una
donna di fede, di carità e di speranza. Molti la considerano loro sorella e
madre. Piccola di statura, con il peso d’un bel numero di anni sulle spalle,
madre Teresa è tutta nella sua parola e nel suo richiamo alla pace rivolto
all’umanità. Dovunque vada, porta amore ed annunzia pace, invita alla
preghiera, e ad affidarsi alla divina Provvidenza. Fonda comunità per tutto il
mondo. Suo principale impegno: diffondere e vivere davvero il tenero amore di Dio.
In occasione del dodicesimo Congresso della Famiglia a Vienna ha dato un
messaggio al nostro collaboratore, per il nostro giornale: parla di sé, delle
sue esperienze, delle esperienze degli altri, come del suo atteggiamento verso
Medjugorje. Ha parlato in parte in croato.
Questo è il più bell’augurio natalizio al nostro giornale
ed ai nostri lettori.
Madre, son
contento di parlare con te per il nostro giornale. Grazie per la tua
disponibilità. La solita domanda di volerti presentare ai nostri lettori cade,
perché ti conoscono e ti vogliono bene. Ti chiedo perciò semplicemente: Madre,
come stai?
Madre Teresa: Grazie a Dio, sto bene. Ecco, gli anni mi
pesano, ma mi do da fare per lavorare ancora alla gloria di Dio e per il bene
degli uomini. Lavoro quanto mi è dato dall’alto. Ho molte suore, fondo case
(comunità) per tutto il mondo: i bisognosi aumentano. Sono stata anche a Cuba.
Ho parlato con Castro. Mi ha chiesto: “Perché vorrebbe venire a Cuba?”. Gli ho
risposto: “Con le mie suore vorrei portare un po’ della tenerezza di Dio ai
vostri ammalati, ai vostri poveri”. Il presidente ha chiesto ancora: “Tutto
qui?”. Ho risposto: “Solo questo, e nient’altro”. Ha sorriso, ed ha detto:
“Allora bene. Venga”. Abbiamo aperto case a Zagabria, a Skoplye, a Lubiana. Adesso
vado in Polonia. Abbiamo anche là un grande noviziato. Onoriamo molto Maria,
causa della nostra gioia. Questo raccomando a tutte le suore. Ci diamo da fare
per diffondere la devozione a Maria ed a consacrarLe le famiglie. Così un
giorno son venute anche alcune famiglie indù a chiedermi di consacrarle alla
Madre Maria. Cosa che abbiamo fatto. Maria è Madre di tutti.
Alcuni se la ridono sul mio conto e dicono: “Madre Teresa
ha l’aspetto d’un bambino, tiene sempre nelle mani la corona, come un bambino
che vuol stare appiccicato a sua madre”. Io me la rido. Ho sempre la corona fra
le mani. E difatti è così. La Madonna mi guida. Son sempre più i paesi che
vogliono le mie suore. M’han chiamata anche a Spalato ed a Subotica. Lo so, è
la Madonna che guida tutto questo.
Padre Slavko: Madre, e con la Russia?
MADRE TERESA: Abbiamo
avuto il permesso, e fra non molto apriamo una casa in Russia. Il motivo è lo
stesso che a Cuba: vogliamo portare agli ammalati la tenerezza dell’amore di
Dio.
Padre Slavko: Ti ricordi, Madre, che tre anni fa hai
mandato a Medjugorje una tua collaboratrice a trasmettere alla Madonna,
mediante i veggenti, tre tuoi particolari desideri?
MADRE TERESA: Sì,
come no! I desideri erano questi: aprire una casa in Russia; che si trovi una medicina
contro l’AIDS; e che la Madonna aiuti in modo particolare l’India. Sono
convinta che la mia prima domanda è stata esaudita. Di questo son così
riconoscente alla Madonna di Medjugorje. Non abbiamo però ancora un rimedio
contro l’AIDS. Bisogna senz’altro pregare ancora molto. Sono convinta che la
Madonna aiuterà gli uomini della medicina a scoprire questo rimedio. Sarei
tanto felice che si aiutassero questi sventurati ammalati. Così verrei
volentieri a Medjugorje … farò del mio meglio per venire a ringraziare perché è
stata esaudita la prima supplica. Dite però alla Madonna che attendo siano
esaudite le altre domande.
Padre Slavko: Dunque, Madre, tu hai promesso di venire a
Medjugorje a ringraziare se si realizzano i tuoi desideri e le tue preghiere?
MADRE TERESA: Sì,
appunto. Io seguo Medjugorje. So che vi viene molta gente, e molti si
convertono. Ringrazio Iddio che opera così nel nostro tempo. Mi è stato tanto
caro ricevere da voi e dai veggenti un’immagine di Medjugorje benedetta dalla
Madonna durante un’apparizione. Così verrei volentieri a Medjugorje. Ma se
venissi, molti verrebbero per me. E questo non va bene. Questo è il motivo per
cui non sono venuta ancora, per quanto molti amici m’abbiano invitata a venire
Padre Slavko: Ma, Madre, non sarebbe nessun peccato se
qualcuno venisse per te!
MADRE TERESA: (Sorride
di cuore) Lo so, lo so. Per ora mi raccomando molto alle preghiere. Preghiere
per i poveri di questo mondo. E i più poveri sono quelli che non hanno amore
nel cuore. Dio è misericordioso e mite. Quando vado a Lubiana, vedrò di
ringraziare perché è stata esaudita la prima supplica. Voi dite alla Madonna
che attendo che siano esaudite anche le altre domande. Ditele di non
dimenticarle. Gli ammalati di AIDS sono degli autentici poveri. Bisogna
aiutarli. E questo può farlo solo Dio.
Padre Slavko: Allora, quando possiamo aspettarti a
Medjugorje?
MADRE TERESA: Non
so. Dopo la Polonia vado a Città del Capo, in Sud Africa, ad aprirvi anche là
una casa. Poi vado in Tanzania: abbiamo anche là un noviziato. Dodici suore
pronunziano i voti e desidero in ogni modo di trovarmi là. Dio ci ha benedetti
con tante vocazioni, dappertutto. Preghiamo molto per le vocazioni. E’
importante che nelle famiglie si preghi per le vocazioni. Preghiamo il rosario
nelle famiglie, e Dio spingerà i giovani a consacrarsi, a dedicarsi agli
ammalati ed a quelli che più hanno bisogno.
Padre Slavko: Madre, che cosa desideri dire a noi
giornalisti qui radunati?
MADRE TERESA:È una
bella occasione per noi tutti di fare qualche cosa di bello. Ci siamo radunati
per un congresso sulla famiglia. È nostro dovere aiutare le famiglie e gli
individui ad arrivare alla pace. Il mondo mai ha avuto tanto bisogno di pace
quanto adesso. Tutti noi sappiamo che amore e pace stanno bene di casa nella
famiglia. Io ripeto sempre la medesima cosa: se una madre uccide il suo
bambino, noi altri cosa possiamo aspettarci? Uccidendo un bambino, noi di fatto
distruggiamo ed uccidiamo la presenza di Dio e la Sua immagine. Perciò l’aborto
è il più gran demolitore dell’amore e della pace.
Padre Slavko: Madre,
secondo il tuo pensiero, qual è il modo più facile di riportare pace e amore, e
così evitare l’aborto?
MADRE TERESA: Semplicemente:
bisogna incominciare a pregare. Bisogna riportare la preghiera nella famiglia.
Questo vuol dire restituire Dio alla famiglia. Allora tutto il resto si
risolverà. Se davvero. incominciamo ad amare, il nostro amore diventerà azione,
sarà operoso. Frutto d’un amore operoso è il servizio. E dove l’amore agisce,
là ci sarà anche pace. Per questo vi prego, quando siete in contatto con la
gente, o quando scrivete qualche cosa, trovate sempre qualche cosa che spinga
il cuore dell’uomo al bene, all’amore. Perché tutto sta qui: che Dio ama noi e
che noi ci amiamo gli uni gli altri. Ora l’amore incomincia nelle famiglie.
Come? Con la preghiera. Una famiglia che prega sarà unita, in essa l’amore
crescerà. Dove invece non c’è amore, la famiglia è infelice e si sfascia.
Amare operando e servire per amore – amore e servizio
delle mie sorelle e mio – son chiari nella nostra decisione di adottare bambini
in modo da combattere così contro l’aborto. Abbiamo già adottato seimila
bambini. Non vogliamo però che questi bambini siano una massa di orfani, senza
padre e senza madre. Per cui presto e spesso son poi famiglie a prenderseli. E
questi bambini vi portano amore, unione e felicità. Peraltro, io non do bambini
a nessuno che abbia fatto qualche cosa per non averne. Persone così non sono
più capaci di educare dei bambini. A quelli che non ne possono avere li do
molto volentieri. Questi bambini, che diversamente sarebbero stati oggetto di
aborto, sono fonte di pace per molte famiglie. Un bimbo è un bel dono di Dio ad
ogni famiglia. In lui si manifesta nella maniera migliore il tenero amore di
Dio. Salvando un bambino, salviamo di fatto un tabernacolo vivente di Dio.
È spaventoso che si distrugga un tabernacolo vivente
dell’amore. Sono tante le famiglie distrutte perché prima hanno distrutto il
tabernacolo vivente dell’amore e della vita. Il bambino è semplicemente amore.
Per questo io con le mie suore ho tanto lottato e lotto per l’adozione di
bambini. Vi prego, impegnatevi ad arrestare il male che è l’aborto, e così
cambierete il destino del mondo. So di famiglie povere che non hanno alcuna
paura, dei bambini, e che non compiono aborti. E pur nella loro povertà son
famiglie felici. Questi giorni del congresso preghiamo qui perché le famiglie
superino il male dell’aborto. Impegnamoci a conservare l’amore della famiglia
verso i figli e l’amore dei figli verso la famiglia. So per esperienza quanto
Dio è buono e sensibile. So di famiglie che non avevano figli ed hanno adottato
dei nostri, e poi ne hanno avuti dei loro.
Padre Slavko: Madre,
che cosa dici alle famiglie in India sulla pianificazione famigliare?
MADRE TERESA: Dico
semplicemente: decidetevi prima dell’aborto. Se non volete avere più figli, se
siete poveri, e non potete averne di più, decidetevi prima che il bambino sia
concepito. Una volta che un bambino sia concepito, ha diritto alla vita. So che
sono molte le difficoltà. Ma quando tutte queste siano messe a confronto con la
vita, la vita è sempre in vantaggio. Bisogna decidersi per la vita. Mi ricordo
che ho iniziato con un ammalato vicino a morire, un povero. Fino ad ora sono
53.000. Se non mi fossi decisa per quell’uno, per quel primo, questo numero
forse non ci sarebbe mai stato. Perciò la prima importante cosa è la decisione,
è fare il primo passo. Sono convinta che sarebbe un bellissimo dono di Dio se
ognuno di noi si decidesse per il primo ammalato o per il primo bambino, per
salvarli.
Padre Slavko: Madre,
tu sempre poni l’accento sulla Provvidenza divina. Viviamo in un mondo dove
tutto è organizzato. Che cosa fare perché la fede nella Provvidenza trovi in
noi maggiore spazio?
MADRE TERESA: Se
si guarda la natura, vi si vedono milioni di uccelli, milioni di fiori
meravigliosi, milioni di splendidi alberi, e Dio si cura di loro con il sole,
con la pioggia, con la primavera, con l’inverno … Se promettiamo a Dio di dare
tutto il nostro cuore ai più poveri tra
i poveri, le cose cambieranno. Io e le mie suore non riceviamo stipendio dallo
Stato, né aiuto dalla Chiesa, non riceviamo nulla dalla gente per il nostro
lavoro. Eppure abbiamo migliaia e migliaia di ammalati, molti bambini adottati.
Ancora mai abbiamo dovuto dire NON ABBIAMO E NON POSSIAMO DI PIU’. L’amore di
Dio ha messo in movimento una moltitudine che fa parte a noi di quello che ha.
Ogni giorno diamo da mangiare a circa 9.000 persone. Mai abbiamo dovuto
respingere qualcuno dicendo: NON ABBIAMO! Questa è la Provvidenza di Dio,
questo è il delicato amore di Dio.
Padre Slavko: Madre, hai qualche particolare esempio?
MADRE TERESA: (Dopo
una breve pausa ed averci pensato su) Sì, sì, assolutamente. Eccovene uno.
Pubblicatelo. Fatelo conoscere perché la gente più facilmente si convinca del
tenero amore di Dio. Un uomo è venuto in casa da noi, dicendoci: “Il mio unico
figlio è in fin di vita. Il medico ha prescritto questa medicina, ma in India
non la si può avere. Dovrei acquistarla in Inghilterra”. lo personalmente ho il
permesso d’importare medicine in qualsiasi tempo e da qualsiasi parte. Mentre
si parlava, viene un signore con un piccolo pacco di medicine. Perché in India
abbiamo a Calcutta persone che raccolgono medicine superflue nelle famiglie. Ho
aperto la scatola e proprio in alto ho trovato la medicina di cui si stava
parlando. Se la medicina fosse stata sul fondo o a metà altezza non me ne sarei
accorta. Fosse venuta in anticipo o in seguito, non vi avrei fatto caso. Mi son
fermata davanti a questa medicina ed ho pensato. Al mondo ci sono milioni di
bambini, ma l’amore delicato di Dio pensa a questo piccolo bambino in un povero
quartiere di Calcutta e gli manda la medicina. E quando ho aperto l’involucro
della medicina, c’erano proprio tante compresse quante ne aveva prescritto il
medico. Ma guardate un po’ l’amore di Dio! Così è verso tutti. Così torna a
succedere quotidianamente.
Padre Slavko: Qual
è la regola principale della vostra congregazione? Vi accogliete anche persone
di altre fedi? Che ne è dell’ecumenismo?
MADRE TERESA: Da noi vengono tutti. Le porte sono aperte
a tutti. Non conosciamo caste, non conosciamo colori, non conosciamo politica.
Per noi son tutti figli di Dio. Dio ama tutti gli uomini, e nemmeno noi escludiamo
nessuno. Nella congregazione però non accogliamo persone di altre fedi.
Vogliamo solo servire e portare a tutti il materno amore di Dio. Mi ricordo,
quando mi son trovata a parlare in Russia, mi hanno chiesto: “Per lei un
comunista chi è?”. Ho risposto: “Un figlio di Dio, mio fratello e mia
sorella!”. È questo il motivo della nostra gioia che desideriamo condividere
con tutti. Vi invito tutti: condividete con tutti la gioia dell’amore. Questa è
una cosa meravigliosa, e più che meravigliosa. Non dimenticatelo!”.
Padre Slavko: Madre, ci hai detto tante cose. Grazie! I
nostri lettori saranno felici della parola che hai loro rivolta. Vuoi dire
ancora qualche cosa ai nostri lettori, ai pellegrini e ai parrocchiani di
Medjugorje?
MADRE TERESA: Si.
Prego per voi tutti. La preghiera, come ce lo ripete la Madonna, è la cosa più
importante. Pregate, ed avrete quel che la gente si attende da voi. Amatevi gli
uni gli altri, e diventerete testimoni della pace nel mondo. Non dimenticate di
pregare anche per me e per le mie suore che si abbia a rimanere fedeli alla
nostra vocazione. Tutti gli uomini vogliono essere amati: ecco la nostra grande
occasione, il nostro grande dovere. Chi ama non avrà mai a pentirsene. Pregate
ed amate. Che Dio vi benedica! Vengo a sapere delle difficoltà presso di voi e
nella vostra Terra. Ella – Maria – è con voi, è là, e certamente vi aiuterà a
trovare la pace e forze sufficienti per una riconciliazione.
Fonte: dal libro “Conversando” di Padre Slavko
(interviste seguite nel mensile “Sveta Baština ”, tra il 1983 al 1989)
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