Cerca nel blog

venerdì 28 aprile 2023

LA MADONNA E IL CAFFÈ alcuni chiarimenti

 

LA MADONNA E IL CAFFÈ

alcuni chiarimenti



Mi capita di tanto in tanto che in privato qualcuno mi chieda dei consigli o dei chiarimenti. Ultimamente una persona che si è imbattuta in un dibattito teso a denigrare Medjugorje mi ha chiesto di rispondere a due questioni che l’hanno messa in crisi. Così ho pensato che la risposta che ho dato potrebbe servire anche ad altri.

+

I denigratori cercano di colpire Medjugorje su tutti i fronti, e uno di essi è quello dei messaggi. La prima questione che mi ha posto la suddetta persona riguarda il messaggio del 14 ottobre 1984:

Desidero che ciascuno di voi scelga una persona del gruppo con cui dialogherete durante questa settimana e che ogni sabato ne scegliate una diversa per la settimana successiva. Con questa persona durante la settimana incontratevi spesso, uscite un po’ insieme, andate insieme a prendere un caffè, telefonatevi, pregate insieme, dialogate apertamente fra voi per conoscervi meglio. Questo farà crescere voi e il vostro gruppo”.

È un messaggio che è stato dato al gruppo di preghiera[1] Regina della Pace. Ci si è scandalizzati perché la Madonna ha invitato a prendere un caffè. 

In quel periodo la Madonna seguiva il gruppo di preghiera che aveva chiesto si formasse con i più volenterosi. Si tratta di messaggi tesi a formare il gruppo come gruppo, e i componenti di esso; perciò si tratta di messaggi dati ad una cerchia ristretta di persone. 

La Madonna ai membri del gruppo non ha dato solo questi suggerimenti. Questi sono dati in modo da far crescere lo spirito di gruppo. Noi li definiremmo suggerimenti per la dinamica di gruppo, di natura psicologica.

In questo modo la Madonna dimostra che per guidare un gruppo non si possono disprezzare le leggi naturali.

Piuttosto mi chiedo: Perché questi signori non fanno una prova e seguono i consigli della Madonna, ma tutti, a cominciare da quelli che richiedono sacrifici, come il digiuno? E come mai non hanno preso in considerazione tutti i sacrifici che ha chiesto al gruppo?

Si meravigliano che la Madonna inviti i membri del gruppo a prender un caffè insieme: ma questo è solo un esempio. Avrebbe potuto suggerire, in un ambiente diverso, di prendere un tè insieme. Sono cose che servono a rompere il ghiaccio. Gesù risorto ai suoi apostoli sconvolti dal vederlo risorto non ha forse chiesto del pesce e lo ha mangiato davanti a loro? Aveva forse bisogno di mangiare?

Nel  resto dei messaggi che la Madonna ha dato a Medjugorje, pur invocando più volte la nascita di gruppi di preghiera soprattutto nelle parrocchie, la Madonna non ha dato mai questo tipo di suggerimenti.

+

La seconda questione riguarda un altro messaggio, sempre dato al gruppo di preghiera:

“Davanti ai vostri peccati tante volte mi sono allontanata piangendo, senza dirvi nulla. Mi sono comportata così perché vi voglio bene e non volevo offendervi. Ma così non si può continuare. Dovete capirmi una buona volta!” (24 aprile 1984).

Ciò che ha scandalizzato questi nostri fratelli è la figura della Madonna che si lontana piangendo di fronte “ai vostri peccati”.

Prima di parlare si consulti la Sacra Scrittura!

E si veda quante volte Dio si è mostrato arrabbiato, e quante volte il popolo di Dio lo ha invocato chiedendogli di ritornare. Perché? Si era forse allontanato? 

 

“Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi;

ti sei sdegnato: ritorna a noi. (Salmo 59,3).

 

“Perché, Signore,

ci lasci vagare lontano dalle tue vie

e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema?

Ritorna per amore dei tuoi servi,

per amore delle tribù, tua eredità.” (Is 63,17)

 

Allo stesso modo in cui la Madonna afferma di essersi allontanata piangente davanti ai peccati commessi da quelli che sta guidando, così il salmista chiede a Dio di distogliere lo sguardo dai suoi peccati:  

 

“Distogli lo sguardo dai miei peccati,

  cancella tutte le mie colpe”. (Salmo 50)

 

Di fronte ai peccati del suo popolo, Dio afferma di essersi nascosto:

 

“Per l'iniquità dei suoi guadagni mi sono adirato,

l'ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato” (Is 57, 17).

 

E nelle Lamentazioni:

“Perché ci vuoi dimenticare per sempre?

Ci vuoi abbandonare per lunghi giorni?” (Lam 5,20).

 

E si può continuare. Basterebbe rileggere tutti i salmi o i libri profetici e poi il NT.

 

A conclusione: è vero che la Chiesa  non approverà mai ufficialmente i messaggi dati a  Medjugorje o in altre apparizioni, ma potrebbe affermare di trovare in essi elementi che contraddicono la Parola di Dio o la Rivelazione e l’insegnamento della Chiesa. Non mi pare che sia il caso di questi due messaggi. In base ai miei studi personali, fino ad ora non ne ho trovati tra i messaggi che la Madonna ha dato a Medjugorje.

 

Ah… dimenticavo: tra gli innumerevoli titoli che “tutte le genti” hanno dato a Maria, non poteva mancare quello di “Madonna del caffè”, una devozione diffusa nell’America del sud: Virgen del Café, Nuestra Señora del café, ecc. Per questo ci sono parrocchie di cui è titolare e ci sono feste in suo onore.

 




PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA DEL CAFFÈ

 Benedette dalle tue mani, le mani che colgono

e le bocche che bevono la bevanda dei grani

siano interamente trasformate,

nel gesto di unire tutte le mani,

nel gusto di prendere il caffè col pane.

Amen![2]

 

 

Franco Sofia



[1] E' un fatto inderogabile che nel mondo siano nati numerosi gruppi di preghiera fondati dai pellegrini di Medjugorje. Questo è successo, e succede tutt'ora, per il desiderio espresso della Madonna di formare gruppi di preghiera. E' difficile saperne il numero esatto, di certo se ne contano migliaia (cfr. Rene Laurentin, Eight years, 1989, Milford, Ohio, the Riehle Foundation, pag. 56).

Il primo gruppo di preghiera è stato formato il 4 luglio 1982, un anno dopo l'inizio delle apparizioni della Madonna. Questo gruppo è ancora attivo e bisogna sottolineare che si tratta di un gruppo particolare. Secondo la testimonianza di Ivan il veggente, la Madonna aveva infatti chiesto a coloro che lo desideravano di radunarsi e pregare insieme, aggiungendo che Lei stessa sarebbe stata con loro in modo speciale.

La Vergine aveva anche chiesto di formare dei gruppi di preghiera in tutte le comunità parrocchiali, per aiutarLa con la preghiera a realizzare i piani che il Signore Le ha affidato. All'inizio il gruppo si radunava tre volte alla settimana sul Podbrdo: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Durante la preghiera la Madonna appare dando dei brevi messaggi. Ivan, Marija e Vicka la vedono, però soltanto Ivan può parlare con la Madonna e sentire i Suoi messaggi. Quando Ivan non può essere presente, è sostituito da Marija e quando lei è assente, la sostituisce Vicka. A volte gl'incontri sono riservati soltanto al gruppo formato da una quarantina di persone, a volte sono aperti a tutti. Ultimamente gl'incontri si svolgevano due volte alla settimana, il lunedì e il venerdì e da poco tempo il martedì e il venerdì.

Questi sono molto semplici; preghiera del Rosario, canti, lettura della Sacra Scrittura e del messaggio. Solitamente si svolgono all'aperto, sul Podbrdo o sul monte Križevac, indipendemente delle condizioni del tempo.

Quest'incontri sono significativi per i progetti che il Signore ha affidato alla sua umile serva Maria, ma anche per la crescita spirituale di ogni singolo membro del gruppo di preghiera.

Alla domanda: "Che cosa significa per te partecipare al gruppo di preghiera?", Ivan il veggente ha risposto: "Partecipare al gruppo di preghiera in questi tempi, è molto importante per me... Imparo a pregare nel gruppo e non posso immaginare la mia crescita spirituale senza di esso". (fra Slavko Barbarić, http://www.medjugorje.hr/it/fenomeno-di-medjugorje/guida/gruppi-di-preghiera/)

 

mercoledì 26 aprile 2023

MEDJUGORJE - UN'ESPERIENZA DELLA VICINANZA DI DIO CHE CAMBIA LA VITA DELLE PERSONE

 

 MEDJUGORJE - UN'ESPERIENZA DELLA VICINANZA DI DIO CHE CAMBIA LA VITA DELLE PERSONE

 

Dall’incredulità alla fede, dalla fede al sacerdozio. Il colpo di grazia finale: a Medjugorje.




"Non ero battezzato, e anche la mia famiglia non era credente. Non avevo contatti con la Chiesa, sapevo che eravamo cattolici secondo una certa tradizione, anche se la religione non era presente. 

Dalla quinta elementare in poi mi interessai ad altre religioni, mitologie, e cominciai a fare ricerche per curiosità. 

Al liceo, sempre per curiosità, ho iniziato a leggere la Bibbia. È lì che è iniziato il cambiamento, soprattutto quando sono arrivato ai salmi, ho compreso che non li leggevo più solo per curiosità, ma che questi salmi erano diventati davvero la mia  preghiera. 

Mentre ero nell'esercito, ho capito che il cammino della fede è il cammino in cui Dio mi stava davvero chiamando. E quando sono arrivato al Vangelo, mi sono persuaso che volevo vivere in quel modo, così come lo vuole Gesù nel Discorso della Montagna. 

È stato specialmente con l'epistola di Paolo ai Romani - dove dice che una persona dovrebbe essere immersa insieme a Cristo nella sua morte per vivere una vita nuova – che mi sono reso conto che se volevo vivere questa vita nuova, avevo bisogno del battesimo, che avevo bisogno di una comunità che mi accogliesse. E fu allora che è iniziata la mia ricerca della Chiesa, della comunità di cui avevo bisogno”.

Fra Darko, continuando a parlare della sua vocazione religiosa, ci ha rivelato che essa  è stata influenzata dal Catechismo della Chiesa Cattolica; esso alla domanda di come si possa riconoscere la chiamata spirituale, risponde: "Se si prova gioia quando si pensa alla chiamata". Dopo aver letto [questo consiglio], Fra Darko non riuscì a dormire tutta la notte e si rese conto che Dio lo stava chiamando a diventare sacerdote. 

"La mia preghiera e le mie riflessioni sulla vocazione sacerdotale mi hanno portato a rendermi conto che Dio mi chiama a realizzare quella vocazione sacerdotale nell'ordine francescano. Il libro My Saint Francis del compianto padre Bonaventura Duda ha avuto un ruolo speciale in questo, perché mi ha fatto innamorare della figura di San Francesco, rendendomela vicina e attraente. E ho voluto provare a vivere il Vangelo così”.



I MEMBRI DELLA SUA FAMIGLIA DIVENNERO CREDENTI E INIZIARONO A CRESCERE I FIGLI NELLA FEDE

"Se Dio ha chiamato qualcuno ad una vocazione spirituale, quell'uomo, quella persona, può essere felice, può essere soddisfatto solo dove Dio lo vuole. Tutto il resto sarà poco convinto, tutto il resto sarà incompleto, tutto il resto sarà compromesso. Solo dove Dio mi vede è il mio posto, e lì posso trovare un po' della mia pace interiore, e quell'inquietudine che ti spinge ad andare avanti e vivere il Vangelo, ad annunciarlo agli altri”, ha detto padre Darko Tepert, aggiungendo che la sua la conversione e la chiamata spirituale cambiarono i membri della sua famiglia, che divennero credenti e iniziarono a crescere i figli nella fede.

"Quando Dio chiama qualcuno, chiama meno per il bene di quella persona, e più per il bene di tutti coloro che lo circondano. La mia vocazione non è una mia proprietà di cui posso disporre come voglio, ma la mia vocazione è sempre una missione e un dono per gli altri”, ha sottolineato don Darko, e ci ha spiegato cosa significa essere il Segretario generale per la formazione e studi dell'Ordine dei Frati Minori.

"Il mio compito è di occuparmi delle vocazioni nell'ordine francescano in tutto il mondo, dell'educazione dei giovani francescani, nella loro, come si dice, formazione iniziale, e poi devo occuparmi di quella che si chiama educazione permanente o formazione permanente dei francescani che dura tutta la vita. Lì ho l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo e vedere come si vive il francescanesimo in altri continenti, in diverse culture e civiltà” ha detto P. Darko, ricordando la sua prima visita a Medjugorje.

LA MIA STORIA CON MEDJUGORJE È MOLTO INTERESSANTE

"La mia storia con Medjugorje è molto interessante. All'inizio avevo una certa indifferenza nei confronti di Medjugorje. Non ero affatto attratto, non avevo alcun incentivo a venire. E quando sono andato a studiare a Gerusalemme, non ero ancora stato a Medjugorje, e tutti lì, specialmente i francescani dell'America Latina, mi chiedevano: «Quante volte sei stato a Medjugorje?», e rimanevano delusi quando scoprivano che non ero stato nemmeno una volta. 

Così un'estate, quando sono venuto in Croazia, ho colto l'occasione e sono salito su un autobus, ho viaggiato di notte, ho trascorso un giorno a Medjugorje e sono tornato. Esperienze più profonde di Medjugorje sono avvenute in seguito, quando sono venuto con un gruppo di pellegrini, mentre ero a Zagabria a Kaptol. 

E la prima volta che sono venuto è stata una preghiera alla Croce Blu. Ho sfruttato questa opportunità per pregare. Ho pregato per mia sorella a cui era stato diagnosticato un cancro al seno, era stata operata e stava per iniziare la chemioterapia. Così ho pregato per lei. E mentre pregavo, mi sono venute quelle domande, se Dio mi ascolta, se Dio risponderà alla mia preghiera: i dubbi erano presenti. 

E quando la preghiera finì – c'era  molta gente, una folla terribile,– mi  si avvicinò una ragazza, una donna irlandese, che si presentò a me e disse che durante la preghiera sentiva un forte bisogno di chiamarmi e chiedermi di pregare per mia sorella alla quale era stato diagnosticato un cancro al seno, era stata operata e stava per iniziare la chemioterapia. 

E ora che lo dico, mi viene la pelle d'oca; allora l'ho vissuto come se Dio mi schiaffeggiasse e dicesse: «Pensi che non possa sentirti?». 

Questa è la mia profonda esperienza di Medjugorje, che in realtà è un'esperienza della vicinanza di Dio verso di me. E questo è rimasto. 

IN EUROPA LA PROVINCIA FRANCESCANA DELL'ERZEGOVINA DELL'ASSUNZIONE DI MARIA È QUELLA CHE HA AVUTO NEGLI ULTIMI ANNI IL MAGGIOR NUMERO DI NUOVE VOCAZIONI.

Medjugorje è sempre un'esperienza della vicinanza di Dio; questo lo vedo con altre persone con cui parlo e che hanno avuto diversi tipi di esperienze qui. Spesso si tratta di esperienze per loro significative, che magari non sono eventi molto straordinari, ma per loro è stato un segno che ha cambiato la loro vita. E questa è l'esperienza della vicinanza di Dio”, ha detto fra Darko Tepert, Segretario Generale per la Formazione e gli Studi dell'Ordine dei Frati Minori, il quale ha infine sottolineato che in Europa negli ultimi anni la Provincia francescana dell'Erzegovina ha ricevuto il maggior numero di nuove vocazioni.

 25/04/2023

Andrija Sego

https://radio-medjugorje.com/  

(Tradotto con Google Translate, e sistemato in italiano corrente da Franco Sofia)

lunedì 17 aprile 2023

L’EPIFANIA LUMINOSA DEGLI APOSTOLI DELLA MADONNA

 

“Il mio amore vi avvolgerà come un manto e farà di voi Apostoli della mia luce, della luce di Dio.” (2 luglio 2014).

4 - L’OPERA SINGOLARE DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE



L’EPIFANIA LUMINOSA DEGLI APOSTOLI DELLA MADONNA

 

 La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.” (Rm 13,12).

 Cari figli! Vi invito ad essere la mia luce, a rischiarare tutti coloro che vivono ancora nelle tenebre (18 marzo 1998).

 

+

 

A leggere i messaggi dati a Mirjana negli ultimi anni sembra davvero che il tempo visto dal cielo sia proprio nero, il più tenebroso dagli inizi delle apparizioni, e degli ultimi secoli.  È a partire dal 2007 che la Madonna vuole che in modo speciale prendiamo in considerazione il tempo che stiamo vivendo secondo una prospettiva ben precisa. Vediamo dunque perché.

Secondo la Madonna, nei messaggi dati ai suoi Apostoli tramite Mirjana, stiamo vivendo:

 

un “tempo difficile” (2 giugno 2007 e 2 marzo 2013)

“tempo di purificazione” (2 settembre 2010)  

“tempo di tenebra e di disperazione” (2 marzo 2012)

“tempo della vostra messa alla prova” (2 marzo 2012)

“tempo inquieto” (2  giugno 2013)

“tempo delle opere di Verità” (2 giugno 2015)

“tempo di veglia” (2 novembre 2016)

“questo tempo è un punto di svolta” (2 giugno 2017).

“tempo di veglia” (2 marzo 2020).

 

Ma ciò che più impressiona è la sensazione di tempo tenebroso. Questo dà la misura della tragicità del tempo che stiamo vivendo. Satana sta avvolgendo il mondo e la Chiesa nelle sue oscure spire, vuole soffocarci nella sua stessa tenebra. Mettendo una accanto all’altra queste espressioni, sembra di avere una visione dell’inferno.  Questa sensazione si è acuita, dunque, a partire dal 2007. Prima di questa data non esiste l’utilizzo del binomio “luce – tenebre/tenebra” nei messaggi dati a Mirjana.

 

C’è un messaggio, direi terribile, datato 1982, in cui la Vergine Maria spiega cosa è l’inferno e la realtà dei dannati:

“Oggi molti vanno all'inferno. Dio permette che i suoi figli soffrano nell'inferno perché hanno commesso colpe gravissime e imperdonabili. Coloro che vanno all'inferno non hanno più possibilità di conoscere una sorte migliore. Le anime dei dannati non si pentono e continuano a rifiutare Dio. E lì lo maledicono ancor più di quanto non facessero prima, quando erano sulla terra. Diventano parte dell'inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo.” (Messaggio del 25 luglio 1982).

 

Nella parte finale di questo messaggio, la Madonna toglie un velo impenetrabile all’uomo, per farci capire il perché dell’eternità dell’inferno: le anime dei dannati “diventano parte dell'inferno e non vogliono essere liberate da quel luogo”. Ciò che più sconvolge è questo “diventare parte dell’inferno”.  Se riflettiamo sul fatto che l’inferno è il regno della tenebra, comprenderemo anche perché le anime dei dannati, diventandone parte, sono ormai esse stesse tenebra.

 

Essere entrate nell’eternità impedisce a queste anime di tornare indietro; cosa che invece è possibile mentre siamo nel tempo, come messo in evidenza da san Paolo: “Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce. (Ef 5,8). Essere con Dio significa diventare luce, brillare, anche se “altro  è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore.” (1Cor 15,41). Il cristiano, accogliendo la salvezza di Cristo, è reso già ora “capace di partecipare alla sorte dei santi nella luce.” (Col 1,12). Mentre al contrario chi non conosce l’Amore di Dio – non conoscenza definita essa stessa tenebra (si confronti il messaggio del 2 febbraio 2010 più avanti) – partecipa fin da ora alla sorte dei dannati nelle tenebre.

 

A partire dal 2008, il confronto “luce-tenebra” nei messaggi si è fatto più imponente, un ulteriore segno questo, a mio parere, che siamo entrati nel momento della battaglia decisiva.

Maria è addolorata in un modo che noi stessi non possiamo comprendere, perché i suoi figli che si lasciano avvolgere dalla tenebra rischiano di diventare tenebra per sempre, già mentre sono in questa vita. Ciò spiega perché verrà il tempo in cui chi non si è convertito quando ne aveva l’occasione, non potrà più tornare indietro.  

            Ai suoi Apostoli, perciò, la Gospa consegna il compito di essere luce per i propri fratelli che soffocano nelle tenebre:

“Cari figli, con amore materno oggi vi invito ad essere un faro per tutte le anime che vagano nella tenebra della non conoscenza dell’Amore di Dio. Per poter illuminare più fortemente possibile ed attirare quante più anime possibili, non permettete che le falsità che escono dalle vostre bocche facciano tacere la vostra coscienza. Siate perfetti! Io vi guido con mano materna, con mano d’amore. Vi ringrazio.” (2 febbraio 2010)

“[…] figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi, e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre - a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine - e che mostriate loro con la vostra vita l’Amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi guiderò.” (2 novembre 2011). 

“Il mio amore vi avvolgerà come un manto e farà di voi Apostoli della mia luce, della luce di Dio. Con l’amore che proviene dall’umiltà, porterete la luce dove regna la tenebra, la cecità. Porterete mio Figlio, che è la luce del mondo.” (2 luglio 2014).

 

È anche questo il pensiero di Mirjana, affidato alla conclusione del suo libro, e per questo motivo anche più solenne:

 

La Madonna vuole che ci sforziamo per qualcosa di più grande. Ci chiama a lottare con Lei, su questa terra, per aiutare i nostri fratelli e sorelle a conoscere l’Amore di Dio. Il maligno cerca in ogni modo di non farci avere la ricompensa eterna attirandoci con tentazioni e distruggendoci interiormente. Più il pianeta viene coperto dalle tenebre, più anime andranno perdute.” (Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà, p. 377).

 


Questo non deve farci pensare che le tenebre hanno la meglio sulla luce, ma, come dimostro in un grafico, la meglio l’avrà la luce, anzi anche ora dobbiamo vedere la luce che comincia a trionfare.   Non c’è, infatti, niente da fare per la Tenebra, lo scontro con la Luce è impari, e in questo scontro gli Apostoli hanno un ruolo fondamentale.

Se ogni cristiano dal giorno del battesimo, e che è in grazia di Dio, vive nella Luce ed è luce in Cristo Gesù (Ef 5,8), questo diventa un impegno prioritario per ogni Apostolo della Regina della Pace.

 

Franco Sofia

 

Cfr. Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020, Capitolo Settimo

 

PRIMA PARTE. L’OPERA SINGOLARE DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE, ULTIMA CHIAMATA

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2023/03/lopera-singolare-degli-apostoli-della.html

 

SECONDA PARTE: L'OPERA SINGOLARE DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE, E' IL TEMPO DELL'EPIFANIA DEGLI APOSTOLI

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2023/03/e-il-tempo-dellepifania-degli-apostoli.html

TERZA PARTE: L'OPERA SINGOLARE DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE, L'EPIFANIA LUMINOSA DEGLI APOSTOLI DELLA MADONNA

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2023/03/viene-il-tempo-di-manifestarsi.html

venerdì 14 aprile 2023

QUESTA È LA MIA STORIA - DALLE TENEBRE DELLA DROGA ALLA LUCE DEL SIGNORE.

 




QUESTA È LA MIA STORIA - DALLE TENEBRE DELLA DROGA ALLA LUCE DEL SIGNORE.

  

“Siano lodati Gesù e Maria!

Mi chiamo Jakov Juras. Questa è la mia storia - dalle tenebre della droga alla luce del Signore.

Fin dall'infanzia ho sempre scelto la via facile, la via del male, e non ho mai accettato la sofferenza come parte della mia vita. I miei genitori mi permettevano tutto, avevo tutto, non dovevo fare alcun sacrificio per ottenere qualcosa. Avevo tutto senza saper dare valore a nulla. Quando avevo 12 anni, i miei genitori si sono separati e il mio mondo è crollato, tutto è diventato nero e mi sono ritirato in me stesso.

Ero spesso solo e mia madre non sapeva come aiutarmi. Ero convinto che un giorno sarei uscito da questa situazione, ma non ci riuscivo. Avrei voluto una vita diversa, da poter vivere pienamente, desideravo solo dimenticare i miei problemi, ma niente e nessuno riusciva a consolare la mia solitudine.

Passavo il mio tempo con persone che avevano gli stessi problemi nella vita e che si drogavano, bevevano alcolici, avevano molti soldi... Ma dentro di me, ero vuoto. A soli diciannove anni non avevo più voglia di vivere. Volevo morire e la mia unica preghiera a Dio era: "Non farmi svegliare domani."

Il Signore ascoltò il mio grido di dolore e la sua risposta arrivò ma non era certo quello che mi aspettavo.

Su suggerimento di mia zia, sono entrato nella comunità Cenacolo. Nei suoi occhi intravidi Fede e Speranza che quel passo per me sarebbe stato importante. Così, dopo la preparazione, sono entrato nella fraternità "Campo della vita" a Medjugorje. All'inizio era insolito per me vedere i ragazzi della comunità felici e sorridenti, che pregavano e lavoravano, con voglia di vivere pur avendo poche cose materiali. Ho pensato che ci fosse qualcosa di straordinario li' perché i ragazzi erano sempre vicini e disponibili. Mi sono sentito come in una famiglia, famiglia che avevo perso da tempo.

Sentendomi accettato, ho potuto aprirmi agli altri e capire che Dio esiste e che mi aiutava attraverso la disponibilità dei fratelli della comunità. Così ho vissuto le vere parole di Madre Elvira, che diceva che chi vuole stare in piedi, deve sapersi inginocchiare! In comunità portavamo spesso persone disabili sulla Collina delle Apparizioni e così ho capito l'importanza della salute osservando il sorriso di quelle persone. Ho imparato ad essere più sorridente e soddisfatto alla fine di ogni giornata. In Comunità ho ricevuto anche i sacramenti, mi sono confessato, ho sperimentato il perdono, ho lasciato andare il peso che portavo da tempo e mi sono sentito di ricominciare.

Ho ricevuto il dono di poter partecipare allo spettacolo "Credo" in cui ho interpretato il ruolo di San Pietro. Nella scena in cui rinnego Gesù, ho pianto quando il gallo ha cantato, ricordandomi quante volte avevo tradito il suo amore in passato. Quando Maria mi è venuta incontro, stringendomi la mano, ho pensato che ce l'avrei fatta. Guardando Maria negli occhi, ho imparato che c'è una Madre che mi è sempre vicina, che mi sostiene e mi solleva.

Dopo un po' capii che il mio cammino sarebbe continuato fuori dalla comunità, ma decisi di rimanere nell'abbraccio della Regina della Pace e di continuare a vivere a Medjugorje.

Mentre pregavo quotidianamente la Madonna, ho incontrato mia moglie Anna Maria. Abbiamo scelto la fede e la preghiera come fondamento della nostra relazione. Ci siamo sposati e oggi, dopo tre anni di matrimonio, abbiamo due bellissimi bambini. Medjugorje mi ha dato nuova vita attraverso persone che vivono le parole di Cristo e la cosa più importante è che sono di nuovo sulla via della salvezza e voglio trasmetterla oggi ai miei figli e agli altri attraverso la mia testimonianza. Dio è amore e solo nell'amore si trova la salvezza!".

 

LA GENTE DE MEDJUGORJE

Media MIR Medjugorje It

mercoledì 12 aprile 2023

IL VESCOVO GUIDO GALLESE A MEDJUGORJE: HO RICEVUTO QUI LA MIA VOCAZIONE AL SACERDOZIO SUL KRIŽEVAC

 

 


IL VESCOVO GUIDO GALLESE A MEDJUGORJE: HO RICEVUTO QUI LA MIA VOCAZIONE AL SACERDOZIO SUL KRIŽEVAC

Alcuni vengono a Medjugorje in questi giorni per la prima volta, altri vengono a Medjugorje fin dall'inizio delle apparizioni della Madonna. Oggi, mentre percorriamo il sentiero verso la statua di Gesù Risorto, abbiamo incontrato un volto familiare che viene a Medjugorje da più di 40 anni. Mons. Guido Gallese, vescovo della diocesi di Alessandria in Italia, è attualmente a Medjugorje in pellegrinaggio con i fedeli della sua diocesi, che saranno accompagnati spiritualmente per i prossimi sette giorni. 

Questa mattina ha fatto personalmente un pellegrinaggio alla Collina delle Apparizioni, e oggi nel pomeriggio salirà anche sul Križevac. Ha fatto anche un pellegrinaggio a Medjugorje nel 2021, quando ha testimoniato davanti a migliaia di giovani al 32° Mladifest, e nella conversazione di oggi non ha nascosto l'amore che prova per Medjugorje e che trova a Medjugorje:

"Oggi sono qui a Medjugorje con diversi miei amici, ma domani mattina verranno a Medjugorje anche i pellegrini della mia diocesi. Questa è la prima volta che organizziamo con successo un pellegrinaggio a Medjugorje, perché prima c'era il Covid, quindi non abbiamo potuto. Sono molto felice di poterli portare qui, e ci sono circa 55 persone nel gruppo. Sono felice di essere qui perché è qui che ho ricevuto la mia chiamata spirituale. Vengo a Medjugorje dal 1982, prima di diventare sacerdote, ero molto giovane, avevo circa 20 anni. 

Ho ricevuto la mia vocazione sacerdotale qui, più precisamente sul Križevac. Sono felice di essere qui e di poter pregare con la mia gente, perché questa è un'esperienza speciale dove si respira spiritualità. Non so quante volte sono stato a Medjugorje, ma sicuramente più di 100 volte, ma non lo so esattamente. 

Se dovessi sottolineare una particolarità di Medjugorje: personalmente amo adorare Gesù nel Santo Sacramento dell'Altare. Molte persone dicono la stessa cosa, perché è un tempo molto intenso dove si sente la presenza del Signore e dove altre persone pregano e adorano Gesù Cristo".



Il Vescovo Guido Gallese invita a venire e a vedere chi non è mai stato a Medjugorje:

"Venite a vedere. Come disse Gesù agli apostoli: «Venite e vedete». Questo è anche il titolo della mia ultima lettera pastorale. «Venite a vedere»", ha detto mons. Gallese, annunciando che quest'anno tornerà a Medjugorje per un pellegrinaggio di una settimana, probabilmente dopo il Mladifest, perché ad agosto parteciperà all'Incontro Mondiale dei Giovani con Papa Francesco a Lisbona.

Dopo aver compiuto ieri un pellegrinaggio personale alla Collina delle Apparizioni, il Vescovo Guido Gallese si recherà domani di nuovo alla statua della Madonna sulla Collina delle Apparizioni, ma con i fedeli della sua diocesi, e si fermerà a Medjugorje per una settimana.

Testo e foto: Mateo Ivanković

(Tradotto con Google Translate e sistemato in italiano corrente da Franco Sofia)

https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/biskup-guido-gallese-u-medugorju-na-krizevcu-sam-dobio-svoj-svecenicki-poziv/




martedì 11 aprile 2023

PAPA FRANCESCO: IL DEMONIO CERCA IL FALLIMENTO DELL’UOMO MA NON PUÒ NULLA SE C'È LA PREGHIERA

 


PAPA FRANCESCO: IL DEMONIO CERCA IL FALLIMENTO DELL’UOMO MA NON PUÒ NULLA SE C'È LA PREGHIERA

In una intervista inedita, contenuta nel libro “Esorcisti contro satana” (Piemme) del giornalista Fabio Marchese Ragona, nelle librerie dall’11 aprile 2023, Francesco ribadisce che il diavolo prova sempre ad attaccare tutti e semina zizzania, anche nella Chiesa, cercando di mettere gli uni contro gli altri. Il testo inizia con il racconto di un esorcismo ad una religiosa

Fabio Marchese Ragona


DOMANDA - Santo Padre, nella testimonianza della suora indemoniata, si legge che il demonio parlando di lei avrebbe detto: «Lo odio, parla sempre male di me. Hai visto quanti guai gli creo?». Come prendere queste affermazioni?

PAPA - Non conosco personalmente il caso e non posso quindi dare una valutazione. Ma è davvero possibile che io rompa le scatole al demonio, perché cerco di seguire il Signore e fare ciò che dice il Vangelo. E questo gli dà fastidio. Allo stesso tempo è contento sicuramente quando commetto qualche peccato. Lui cerca il fallimento dell’uomo ma non ha alcuna speranza se c’è la preghiera.

 

DOMANDA - Ha mai avuto a che fare direttamente con persone indemoniate?

PAPA - Quando ero arcivescovo di Buenos Aires ho avuto diversi casi di persone che son venute da me dicendo di essere indemoniate. Le ho mandate a consulto da due bravi sacerdoti “specialisti”: non sono guaritori, ma esorcisti. Uno si chiama Carlos Alberto Mancuso ed era esorcista nella diocesi di La Plata. L’altro era il mio confessore, padre Nicolas Mihaljevic, gesuita nato in Croazia. Entrambi mi hanno detto successivamente che di queste persone soltanto due o tre erano realmente vittime di possessione diabolica. Le altre soffrivano di ossessione diabolica, che è cosa ben diversa perché non avevano il diavolo in corpo. Questo è bene specificarlo.

 

DOMANDA - E da pontefice ha mai praticato esorcismi?

PAPA - No, non è mai successo. Se dovesse accadere chiederei il supporto di un bravo esorcista, come facevo già da arcivescovo.

 

DOMANDA - Su Benedetto XVI è stato detto da più persone che durante il pontificato ha subito l’attacco del diavolo – che ci tenta sempre – ma che, pur avendone sofferto, ha resistito bene. Paolo VI nel 1972 disse che il fumo di Satana era entrato per qualche fessura nel tempio di Dio. Il diavolo dunque può agire anche in Vaticano e attaccare il Papa?

PAPA - Certamente il demonio prova ad attaccare tutti, senza distinzioni, e cerca di colpire soprattutto coloro che hanno più responsabilità nella Chiesa o nella società. Anche Gesù subì le tentazioni da parte del diavolo e si pensi anche a quelle di Simon Pietro a cui Gesù disse: «Vattene via da me, Satana». Anche il papa quindi è attaccato dal maligno. Siamo uomini e lui prova sempre ad attaccarci. È doloroso, ma di fronte alla preghiera lui non ha nessuna speranza! E poi è vero, come disse san Paolo VI, che il diavolo può entrare anche nel tempio di Dio, per seminare zizzania e mettere gli uni contro gli altri: le divisioni e gli attacchi sono sempre opera del demonio. Lui cerca di insidiarsi sempre per corrompere il cuore e la mente dell’uomo. L’unica salvezza è seguire la via indicata da Cristo.

 

DOMANDA - Bisogna aver paura del demonio?

PAPA - Io penso che ci sono dei demoni molto pericolosi e parlo dei diavoli “educati”. Ne parla anche Gesù, lo leggiamo nel Vangelo di Luca: dice che quando il cattivo spirito è cacciato via, vaga per il deserto cercando sollievo. Ma a un certo punto si annoia e quindi torna a “casa”, da dove era stato cacciato, e vede che la casa è sistemata, è bellissima, come quando lui era dentro.

 

DOMANDA - Cosa succede a quel punto?

PAPA - Va a prendere altri demoni più cattivi di lui, li porta, entrano in quella casa, educatamente, suonano il campanello, vanno prendendo possesso in modo educato. L’anima non avendo cura di esaminare la coscienza non se ne accorge. O per tiepidezza spirituale li lascia entrare. Questi sono terribili. Perché ti ammazzano. È la possessione più brutta. La mondanità spirituale copre tutte queste cose. Non c’è scampo: il demonio o distrugge in modo diretto con le guerre e con le ingiustizie oppure lo fa educatamente, in modo molto diplomatico, così come racconta Gesù. Ci vuole discernimento.

 

11 aprile 2023

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-04/papa-demonio-fallimento-uomo-nulla-preghiera.html

sabato 8 aprile 2023

MARIA CONDIVIDE I DOLORI DEI SUOI APOSTOLI

 

MARIA CONDIVIDE I DOLORI DEI SUOI APOSTOLI, COME HA CONDIVISO QUELLI DI SUO FIGLIO, E NE MOSTRA IL VALORE



Là dove Lei ha speso più parole sul dolore, è stato nella catechesi sull’importanza del dolore e nel sostegno materno e pedagogico offerto ai suoi Apostoli. La Madonna ha bisogno, più di chiunque altro, dei suoi Apostoli che sono nel dolore e nella sofferenza, come di una forza d’urto potente. A motivo di essi, nella sua pedagogia materna, Ella giunge fino a parteciparci particolari deliziosi della sua esperienza terrena. Ecco alcuni estratti significativi dai messaggi sul dolore:

“Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai.” (2 maggio 2015).

“Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore.” (2 febbraio 2016).

Nel frattempo, Maria incoraggia i suoi Apostoli che sono nel dolore, mostrando loro gli effetti che esso ha avuto nella redenzione portata da suo Figlio, come abbiamo già visto. Mostra loro il suo esempio, e come una madre mostra ai suoi figli la via per superare e sopportare il dolore, come nel caso del messaggio del 18 marzo 2018:

“Cari figli! La mia vita terrena era semplice. Amavo e gioivo per le piccole cose. Amavo la vita, dono di Dio, anche se dolori e sofferenze trafiggevano il mio cuore. Figli miei, avevo la forza della fede e una fiducia immensa nell'Amore di Dio. Tutti coloro che hanno la forza della fede sono più forti.

La fede ti fa vivere secondo il bene, e la luce dell'Amore di Dio arriva allora sempre nel momento desiderato. Questa è la forza che sostiene nel dolore e nella sofferenza. Figli miei, pregate per avere la forza della fede, confidate nel Padre Celeste e non abbiate paura. Sappiate che nessuna creatura che appartiene a Dio andrà perduta, ma vivrà in eterno. Ogni dolore ha la sua fine, e comincia allora la Vita nella libertà dove arrivano tutti i miei figli, dove tutto avrà una ricompensa. Figli miei, la vostra lotta è dura, e lo sarà ancora di più, ma voi seguite il mio esempio. Pregate per avere la forza della fede, confidate nell'amore del Padre Celeste. Io sono con voi, mi manifesto a voi, io vi incoraggio. Con immenso amore materno accarezzo le vostre anime. Vi ringrazio.”



Franco Sofia



(Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, Pime, 2020, Capitolo Nono)