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martedì 21 dicembre 2021

UNO SGUARDO SUL FUTURO – I SEGRETI (X PARTE) - VIENE IL TEMPO DI MANIFESTARSI

 


 

VIENE IL TEMPO DI MANIFESTARSI

 

  

Alcuni messaggi sulla Verità[1] (che iniziano nel 2006) sembrano delineare degli Apostoli somiglianti a Giovanni Battista, il quale non ha avuto paura di dire e testimoniare la Verità anche a costo della vita.

A tal proposito il messaggio del 2 giugno 2015 è uno dei più importanti sul rapporto Apostoli -Verità, e nasconde un annuncio e una profezia, quest’ultima sicuramente collegata col trionfo del Cuore Immacolato di Maria: “la Verità trionferà miracolosamente”. Ma ad una condizione: “Se voi non temete e testimoniate con coraggio”; poco prima, infatti, aveva detto: “non abbiate paura di testimoniare la Verità”.

 L’annuncio, che costituisce una delle espressioni cardine nei messaggi, è questo:

è giunto il tempo delle opere di Verità, di mio Figlio”.

Questa espressione è simile ad un’altra, più recente:

figli miei, siate pronti: questo tempo è un punto di svolta” (2 giugno 2017).

Con queste espressioni la Madonna ci prepara alla rivelazione dei segreti. E infatti contestualmente ci avverte: “siate pronti”.  Il momento che sta per giungere, cioè il tempo dei segreti, sarà un momento di Verità, nel quale il Signore metterà in luce le opere del Padre della Menzogna. In vista di questi eventi ormai prossimi la Gospa consegna un altro compito ai suoi Apostoli “andate e diffondete la Verità”.

Queste parole appartengono al messaggio del 2 ottobre 2016, nel quale c’è il primo invito a diffondere la Verità:

“Apostoli del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate, amate e non giudicate: voi andate e diffondete la Verità, le parole di mio Figlio, il Vangelo. Voi, infatti, siete un Vangelo vivente, voi siete raggi della luce di mio Figlio. Mio Figlio ed io saremo accanto a voi, vi incoraggeremo e vi metteremo alla prova”.  

 Il 2 aprile del 2017 ritorna sull’invito a non avere paura in questa testimonianza:

“Figli miei, non abbiate paura di dire la verità”.

 E infine, in uno degli ultimi messaggi sulla Verità, troviamo l’invito solenne ad annunciare la Verità:

Vi invito all’annuncio della Verità e all’amore misericordioso” (2 maggio 2017).

 Inoltre, come abbiamo visto trattando le frasi segnale, a quegli stessi Apostoli ai quali all’inizio del 2000 aveva detto: “Pregate e aspettate”, il 2 maggio 2014 dice “pregate ed agite”.

 

(continua)

 

 Franco Sofia

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

Qui troverete la I PARTE, TERZO SEGRETO DI FATIMA E MEDJUGORJE -  https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/10/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-i-parte.html

Qui troverete la II PARTE, ECCO PERCHÉ I SEGRETI SONO DETERMINATI DA DIO - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/10/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-ii.html

Qui troverete la III PARTE, GLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE E I SEGRETI - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/10/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-iii.html

Qui troverete la IV PARTE, LE TRACCE DEI SEGRETI NASCOSTE TRA LE RIGHE DEI MESSAGGI - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/10/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-iv.html

Qui troverete la V PARTE, GLI INDIZI NEI MESSAGGI CONSEGNATI A MIRJANA - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/11/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-v.html

Qui troverete la VI PARTE, QUESTO TEMPO È UN PUNTO DI SVOLTA - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/11/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-vi.html

Qui troverete la VII PARTE, LE FRASI SEGNALE  - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/11/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-vii.html

Qui troverete l’VIII PARTE, IL TEMPO DELLA BATTAGLIA 1 - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/12/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-viii.html

  Qui troverete la IX PARTE, IL TEMPO DELLA BATTAGLIA 2 - LA DONNA VESTITA DI SOLE - https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/12/uno-sguardo-sul-futuro-i-segreti-ix.html



[1] Confrontare questa riflessione con l’altra al capitolo Ottavo: “È giunto il tempo delle opere di Verità” di Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata

sabato 18 dicembre 2021

DIGIUNO ALCUNI SUGGERIMENTI

 

Mercoledì 27 agosto 2008 - Giorno di digiuno nel castello di Nancy e Patrick


Ecco alcuni suggerimenti, che tanti non conoscono o che hanno dimenticato. La maggior parte di essi provengono dai messaggi della Madonna ai suoi Apostoli.

Servono nel caso si sia capaci di digiunare, come pure nel caso si abbia difficoltà, per i più disparati motivi, a fare il digiuno chiesto dalla Madonna a pane e acqua.

“Figli miei, nella vostra vita terrena ispiratevi al mio esempio. La mia vita è stata dolore, silenzio ed un’immensa fede e fiducia nel Padre Celeste. Nulla è casuale: né il dolore, né la gioia, né la sofferenza, né l’amore”. (2 settembre 2016).

“Cari figli, offrite delle novene sacrificandovi là dove vi sentite più legati” (25 luglio 1993).

“Cari figli! Oggi vi invito ad offrire le vostre croci e le vostre sofferenze per le mie intenzioni” (25 settembre 1996).

 

Essere sempre disposti alla pazienza e alla misericordia:

“Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto nel nome di mio Figlio; lo è la pazienza, la misericordia, l’accettazione del dolore ed il sacrificio fatto per gli altri” (2 settembre 2016);

“Apostoli del mio amore: abbiate cuori aperti, sempre disposti alla misericordia e al perdono. Perdonate sempre il prossimo secondo mio Figlio, perché così la pace sarà in voi.” (2 ottobre 2017).

 

La Madonna, sapendo che non tutti sarebbero stati capaci di digiunare, si è prestata a dare molteplici suggerimenti, in modo da recuperare, fin dove è possibile, in altri modi ciò che può  essere acquistato col digiuno a pane e acqua; anche se, come Lei stessa ha detto una volta, non è possibile sostituire questo tipo di digiuno neanche con le opere di carità.

Già nel primo anno delle apparizioni, il giorno dell’Immacolata (8 dicembre 1981), rispondendo ad una domanda di un veggente rispetto al loro futuro, suggerì anche le rinunce:

"Vorrei che tutti voi diventaste sacerdoti e religiosi, ma solo se lo desiderate. Sei libero. Sta a te scegliere. Se hai difficoltà o hai bisogno di qualcosa, vieni da me. Se non hai la forza di digiunare a pane e acqua, puoi rinunciare a molte cose. Sarebbe bene rinunciare alla televisione, perché dopo aver visto alcuni programmi, sei distratto e incapace di pregare. Puoi rinunciare ad alcool, sigarette e altri piaceri. Voi stessi sapete cosa dovete fare. "

 

Essere sempre disposti a donarsi, sopportare e mai giudicare:

“Amare significa donarsi, sopportare e mai giudicare. Amare significa vivere le parole di mio Figlio.” (18 marzo 2017).

 

Essere sempre disposti a cercare nel fratello gli aspetti positivi, invece di rimarcare quelli negativi. Ed evidenziarli dinanzi agli altri:

“Non dovete mai dimenticare che ogni vostro fratello porta in sé qualcosa di prezioso: l’anima. Perciò, figli miei, amate tutti coloro che non conoscono mio Figlio affinché, per mezzo della preghiera e dell’amore che viene dalla preghiera, diventino migliori; affinché la bontà possa trionfare in loro, affinché le loro anime si salvino ed abbiano la vita eterna.” (2 luglio 2017).

 

Tenere la bocca chiusa quando si tratta di Pastori della Chiesa:

“Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto perché vi guidino sulla via verso la salvezza. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni giudizio.” (2 agosto 2012).

“Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare.” (2 gennaio 2013).

 

 

ATTENZIONE ALLE DISSIPAZIONI

State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in DISSIPAZIONI, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo(Luca 21,34-36).

  

Dissipazioni. Quelle attività o altro che ci fanno sperperare il tempo.

 Per fare un esempio, avete fatto caso a quante dissipazioni abbiamo a disposizione con Facebook, WhatsApp, e Internet in genere, tolto ciò che ci fa crescere?

Quante cose belle, simpatiche, da ridere, abbiamo a disposizione per perdere tempo? O, se vi piace meglio, riempire il tempo?

Ognuno ha senza saperlo le sue dissipazioni.

Ma non ci rendiamo conto che possono essere, anzi sono, dissipazioni? Quante attività per riempire il tempo libero? C’è da perdersi!

E poi? Non abbiamo tempo per il Signore del Tempo!

 

Ecco un elenco di dissipazioni, espresse in modo indiretto, tratte dai messaggi dati dalla Madonna a Mirjana per i suoi Apostoli e per il mondo intero.

 

 

L’APOSTOLO DELLA REGINA DELLA PACE:

·         Non perde tempo in vanità

·         Non ama la vanità

·         Lascia la vanità e l’egoismo. Non vive soltanto per ciò che è terreno, materiale.

·         Non cerca la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle cose sbagliate. Non permette al suo cuore di diventare duro amando la vanità.

·         Non rinuncia alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e della vanità di questa vita

·         Fa sì che muoia in lui tutto ciò che gli impedisce di amare e salvarsi, di essere con il Padre e nel Padre

·         Riflette su ciò che è umano e su tutto ciò che non gli permette di seguire Gesù, le cose passeggere, le imperfezioni, le limitazioni confrontandolo con Gesù, con la sua divina immensità.

·         Si libera da tutto quello che lo lega alle cose terrene, e permette a ciò che è di Dio, attraverso le sue preghiere e il sacrificio, di dare forma alla propria vita. 

·         Accoglie l’invito materno della Mamma a fermarsi un momento e a riflettere su sé stesso e sulla transitorietà di questa sua vita terrena. E poi riflette sull’eternità e sulla beatitudine eterna.

·         Egli sa che tutto attorno a lui è passeggero e tutto crolla, e che solo la gloria di Dio rimane. Perciò rinuncia a tutto ciò che lo allontana dal Signore. Adora solo Lui perché Egli è l’unico vero Dio.

 

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL GIORNO DEL DIGIUNO E ANCHE PER GLI ALTRI GIORNI

 

Accettare le contrarietà col sorriso.

Privilegiare il silenzio.

Non mangiare, fin dove è possibile, fuori dell’orario dei pasti.

Non lamentarsi se qualcosa è andato storto nel cibo.

Evitare i condimenti preziosi.

Evitare le critiche. Evidenziare nel fratello

Evitare gli spettacoli superficiali, gossip, pettegolezzo, ecc.

Sopportare con pazienza le persone moleste.

Accettare serenamente di rinviare cose che riteniamo importanti per aiutare il prossimo.

 

 Franco Sofia

venerdì 17 dicembre 2021

PREGARE E DIGIUNARE PER LE INTENZIONI DI MARIA

 


 


Più il pianeta viene coperto dalle tenebre, più anime andranno perdute”, ha scritto alla conclusione del suo diario Mirjana,[1] la quale non si è mai abituata a quelle lacrime, come la Madonna non si è mai abituata alla perdita delle anime. “Ho visto diverse donne sofferenti sulla terra, ma niente è paragonabile al dolore sul volto della Madonna”.[2]Se la vedeste piangere anche una sola volta, – conclude Mirjana – sono certa che dedichereste tutta la vita a pregare per le sue intenzioni”.[3]

 

Ma quali sono le intenzioni della Madonna? Per quali intenzioni Ella, piangendo, ci ha invitati a pregare, digiunare e offrire sacrifici?

 

Di per sé potremmo anche pregare ad occhi chiusi per le intenzioni di Maria, senza chiederci quali esse siano; perché sappiamo che sono sicuramente le migliori intenzioni per il nostro bene, per quello della Chiesa e per quello del mondo intero.

Le intenzioni di Maria sono quelle di Dio. E Dio ha un piano: purificare la Chiesa e convertire il mondo intero e infrangere il potere di Satana; per questo Dio si serve del Cuore Immacolato di Maria, dei suoi Apostoli e dei suoi cari figli.

“Cari figli, vi invito tutti in modo speciale alla preghiera e alla rinuncia perché, adesso come mai prima, Satana vuole mostrare al mondo il suo volto vergognoso col quale egli vuole sedurre più gente possibile sul cammino della morte e del peccato. Perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore Immacolato affinché trionfi in un mondo di peccato. Chiedo a tutti voi di offrire le preghiere e i sacrifici per le mie intenzioni affinché io possa offrirli a Dio per quello che è più necessario. Dimenticate i vostri desideri e pregate, cari figli, per quello che Dio vuole e non per quello che voi desiderate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” (25 settembre 1991).

 “Dimenticate i vostri desideri”, dice la Regina della pace, e, quindi, le vostre intenzioni. Per questo nel mio gruppo di preghiera sono ricorso ad uno stratagemma: mettere davanti all’altare o davanti alla statua della Madonna un cestino e dei foglietti vuoti con una penna. Le persone all’inizio della preghiera scrivono le loro intenzioni particolari di preghiera sui foglietti vuoti, che dopo depongono nel cestino. All’inizio della preghiera chi guida legge queste intenzioni. Ciononostante, mentre continuiamo a pregare secondo le intenzioni della Madonna, e, quindi, “per quello che Dio vuole”, davanti al Signore e a Lei le intenzioni particolari delle singole persone continuano a rimanere, come implorazione silenziosa.

 

Per realizzare il piano di Dio, oltre alle preghiere e ai sacrifici la Gospa chiede, soprattutto, il digiuno:

“Cari figli, vi ringrazio di tutte le preghiere, grazie di tutti i sacrifici. Desidero invitarvi, cari figli, a rinnovare i messaggi che vi sto dando. Soprattutto praticate il digiuno, perché col digiuno conseguirete e mi darete la gioia di vedere realizzato interamente il progetto che Dio ha su Medjugorje. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” (26 settembre 1985).

 

All’interno dei messaggi possiamo individuare alcune intenzioni, le principali, quelle che la Gospa non ci ha tenuto nascoste.

Fin dal primo messaggio abbiamo saputo che la preghiera e il digiuno (insieme alla fede e alla confessione) sono necessari al fine di ottenere la pace con Dio e tra di noi nel mondo:

“Pace! Pace! Pace! Riconciliatevi! Riconciliatevi con Dio e tra di voi! E per fare questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi.” (messaggio alla veggente Marija, 26 giugno 1981, terzo giorno delle apparizioni).

La seconda intenzione, relativa alla prima, come abbiamo visto, riguarda l’azione di Satana:

“Satana tenta di imporvi il suo potere. Non lo permettete! Rimanete saldi nella fede, digiunate e pregate! Io sarò sempre accanto a voi, ad ogni vostro passo.” (16 novembre 1981).

La Madonna ha chiesto numerose altre volte di pregare e digiunare secondo le sue intenzioni per fermare i piani di Satana (ad esempio nei messaggi del 25 ottobre 2008 e del 25 ottobre 2012).  

Contro l’azione di Satana ha chiesto novene di digiuni e rinunce, come ha fatto esplicitamente il 25 agosto 1991, il 25 luglio 1993 e il 25 luglio 2005:

“Fate novene di digiuno e di rinunce affinché Satana sia lontano da voi e la grazia sia intorno a voi. Io vi sono vicina e intercedo presso Dio per ognuno di voi.” (25 luglio 2005).

        Perfino di sole rinunce:

“Cari figli, vi ringrazio per le vostre preghiere e per l'amore che mi mostrate. Vi invito a decidervi a pregare per le mie intenzioni. Cari figli, offrite delle novene sacrificandovi là dove vi sentite più legati. Io desidero che la vostra vita sia legata a me; sono vostra madre e desidero, cari figlioli, che Satana non vi distolga perché lui desidera portarvi sulla cattiva strada, ma non lo può se voi non glielo permettete…” (25 luglio 1993).

 

Anche se non si tratta di novene, ma una richiesta analoga l’aveva fatta qualche anno prima:

“In questo tempo desidero che specialmente rinunciate a quelle cose a cui siete attaccati e che danneggiano la vostra vita spirituale. Perciò, figlioli, decidetevi completamente per Dio e non permettete a Satana di entrare nella vostra vita attraverso quelle cose che danneggiano voi e la vostra vita spirituale.” (25 febbraio 1990).

   Fino ad arrivare alla più grande rinuncia, al proprio orgoglio:

          “Cari figli ! Nel grande Amore di Dio oggi vengo a voi per condurvi sulla via dell'umiltà e della mitezza. Prima stazione su questa via, figli miei, è la confessione. Rinunciate al vostro orgoglio e inginocchiatevi davanti al mio Figlio.” (2 luglio 2007). 

 

Il digiuno e la preghiera ci proteggono dall’azione di Satana, come ci rivelò in un messaggio dato a Mirjana il 14 aprile del 1982:

 

“Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l'intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai! Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l'uso dell'acqua benedetta!”

 

La sconfitta di Satana sarà il frutto del tanto sospirato trionfo del Cuore Immacolato di Maria:

“aiutate il mio Cuore Immacolato affinché trionfi in un mondo di peccato.” (25 settembre 1991).

Dando inizio al nuovo tempo di primavera che ne seguirà:

“Cari figli, oggi desidero aprire a voi il mio cuore materno e vi invito tutti a pregare per le mie intenzioni. Con voi desidero rinnovare la preghiera e invitarvi al digiuno che desidero offrire a mio Figlio Gesù per la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera.” (25 ottobre 2000).

 

Il 21 luglio, sempre del 1982, la Madonna ci ha ricordato una verità da tempo nascosta e dimenticata:

 

“Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L'elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno.”

Ci ha detto forse questo perché ci scapricciassimo, allontanandoci dal resto delle intenzioni principali, o perché le guerre e gli eventi legati alle leggi  naturali fanno parte di situazioni future che  ci conviene scansare o allontanare e sospendere?

E se tra queste leggi naturali ci fosse pure un’epidemia?

Tuttavia, in un tempo in cui “Satana è sciolto dalle catene” (messaggio straordinario a Marija, 1° gennaio 2001), la preoccupazione maggiore della Madonna è la salvezza delle anime, soprattutto di quelle di coloro che non conoscono l’Amore di Dio o non credenti. Per la salvezza di questi ultimi la Vergine Maria si è spinta a rimproverarci di mancanza di carità, perché non La aiutiamo con la preghiera:

“Vengo a chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per quelli che non credono. Mi aiutate molto poco. Avete poca carità, poco amore verso il prossimo.” (2 febbraio 1990).

 Per questa intenzione ha fondato il movimento dei suoi Apostoli, la cui missione principale consiste proprio in questo.

Nel caso degli Apostoli della Regina della Pace, il digiuno e la preghiera, insieme alle numerose altre funzioni che ricoprono nella loro formazione e missione, ne fondano la forza:

“Perciò [per evitare la perdizione eterna di coloro che conoscono l’amore di Dio] raduno voi che siete disposti ad aprirmi il vostro cuore, che siete disposti ad essere Apostoli del mio amore, perché mi aiutiate, perché vivendo l’Amore di Dio siate un esempio per coloro che non lo conoscono. Che il digiuno e la preghiera vi diano forza in questo ed io vi benedico con la benedizione materna nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.” (2 marzo 2011).

Anche nei messaggi a Marija il digiuno e la preghiera servono a rafforzare nella fede:

“Cari figli! In questo tempo vi invito alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia affinché possiate essere più forti nella fede.” (25 gennaio 2021).

  A questo proposito, preghiera e digiuno ci preparano ad affrontare gli eventi futuri:

“Cari figli, oggi vi invito a rinnovare la preghiera e il digiuno con ancora più entusiasmo, affinché la preghiera diventi gioia per voi. Figlioli, chi prega non ha paura del futuro, e chi digiuna non ha paura del male. Vi ripeto ancora una volta: solo con la preghiera e il digiuno anche le guerre si possono fermare, le guerre della vostra incredulità e della paura per il futuro. Sono con voi e vi insegno figlioli: in Dio è la vostra pace e la vostra speranza. Per questo avvicinatevi a Dio e mettetelo al primo posto nella vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” (25 gennaio 2001).

 Quasi con le stesse parole, ha ripetuto questo concetto a distanza di vent’anni:

''Cari figli! Anche oggi sono con voi per dirvi: figlioli, chi prega non ha paura del futuro, e non perde la speranza. Voi siete stati scelti per portare la gioia e la pace, perché siete miei. Io sono venuta qui con il nome: Regina della Pace, perché il diavolo vuole l’inquietudine e la guerra, vuole riempire il vostro cuore di paura per il futuro, e il futuro è di Dio. Perciò siate umili, pregate ed abbandonate tutto nelle mani dell’Altissimo che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.'' (25 marzo 2021). 

Non solo pregare e digiunare, ma per le sue intenzioni la Gospa ha chiesto anche di “offrire le vostre croci e le vostre sofferenze” (25 settembre 1996).

 

Franco Sofia

 

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020, Capitolo Ottavo)



[1] Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà, p. 377. Il padre Agostino Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francesco, in una conferenza che tenne in Messico nell’aprile 1959, dopo un incontro avuto con suor Lucia (il 26 dicembre 1957), riferì le parole preoccupate di suor Lucia. Tra le altre cose riferì queste parole: “Il diavolo brama impossessarsi delle anime consacrate. Cerca in ogni modo di corromperle, per addormentare le anime dei laici e condurle alla peggiore impenitenza… È per questo motivo che la mia missione non è quella di indicare al mondo il castigo materiale che certamente lo attende se non si converte per tempo alla preghiera e alla penitenza. No! La mia missione è di ricordare a ciascuno il pericolo imminente di perdere le nostre anime per l’eternità, se ci ostineremo nel peccato”. (Saverio Gaeta, Fatima, Tutta la verità, La storia, i segreti, la consacrazione, San Paolo, 2017, pp. 117-118).   

[2] Ivi, p. 374

[3] Ivi, p. 215. In una intervista (29 luglio 2012) Mirjana ha spiegato ancora più dettagliatamente questa realtà delle lacrime di Maria: «Sai, - dice Mirjana al suo interlocutore - le apparizioni del 2 del mese sono per quelli che non hanno ancora conosciuto l’Amore di Dio... Come Mamma, ha un grande dolore per i suoi figli». Ma piange anche Lei? «Le lacrime negli occhi le ho viste tante volte... Lei vuole i suoi figli nella strada giusta e come mamma soffre quando vede i nostri cuori duri... Parlare della sofferenza della Madonna… ho dei problemi. Anche adesso mi vengono subito lacrime». E con lei, - commenta l’intervistatore - ci siamo commossi tutti nel sentirla descrivere quei momenti. «Ho visto tante donne soffrire... ma il dolore della nostra Madre si vede sul suo viso. Ogni muscolo trema dal dolore... questo per me è molto difficile da vedere (da sopportare, n.d.r.) ... e quando mi giro, dopo l’apparizione, vedere che ancora non hanno capito (le persone presenti, n.d.r.)… Pensano ad altre cose ma non a quello che è importante: senza gamba o una mano, si può andare in paradiso, ma senza anima non si può. Quando capiremo questo, sarà molto diverso.» In http://www.guardacon.me/?A=Blog&p=567 

sabato 11 dicembre 2021

UN SEGNO DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA - Il racconto integrale della liberazione di una indemoniata a Medjugorje

 


Dürer, Apocalisse, La Donna vestita di sole e il Drago







UN SEGNO DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Il racconto integrale della liberazione di una indemoniata a Medjugorje

 

Questo racconto si trova pure in “Nuovi racconti di un esorcista” di don Gabriele Amorth, ma in forma ridotta.

 

Protagonista di questa straordinaria storia sono: la Donna vestita di sole e il Drago rosso, il lotta tra loro; la discendenza della Donna e la discendenza del Drago, a sua volta in lotta tra loro. Il fatto è accaduto nel 1987, durante l’Anno Santo mariano indetto da Giovanni Paolo II, ma anche 70° anniversario delle apparizioni di Fatima.

 

 

 

I PRECEDENTI

Una donna di un paesino siciliano è da anni sotto il possesso di satana. Ma la sua è diventata una sofferenza per tutti in famiglia. Oltre alla sofferenza morale e psicologica dei familiari, pare che alcuni di essi abbiano dovuto soffrire fisicamente per la vendetta di satana.

Dopo anni di peregrinazioni presso i più svariati dottori (che per altro non le riscontrano mai niente), bussa alle porte del proprio vescovo, il quale con prudenza la affida a un sacerdote per l’esorcismo. Il sacerdote è aiutato in questo compito da persone che pregano e digiunano. La madre della signora si rivolge a me perché mi interessassi a sua figlia: cosa che io faccio cercando, prima di tutto, di verificare personalmente se realmente vi fosse possessione. Assistendo all’esorcismo mi convinsi che il caso era molto serio.

[Ebbi allora parecchi segni: ricordo che a un certo punto, mentre il sacerdote cercava un formulario di preghiera e si era creato un vuoto di silenzio, decisi di recitare nel mio cuore un’Ave Maria. Avevo appena cominciato a pregare, ripeto dentro di me, che la donna si girò verso di me e mi disse in siciliano: “Statti sotu, scimunitu!”, cioè: “Stai zitto, scimunito!”, cosa che mi fece agghiacciare, ma mi convinse in modo inequivocabile che veramente c’era la presenza del maligno in quella donna.

Il sacerdote mi raccontò diversi particolari raccapriccianti, tra i quali quello che una volta la donna aveva cercato di strappare i chiodi di una sedia con le unghie: riuscendoci][1].

Uscendo fuori, dopo l’incontro col sacerdote, a bruciapelo, proposi al marito della signora di venire a Medjugorje, proprio alla fine della settimana, cioè sabato 25 luglio. Il marito, titubante (perché non sapeva niente di Medjugorje) risolvette di venire, anche se non riuscì a prenotare i posti sul traghetto Bari – Dubrovnik. A Bari, fu solo all’ultimo momento che trovarono il posto per la loro auto.

 

 

 

I FATTI

 

Domenica 26 luglio 1987

 

Ore 10,30, arrivo a Medjugorje. La signora (che d’ora in avanti chiameremo col nome convenzionale di Assunta) appena messo piede a terra si sente male. Avverto che non bisogna perdere tempo. Vado perciò subito dal superiore dei francescani, allora padre Ivan. Egli non mi dà nessuna speranza circa un intervento dei sacerdoti. Mi affido alla Madonna.

Decido di portare Assunta in chiesa per le celebrazioni della sera col segreto pensiero che se si fosse manifestato il demonio, i sacerdoti sarebbero stati costretti ad prendere provvedimenti. In chiesa invece non succede niente. L’unico segno: durante la preghiera di guarigione, quando p. Slavko alza la croce per l’adorazione, Assunta chiude gli occhi e storce la testa, girandosi da un’altra parte; lo stesso aveva fatto al momento della consacrazione.

 

 

 

Lunedì 27 luglio.

 

Ore 7,30, saliamo sul colle Podbrdo. Durante la salita, Assunta si sente male, pesante. Nel salire preghiamo con il Rosario meditato. Giunti sul luogo delle apparizioni, la signora si siede frapponendo tra sé e il luogo delle apparizioni l’ostacolo del marito: dai suoi occhi sgorgano lacrime strane. Finita la preghiera, ci consacriamo a Maria. Poi apro la Bibbia, chiedendo al Signore di dirci Lui una parola che fosse adatta per ognuno di noi. La Bibbia si apre su una pagina in cui ci sono due brani significativi: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, ecc.”; e “Guarigione di un indemoniato”, brano nel quale c’è un rimprovero di Gesù ai suoi discepoli: “Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno” (Mt 16,24 ss; 19, 9-13) [proprio ciò che Maria chiede a Medjugorje].

 

Scendendo vediamo gente nel cortile della casa di Vicka. Ci precipitiamo subito dentro. Parliamo con Vicka del Paradiso, Inferno e Purgatorio. Della morte, di cui Vicka non ha paura. Chiedo a Vicka: “I presenti vedremo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria?”. Vicka, istintivamente annuisce, sorridendo, ma subito si corregge, scuote la testa, come per dire: “Non posso pronunciarmi”. Giunge il momento dei saluti. Tiro in disparte Vicka e gli parlo della signora Assunta. Vicka mi chiede il suo nome. Rientrando nel gruppo, mi viene spontaneo chiamare Vicka e spingerla verso Assunta. Questa si slancia verso Vicka e l’abbraccia scoppiando a piangere. Vicka mi guarda e mi chiede se è lei Assunta: rispondo affermativamente con un cenno del capo. Vicka allora comincia a parlare ad Assunta e ad accarezzarla sul capo. Avviene allora ciò che non avevamo programmato: il demonio si manifesta: urlando. Servendosi di Assunta il demonio comincia a gridare in una lingua sconosciuta: non aveva sopportato le carezze di Vicka, e si era buttato a terra. Vicka prende Assunta per una mano, io per l’altra.

Passato il primo momento di sbigottimento nei presenti, Vicka ci chiede di pregare: “Non piangere – disse, rivolgendosi ad alcune donne del nostro gruppo che conoscevano Assunta, ma che solo allora scoprivano la terribile realtà – ma pregare!”. Si leva allora un coro possente di preghiere. Non c’è paura. Tutti pregano con forza e potenza: giovani e anziani. È una scena biblica. Una lotta corpo a corpo con il demonio. In forma plastica davanti a noi si realizza il capitolo 12 dell’Apocalisse. Sono presenti persone di diverse nazioni: ognuno prega nella propria lingua.

 

Dopo un certo tempo Vicka si assenta un attimo, per tornare con un bicchiere di acqua benedetta e un rametto d’erba. Asperge Assunta che continua a dimenarsi. Dopo un po’ Assunta poggia il capo sul petto di Vicka e con una mano carezza il suo ginocchio. Vicka le chiede se va meglio; Assunta risponde con la mano, come a dire: ”Così, così”. Ci guardiamo in volto soddisfatti, credendo che il demonio fosse andato via. Mi sfilo allora la corona del rosario dal collo e tento di metterla al collo di Assunta: non l’avessi mai fatto! Il demonio caccia un urlo terribile: aveva fatto finta di essersene andato, perché smettessimo di pregare.

Continuiamo a pregare, ma in una forma più ordinata con il Rosario. Nel frattempo continuano a giungere altre persone che si accodano alla preghiera. Un signore, in particolare, impone le mani stando alle spalle di Assunta, ma di lontano. Assunta, in mezzo a quel coro di preghiere, pur girata di spalle e pur con gli occhi chiusi, individua immediatamente quella forma di preghiera silenziosa e si gira di scatto, cercando di prendere a calci quel signore. A quel signore si unisce una donna in quella particolare foma di preghiera. Assunta si dimena e urla: è necessario tenerla.

 

Giunge, a questo punto, un giovane biondo, occhi azzurri: si slancia con una forza straordinaria contro il demonio: parlano la stessa lingua, l’inglese. Incomincia un dialogo fitto tra il giovane e il demonio. Si capisce che il giovane grida al demonio di assoggettarsi a Gesù Cristo, e che il demonio non vuole in modo assoluto. Ho come la sensazione di vedere in quel giovane l’arcangelo Michele, tanto straordinaria è la potenza e la fermezza, e tanto convinta la sua azione contro il demonio. Il giovane non ha tentennamenti. Si direbbe che il manifestarsi del demonio ha permesso il manifestarsi della Chiesa. È la progenie della Donna vestita di sole che lotta contro la progenie del Dragone. Il giovane ci suggerisce di proclamare il salmo 67. Durante la proclamazione, il demonio si ribella. Proclamiamo allora più forte, ritornando più volte sullo stesso salmo.

 Frattanto sopraggiungono altre persone. Iniziamo invocazioni allo Spirito Santo e al Sangue dell’Agnello e ad altre preghiere. Do inizio poi alle litanie lauretane della Madonna. All’invocazione “Regina degli Angeli”, il demonio caccia un urlo tremendo e si dimena in modo tale che sono necessarie ben otto persone a tenerla. Notando questa reazione, insisto allora in tale invocazione, aumentando il volume della voce. Tutti si uniscono nel ripetere l’invocazione: “Regina degli Angeli, prega per noi”. È come un martello possente sulla testa del demonio. [Perché tale reazione? Forse perché Maria essendo Regina degli Angeli è anche Regina dei demoni che sono Angeli decaduti, e loro questo non lo sopportano]. Il demonio urla con urlo disumano che non finisce e dura per tutto il tempo che noi insistiamo nel gridare l’invocazione. È questo il momento più acuto della preghiera.

Durante tale fase, l’indemoniata si girò verso di me e aprì gli occhi: attraverso quegli occhi il demonio stesso mi lanciò, ne sono sicuro, uno sguardo di odio tale che se avesse potuto mi avrebbe annientato. La mia anima fu attraversata da una sensazione bruttissima, come se fosse stata immersa per un attimo nell’inferno.

Poi Vicka mi chiama in disparte e mi dice: “Sono ormai tre ore che preghiamo. Padre Slavko dice di non insistere e di portare Assunta in chiesa”. Intanto, è giunto un giovane italiano che parla pure inglese. Traducendo alcune frasi del demonio ci dice che il demonio stesso ha affermato che non è uno solo, ma sono in tanti: venti demoni!

 

Portiamo Assunta davanti alla chiesa e vado in cerca di padre Slavko. Egli mi dice di tornare alle ore 15,00 con Assunta. Alle ore 15,00 in punto portiamo Assunta in canonica. Assunta, ma solo lei, viene fatta entrare nella stanza delle apparizioni. Là si prendono cura di lei p. Slavko e p. Felipe. Io con un gruppo di persone, restiamo sotto la finestra a pregare. Comincia una preghiera che durerà fin quasi alle ore 19,00. Durante la preghiera chiedo alla Madonna che ci dia un segno del trionfo del suo Cuore Immacolato nella liberazione di Assunta: e proprio in quel momento in alto nel cielo azzurro tra il colle Podbrdo e il monte Kricevac vedo la lettera “Tau”, simbolo dei salvati, formata da una nuvoletta bianca.

Ad un certo punto padre Slavko, passando, ci fa segno con la mano, e noi abbiamo pensato volesse dirci che il demonio se ne era andato. Ma sapremo, dopo la Messa, che non era vero. Padre Slavko aveva voluto dirci con quel gesto che avevano smesso di pregare su Assunta e che dovevamo andare a Messa. Prima dell’ora dell’apparizione avevano portato Assunta nella stanza che era di fronte a quella in cui allora avvenivano le apparizioni. Poi ci venne detto che lì, mentre stava per arrivare il momento dell’apparizione, Assunta dava in smanie, e nel momento stesso dell’apparizione aveva tentato di forzare la porta (per l’occasione chiusa a chiave) nel tentativo di scappare; non essendovi riuscita, aveva tentato di saltare dalla finestra, e, impedita, aveva cercato di buttare a terra un armadio di diversi quintali.

 

Alle 21,00 riportiamo Assunta, stavolta in chiesa, nella stanzetta delle prime apparizioni, quella che sta di fronte alla attuale sacrestia. Ancora sono p. Slavko e p. Felipe a pregare. Poco prima delle 23,00, p. Slavko esce e ci invita ad entrare. Entriamo, io, il marito della signora e mio fratello. I sacerdoti ci informano della situazione. Si tratta di un caso difficile, e occorrono molte preghiere, sacrifici e digiuni. Soprattutto lei, Assunta, deve sforzarsi di mettere qualcosa di suo. I demoni sono legalisti, ci spiega p. Felipe, e fin quando Assunta non darà al Signore il diritto di entrare, essi accamperanno, per quante preghiere si facciano, il diritto di restare. Ci racconta che prima di pregare aveva chiesto ad Assunta: “Chi è Gesù per te?”, e lei non ha saputo rispondere. Diceva: “È uno spirito”, “È una persona”, ma non diceva mai “È il Signore”. I demoni soggiogano la sua volontà, gli tappano la bocca come una mafia. I sacerdoti poi ci dicono che Assunta in quelle due ore ha parlato in diverse lingue: inglese, tedesco, francese, portoghese e una lingua che sembrava italiano antico (forse l’italiano volgare di san Francesco, una lingua, dissero, del passaggio dal latino all’italiano). [Come faceva Assunta a parlare in tutte quelle lingue, visto che non le aveva studiate e visto che possedeva soltanto la terza media?].  Io stesso distinguo nei momenti che seguiranno e in alcune cose che rivelano i demoni (ma su cui p. Slavko mi ha pregato di mantenere il segreto) il francese e lo spagnolo. P. Slavko prende in giro i demoni, dicendo loro: “Io conosco la vostra forza: è nel gridare, nel minacciare, nella violenza.  Basta invece una sola parola di Gesù ad annientarvi”; e inizia a cantare con un motivo per me nuovo “Ubi caritas et amor, Deus ibi est” (“Dov’è carità e amore, lì c’è Dio”). Succede allora una cosa strana, perché io e p. Felipe ci accodiamo, [come trasportati da una forza misteriosa], a p. Slavko nel canto: ne viene fuori un bellissimo e dolcissimo canto a tre voci.  Io sentivo la mia voce come incanalarsi su un binario in modo naturalissimo: era come se in noi si manifestassero gli angeli buoni, in contrapposizione agli angeli cattivi che si manifestavano in Assunta. [E mentre noi eravamo pienamente coscienti di ciò che stava succedendo e pienamente padroni di noi stessi, quella poveretta di Assunta non era mai cosciente e mai padrona di se stessa quando si manifestavano i demoni]. Abbiamo ripetuto il canto tre volte. Poi p. Slavko ci disse di portare Assunta il giorno in canonica alle ore 13,00.

[Tra le tante cose che successero in quella stanzetta, ricordo che a un certo momento, qualcuno dei sacerdoti chiese ad Assunta se mi conosceva. “Chi – rispose – Franceschito?”, non so neppure se si scrive così, so però che si pronuncia come lo pronunciò lei, in spagnolo: nessuno dei presenti sapeva e nemmeno mio fratello che quello era il vezzeggiativo con cui mia madre e alcuni amici mi chiamavano in Argentina da piccolo, poiché sono nato in Argentina].

 

 

 

Martedì 28 luglio

 

La mattina alle 07,00, si parte per Thialina a trovare p. Jozo Zovko (primo parroco di Medjugorje). P. Jozo sta celebrando la s. Messa. Finita la celebrazione si mette dietro le nostre spalle e intona il Rosario meditato. Finito il Rosario, vado a trovarlo in sacrestia, e lo informo circa la presenza nella nostra comitiva di quella povera madre di famiglia. Nel frattempo arrivano due pullman di pellegrini, con dei sacerdoti. P. Jozo parla alle persone e poi, rivolgendosi a me, mi chiede che tempo abbiamo per restare. Gli dico che dobbiamo andarcene; e usciamo fuori. Egli esce e ci fa aspettare nel suo ufficio parrocchiale. Poi viene e ci chiede di pregare insieme. Ci dice di chiudere gli occhi e di invocare il Signore Gesù. Dopo un po’, p. Jozo si alza improvvisamente e si dirige deciso verso Assunta (da notare che non avevo avuto il tempo di indicargli chi era tra le persone del nostro gruppo); le impone le mani e subito i demoni si manifestano: inveendo e parlando in altre lingue, dimostrano di non sopportare le mani di p. Jozo. Questi ci invita a pregare. Mentre noi preghiamo, p. Jozo benedice e impone le mani su Assunta.

Ad un certo punto, mio fratello prende la Bibbia e legge dei brani. Assunta tenta di strappargli la Bibbia dalle mani, perché non sopporta che si legga la parola di Dio.

Poi p. Jozo ci invita a passare in chiesa. I demoni in italiano rispondono: “Assunta non esiste, e noi non vogliamo”. E difatti fanno resistenza per entrare in chiesa: è a forza che dobbiamo portare Assunta in chiesa, dove si trovano riuniti i pellegrini. [Strada facendo, ricordo che per evitare tale resistenza, mentii dicendo ad Assunta che saremmo andati a Medjugorje, mentre non era vero. Al che lei si girò verso di me, facendo un cenno col capo molto chiaro, facendomi capire che era inutile che mentissi perché tanto conosceva le mie vere intenzioni].

In chiesa p. Jozo, approfittando del caso, fa una catechesi sull’esistenza e l’azione di satana, e sulla necessità della preghiera e del digiuno, mentre Assunta sta seduta nei banchi in mezzo alla chiesa.

 

Un confratello di p. Jozo viene diritto verso Assunta e si siede, a sua insaputa, alle sue spalle. Assunta sta seduta su un banco della chiesa ed è appoggiata col capo sulle braccia, le quali a loro volta sono appoggiate sullo schienale del banco di fronte a lei, e per questo motivo non può vedere il frate alle sue spalle, e tanto meno quello che sta facendo.  Il sacerdote estrae una corona del rosario e una reliquia di san Leopoldo Mandić, e li tiene a una certa distanza sempre dietro le spalle di Assunta, in modo tale che ella non può vederlo. Dopo un po’ Assunta si gira all’improvviso manifestando di non sopportare quella preghiera silenziosa che il sacerdote stava facendo. Quest’ultimo insiste: allora Assunta gli strappa la corona dalle mani e la riduce in malo modo.

 

Avviene anche qui un’altra lotta. Si avvicina nuovamente p. Jozo, e Assunta scappa fuori della chiesa rincorsa da noi e dall’altro sacerdote. Quest’ultimo si fa portare dell’acqua benedetta e bagna Assunta ripetutamente. Il maligno cerca di fiaccare le forze del giovane sacerdote, colpendolo nei suoi affetti più cari e mostrandosi così veramente diabolico: in francese gli dice che sua madre si trova all’inferno (e badate che il sacerdote era  giovanissimo)[2]. Ma il sacerdote replica, in francese anche lui: “Mia madre era consacrata, io stesso l’ho unta prima di morire, e anch’io sono consacrato”.

Si era fatto tardi ed era giunto il momento di tornare a Medjugorje. Vado da p. Jozo che, inginocchiato nei banchi della chiesa, prega. Egli mi conferma che Assunta non fa nessuno sforzo.

 

Portiamo Assunta di nuovo a Medjugorje nella canonica appena qualche minuto dopo le 13,00. Padre Slavko e padre Felipe la portano nella stanzetta delle apparizioni. Hanno inizio altre preghiere. Verso le ore 14,30, p. Felipe ci chiama. Ci dice che i demoni sono molto indeboliti, e che manca ancora l’adesione volontaria di Assunta.  Ma neppure lui crede che il caso possa risolversi subito. Entriamo nella stanzetta e troviamo Assunta su un divano: la sua mano sinistra nella mano di una ragazza bionda[3], la mano destra tesa verso il crocifisso e il luogo in cui avvenivano le apparizioni in quella stessa stanza. Mi sembra un buon segno. La ragazza infatti ci conferma che aveva tentato di pronunciare il nome di Gesù, ma senza riuscirvi.

Ci mettiamo vicino a lei e cerchiamo di metterle sulle labbra qualche invocazione del nome di Gesù. Ma appena Assunta cerca di ripetere l’invocazione, mostra i sintomi del soffocamento. Il lei si verifica un cambiamento come nel transito della morte: ha gli occhi come al solito chiusi, non parla più, si esprime con gesti della mano  o con la scrittura.

 

  Padre Felipe interviene di nuovo: le poggia la croce sulla fronte, sul collo: ma i demoni reagiscono veementemente. La bagna con l’acqua benedetta, la unge con olio benedetto. Le sussurra che Gesù la ama, che Gesù è  più forte dei demoni. [Ma è scoraggiato. Mi confessa che probabilmente non abbiamo saputo pregare e digiunare. Esce un momento per andare a cercare qualcosa. Passa in quel momento p. Slavko e ci chiede quanto tempo restiamo ancora: gli risposi che il giorno dopo di mattina saremmo partiti di buon’ora. Neanche lui credeva che Assunta si potesse liberare senza altri giorni di preghiera. Padre Felipe ritorna con in mano una sorta di dépliant].

Egli dà inizio a una preghiera di liberazione non rituale, che riepilogava tutta la storia della salvezza e si indirizzava a ogni tipo di magia o di sortilegio. Assunta durante la preghiera annuisce con la testa, come a dire che era quello che ci voleva; e faceva capire che la preghiera non doveva essere indirizzata ad un solo demonio, ma a tanti demoni.

 

Finita la preghiera p. Felipe poggia la croce sulla fronte della povera donna, e non trova più reazione di opposizione. Mette allora la croce nella mano di Assunta, questa stringe la croce e poi la porta alla bocca: la bacia!

Mi tolgo allora la corona dal collo, quella corona che la mattina precedente da Vicka non ero riuscito a metterle al collo, quella corona che le mani stesse di Vicka avevano tenuto, e la metto al collo di Assunta. [E qui mi accorgo che tentava di dire qualcosa tra i denti stretti, serrati come in una morsa, mentre tendeva la mano verso il luogo dell’apparizione. Mi faccio coraggio e le suggerisco di dire il nome di Gesù, vedo che si sforza e un suono strisciante esce dalla sua bocca. Faccio notare la cosa a p. Felipe]. Padre Felipe coglie subito l’occasione e invita Assunta a invocare il nome di Gesù: “Di’ Gesù, non avere paura: Gesù Gesù…”.  Assunta con uno sforzo immane, come chi solleva dal proprio corpo una pesante pietra tombale, a denti stretti, ma distintamente, ripete il nome di Gesù e tutte le formule di preghiera che poniamo sulla sua bocca: “Gesù ti amo… Gesù, tu sei il Signore…”. Poi: “Ave Maria…”. È qui che Assunta apre gli occhi e scoppia a piangere: è un pianto di liberazione. Poi ci inginocchiamo davanti al luogo dell’apparizione e recitiamo diverse “Ave Maria”.

   

Padre Felipe ci dice che manca solo che Assunta adesso faccia la comunione: è un test importantissimo, tanto più che Assunta è da diversi anni che non si accosta all’Eucaristia.

Uscendo sentiamo da p. Ivan che Vicka sta male. Chiedo da quando e p. Ivan mi risponde: “Da un quarto d’ora”. Esattamente il tempo in cui Assunta si è liberata: strano, ma forse non tanto!

La sera, Assunta è in chiesa in prima fila: partecipa alla recita delle prime due corone del s. Rosario, poi partecipa alla s. Messa: sono io stesso che mi avvicino a lei con l’Eucaristia al momento della comunione. Assunta si comunica con grande trasporto.  Dopo la Messa partecipa alla preghiera di guarigione; e quando p. Slavko alza il Crocifisso per l’adorazione, lei è sui gradini dell’altare che lo adora, anche qui con trasporto e con gli occhi umidi. Poi recitiamo la terza parte del Rosario. Infine p. Slavko la porta, con p. Felipe, nella stanzetta delle prime apparizioni per sincerarsi che è veramente libera. Lì Assunta viene ancora benedetta e riceve le ultime raccomandazioni.

 


 

ALCUNE CONSIDERAZIONI

 

·         La liberazione è stata radicale, come dimostra la vita spirituale che Assunta conduce adesso: intensa e continua. Già il giorno dopo si è trasformata in apostola e missionaria presso uno dei membri del nostro gruppo. [Mentre sto riscrivendo la vicenda a distanza di ventuno anni, posso confermare che la vita di Assunta è stata un crescendo. Oggi è anche una catechista. Non le sono mancate le sofferenze, che però accetta con spirito cristiano, con quel trasporto che aveva verso il crocifisso].

·         Maria ci ha veramente dato un segno del trionfo del suo Cuore Immacolato. La nostra gioia poi è stata grandissima. Assunta ci raccontò una cosa che fino ad allora aveva tenuto per sé: la sera della domenica, cioè il giorno in cui siamo arrivati, mentre eravamo sotto la stanza delle apparizioni, al momento dell’apparizione, aveva visto nel cielo annuvolato, una nuvola a forma di testa d’uomo trasformarsi in una bestia, e sopra apparire la Madonna col Bambino. Come non pensare alla vittoria della Donna vestita di sole sul Dragone? [Annuncio questo della futura vittoria di Maria per il suo caso, ma anche annuncio del trionfo del Cuore Immacolato di Maria].

·         Tutta la Chiesa è stata rappresentata in questa lotta: dai semplici fedeli alla gerarchia (sacerdoti e diacono), ai veggenti (anche Jakov e Ivan hanno pregato su Assunta)[4].

·         È Cristo che ha vinto dall’alto della Croce. Abbiamo toccato con mano la forza della Croce e la sua vittoria sulle tenebre. Satana è debole verso la nostra debolezza, verso la debolezza della Croce: i demoni non possono nulla nei confronti della preghiera, del digiuno (ricordiamo che diverse persone avevano digiunato precedentemente per questo motivo) e della sofferenza offerta in espiazione o riparazione. Il digiuno in particolare ci pone dalla parte di Dio e diviene un’arma formidabile contro il demonio: come se all’incarnazione di Satana, intendo quell’accostamento alla materia e alla carne che avviene nella possessione diabolica, occorre rispondere con un’arma opposta, è come se lo Spirito (“che ha desideri contrari alla carne”, Gal 5,17), non abbia altra possibilità per vincere Satana che servirsi di noi quando gliene diamo diritto con il digiuno e la preghiera. Inoltre Maria ci sta indicando che per esorcizzare quella presenza di Satana più grande della storia dell’umanità e che si sta verificando nel nostro tempo attraverso il materialismo nelle varie forme, è necessario che la Chiesa, Corpo di Cristo, faccia strada allo Spirito che si oppone a Satana con il digiuno.

·         Abbiamo toccato con mano la forza straordinaria della Parola di Dio. Come pure la forza degli oggetti benedetti.

·         La via della santità è la difesa migliore contro Satana. Importantissima è la decisione per Cristo che si opera in un’attiva vita di fede. Satana è molto forte nei nostri confronti quando partecipiamo alla vita sacramentale per abitudine.

·         Maria è veramente Regina degli Angeli, e a Lei Dio ha concesso di sconfiggere Satana, e di annullarne il potere in modo definitivo.

·         Dinanzi a noi Satana si è presentato come il padre della menzogna, del dubbio e dello scoraggiamento.

·         Abbiamo imparato, in quei tre giorni che con Satana si lotta. Non si discute; che non gli si può concedere nulla, e che occorre essere decisi, poiché egli ha di mira solo la nostra distruzione.

·         Medjugorje si è presentata dinanzi a noi come un corpo sano. E come in un corpo sano gli anticorpi aggrediscono subito i microbi, i batteri e i virus, così a Medjugorje, dovunque, i demoni vengono aggrediti e respinti con efficacia grandissima.

·         Importante la constatazione che la paura di Satana finisce con la preghiera.

·         Abbiamo vissuto una pagina biblica: il 40% delle guarigioni operate da Gesù nei Vangeli, riguardavano indemoniati.

·         Quelli che hanno vissuto con noi questa esperienza conservano ancora l’impressione di essere stati, per tre giorni, a contatto con un altro mondo.

·         La liberazione di Assunta è segno degli avvenimenti futuri.

·         La presenza fisica dei consacrati è una forza straordinaria nei confronti di Satana. Quando a tenere Assunta erano i sacerdoti, o il diacono o i veggenti, non erano in genere necessarie altre persone, né era necessario usare la forza.

 

 

Franco diacono Sofia



[1] Tra parentesi quadre si trovano particolari inediti aggiunti da me stesso nel riscrivere la storia a distanza di ventuno anni dai fatti.

[2] Assunta non conosceva il sacerdote, era la prima volta che veniva a Medjugorje; e neppure poteva sapere che parlava il francese.

[3] È Milona d’Asburgo.

[4] Questo è successo il secondo giorno quando Assunta si trovò a passare dalla  stanza delle apparizioni a quella di fronte