“L'imposizione mondiale del nuovo linguaggio è allo stesso tempo orizzontale e verticale. Orizzontale perché il nuovo linguaggio si è già diffuso ovunque nel mondo,
anche nei luoghi più remoti.
Non è più esterno alla Chiesa: molte ong, organismi di aiuto, università, associazioni femminili cattoliche, sacerdoti e pastori, l'hanno già adottato, a livelli diversi.”
Tratto da “ L'imposizione del linguaggio”, di Marguerite A. Peeters, Direttore
di Dialogue Dynamics (Bruxelles), in ©L'Osservatore Romano, 23 ottobre 2009.
CHI HA DETTO CHE C’È L’ANTICRISTO DIETRO IL DOCUMENTO CHE
VOLEVA CANCELLARE IL NATALE?
Tanti hanno gridato alla vittoria perché sarebbe stato
ritirato il documento della Commissione europea (Union Of Equality. European
Commission Guidelines for Inclusive Communication) reo di questa accusa
infamante. In realtà il documento è stato sospeso, in attesa di studiarne un
altro.
Molti di voi che avete letto l’articolo de “Il Giornale”,
che ha spiattellato il progetto di cancellare il termine Natale e Maria,
insieme a tanti altri, avete anche fatto ricorso allo spettro dell’anticristo.
E non a torto.
Dopo aver condiviso l’articolo su Facebook, è apparsa una
scritta “Contesto mancante”. Con l’appoggio evidente della stessa Facebook, “Open
online”, [sito web “edito da una società a impresa sociale fondata da Enrico
Mentana con lo scopo di costruire un giornale online che valorizzi i giovani,
negli ultimi anni tagliati fuori anche dal giornalismo”, e divenuta partner di
Facebook con lo scopo di smontare le bufale e le false notizie che circolano
sul web], ha sovraesposto il proprio punto di vista direttamente sui post che
fanno riferimento all’articolo apparso su “Il Giornale”. Secondo Open online, e
quindi secondo Facebook, nel documento della Commissione europea non ci
sarebbero divieti di alcun genere.
In realtà, la rivoluzione circa il linguaggio è iniziata nel
secolo scorso. L’ha messo in evidenza Marguerite A. Peeters nel suo intervento
al 22° Festival dei Giovani di Medjugorje, il 2 agosto 2011.
Marguerite Anne Peeters, giornalista, fondatrice e
direttrice dell’Institute for Intercultural Dialogue Dynamics di Bruxelles, che
studia il cambiamento culturale globale, è una specialista in globalizzazione
etica. È l’autrice di “The Globalization of the Western Cultural Revolution:
Key-Concepts, Operational Mechanisms” (La globalizzazione della rivoluzione
culturale occidentale: concetti chiave, meccanismi operativi).
Anche il Vaticano si è mostrato interessato ai suoi studi. Il
13 giugno 2008 Peeters ha svolto una relazione dal titolo “The Political
Consequences of the Western Cultural Revolution” (Le conseguenze politiche
della rivoluzione culturale occidentale), nell’ambito di una conferenza
organizzata dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace sul tema
“Politics, a Demanding Form of Charity” (La politica, una forma esigente di carità).
Marguerite A. Peeters non usa mezzi termini e, nelle sue
riflessioni, non nasconde i progetti di Lucifero e dell’Anticristo che stanno
dietro alla rivoluzione del linguaggio.
Volevano il contesto? Eccolo!
***
Intervento Marguerite Anne Peeters
il 2 agosto 2011
al 22° festival dei giovani di Medjugorje
Carissimi giovani amici, buongiorno! Come state? È una
grande gioia essere oggi qui con voi !
Siamo stati chiamati a metterci alla scuola della Santissima
Vergine. Vorrei meditare con voi sulla grazia che ci viene fatta, sui tempi nei
quali ci troviamo, sulla chiamata e sulla battaglia che sono propri del nostro
tempo.
Gesù ci insegna che, mentre la storia umana volge al
termine, cioè verso il tempo del raccolto, il grano buono e la zizzania
crescono fianco a fianco.
Il progetto di Dio si realizza e va verso il suo compimento.
Le grazie concesse al nostro tempo, la santità a cui siamo chiamati tutti, sono
più grandi che mai. La civiltà dell’amore è già nata. Non ne abbiamo forse
fatto l’esperienza ieri sera nell’Eucaristia?
Civiltà dell’amore. È straordinario, no? Quando, fino ad
ora, nella storia dell’umanità, c’è stata una civiltà fondata sull’amore, una
civiltà dell’amore?
Lucifero, d’altra parte, persegue disperatamente il suo
progetto. Egli è omicida. La zizzania oggi ha raggiunto una crescita più grande
che mai. Continua a crescere fino a quando sarà tagliata e bruciata nel fuoco.
Marthe Robin, un’amica di Dio del nostro tempo, ha definito il demonio il
«vincitore sconfitto». Già sconfitto dal sacrificio del Cristo, tuttavia, sta
conducendo una battaglia contro i santi – contro ciascuno di noi.
Lo sappiamo bene: facciamo tutti i giorni l’esperienza del
combattimento – feroce lotta tra la vita e la morte. Combattimento interiore.
La Santa Vergine ci aiuta maternamente a deciderci per Dio.
Per comprendere il tempo nel quale ci troviamo,
consideriamo – brevissimamente ! – la
storia della rivoluzione culturale che ha portato l’Occidente nel suo stato attuale.
La secolarizzazione è andata accelerando
dopo il XVIII secolo, quando la culture a ucciso la paternità di Dio. Dio è
diventato per molti un grande architetto. Ci ha abbandonati a noi stessi. Ha
cessato di essere un padre amorevole. L’uomo è diventato maestro dell’universo,
al posto di Dio.
Alla fine del XIX secolo, Nietzsche ha proclamato la « morte
di Dio ». Dio era morto nella cultura occidentale. Nietzsche ha detto che
perché possiamo guarire dalla disperazione conseguenza della perdita della fede,
bisogna che l’uomo divenga Dio. Il potere era per Nietzsche il valore supremo,
l’acquisizione del potere lo scopo di una vita condannata alla morte.
Nel XX secolo, siamo passati rapidamente dalla morte di Dio
alla morte dell’uomo.
Prima la morte del padre – l’omicidio del padre, considerato
l’origine della nostra repressione, perché abbiamo rigettato l’amore paterno; e
dopo, la morte della madre, con la rivoluzione femminista che ha rivendicato il
diritto della donna alla contraccezione e all’aborto. Il bambino è diventato il
nemico della donna. La donna non era più la madre. La donna è diventata, prima
di tutto, una cittadina detentrice di diritti. Ora, ogni donna è chiamata ad
essere, come la Beata Vergine, sposa, vergine e madre.
A seguire, con la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta,
è arrivata la morte dello sposo. Si è passati dallo sposo al partner. Lo sposo è unico. Lo è per la vita.
Dio è nostro sposo per l’eternità. I partners sono molteplici, cambiano. Non
durano. Non riempiono il cuore dell’uomo e della donna. Siamo fatti per avere
uno sposo.
E, infine, la morte del bambino. Senza padre e senza madre,
come, infatti, potremmo ancora essere
bambini, figli, figlie ?
Nel corso di questo lungo processo di rivoluzione culturale
occidentale, il cuore, la coscienza e la ragione si sono progressivamente chiusi a ciò che è
reale, vero, buono, amabile. Possesso, potere e divertimento sono diventati gli
obiettivi.
A che punto siamo in questa lotta contro l’uomo e la donna
immagine di Dio Trinità? Nella prospettiva del «genere» (gender), siamo alla
negazione pura e semplice del disegno di Dio sull’uomo e la donna dopo le
origini – alla negazione dell’identità maschile e femminile, della vocazione
specifica dell’uomo alla paternità e della donna alla maternità, della loro
complementarietà, persino del loro corpo sessuale, trattati come costrutti
sociali.
Il gender, anti-cristico e anti-trinitario, è allo stato
attuale una norma culturale e politica della governance mondiale. Questa norma
non risparmia nessuna cultura, nessun paese.
Infatti, il demonio s’interessa molto alla globalizzazione,
segno dei tempi in cui siamo. Più che mai, vuole sedurre, come dice
l’Apocalisse, «ogni razza, popolo, lingua e nazione». Egli è intelligente e
potente. Le sue strategie sono sottili. Dobbiamo dirgli «No» !
Quando il muro di Berlino è crollato nel 1989, la
globalizzazione ha accelerato. L’ONU ho voluto costruire un nuovo consenso
mondiale basato sull’etica per il XXI secolo.
È apparso un nuovo linguaggio: governance[1]
mondiale, qualità della vita, benessere per tutti, salute riproduttiva, gender,
diritti dei bambini, sviluppo sostenibile, emancipazione delle donne,
auto-realizzazione, etica mondiale …
Ma questo linguaggio non parla di governo divino, di bene e di
male, di figliolanza, di paternità, di maternità, di vita eterna, di pienezza,
di crescita, di creazione, di dono di
sé, di comunione, di purezza, di verginità …
Oggi l'etica espressa dal nuovo linguaggio si globalizza
alla velocità della luce. Questa etica è puramente laica. Il Cielo non
esiste. Bisogna fare dunque il meglio
che si può, acquistare la salute, il benessere, l’autonomia, il potere, godere
il più possibile della vita, dominare il mondo e «salvare se stesso» attraverso
la tecnologia. L’apostasia occidentale
si globalizza. Stiamo costruendo un mondo senza Dio. Siamo tutti in lotta e
dobbiamo scegliere da che parte stare!
Il vuoto culturale e spirituale diventa sempre più evidente
e doloroso. Genera tanta sofferenza interiore in tutto il mondo.
La disfatta del vincitore sconfitto [Satana] diventa, però,
sempre più evidente nel momento stesso in cui sembra regnare sul mondo intero.
Tutti i popoli, senza eccezione, si interrogano sulla loro identità e il loro
avvenire. Emerge, con sempre maggiore forza, nel cuore di ogni uomo, di ogni
donna, di ogni bambino che siamo fatti per l'amore, per il dono sincero di noi
stessi, per la comunione.
Siamo figli di Dio Padre, fratelli di Gesù, sposi dello
Spirito Santo. Questa è la nostra identità, la nostra vocazione, la nostra
felicità. Non c’è nient’altro. «Signore, da chi andremo ? Tu solo hai parole di
vita eterna». Questa frase non è più attuale che mai?
La civiltà dell’amore è opera dello Spirito Santo, della
Persona – Dono, della Persona- Amore. La comunione che desideriamo è Dio che la
dona. Per questo bisogna nascere dall’alto.
All’orgoglio dei progetti di dominio del principe di questo
mondo e della governance mondiale, Dio risponde attraverso l’umiltà, la
dolcezza, la semplicità della Vergine Maria, attraverso il silenzio, la sua
piccolezza, la sua obbedienza, il suo amore materno.
«Io sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la
Sua parola».
«Permettetemi figlioli di guidarvi, aprite i vostri cuori
allo Spirito Santo perché tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il
centuplo.» (dal messaggio del 25 luglio 2011).
Cari giovani amici, non cercate maestri da seguire, perché
non ce sono più! Oltretutto, Gesù ci ha detto che abbiamo un solo maestro :
Dio. Siate dunque responsabili della vostra vita, impegnatevi nella libertà,
amate, prendete l'iniziativa della carità, fate fruttificare i vostri doni,
aprite il vostro cuore allo Spirito Santo, apritelo alle dimensioni del mondo
intero, della civiltà dell'amore!
[traduzione dal francese di Franco Sofia]
Questo intervento è per forza di cose ridotto, anche se
mantiene la sua efficacia, perché indirizzato a un pubblico di giovani e perché
inserito in un contesto con orari misurati.
Io sono riuscito a ottenere dalla stessa Peeters un opuscolo
risalente al 2006, formato PDF, e dal titolo “La nuova etica globale”, e in cui
la Peeters esprime con più compiutezza gli stessi concetti.
Desidero mettere a disposizione almeno la parte iniziale:
La nuova etica
Globale : sfide per la Chiesa
Presentazione
© Marguerite A. Peeters 2006
Tutti i
diritti riservati
L’obiettivo
di questo opuscolo è quello di introdurci alle sfide della nuova
etica
che si è imposta a livello mondiale a partire dalla fine della guerra fredda, e
di incoraggiare i cristiani al discernimento.
Una
rivoluzione culturale globale si è verificata immediatamente in seguito alla
caduta del muro di Berlino del 1989: un nuovo linguaggio, nuovi paradigmi,
norme, valori, stili di vita, metodi educativi e processi di governanza appartenenti
ad un’etica nuova – ad un tempo postmoderna e, nei suoi aspetti radicali,
post-giudaico-cristiana – si sono imposti con un successo folgorante in tutto
il mondo.
La
nuova etica vuole essere globalmente normativa: in pratica, sta già governando.
La
maggioranza degli intellettuali e dei decisori hanno seguito le nuove norme e i
nuovi valori senza prendere il tempo necessario per studiarne accuratamente la
provenienza e le implicazioni, mentre solo una piccola minoranza è stata
reazionaria. Né gli uni, né gli altri hanno attuato il necessario
discernimento.
Il contenuto della nuova etica non è esplicito ed
evidente. Presentandosi come “dolce” e “consensuale”, essa proviene in realtà
largamente dall’apostasia occidentale e nasconde un programma anticristico.
Numerosi
cristiani fanno già confusione fra la dottrina sociale della Chiesa e i
paradigmi della nuova cultura. Il pericolo che i cristiani si allineino è
particolarmente vivo nei paesi in via di sviluppo che oggi subiscono direttamente
e con forza gli effetti della globalizzazione.
D’altra
parte, i cristiani non possono però dubitare della guida provvidenziale degli eventi
del mondo. Essi sono chiamati a discernere i segni dell’azione del Santo
Spirito nella nuova cultura e ad evangelizzarla.
L’ignoranza
delle vere poste in gioco, tanto sociopolitiche e culturali quanto
antropologiche e teologiche, è abissale. Ora, l’ignoranza è sempre cattiva
consigliera. I cristiani sono chiamati ad assumere le loro responsabilità. Il
discernimento non può attuarsi senza un serio studio del contenuto e del
processo della rivoluzione culturale.
Ci
auguriamo che questo opuscolo possa rendere più evidente la necessità critica
di un tale lavoro, che appartiene alla missione di evangelizzazione della Chiesa.
Una rivoluzione
culturale
globale
A
partire dalla fine della guerra fredda, centinaia di nuovi concetti si sono
diffusi con estrema rapidità fino ai più remoti confini del mondo, esprimendosi
attraverso i termini di un nuovo linguaggio. Citiamo, alla rinfusa, qualche
esempio:
globalizzazione
umanizzante, cittadinanza globale, sviluppo sostenibile, buona governanza, etica mondiale, diversità culturale, libertà culturale, dialogo fra civiltà, qualità della vita, educazione per tutti, educazione di qualità, educazione fra “pari”, educazione alla pace, scelta informata, consenso informato, “gender”,
pari opportunità, principio di equità, emancipazione (delle donne, dei
bambini), empowerment, omoparentalità, omofobia, orientamento
sessuale, stili di vita, integrità
corporea, aborto “senza rischi”, accesso ai diritti, diritto alla scelta,
diritti sessuali e riproduttivi, diritti delle donne, diritti dei bambini, diritti
delle generazioni future, organizzazioni non-governative (ONG), società civile,
partenariati, trasparenza, partecipazione della base, democrazia partecipativa,
reti transnazionali, olismo, costruzione di consenso, facilitazione, approccio
inclusivo, campagne di sensibilizzazione, chiarificazione dei valori, agenti di
trasformazione sociale, parlamento dei giovani, responsabilità sociale delle
imprese, commercio equo, sicurezza umana, principio di precauzione,
prevenzione…
Nessuno
può più negare il predominio di questi concetti nella cultura
contemporanea,
la cui caratteristica più evidente è quella di essere
globale.
Nel
suo insieme, questo apparente guazzabuglio di termini e di concetti non può
venire, in se stesso, né condannato, né approvato. Valori perenni e aspirazioni
umane autentiche si mescolano ai frutti amari dell’apostasia occidentale che
hanno viziato dall’interno il processo di globalizzazione.
Il nuovo linguaggio globale tende,
tuttavia, ad escludere esplicitamente termini appartenenti alla tradizione
giudaico-cristiana, quali:
verità,
morale, coscienza, ragione, cuore, volontà,
genitori, sposo, marito, moglie, madre, padre, figlio, figlia, verginità, castità,
complementarietà, servizio, autorità, gerarchia, giustizia, legge,
comandamento, dogma, fede, carità,
speranza, sofferenza, peccato, amico, nemico, natura, rappresentanza
democratica…
Non
ha Jacques Derrida, maestro della decostruzione postmoderna, poco prima della
sua morte nel 2004, in un’intervista al quotidiano Le Monde suggerito di
eliminare la parola “matrimonio” dal codice civile francese per risolvere il
problema dello statuto giuridico delle coppie omosessuali? L’esclusione di
certe parole è un fattore importante da considerare nella nostra analisi.
Alcuni
nuovi concetti si sono trasformati in paradigmi globali. Si è così passati da
una generazione spontanea di concetti ad un processo normativo attraverso il
quale le minoranze al potere della governanza mondiale sono riuscite ad imporre
a tutti la loro interpretazione ideologica dei nuovi concetti: il processo
normativo è andato di pari passo con un processo di radicalizzazione
ideologica. Parlare pubblicamente dell’omosessualità come di un peccato, per
esempio, viene ormai a violare una norma suprema della nuova cultura: il
diritto di scelta assolutizzato o principio di non-discriminazione.
I
nuovi concetti riflettono i drammatici cambiamenti culturali che segnano il
passaggio della civiltà occidentale dalla modernità alla postmodernità, da paradigmi
moderni ai paradigmi postmoderni, vale a dire:
dallo
sviluppo come crescita allo sviluppo sostenibile;
dal governo
alla governanza;
dalla
democrazia rappresentativa la nuova etica Globale alla democrazia
partecipativa;
dall’autorità
all’autonomia e ai diritti dell’individuo;
dalle
gerarchie all’uguaglianza;
dagli
sposi ai partners;
dalla
felicità alla qualità della vita;
dal
dato al costruito;
dalla
famiglia alla famiglia sotto tutte le sue forme;
dai
genitori ai riproduttori;
dalla
conoscenza alle competenze;
dalla
crescita all’equilibrio;
dalla
vita umana alla vita sotto tutte le sue forme;
dai
bisogni materiali oggettivi e misurabili all’approccio arbitrario dei diritti;
dalla carità ai diritti; dalla sofferenza con dignità al diritto di morire;
dall’identità culturale alla diversità culturale; dalla sicurezza
internazionale alla sicurezza umana;
dall’approccio
settoriale all’approccio olistico;
dal
voto alla maggioranza al consenso;
dal
dogma alla libertà di interpretazione;
dall’internazionale
al globale;
dai
valori universali all’etica globale e via di seguito.
I
cambiamenti culturali sopraggiunti in seguito alla fine della guerra fredda
hanno assunto le dimensioni di una rivoluzione culturale globale.
Le
loro implicazioni per la vita sociopolitica e per la trasmissione della fede
cristiana sono estremamente complesse e devono essere studiate una ad una con
estrema attenzione. […]
L’INTERVENTO IN LINGUA ORIGINALE
Intervention de Marguerite
A Peeters le 2 août 2011
22ème
festival des jeunes de Medjugorje
Bien chers
jeunes amis, bonjour ! Comment allez-vous ? C’est une grande joie
d’être ici, aujourd’hui. Avec vous !
[1] Il significato di “governance” È un termine che nasce in ambito anglosassone in contrapposizione al termine “government”, assimilabile al nostro “governo”. La governance designa un modello di formulazione e gestione delle politiche pubbliche che si caratterizza da un più ridotto ruolo dello Stato in quanto unico attore competente sulle questioni dello sviluppo; una riduzione degli atteggiamenti autoritativi a favore di quelli concertativi, negoziali, contrattuali; la scomposizione dei ruoli propositivi e gestionali nelle politiche pubbliche in un numero alto di attori pubblici e l’ingresso di soggetti privati.
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