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sabato 4 dicembre 2021

L'IMPOSIZIONE DI UN NUOVO LINGUAGGIO - Intervento di Marguerite Anne Peeters

 


“L'imposizione mondiale del nuovo linguaggio è allo stesso tempo orizzontale e verticale. Orizzontale perché il nuovo linguaggio si è già diffuso ovunque nel mondo, 

anche nei luoghi più remoti.

Non è più esterno alla Chiesa:  molte ong, organismi di aiuto, università, associazioni femminili cattoliche, sacerdoti e pastori, l'hanno già adottato, a livelli diversi.”

Tratto da “ L'imposizione del linguaggio”, di Marguerite A. Peeters, Direttore di Dialogue Dynamics (Bruxelles), in ©L'Osservatore Romano, 23 ottobre 2009.







CHI HA DETTO CHE C’È L’ANTICRISTO DIETRO IL DOCUMENTO CHE VOLEVA CANCELLARE IL NATALE?

Tanti hanno gridato alla vittoria perché sarebbe stato ritirato il documento della Commissione europea (Union Of Equality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication) reo di questa accusa infamante. In realtà il documento è stato sospeso, in attesa di studiarne un altro.

Molti di voi che avete letto l’articolo de “Il Giornale”, che ha spiattellato il progetto di cancellare il termine Natale e Maria, insieme a tanti altri, avete anche fatto ricorso allo spettro dell’anticristo.

E non a torto.

Dopo aver condiviso l’articolo su Facebook, è apparsa una scritta “Contesto mancante”. Con l’appoggio evidente della stessa Facebook, “Open online”, [sito web “edito da una società a impresa sociale fondata da Enrico Mentana con lo scopo di costruire un giornale online che valorizzi i giovani, negli ultimi anni tagliati fuori anche dal giornalismo”, e divenuta partner di Facebook con lo scopo di smontare le bufale e le false notizie che circolano sul web], ha sovraesposto il proprio punto di vista direttamente sui post che fanno riferimento all’articolo apparso su “Il Giornale”. Secondo Open online, e quindi secondo Facebook, nel documento della Commissione europea non ci sarebbero divieti di alcun genere.

In realtà, la rivoluzione circa il linguaggio è iniziata nel secolo scorso. L’ha messo in evidenza Marguerite A. Peeters nel suo intervento al 22° Festival dei Giovani di Medjugorje, il 2 agosto 2011.

Marguerite Anne Peeters, giornalista, fondatrice e direttrice dell’Institute for Intercultural Dialogue Dynamics di Bruxelles, che studia il cambiamento culturale globale, è una specialista in globalizzazione etica. È l’autrice di “The Globalization of the Western Cultural Revolution: Key-Concepts, Operational Mechanisms” (La globalizzazione della rivoluzione culturale occidentale: concetti chiave, meccanismi operativi).   

Anche il Vaticano si è mostrato interessato ai suoi studi. Il 13 giugno 2008 Peeters ha svolto una relazione dal titolo “The Political Consequences of the Western Cultural Revolution” (Le conseguenze politiche della rivoluzione culturale occidentale), nell’ambito di una conferenza organizzata dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace sul tema “Politics, a Demanding Form of Charity” (La politica, una forma esigente di carità).

Marguerite A. Peeters non usa mezzi termini e, nelle sue riflessioni, non nasconde i progetti di Lucifero e dell’Anticristo che stanno dietro alla rivoluzione del linguaggio.

Volevano il contesto? Eccolo!

 

***

Intervento Marguerite Anne Peeters  il 2 agosto 2011

al 22° festival dei giovani di Medjugorje

 

 

 

Carissimi giovani amici, buongiorno! Come state? È una grande gioia essere oggi qui con voi !

Siamo stati chiamati a metterci alla scuola della Santissima Vergine. Vorrei meditare con voi sulla grazia che ci viene fatta, sui tempi nei quali ci troviamo, sulla chiamata e sulla battaglia che sono propri del nostro tempo.

 

Gesù ci insegna che, mentre la storia umana volge al termine, cioè verso il tempo del raccolto, il grano buono e la zizzania crescono fianco a fianco.  

 

Il progetto di Dio si realizza e va verso il suo compimento. Le grazie concesse al nostro tempo, la santità a cui siamo chiamati tutti, sono più grandi che mai. La civiltà dell’amore è già nata. Non ne abbiamo forse fatto l’esperienza ieri sera nell’Eucaristia?

 

Civiltà dell’amore. È straordinario, no? Quando, fino ad ora, nella storia dell’umanità, c’è stata una civiltà fondata sull’amore, una civiltà dell’amore?

 

Lucifero, d’altra parte, persegue disperatamente il suo progetto. Egli è omicida. La zizzania oggi ha raggiunto una crescita più grande che mai. Continua a crescere fino a quando sarà tagliata e bruciata nel fuoco. Marthe Robin, un’amica di Dio del nostro tempo, ha definito il demonio il «vincitore sconfitto». Già sconfitto dal sacrificio del Cristo, tuttavia, sta conducendo una battaglia contro i santi – contro ciascuno di noi.

 

Lo sappiamo bene: facciamo tutti i giorni l’esperienza del combattimento – feroce lotta tra la vita e la morte. Combattimento interiore. La Santa Vergine ci aiuta maternamente a deciderci per Dio.

 

Per comprendere il tempo nel quale ci troviamo, consideriamo  – brevissimamente ! – la storia della rivoluzione culturale che ha portato l’Occidente nel suo stato attuale. La secolarizzazione  è andata accelerando dopo il XVIII secolo, quando la culture a ucciso la paternità di Dio. Dio è diventato per molti un grande architetto. Ci ha abbandonati a noi stessi. Ha cessato di essere un padre amorevole. L’uomo è diventato maestro dell’universo, al posto di Dio.

 

Alla fine del XIX secolo, Nietzsche ha proclamato la « morte di Dio ». Dio era morto nella cultura occidentale. Nietzsche ha detto che perché possiamo guarire dalla disperazione conseguenza della perdita della fede, bisogna che l’uomo divenga Dio. Il potere era per Nietzsche il valore supremo, l’acquisizione del potere lo scopo di una vita condannata alla morte.

 

Nel XX secolo, siamo passati rapidamente dalla morte di Dio alla morte dell’uomo.

 

Prima la morte del padre – l’omicidio del padre, considerato l’origine della nostra repressione, perché abbiamo rigettato l’amore paterno; e dopo, la morte della madre, con la rivoluzione femminista che ha rivendicato il diritto della donna alla contraccezione e all’aborto. Il bambino è diventato il nemico della donna. La donna non era più la madre. La donna è diventata, prima di tutto, una cittadina detentrice di diritti. Ora, ogni donna è chiamata ad essere, come la Beata Vergine, sposa, vergine e madre.

A seguire, con la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, è arrivata la morte dello sposo. Si è passati dallo sposo al  partner. Lo sposo è unico. Lo è per la vita. Dio è nostro sposo per l’eternità. I partners sono molteplici, cambiano. Non durano. Non riempiono il cuore dell’uomo e della donna. Siamo fatti per avere uno sposo. 

E, infine, la morte del bambino. Senza padre e senza madre, come, infatti,  potremmo ancora essere bambini, figli, figlie ?

 

Nel corso di questo lungo processo di rivoluzione culturale occidentale, il cuore, la coscienza e la ragione   si sono progressivamente chiusi a ciò che è reale, vero, buono, amabile. Possesso, potere e divertimento sono diventati gli obiettivi.

 

A che punto siamo in questa lotta contro l’uomo e la donna immagine di Dio Trinità? Nella prospettiva del «genere» (gender), siamo alla negazione pura e semplice del disegno di Dio sull’uomo e la donna dopo le origini – alla negazione dell’identità maschile e femminile, della vocazione specifica dell’uomo alla paternità e della donna alla maternità, della loro complementarietà, persino del loro corpo sessuale, trattati come costrutti sociali.

 

Il gender, anti-cristico e anti-trinitario, è allo stato attuale una norma culturale e politica della governance mondiale. Questa norma non risparmia nessuna cultura, nessun paese.

 

Infatti, il demonio s’interessa molto alla globalizzazione, segno dei tempi in cui siamo. Più che mai, vuole sedurre, come dice l’Apocalisse, «ogni razza, popolo, lingua e nazione». Egli è intelligente e potente. Le sue strategie sono sottili. Dobbiamo dirgli «No» !

 

Quando il muro di Berlino è crollato nel 1989, la globalizzazione ha accelerato. L’ONU ho voluto costruire un nuovo consenso mondiale basato sull’etica per il XXI secolo.

È apparso un nuovo linguaggio: governance[1] mondiale, qualità della vita, benessere per tutti, salute riproduttiva, gender, diritti dei bambini, sviluppo sostenibile, emancipazione delle donne, auto-realizzazione, etica mondiale …

Ma questo linguaggio non parla di governo divino, di bene e di male, di figliolanza, di paternità, di maternità, di vita eterna, di pienezza, di  crescita, di creazione, di dono di sé, di comunione, di purezza, di verginità …

Oggi l'etica espressa dal nuovo linguaggio si globalizza alla velocità della luce. Questa etica è puramente laica. Il Cielo non esiste.  Bisogna fare dunque il meglio che si può, acquistare la salute, il benessere, l’autonomia, il potere, godere il più possibile della vita, dominare il mondo e «salvare se stesso» attraverso la tecnologia.  L’apostasia occidentale si globalizza. Stiamo costruendo un mondo senza Dio. Siamo tutti in lotta e dobbiamo scegliere da che parte stare!

 

Il vuoto culturale e spirituale diventa sempre più evidente e doloroso. Genera tanta sofferenza interiore in tutto il mondo.

 

La disfatta del vincitore sconfitto [Satana] diventa, però, sempre più evidente nel momento stesso in cui sembra regnare sul mondo intero. Tutti i popoli, senza eccezione, si interrogano sulla loro identità e il loro avvenire. Emerge, con sempre maggiore forza, nel cuore di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino che siamo fatti per l'amore, per il dono sincero di noi stessi, per la comunione.

 

Siamo figli di Dio Padre, fratelli di Gesù, sposi dello Spirito Santo. Questa è la nostra identità, la nostra vocazione, la nostra felicità. Non c’è nient’altro. «Signore, da chi andremo ? Tu solo hai parole di vita eterna». Questa frase non è più attuale che mai?

La civiltà dell’amore è opera dello Spirito Santo, della Persona – Dono, della Persona- Amore. La comunione che desideriamo è Dio che la dona. Per questo bisogna nascere dall’alto.

 

All’orgoglio dei progetti di dominio del principe di questo mondo e della governance mondiale, Dio risponde attraverso l’umiltà, la dolcezza, la semplicità della Vergine Maria, attraverso il silenzio, la sua piccolezza, la sua obbedienza, il suo amore materno.

«Io sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la Sua parola».

«Permettetemi figlioli di guidarvi, aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perché tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo.» (dal messaggio del 25 luglio 2011).

 

Cari giovani amici, non cercate maestri da seguire, perché non ce sono più! Oltretutto, Gesù ci ha detto che abbiamo un solo maestro : Dio. Siate dunque responsabili della vostra vita, impegnatevi nella libertà, amate, prendete l'iniziativa della carità, fate fruttificare i vostri doni, aprite il vostro cuore allo Spirito Santo, apritelo alle dimensioni del mondo intero, della civiltà dell'amore!

 

[traduzione dal francese di Franco Sofia]

 

Questo intervento è per forza di cose ridotto, anche se mantiene la sua efficacia, perché indirizzato a un pubblico di giovani e perché inserito in un contesto con orari misurati.

Io sono riuscito a ottenere dalla stessa Peeters un opuscolo risalente al 2006, formato PDF, e dal titolo “La nuova etica globale”, e in cui la Peeters esprime con più compiutezza gli stessi concetti.

Desidero mettere a disposizione almeno la parte iniziale:

 La nuova etica
Globale : sfide per la Chiesa

 

Presentazione

© Marguerite A. Peeters 2006

     Tutti i diritti riservati

 

L’obiettivo  di  questo opuscolo è  quello di  introdurci alle sfide della nuova

etica che si è imposta a livello mondiale a partire dalla fine della guerra fredda, e di incoraggiare i cristiani al discernimento.

Una rivoluzione culturale globale si è verificata immediatamente in seguito alla caduta del muro di Berlino del 1989: un nuovo linguaggio, nuovi paradigmi, norme, valori, stili di vita, metodi educativi e processi di governanza appartenenti ad un’etica nuova – ad un tempo postmoderna e, nei suoi aspetti radicali, post-giudaico-cristiana – si sono imposti con un successo folgorante in tutto il mondo.

 

La nuova etica vuole essere globalmente normativa: in pratica, sta già governando.

La maggioranza degli intellettuali e dei decisori hanno seguito le nuove norme e i nuovi valori senza prendere il tempo necessario per studiarne accuratamente la provenienza e le implicazioni, mentre solo una piccola minoranza è stata reazionaria. Né gli uni, né gli altri hanno attuato il necessario discernimento.

 

Il contenuto della nuova etica non è esplicito ed evidente. Presentandosi come “dolce” e “consensuale”, essa proviene in realtà largamente dall’apostasia occidentale e nasconde un programma anticristico.

 

Numerosi cristiani fanno già confusione fra la dottrina sociale della Chiesa e i paradigmi della nuova cultura. Il pericolo che i cristiani si allineino è particolarmente vivo nei paesi in via di sviluppo che oggi subiscono direttamente e con forza gli effetti della globalizzazione.

 

D’altra parte, i cristiani non possono però dubitare della guida provvidenziale degli eventi del mondo. Essi sono chiamati a discernere i segni dell’azione del Santo Spirito nella nuova cultura e ad evangelizzarla.

 

L’ignoranza delle vere poste in gioco, tanto sociopolitiche e culturali quanto antropologiche e teologiche, è abissale. Ora, l’ignoranza è sempre cattiva consigliera. I cristiani sono chiamati ad assumere le loro responsabilità. Il discernimento non può attuarsi senza un serio studio del contenuto e del processo della rivoluzione culturale.

Ci auguriamo che questo opuscolo possa rendere più evidente la necessità critica di un tale lavoro, che appartiene alla missione di evangelizzazione della Chiesa.

 

Una rivoluzione

culturale globale

 

A partire dalla fine della guerra fredda, centinaia di nuovi concetti si sono diffusi con estrema rapidità fino ai più remoti confini del mondo, esprimendosi attraverso i termini di un nuovo linguaggio. Citiamo, alla rinfusa, qualche esempio:

 

globalizzazione umanizzante,   cittadinanza globale,   sviluppo sostenibile, buona governanza,  etica mondiale,  diversità culturale,  libertà culturale, dialogo fra civiltà,  qualità della vita,  educazione per tutti,  educazione di qualità,  educazione fra “pari”,  educazione alla pace,  scelta informata, consenso informato, “gender”, pari opportunità, principio di equità, emancipazione (delle donne, dei bambini),  empowerment,  omoparentalità, omofobia, orientamento sessuale,  stili di vita, integrità corporea, aborto “senza rischi”, accesso ai diritti, diritto alla scelta, diritti sessuali e riproduttivi, diritti delle donne, diritti dei bambini, diritti delle generazioni future, organizzazioni non-governative (ONG), società civile, partenariati, trasparenza, partecipazione della base, democrazia partecipativa, reti transnazionali, olismo, costruzione di consenso, facilitazione, approccio inclusivo, campagne di sensibilizzazione, chiarificazione dei valori, agenti di trasformazione sociale, parlamento dei giovani, responsabilità sociale delle imprese, commercio equo, sicurezza umana, principio di precauzione, prevenzione…

 

Nessuno può più negare il predominio di questi concetti nella cultura

contemporanea, la cui caratteristica più evidente è quella di essere

globale.

 

 

Nel suo insieme, questo apparente guazzabuglio di termini e di concetti non può venire, in se stesso, né condannato, né approvato. Valori perenni e aspirazioni umane autentiche si mescolano ai frutti amari dell’apostasia occidentale che hanno viziato dall’interno il processo di globalizzazione.

 

Il nuovo linguaggio globale tende, tuttavia, ad escludere esplicitamente termini appartenenti alla tradizione giudaico-cristiana, quali:

 

verità,  morale,  coscienza,  ragione,  cuore,  volontà, genitori, sposo, marito, moglie, madre, padre, figlio, figlia, verginità, castità, complementarietà, servizio, autorità, gerarchia, giustizia, legge, comandamento,  dogma,  fede,  carità,  speranza,  sofferenza,  peccato, amico,   nemico,   natura,   rappresentanza democratica…

 

Non ha Jacques Derrida, maestro della decostruzione postmoderna, poco prima della sua morte nel 2004, in un’intervista al quotidiano Le Monde suggerito di eliminare la parola “matrimonio” dal codice civile francese per risolvere il problema dello statuto giuridico delle coppie omosessuali? L’esclusione di certe parole è un fattore importante da considerare nella nostra analisi.

 

Alcuni nuovi concetti si sono trasformati in paradigmi globali. Si è così passati da una generazione spontanea di concetti ad un processo normativo attraverso il quale le minoranze al potere della governanza mondiale sono riuscite ad imporre a tutti la loro interpretazione ideologica dei nuovi concetti: il processo normativo è andato di pari passo con un processo di radicalizzazione ideologica. Parlare pubblicamente dell’omosessualità come di un peccato, per esempio, viene ormai a violare una norma suprema della nuova cultura: il diritto di scelta assolutizzato o principio di non-discriminazione.

 

I nuovi concetti riflettono i drammatici cambiamenti culturali che segnano il passaggio della civiltà occidentale dalla modernità alla postmodernità, da paradigmi moderni ai paradigmi postmoderni, vale a dire:

 

dallo sviluppo come crescita allo sviluppo sostenibile;

dal governo alla governanza;

dalla democrazia rappresentativa la nuova etica Globale alla democrazia partecipativa;

dall’autorità all’autonomia e ai diritti dell’individuo;

dalle gerarchie all’uguaglianza;

dagli sposi ai partners;

dalla felicità alla qualità della vita;

dal dato al costruito;

dalla famiglia alla famiglia sotto tutte le sue forme;

dai genitori ai riproduttori;

dalla conoscenza alle competenze;

dalla crescita all’equilibrio;

dalla vita umana alla vita sotto tutte le sue forme;

dai bisogni materiali oggettivi e misurabili all’approccio arbitrario dei diritti; dalla carità ai diritti; dalla sofferenza con dignità al diritto di morire; dall’identità culturale alla diversità culturale; dalla sicurezza internazionale alla sicurezza umana;

dall’approccio settoriale all’approccio olistico;

dal voto alla maggioranza al consenso;

dal dogma alla libertà di interpretazione;

dall’internazionale al globale;

dai valori universali all’etica globale e via di seguito.

 

I cambiamenti culturali sopraggiunti in seguito alla fine della guerra fredda hanno assunto le dimensioni di una rivoluzione culturale globale.

Le loro implicazioni per la vita sociopolitica e per la trasmissione della fede cristiana sono estremamente complesse e devono essere studiate una ad una con estrema attenzione. […]

 




 

L’INTERVENTO IN LINGUA ORIGINALE

Intervention de Marguerite A Peeters le 2 août 2011

 

22ème festival des jeunes de Medjugorje

 

 

Bien chers jeunes amis, bonjour ! Comment allez-vous ? C’est une grande joie d’être ici, aujourd’hui. Avec vous !

 Nous avons été appelés personnellement à nous mettre à l’école de la Très Sainte Vierge. Je voudrais méditer avec vous sur la grâce qui nous est faite, sur le temps dans lequel nous sommes, sur l’appel et le combat qui sont propres à notre temps.

 Jésus nous enseigne qu’au fur et à mesure que l’histoire humaine s’achemine vers son terme, c’est-à-dire vers le temps de la moisson, le bon grain et l’ivraie grandissent, côte à côte.

 Le dessein de Dieu se réalise et va vers son accomplissement. Les grâces données à notre temps, la sainteté à laquelle nous sommes tous appelés, sont plus grandes que jamais. La civilisation de l’amour est déjà née. N’en avons-nous pas fait l’expérience hier soir, à l’eucharistie ?

 Civilisation de l’amour. C’est extraordinaire, non ? Quand jusqu’à présent dans l’histoire de l’humanité, y a-t-il eu une civilisation fondée sur l’amour – une civilisation de l’amour ? Seul l’amour demeure éternellement. La civilisation de l’amour nous ouvre à l’éternité. Elle est le royaume de Dieu.

 Lucifer, quant à lui, poursuit désespérément son projet. Il est homicide. L’ivraie a aujourd’hui atteint une croissance plus grande que jamais avant. Il continue à grandir jusqu’à l’heure où il sera coupé et consumé au feu. Marthe Robin, une amie de Dieu de notre temps, a appelé le démon le « vainqueur vaincu ». Déjà vaincu par le sacrifice du Christ, il mène néanmoins campagne contre les saints – contre chacun de nous.

 Nous le savons bien : nous faisons tous les jours l’expérience du combat – combat acharné entre la vie et la mort. Combat intérieur. La Sainte Vierge nous aide maternellement à nous décider pour Dieu.

 Pour comprendre le temps dans lequel nous sommes, considérons – très brièvement ! – l’histoire de la révolution culturelle qui a mené l’Occident à son état actuel. La sécularisation s’est accélérée depuis le 18ème siècle, quand la culture a tué la paternité de Dieu. Dieu est devenu pour beaucoup un grand architecte. Il nous laissait seuls à notre sort. Il a cessé d’être un père aimant. L’homme devenait maître de l’univers, à la place de Dieu.

 A la fin du 19ème siècle, Nietzsche a proclamé la « mort de Dieu ». Dieu était mort dans la culture occidentale. Nietzsche a dit que pour nous guérir du désespoir qui serait la conséquence de la perte de la foi, il fallait que l’homme devienne Dieu. Le pouvoir était pour Nietzsche la valeur suprême, l’acquisition de pouvoir le but d’une vie vouée à la mort.

 Au 20ème siècle, on est rapidement passé de la mort de Dieu à la mort de l’homme.

 D’abord la mort du père – le meurtre du père considéré comme source de notre répression, parce que nous avons rejeté l’amour paternel.

 Ensuite la mort de la mère, avec la révolution féministe qui a revendiqué le droit de la femme à la contraception et à l’avortement. L’enfant est devenu l’ennemi de la femme. La femme n’était plus mère. La femme est devenue avant tout une citoyenne détentrice de droits. Or toute femme est appelée à être, comme la Sainte Vierge, épouse, vierge et mère.

 A suivi, avec la révolution sexuelle des années 1960, la mort de l’époux. On est passé de l’époux aux partenaires. L’époux est unique. Il est pour la vie. Dieu est notre époux pour l’éternité. Les partenaires sont multiples, changeants. Ils ne durent pas. Ils ne remplissent pas le cœur de l’homme et de la femme. Nous sommes faits pour avoir un époux !

 Et enfin, la mort de l’enfant. Sans père et sans mère, comment en effet serions-nous encore enfants, fils, fille ?

 Au cours de ce long processus de révolution culturelle occidentale, le cœur, la conscience et la raison se sont progressivement fermés à ce qui est réel, ce qui est vrai, bon, aimable. La possession, le pouvoir et la jouissance sont devenus les objectifs.

 Où en est-on dans ce combat contre l’homme et la femme images de Dieu Trinité ? Avec la perspective du « genre » (gender), on en est à la négation pure et simple du dessein de Dieu sur l’homme et la femme depuis les origines – à la négation de l’identité masculine et féminine, de la vocation spécifique de l’homme à la paternité et de la femme à la maternité, de leur complémentarité voire même de leur corps sexué, traités comme des constructions sociales.

 Le gender, anti-christique et anti-trinitaire, est cependant une norme culturelle et politique de la gouvernance mondiale actuelle. Cette norme mondiale n’épargne aucune culture, aucun pays.

 Le démon s’intéresse en effet beaucoup à la mondialisation, signe des temps dans lesquels nous sommes. Plus que jamais, il veut séduire, comme le dit l’Apocalypse, « toute race, peuple, langue et nation ». Il est intelligent et puissant. Ses stratégies sont subtiles. Nous devons lui dire « non » !

 Lorsque le mur de Berlin est tombé en 1989, la mondialisation s’accélérait. L’ONU a voulu construire un nouveau consensus mondial sur l’éthique pour le 21ème siècle. Tout un nouveau langage est apparu : gouvernance mondiale, qualité de la vie, bien-être pour tous, santé reproductive, gender, droits des enfants, développement durable, autonomisation des femmes, auto-réalisation, éthique mondiale… Mais ce langage ne parle pas du gouvernement divin, de bien et de mal, de filialité, de paternité, de maternité, de vie éternelle, de plénitude, de croissance, de la création, de don de soi, de communion, de complémentarité, de pureté, de virginité…

 Aujourd’hui l’éthique qu’exprime le nouveau langage se mondialise à une vitesse foudroyante. Cette éthique est purement laïque. Le ciel n’existe pas. Il faut donc faire le mieux que l’on peut, acquérir la santé, le bien-être, l’autonomie, le pouvoir, jouir le plus possible de la vie, dominer le monde et se « sauver soi-même » par la technologie. L’apostasie occidentale se mondialise. Nous sommes en train de construire un monde sans Dieu. Nous sommes tous dans un combat et devons choisir notre camp !

 Le vide culturel et spirituel devient de plus en plus perceptible et pénible. Il génère tant de souffrances intérieures partout dans le monde.

 La défaite du vainqueur vaincu[3] devient cependant de plus en plus évidente au moment même où il semble régner sur le monde entier. Tous les peuples sans exception s’interrogent sur leur identité et leur avenir. Il apparaît avec une force toujours croissante dans le cœur de tout homme, de toute femme, de tout enfant, que nous sommes faits pour l’amour, pour le don sincère de nous-mêmes, pour la communion.

 Nous sommes les fils de Dieu Père, les frères de Jésus, les époux du Saint-Esprit. Telle est notre identité, notre vocation, notre bonheur. Il n’y en a pas d’autre. « Seigneur, à qui irions-nous ? Tu as les paroles de la vie éternelle ». Cette phrase n’est-elle pas plus actuelle que jamais ?

 La civilisation de l’amour est l’œuvre du Saint Esprit, la Personne-Don, la Personne-Amour. La communion que nous désirons, c’est Dieu qui la donne. Il nous faut pour cela naître d’en haut.

 A l’orgueil des projets dominateurs du prince de ce monde et de la gouvernance mondiale, Dieu répond par l’humilité, la douceur, la simplicité de la Vierge Marie, par son silence, sa petitesse, son obéissance, son amour maternel.

 « Je suis la servante du Seigneur, qu’il me soit fait selon sa parole ».

 « Permettez-moi, petits enfants, de vous guider. Ouvrez vos cœurs à l’Esprit Saint afin que tout le bien qui est en vous fleurisse et porte du fruit au centuple. » (message du 25 juillet 2011)

 Chers jeunes amis, ne cherchez pas des maîtres à suivre, car il n’y en a plus ! D’ailleurs, Jésus nous a dit que nous avions un seul maître : Dieu. Soyez donc responsables de votre vie, engagez-vous dans la liberté, aimez, prenez l’initiative de la charité, faites fructifier vos dons, ouvrez votre cœur à l’Esprit Saint, ouvrez-le aux dimensions du monde entier, de la civilisation de l’amour !



[1] Il significato di “governance” È un termine che nasce in ambito anglosassone in contrapposizione al termine “government”, assimilabile al nostro “governo”. La governance designa un modello di formulazione e gestione delle politiche pubbliche che si caratterizza da un più ridotto ruolo dello Stato in quanto unico attore competente sulle questioni dello sviluppo; una riduzione degli atteggiamenti autoritativi a favore di quelli concertativi, negoziali, contrattuali; la scomposizione dei ruoli propositivi e gestionali nelle politiche pubbliche in un numero alto di attori pubblici e l’ingresso di soggetti privati.

 [3] La disfatta del vincitore sconfitto

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