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venerdì 29 gennaio 2021

40° DELLE APPARIZIONI DI MARIA A MEDJUGORJE - FRA MARINKO ŠAKOTA: UN NUOVO INIZIO

 

FRA MARINKO ŠAKOTA:

QUESTO 40° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI SONO UN NUOVO INIZIO È UNA NUOVA POSSIBILITÀ

27/01/2021





Ci avviciniamo al 40 ° anniversario delle apparizioni della Madonna nella parrocchia di Medjugorje. Quarant'anni è un numero biblico menzionato in più punti. Il diluvio generale durò 40 giorni e notti (Gen. 7: 4), Mosè rimase nel Sinai per 40 giorni e notti (Es. 24:18), il popolo d'Israele camminò nel deserto per 40 anni (Gios. 5: 6 ), Elia per 40 giorni. E di notte andò alla santa collina di Horeb (1 Re 19: 8), gli abitanti di Ninive fecero penitenza per 40 giorni (Giona 3), Gesù digiunò nel deserto per 40 giorni (Marco 1:13), 40 giorni dopo la risurrezione Gesù ascese al cielo. Da quarant'anni il paradiso a Medjugorje si apre alla terra, la Madonna viene e parla ai suoi figli.

Entriamo nel 40 ° anniversario delle apparizioni della Madonna in un tempo simile al deserto. Vale a dire, il tempo in cui viviamo è stato segnato dalla pandemia di virus coronarico, che ha portato problemi e confusione in tutto il mondo. Potremmo dire che questa è una vera devastazione in molti settori della vita. Non solo l'economia, il turismo, il trasporto aereo e quello stradale sono stati scossi, ma anche a livello di rapporti interpersonali. A causa della paura della vicinanza, e quindi di possibili infezioni, molti si allontanano l'uno dall'altro. È una tribolazione che provoca ansia, crisi di fede e speranza. In molte persone, l'attuale sicurezza è stata scossa. Le roccaforti e le fondamenta su cui era costruita la vita quotidiana sono scomparse. Un deserto dello spirito è sorto e si sta espandendo.

LA MADRE DI DIO È CON NOI DA QUARANT'ANNI. È UN'OPPORTUNITÀ PER RISPONDERE E COOPERARE CON L'INDICIBILE GRAZIA DI DIO COME I PRIMI GIORNI DELLA SUA VENUTA DA NOI. PREGHIAMO LO SPIRITO SANTO AFFINCHÉ POSSA NEL TEMPO DELLA PANDEMIA - IL DESERTO SPIRITUALE - DI RISPONDERE ALLA CHIAMATA DELLA MADRE, PERCHÉ L'ELEZIONE È ANCORA IN CORSO

Ma il deserto che attraversiamo non solo ci porta difficoltà, ma presenta una sfida e un'opportunità. Una delle domande più importanti che dovremmo assolutamente porci in questo momento riguarda le basi su cui abbiamo costruito le nostre vite. Se finora abbiamo cercato la nostra roccaforte su cui abbiamo fatto affidamento nel terreno e nel materiale, il deserto che attraversiamo da un lato apre i nostri occhi su quanto sia fragile e debole tutto questo, e dall'altro ci chiama alla consapevolezza che Dio è imperituro e questo cerca la tua fortezza.

Le prove che affrontiamo possono insegnarci molte cose: vivere in modo più modesto e semplice, non investire troppo in ciò che è fugace, lottare di più per i veri valori, per la fede, la speranza e l'amore, per la nostra famiglia e i veri amici.

Il tempo in cui viviamo ci invita a prendere coscienza del deserto dentro e intorno a noi. Il deserto è in noi se il nostro cuore è così pieno di cose superficiali che non abbiamo più tempo per la parola di Dio. Non possiamo più sederci in casa nostra, prendere la Bibbia, aprirla. Non c'è più tempo per guardare negli occhi nostra moglie, nostro marito, nostro figlio e ascoltarli. Il cuore è insensibile quindi non si rallegra delle cose piccole e semplici, è lento a capire il necessario e il non volere. Il deserto è in noi se il cuore è diventato opaco per notare la bellezza delle creature di Dio, il cielo stellato, la bellezza di un fiore ...

Abbiamo bisogno del deserto, del silenzio, per prendere coscienza del rumore dentro e intorno a noi. "La musica celeste è in tutto ciò che esiste, ma abbiamo dimenticato come sentirla assordati dalla nostra stessa voce." (Hildegard von Bingen) Solo andando nel deserto riusciamo a sentire. Abbiamo bisogno di un deserto per poter ascoltare la parola di Dio. Questo è il motivo per cui Dio chiama tramite il profeta Osea: "Ti porterò nel deserto e lì parlerò al tuo cuore" (Osea 2:16).

Un proverbio ebraico dice: "Il vero sapore dell'acqua è conosciuto nel deserto". Solo nel deserto diventiamo consapevoli della preziosità di ogni goccia d'acqua, dell'aria pulita che respiriamo e dei bellissimi paesaggi in cui viviamo o attraversiamo attraverso.

Abbiamo bisogno di una fine desolata per poter vedere. Solo nel deserto impariamo di nuovo a notare gigli, formiche, uccelli e notiamo la loro bellezza e unicità ...

Il deserto che stiamo attraversando è l'occasione per riscoprire la presenza della Madonna in mezzo a noi e per rispondere alle sue chiamate. Il quarantesimo anniversario dell'elezione della Madonna alla parrocchia di Medjugorje è un invito a ricordare e riesaminare te stesso. La ragione della chiamata al ricordo è a causa dell'oblio. Mosè e gli altri profeti dovettero ricordare al popolo d'Israele più e più volte l'elezione e le grazie che avevano ricevuto: Perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato di osservare il giorno di sabato ”(Deut. 5:15).

Lo stesso richiamo alla memoria è necessario ai parrocchiani della parrocchia di Medjugorje così come a tutti gli altri che hanno ascoltato la chiamata della Madonna e hanno già risposto ad essa. Sono passati quarant'anni dall'elezione della Madonna. Da quarant'anni la Madre segue e guida il suo popolo attraverso i "deserti" di oggi, dalle varie forme di schiavitù alla libertà, dalle varie forme di agitazione alla pace. L'elezione è la mano della Madonna tesa verso di noi. Molti parrocchiani e persone da tutto il mondo hanno risposto e hanno accettato con il cuore la mano della Madonna.

Il quarantesimo anniversario, oltre ad essere un invito a riesaminare se stessi, è anche l'occasione per un nuovo inizio. Un nuovo inizio è una nuova possibilità di vivere ciò a cui ci ha chiamati prima la Regina della Pace: "Cari figli, sono con voi e vi invito a iniziare a pregare e digiunare seriamente, come nei primi giorni del mio arrivo". 1991 )

La Madre di Dio è con noi da quarant'anni. È un'opportunità per rispondere e cooperare con l'indicibile grazia di Dio come i primi giorni della Sua venuta da noi. Preghiamo lo Spirito Santo affinché possa nel tempo della pandemia - il deserto spirituale - di rispondere alle chiamate della Madre, perché l'elezione è ancora in corso.

A cura di: P. Marinko Šakota,
parroco di Medjugorje

FONTE: https://radio-medjugorje.com/vijesti/medjugorje/fra-marinko-sakota-za-glasnik-mira-novi-pocetak-je-nova-sansa/?fbclid=IwAR0rf2FjpK5Xzl3EFLgjVdU_hG1gdU8jwXzuBCzm50P1yrN9T2fslg3ZSnA

giovedì 28 gennaio 2021

IL VALORE DELLA SOFFERENZA NELLA VITA DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE - LE PROVE (QUINTA PARTE)

 


 

“QUESTO È IL TEMPO DELLA VOSTRA MESSA ALLA PROVA”

 ***

Cari figli, oggi vi invito a rinascere nella preghiera ed a diventare con mio Figlio, attraverso lo Spirito Santo, un nuovo popolo. Un popolo che sa che se perde Dio ha perso se stesso. Un popolo che sa che, nonostante tutte le sofferenze e le prove, con Dio è sicuro e salvo.(2 agosto 2011).  

 ***

Lungo la salita del Krizevac - 1 Agosto 2012

  


Delle sofferenze fanno parte le prove della vita. E gli Apostoli della Regina della Pace non sono esenti né dalle sofferenze né dalle prove.

La Chiesa tutta è sottoposta a una prova che Dio permette da parte di Satana, secondo quello che la Madonna stessa ha rivelato in un messaggio tra i più famosi dato nel secondo anno delle apparizioni:

Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l'intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai! Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l'uso dell'acqua benedetta!(Messaggio a Mirjana del 14 aprile 1982).

 Come membra della Chiesa, anche noi sosteniamo questa prova che costituisce il nucleo centrale della battaglia finale tra il bene e il male. Nei suoi insegnamenti la Madonna ha messo in evidenza alcune di queste prove tra le più terribili.

Siamo entrati in un tempo speciale di grande purificazione pieno di prove, e la Madonna non fa che ricordarcelo: 

Cari figli, sono accanto a voi perché desidero aiutarvi a superare le prove che questo tempo di purificazione mette davanti a voi. Figli miei, una di esse è il non perdonare e il non chiedere perdono.” (2 settembre 2010).

 Una di queste prove consiste dunque nell’incapacità o nel non volere perdonare e chiedere perdono.

Dello stesso tono quest’altro messaggio del 2 ottobre 2011, in cui Ella ci mette in guardia dalle tentazioni che vogliono separarci dal Padre, soprattutto il cercare di avere famiglie e società senza Dio:

  figli miei, non fatevi vincere dalle tentazioni che vogliono separarvi da Dio Padre. Pregate! Non cercate di avere famiglie e società senza di Lui. Pregate!” (2 ottobre 2011).

 La Madonna aveva indicato precedentemente la fede come rimedio nelle prove:  

Figli miei, nelle prove della vita la fede è l’unica a darvi la forza.” (2 ottobre 2008).

 Ed ha promesso il suo sostegno:

Vi aiuterò a trionfare sugli errori e sulle prove con la mia grazia.” (2 marzo 2010).

 Un altro rimedio è costituito dalla potenza del Rosario, ma anche dal camminare insieme con la loro Regina, senza staccare mai le mani né da Lei e né dal Rosario.

 Il 2 marzo 2012 Ella conferma ai suoi Apostoli che è giunto il tempo della loro messa alla prova:

Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me.(2 marzo 2012).  

 Ma chi mette alla prova gli Apostoli della Regina della Pace? Certo è Satana, ma sorprendentemente, come per la Chiesa messa alla prova per un disegno di Dio nel nostro secolo, così anche l’Apostolo deve essere preparato a sostenere delle prove permesse proprio per loro. Fanno parte della loro crescita spirituale:

La strada sulla quale io vi guido è difficile, piena di prove e di cadute. Io sarò con voi e le mie braccia vi sosterranno. Siate perseveranti affinché alla fine del cammino tutti insieme, nella gioia e nell’amore, potremo tenerci per le mani di mio Figlio.” (18 marzo 2008).

 Una delle prove che gli Apostoli dovranno sostenere toccherà la loro perseveranza e consisterà nella tentazione di tornare indietro dopo aver accettato la missione.

Essi inoltre dovranno passare attraverso prove personali progettate appositamente per loro da Gesù e da Maria, prove che li forgeranno come veri Apostoli della Regina della Pace: 

Apostoli del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate, amate e non giudicate: voi andate e diffondete la verità, le parole di mio Figlio, il Vangelo. Voi, infatti, siete un vangelo vivente, voi siete raggi della luce di mio Figlio. Mio Figlio ed io saremo accanto a voi, vi incoraggeremo e vi metteremo alla prova”. (2 ottobre 2016).

 In questo ultimo messaggio si nasconde parte della strategia pedagogica di Maria nei confronti dei suoi Apostoli. E infatti, coloro che hanno fatto la scelta seria di rispondere alla chiamata di Apostoli, devono mettere in conto anche delle prove personali che servono per la loro crescita, il Monfort è stato esplicito in tal senso:

E per metterli alla prova e renderli ancora più degni di sé, procura loro grandi lotte e riserva loro contraddizioni ed ostacoli in quasi tutto quello che intraprendono.
Ora permette al diavolo di tentarli, ora al mondo di calunniarli e disprezzarli, ora ai loro nemici di sopraffarli ed abbatterli, ora ai loro amici e parenti di abbandonarli e tradirli. Qui procura una perdita di beni, là una malattia... qui un'ingiustizia, là una tristezza ed un abbattimento. Insomma, li mette alla prova in ogni maniera nel crogiolo della tribolazione come oro nella fornace.
[1]

 Tuttavia la Madonna ogni volta che parla di prove promette nello stesso tempo di stare accanto ai suoi Apostoli con aiuti adatti a quei momenti. 

 

Franco Sofia

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

PRIMA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/mentre-soffrite-il-cielo-entra-in-voi-2.html

SECONDA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/i-vostri-dolori-diverranno-luce-e.html

TERZA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/il-dolore-di-maria-e-quello-dei-suoi.html

QUARTA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/nel-cuore-delleucaristia-la-sofferenza.html



[1] Montfort, L’amore dell’eterna Sapienza, 100.

____________________________

   “Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.” (Gc 1, 2-4)

mercoledì 27 gennaio 2021

MESSAGGIO DEL 25 GENNAIO A MARIJA E DEL 21 GENNAIO A IVAN

 


 



Messaggio 25 gennaio a Marija

''Cari figli! In questo tempo vi invito alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia affinché possiate essere più forti nella fede. Questo è tempo di risveglio e di rinascita. Come la natura che si dona anche voi figlioli, riflettete su quanto avete ricevuto. Siate portatori gioiosi della pace e dell'amore per star bene sulla terra. Anelate al Cielo perché nel Cielo non c'è né tristezza né odio. Perciò, figlioli, decidetevi di nuovo per la conversione, e la santità regni nella vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''


Messaggio della Regina della Pace a Ivan
21 Gennaio

 

"Cari figli,
nel Vangelo, mio Figlio, molte volte ci dice le parole: venite a Me, voi tutti che siete oppressi e stanchi, e Io vi darò riposo, vi darò forza.

Anche oggi vi invito, cari figli, di venire a Lui, di incontrarLo.
Decidetevi per Lui e andate con Lui verso il futuro. In questo modo sarete al sicuro e protetti, perché questo mondo non può darvi sicurezza o pace. Solo Lui può darvi questo. In modo speciale vi invito, cari figli, a perseverare nella preghiera. Prego per tutti voi e intercedo davanti a mio Figlio per tutti voi.

Grazie, cari figli, per aver risposto alla mia chiamata"

 

Dopodiché, la Madonna ci ha dato la sua benedizione materna”

 

NEL CUORE DELL’EUCARISTIA - LA SOFFERENZA E GLI APOSTOLI DELLA REGIAN DELLA PACE - (QUARTA PARTE)

 



IL VALORE DELLA SOFFERENZA NELLA VITA DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

(QUARTA PARTE)

 


 


 

 

L’efficacia dell’opera degli Apostoli della Regina della Pace dipende da come si entra e si vive nel cuore dell’Eucaristia.

Qui c’è il segreto della sofferenza che diventa parte del memoriale salvifico della Chiesa. Entrare nell’offerta che di se stesso continua a fare Gesù tramite la Chiesa nell’Eucaristia: ecco il segreto!

 

Essere un diacono permanente mi permette di stare a contatto diretto con l’Eucaristia più di chiunque altro, subito dopo il sacerdote.

  A forza di mettere quella goccia d’acqua nel vino al momento dell’offertorio, che è compito del diacono, e recitando la formula: “L’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana”, si finisce per identificarsi con quella goccia, mettendo la vita in totale unione a quella di Gesù, in attesa che attraverso la consacrazione Gesù renda efficace la nostra offerta, all’interno della sua.

Finita la consacrazione viene il momento in cui prendiamo coscienza e rendiamo attuale il nostro sacerdozio comune. Tutte le parti della Messa che seguono sono funzionali a questo. Il momento più alto è la comunione. In quel momento Gesù sta sull’altare del nostro cuore, come su un trono.

 A questo punto io ho adottato una preghiera che dovrebbe nelle mie intenzioni riepilogare ed esprimere pienamente la mia offerta personale al Padre per Cristo, con Cristo e in Cristo attraverso le mani di Maria.

La conosciamo tutti. Si tratta della preghiera che Gesù stesso ha insegnato a santa Faustina e che fa parte della Coroncina alla Divina Misericordia: “Eterno Padre, io ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del tuo Dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero”.

Al momento in cui mi accingo a dire “io ti offro”, mi ricordo di inserire quella piccola goccia d’acqua, in cui ci sono anche le mie sofferenze. Inoltre, alla fine di questa preghiera aggiungo una precisazione che mi consente di realizzare la richiesta della Madonna fatta ai suoi Apostoli di pregare per coloro che non conoscono l’Amore di Dio, in questo modo:

 Trovo che questa preghiera è divenuta una giaculatoria con la quale riempio i vuoti del mio tempo, soprattutto la notte.

In questo modo ritengo che si possa realizzare anche quello che desidera la nostra Mamma dai suoi Apostoli, che cioè vivano l’Eucaristia col cuore.

 

 

OFFRIRSI IN SACRIFICIO NEI MESSAGGI DI MEDJUGORJE

 ***

Un giorno, mi domandarono se la Madonna ci aveva ordinato di pregare per i peccatori. Io risposi di no. Non appena poté, mentre interrogavano Giacinta, [Francesco] mi chiamò e mi disse:

-          Tu, adesso, hai detto una bugia! Come mai hai detto che la Madonna non ci ha ordinato di pregare per i peccatori? Come no, non ci ha ordinato di pregare per i peccatori?

-          Per i peccatori, no! Ci ha ordinato di pregare per la pace, perché finisca la guerra. Per i peccatori ci ha ordinato di fare sacrifici.

-          Ah, è vero! E io credevo proprio che avevi detto una bugia”.[1]

 ***

  

Ci chiediamo se a Medjugorje la Madonna abbia chiesto di offrirsi in sacrificio per i peccatori?

La risposta è decisamente: SI. La Madonna a Medjugorje ha chiesto sia di pregare per i peccatori, sia di offrire sacrifici per essi e sia di sacrificarsi.

 Prima di riferirci al compito degli Apostoli della Regina della Pace, tornando indietro scopriamo che la Madonna ha fatto molte volte riferimento ai sacrifici. Ad esempio, nel messaggio del 29 marzo 1984 appaiono le sofferenze da offrire in sacrificio:

“Cari figli, desidero in particolare invitarvi questa sera ad essere perseveranti nelle prove. Considerate quanto l'Onnipotente ancor oggi soffre a causa dei vostri peccati. Per questo quando avrete delle sofferenze, offritele in sacrifico a Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 Tra le caratteristiche del sacrificio che troviamo, prima dei messaggi dati a Mirjana, soprattutto nei messaggi a Marija, c’è l’essere perseveranti nelle prove (29 marzo 1984) e l’offerta di ogni sacrificio fatta con amore (4 luglio 1985).

 Era un Giovedì Santo quando la Madonna invitò al più grande sacrificio, al sacrificio dell’amore

L’amore diventa sacrificio, soprattutto se nella prospettiva del Grande Sacrificio di Gesù, che offrì se stesso per la salvezza dell’umanità:

Cari figli, desidero ringraziarvi per tutti i sacrifici e vi invito al più grande sacrificio: il sacrificio dell'amore. Senza amore non potete accettare né me né mio Figlio. Senza amore non potete trasmettere agli altri le vostre esperienze. Perciò vi invito, cari figli, a cominciare a vivere l'amore nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” (Giovedì Santo, 27 marzo 1986).

 Più di vent’anni dopo espresse l’identico concetto parlando della donazione di se stessi:

Solo attraverso la donazione, figlioli, potete comprendere il dono del sacrificio di Gesù sulla croce per ciascuno di voi. Figlioli, date del tempo a Dio, affinché Egli vi trasfiguri e vi riempia con la sua grazia, cosicché voi siate grazia per gli altri” (25 novembre 2007).

 Il messaggio del “grande sacrificio dell’amore” ne preparava un altro in cui è evidente la risonanza di Fatima:

Cari figli, Satana è forte, e per questo chiedo le vostre preghiere e che me le offriate per quelli che stanno sotto il suo influsso, perché si salvino. Testimoniate con la vostra vita e sacrificate le vostre vite per la salvezza del mondo.” (25 febbraio 1988).

Alla vigilia della guerra civile nella ex Jugoslavia la Madonna chiese di offrire le proprie vite:

Pregate, perché Satana desidera distruggere i miei progetti di pace. Riconciliatevi gli uni con gli altri e offrite la vostra vita per far regnare la pace su tutta la terra.” (25 dicembre 1990).

In più di un messaggio la Madonna ha fatto capire che la salvezza di tante anime, che altrimenti non potrebbero salvarsi perché schiave di Satana, dipende dai nostri sacrifici.

Altre parole chiavi legate al sacrificio sono: il digiuno stesso, la consacrazione del tempo alla preghiera e al sacrificio, la rinuncia, la mortificazione.

Nei messaggi a Mirjana il tema del sacrificarsi e dell’offrirsi è più presente e più sviluppato, si sente ancora di più l’eco di Fatima.

Il primo invito a prendere in considerazione la realtà del sacrificio, importante per le richieste successive, lo troviamo in un messaggio del 18 marzo 1995:

Io vi insegno l’amore e vi mostro quanto il caro Padre ha amato voi, ma voi non amate Lui. Egli ha offerto in sacrificio il suo unigenito Figlio per la vostra salvezza, figli miei. Se non amate, non riconoscerete l’amore che il Padre vostro ha per voi. Non conoscerete Dio perché Dio è amore.

 È dunque il Padre il primo punto di riferimento per chi intende prendere sul serio la realtà del sacrificio. Il motore di tutto questo è l’amore. Qui dunque il sacrificio di Gesù è l’espressione dell’amore del Padre.

 Occorre attendere il 2 luglio 2009 per trovare il secondo accenno al sacrificio di se stessi. L’attore principale è Gesù stesso: è lui che si sacrifica. E se nel messaggio precedente l’amore è il veicolo per andare al Padre e comprendere il Suo Amore; in questo messaggio l’amore è un’eco o la risposta all’amore del Figlio che l’ha portato a sacrificarsi per la salvezza degli uomini. Gli Apostoli della Regina della Pace per realizzare il progetto della Gospa di salvezza di coloro che non conoscono e non amano Gesù, sono chiamati imitare Gesù nel suo sacrificarsi:

Cari figli! Io vi chiamo perché ho bisogno di voi. Ho bisogno di cuori pronti ad un amore immenso. Di cuori non appesantiti dalla vanità. Di cuori che sono pronti ad amare come ha amato mio Figlio, che sono pronti a sacrificarsi come si è sacrificato mio Figlio. Ho bisogno di voi. Per poter venire con me, perdonate voi stessi, perdonate gli altri e adorate mio Figlio. Adoratelo anche per coloro che non l’hanno conosciuto, che non lo amano. Per questo ho bisogno di voi, per questo vi chiamo. Vi ringrazio” (2 luglio 2009).

 Il legame tra rifiuto del Sacrificio di Cristo e dannazione eterna è ribadito in questo messaggio: “Non rifiutate il Suo Sacrificio e non rinnovate le Sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso.” (2 maggio 2012).

 Gli Apostoli sono chiamati a collaborare a questo progetto nel migliore dei modi, per evitare il rischio di sprecare le forze e quindi i sacrifici. Ad esempio, in un messaggio successivo, la Gospa fa capire che i suoi Apostoli devono essere trasparenti, avere cuori puri, per non frapporre ostacoli alla loro opera di identificazione col sacrificio di Gesù:

Prego mio Figlio affinché vi doni cuori puri. Cari miei figli, solo cuori puri sanno come portare la croce e sanno come sacrificarsi per tutti quei peccatori che hanno offeso il Padre Celeste e che anche oggi lo offendono, ma non l'hanno conosciuto.” (2 agosto 2012).

 In questi ultimi anni nei messaggi a Mirjana vengono richiamati spesso il sacrificio, la croce e la passione di Gesù, insieme all’amore e al perdono.

 L’Apostolo della Regina della Pace “vive Gesù”, tende a diventare un altro Cristo; e dà se stesso in sacrificio come Gesù, offrendo le sofferenze e offrendole in silenzio.

  “E voi, figli miei, voi avete bisogno di me, mi cercate, venite a me e fate gioire il mio Cuore materno. Io ho ed avrò sempre amore per voi, per voi che soffrite e che offrite i vostri dolori e le vostre sofferenze a mio Figlio e a me. (2 dicembre 2015).

 

Franco Sofia

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

PRIMA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/mentre-soffrite-il-cielo-entra-in-voi-2.html

SECONDA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/i-vostri-dolori-diverranno-luce-e.html

TERZA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/il-dolore-di-maria-e-quello-dei-suoi.html



[1] Lucia di Fatima, Memorie, Quarta memoria.

sabato 23 gennaio 2021

IL DOLORE DI MARIA E QUELLO DEI SUOI APOSTOLI - (TERZA PARTE)

 

 

IL VALORE DELLA SOFFERENZA NELLA VITA DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

(TERZA PARTE)

 

 


Segreti, dolore di Maria e pastori della Chiesa


Premesso che, come ha spiegato Mirjana nel suo libro, tutti i messaggi che lei riceve durante le apparizioni sono collegati quasi sempre ai segreti (è questo il motivo principale per cui la Madonna spesso si mostra triste), e il messaggio che lei riceve non è sotto dettatura, ma per immagini; occorre dunque tenere presente che tra le righe dei messaggi – è sempre Mirjana a dirlo – ci sono riferimenti ai segreti. Perciò anche per un messaggio che è al positivo, spesso durante l’apparizione viene mostrato a Mirjana il negativo. Così come è successo nell’apparizione del 2 agosto 2007.

Nel messaggio che la Gospa ha dato quel giorno, per la prima volta troviamo utilizzato il termine dolore che, velatamente dalla stessa Mirjana, sappiamo avere a che fare con i pastori della Chiesa e l’unità nella Chiesa. Infatti tutto il messaggio è orientato all’unione dei cuori; e la prima frase non si capisce se non alla luce delle spiegazioni che dà Mirjana successivamente:

 Cari figli, oggi guardo nei vostri cuori e, guardandoli, il mio cuore si stringe nel dolore. Figli miei, vi chiedo amore incondizionato e puro verso Dio. Saprete di essere sulla retta via quando con il corpo sarete sulla terra ma con l'anima sempre con Dio. Attraverso questo amore incondizionato e puro vedrete mio Figlio in ogni uomo. Sentirete l'unione in Dio. Io come Madre sarò felice perché avrò i vostri cuori santi e uniti. Cari figli, avrò la vostra salvezza. Vi ringrazio”.

 A questo messaggio segue una spiegazione amara di Mirjana: "All'inizio dell'apparizione la Madonna ha fatto vedere ciò che ci aspetta se nei nostri cuori non ci sarà santità e unione fraterna in Cristo. Non è stato per niente bello. Ci ha esortato a pregare per i nostri pastori perché, ha detto, senza di loro non c'è l'unità. La Madonna ha pianto come mai prima[1].

Precedentemente il 2 gennaio 2007 Mirjana aveva fatto seguire al messaggio quest’altra spiegazione, con un inciso che sembrerebbe legare i segreti a qualche situazione a noi ignota in riferimento ai pastori della Chiesa. Tanto è vero che, la Madonna, sempre attraverso la spiegazione di Mirjana, per la prima volta non solo ha chiesto di pregare, ma perfino di digiunare per i sacerdoti: “Mirjana dice che tutto il tempo dell’apparizione l’espressione del volto della Gospa è stato triste e addolorato[2].

La Gospa ha parlato con Mirjana di cose di cui non può ancora parlare.

Il viso della Gospa si è poi fatto serio quando ha sottolineato l'importanza della benedizione del sacerdote e ha chiesto di pregare e digiunare per tutti i sacerdoti”.

  

Il dolore di Maria per coloro che non conoscono l’Amore di Dio

 

La Gospa ha mostrato, come abbiamo già visto, dolore sia in riferimento all’unità della Chiesa e ai suoi pastori, che in relazione ai suoi figli che sono così immersi nel peccato al punto che non sanno fermarsi, ed anzi si giustificano col peccato stesso: “Vi giustificate col peccato e vivete secondo esso.” (2 ottobre 2009).

E per questo motivo Ella fa appello a coloro che la possono capire di più, per una sorta di empatia naturale, cioè tutti quelli che vivono il dolore:

Sono una Madre che vi capisce: ho vissuto la vostra vita e ho provato le vostre sofferenze e gioie. Voi, che vivete il dolore, comprendete il mio dolore e la mia sofferenza per quei miei figli che non permettono che la luce di mio Figlio li illumini, per quei miei figli che vivono nelle tenebre.” (2 novembre 2014).

Perfino la tristezza che Maria mostra quasi sempre durante le apparizioni a Mirjana, può essere considerata espressione del suo dolore per coloro che con la durezza del loro cuore rischiano la salvezza eterna.

 

Maria condivide i dolori dei suoi Apostoli e ne mostra il valore

 

Ma là dove Lei ha speso più parole sul dolore, è stato nella catechesi sull’importanza del dolore e nel sostegno materno e pedagogico offerto ai suoi Apostoli. La Madonna ha bisogno, più di chiunque altro, dei suoi Apostoli che sono nel dolore e nella sofferenza, come di una forza d’urto potente. A motivo di essi, nella sua pedagogia materna, Ella giunge fino a parteciparci particolari deliziosi della sua esperienza terrena. Ecco alcuni estratti significativi dai messaggi sul dolore:

“Figli miei, io vi conosco: conosco i vostri dolori e le vostre sofferenze perché le ho vissute. Gioisco con voi nelle vostre gioie. Piango con voi nei vostri dolori. Non vi abbandonerò mai.” (2 maggio 2015).

“Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore.” (2 febbraio 2016).

 

Nel frattempo Maria incoraggia i suoi Apostoli che sono nel dolore, mostrando loro gli effetti che esso ha avuto nella redenzione portata da suo Figlio, come abbiamo già visto.

Non possiamo concludere queste riflessioni senza citare per intero il messaggio per eccellenza sul dolore:

"Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio? Ho vissuto con lui, ho patito con lui. Vivendo la vita terrena, ho provato il dolore, perché ero una madre. Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi. Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse domande: non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’Amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo. Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza. Ma, con la pace nell’anima e in stato di grazia, una speranza esiste: è mio Figlio, Dio generato da Dio. Le sue parole sono il seme della vita eterna: seminate nelle anime buone, esse portano diversi frutti. Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, Apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio." (2 settembre 2017)

 

Franco Sofia

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

PRIMA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/mentre-soffrite-il-cielo-entra-in-voi-2.html

SECONDA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/i-vostri-dolori-diverranno-luce-e.html



[1] Fonte: P. Livio, Radio Maria, diretta telefonica del 13/8/87.  

[2] Una precisazione: in questa parte stiamo trattando un tema specifico inerente al termine dolore, ma occorre ricordare che Maria frequentemente si mostra triste nelle apparizioni a Mirjana (in contrasto, tanto per fare un esempio, col modo gioioso con cui si presenta nelle apparizioni a Ivan); e questo perché tutte queste apparizioni sono dedicate a coloro che non conoscono l’Amore di Dio.

venerdì 22 gennaio 2021

“I VOSTRI DOLORI DIVERRANNO LUCE E GLORIA” (2 settembre 2017).

 


 

IL VALORE DELLA SOFFERENZA NELLA VITA DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

(SECONDA PARTE)

 

 


 

Dolori e sofferenze fanno parte della vita di ogni persona, e quindi di ogni Apostolo della Regina della Pace, per chi più e per chi meno: “Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza.” (2 settembre 2017). Il disegno della Gospa è condurre i suoi Apostoli a trasformare il dolore in preghiera e in offerta al Padre per coloro che non conoscono il suo Amore; e a sfruttarlo fino a farlo diventare strumento privilegiato per giungere al Trionfo del suo Cuore Immacolato e per la definitiva sconfitta del Male:

figli miei, pregate per conoscere la Verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza.” (2 febbraio 2016).

 Da questo punto di vista il dolore è addirittura la “preghiera più grande[1]:

Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori.” (2 aprile 2016).

 Gli Apostoli che soffrono e offrono i loro dolori e le loro sofferenze al Signore per coloro che non conoscono l’Amore di Dio, entrano anche con pieno diritto nella schiera dei giusti. Entrano cioè tra coloro che fanno pendere la bilancia dalla parte del Bene, permettendogli di prendere il sopravvento sul Male. Sono inoltre tra i primi che hanno il diritto di godere a pieno del trionfo del Cuore Immacolato di Maria:

“Mio Figlio mi ha promesso che il male non vincerà mai, perché qui ci siete voi, anime dei giusti: voi, che cercate di dire le vostre preghiere col cuore; voi, che offrite i vostri dolori e sofferenze a mio Figlio; voi, che comprendete che la vita è soltanto un battito di ciglia; voi, che anelate al Regno dei Cieli.” (2 novembre 2014). 

Nel suo insegnamento la Gospa si sforza di farci comprendere che c’è un disegno dietro tutto ciò che ci accade. Sta a noi non sprecare nulla, né il dolore e né la gioia, né la sofferenza e né l’amore: “nulla è casuale” (2 settembre 2016), “sono tutte grazie che mio Figlio vi dona” e che vanno fatte fruttificare con “l’amore e «la preghiera in Lui»”.

“Amare e pregare in Lui vuol dire — come Madre voglio insegnarvelo — pregare nel silenzio della propria anima, e non soltanto recitare con le labbra. Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto nel nome di mio Figlio; lo è la pazienza, la misericordia, l’accettazione del dolore ed il sacrificio fatto per gli altri.” (2 settembre 2016).

Ultimamente, dunque, la Madonna sta insistendo sull’importanza del dolore fisico, proprio quello che la nostra società odierna, al contrario, tende a sfuggire in tutti i modi.

Nella formazione dei suoi Apostoli, la Gospa ha dedicato perfino alcuni messaggi quasi esclusivamente al dolore. Ripetiamo, dolore fisico. E perché questo concetto ci fosse chiaro la Madonna, ha utilizzato una espressione inequivocabile. Riferendosi al dolore redentivo di Gesù ha parlato di “doloroso sacrificio” (2 marzo 2018). E poi più volte ha legato il dolore alla redenzione. È nel messaggio del 2 settembre 2017, che io definirei il poema del dolore, che Lei si è soffermata sul dolore come non ha fatto finora in nessun altro messaggio, invitando i suoi Apostoli all’accettazione e alla sopportazione: “per mezzo dell’Amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo”. Fino a mostrarci ciò a cui i nostri occhi e la nostra mente non possono arrivare da soli:

“Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, Apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza”.

Nel messaggio del 2 marzo 2018 spiega come sopportare il dolore e sublimarlo, vivendolo col Padre mediante la fede: “Il dolore vissuto ed offerto a Dio, eleva”. “La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione”. E anche con la Madre. Poiché il dolore vissuto in questo modo ci assimila al dolore redentivo di Gesù:

“Mio Figlio non ha forse redento il mondo per mezzo del suo doloroso sacrificio? Io, come sua Madre, nel dolore e nella sofferenza sono stata con lui, come sono con tutti voi. Figli miei, sono con voi nella vita: nel dolore e nella sofferenza, nella gioia e nell’amore. Perciò abbiate speranza”.

 Nel messaggio successivo torna ad accostare dolore e fede:

“Cari figli! La mia vita terrena era semplice. Amavo e gioivo per le piccole cose. Amavo la vita, dono di Dio, anche se dolori e sofferenze trafiggevano il mio cuore. Figli miei, avevo la forza della fede e una fiducia immensa nell'Amore di Dio. Tutti coloro che hanno la forza della fede sono più forti. La fede ti fa vivere secondo il bene, e la luce dell'Amore di Dio arriva allora sempre nel momento desiderato. Questa è la forza che sostiene nel dolore e nella sofferenza. Figli miei, pregate per avere la forza della fede, confidate nel Padre Celeste e non abbiate paura.” (18 marzo 2018).

Franco Sofia

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

PRIMA PARTE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/01/mentre-soffrite-il-cielo-entra-in-voi-2.html

[1] Nel periodo in cui la Gospa ha affrontato il tema del dolore e della sofferenza, Ella arriva ad affermare: “Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere Apostoli della preghiera e dell’amore.” (2 novembre 2016). Nei messaggi dolore e sofferenza tante volte vengono assimilati dalla preghiera. Per questo si veda il paragrafo “La preghiera” del Capitolo Ottavo.