IL VALORE DELLA SOFFERENZA NELLA VITA DEGLI
APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE
(PRIMA PARTE)
La sofferenza è
nel progetto di Dio, come strumento necessario non solo per la salvezza
propria, ma anche dell’umanità. Tanto è vero che Gesù rimprovera Pietro,
trattandolo da Satana, perché vorrebbe impedire questo progetto: “Tu non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini”. (Mc 8,33)
“Vengo a chiedere il
vostro aiuto: unitevi a me per pregare per quelli che non credono. Mi aiutate
molto poco. Avete poca carità, poco amore verso il prossimo. Dio vi dato
l’amore, vi ha mostrato come perdonare e amare gli altri. Perciò riconciliatevi
e purificate la vostra anima. Prendete il rosario e pregatelo. Accettate con
pazienza tutte le vostre sofferenze ricordando che Gesù ha sofferto con
pazienza per voi”.
“Cari figli, in questo tempo particolare del
vostro tentativo di essere più vicino possibile a mio Figlio, alla Sua
sofferenza, ma anche all’amore con cui l’ha portata, desidero dirvi che sono
con voi.” (2 marzo 2010).
“La Chiesa progredisce e cresce grazie a
coloro che ascoltano le parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie
a coloro che patiscono e soffrono in silenzio e nella speranza della redenzione
definitiva.” (2 gennaio 2016).
San Paolo insegna: “Sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò
che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che
è la Chiesa.” (Col 1,24).
"Io nascondevo il
mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse
domande: non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’Amore
di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo […] Mio Figlio ha portato il
dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei,
Apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori
diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite,
il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta
speranza. Vi ringrazio."
La sofferenza
entra a pieno titolo come forza potente della preghiera che è capace di fare
violenza sul cuore di Dio:
“Cari figli, la vera preghiera proviene dalla
profondità del vostro cuore, dalla vostra sofferenza, dalla vostra gioia, dalla
vostra richiesta di perdono dei peccati.” (2 febbraio 2011).
E, in più, le
sofferenze sono presentate da Maria come un mezzo per sconfiggere il peccato
“odierno”:
“Che le vostre croci siano per voi un mezzo
nella lotta contro il peccato odierno. Che la vostra arma sia: tanto la
pazienza quanto un amore sconfinato.” (2 Ottobre 2010).
In qualche messaggio troviamo identificati la croce e l’amore, forse
perché è stato Dio stesso ad identificarli in Gesù che della Croce ha fatto lo
strumento del supremo Amore:
“Mio
Figlio vi ha detto di perdonare e di amarvi. So che non è sempre facile: la
sofferenza fa sì che cresciate nello spirito. Per crescere il più possibile
spiritualmente, dovete perdonare ed amare sinceramente e veramente” (2 gennaio
2018).
Poiché l’accettazione della sofferenza è un valore aggiunto molto potente al fine di corrispondere alle richieste di Maria per i suoi progetti, ecco che a suoi Apostoli sofferenti la Madonna ha persino richiesto di aggiungere alle sofferenze il digiuno e il sacrificio.
Mentre invece nei primi messaggi degli inizi delle apparizioni a
Medjugorje, quando arrivarono gli inviti al digiuno, la Madonna aveva esonerato
i malati e i sofferenti, questa volta anche per loro è arrivato l’invito al
digiuno:
“Preghiamo tutti il nostro caro Padre perché volga il suo
sguardo verso quelli che sono tristi, malati e soli. Invitate pure loro a
dedicarsi alla preghiera, al digiuno e al sacrificio.” (2 febbraio 1992).
Franco Sofia
(Per approfondire: Franco
Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina
della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)
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