Messaggio a Marija 25 novembre 2020
Cari figli! Questo
è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate,
figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a
Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha inviato per essere gioia e
speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la
tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli,
lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, voi scoprirete la nascita
di Gesù e la gioia, come quella che Medjugorje ha donato all’umanità nei primi
giorni La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a
voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione.
Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie
per aver risposto alla mia chiamata.''
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RISPOSTA AD ALCUNI
INTERROGATIVI POSTI DA QUESTO MESSAGGIO
Questo messaggio, ha
creato un po’ di subbuglio nei “cari figli”. Alcuni dei quali si sono sorpresi
per le espressioni utilizzate dalla Gospa, altri disorientati. Sulle prime
anche io mi sono trovato tra i disorientati. Ma vediamo ad uno ad uno i motivi
di disagio.
Concordo con chi teme che
le traduzioni talvolta possano non essere coerenti con l’originale croato. Studiando
i messaggi a Mirjana per il mio libro, tante volte ho dovuto rifarmi alle
traduzioni straniere, per quei messaggi che mi creavano difficoltà. E in
effetti, poi trovavo la soluzione. Ad esempio, in questo messaggio la frase:
“Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia
dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità.” In altre traduzioni
risulta più lineare e comprensibile: “Leggendo
la Sacra Scrittura, voi scoprirete la nascita di Gesù e la gioia, come quella
che Medjugorje ha donato a l’umanità nei primi giorni”. Questa traduzione
mi permette di rileggere la frase del messaggio in lingua italiana, trovando il
senso giusto. Se tornassimo ai primi
giorni delle apparizioni, troveremmo la Gospa che porta il Bambino Gesù, e la
gioia di quei primi momenti, Sacra Scrittura alla mano, ci permette di rivivere
la gioia che hanno vissuto i primi personaggi del Natale. Anche per noi la
storia si ripeterà (“la storia sarà vera”) a patto di prendere sul serio i
consigli della Gospa.
Adesso rivediamo quella
frase che ha creato più difficoltà: “La
storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi”. Se
rileggiamo nella Sacra Scrittura la nascita di Gesù, non è che ci siamo tanti
motivi di “calore”, di “gioia”, almeno all’apparenza: Gesù nasce in una stalla,
rifiutato Lui e la sua famiglia, tra disagi inimmaginabili. La stessa cosa si è verificata nei primi
giorni delle apparizioni, quando i veggenti non erano creduti ed erano
perseguitati. Se però guardate i volti dei sei veggenti insieme, vedrete la
gioia incontenibile che emana dai loro volti.
Anche oggi tra le
difficoltà di questo nostro tempo e quelle personali, possiamo rivivere la
stessa gioia dei primi tempi se permettiamo a Gesù di nascere nei nostri cuori.
Allora dopo aver ascoltato l’annuncio dell’Angelo: “Non temete: ecco, vi
annuncio una grande gioia…”, sentiremo gli Angeli cantare nel nostro cuore: “Gloria
a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
Preparare il cuore come
la mangiatoia è possibile se togliamo da esso ciò che è superfluo e ciò che
renderebbe freddo l’ambiente a Gesù, cioè il peccato. Una cosa che mi ha
colpito nei messaggi della Gospa è che Lei chiede di accostarsi alla
confessione molto più prima del Natale che non prima di Pasqua.
Perché la pace deve
essere costruita attraverso la confessione? Perché non dobbiamo dimenticare che
il cristiano non porta una propria pace, ma porta Gesù che è la Pace.
Ogni volta che la Madonna
è apparsa per Natale, è anche venuta col Bambino Gesù tra le braccia, e nel
messaggio ha sempre ricordato che è Lui che dà la Pace quella vera. Una volta è
stato il Bambino Gesù a dare il messaggio:
«La Madonna è venuta con
Gesù bambino tra le braccia – ha detto la veggente Marija - e non ha dato
messaggio, ma Gesù bambino ha iniziato a parlare e ha detto: “IO
SONO LA VOSTRA PACE, vivete i
miei comandamenti”. La Madonna e Gesù bambino, insieme, ci hanno benedetto
con il segno della croce.» (25 dicembre 2012).
Appunto la Sacra
Scrittura:
“Ora, in Cristo Gesù, voi
che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di
Cristo. EGLI INFATTI È LA NOSTRA PACE,
colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione
che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la
legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un
solo uomo nuovo, facendo la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un
solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia.” (Ef
2, 13-16).
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Il messaggio è ricco di
termini che richiamano al mistero incantevole del Natale: amore, calore, gioia,
speranza, tenerezza, pace. C’è chi ha trovato difficoltà nel termine “calore”.
La Madonna lo usa all’inizio del messaggio. Non è la prima volta che lo usa, anzi l’ha usato addirittura un altro 25 novembre:
“Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore.” (25 novembre 2009).
Natale è la festa del calore in contrasto col tempo in cui si è verificato, perché, non dimentichiamolo, Gesù è il vero sole.
Un’altra
volta, in pieno inverno, la Madonna, disse:
“Come
la natura lotta nel silenzio per la vita nuova, così anche voi siete invitati
ad aprirvi nella preghiera a Dio nel quale troverete la pace e il calore del
sole di primavera nei vostri cuori.”
(25 febbraio 2020).
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Più di uno si è meravigliato
che la Madonna abbia citato Medjugorje all’interno del messaggio. Ma non è la
prima volta. Medjugorje è citata per 14 volte nei messaggi, soprattutto nei
primi anni.
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Prepariamo la nostra
mangiatoia, il nostro cuore perché con la venuta di Gesù diventi la fonte di
calore, di gioia, di tenerezza, di speranza e di pace per il mondo intero.
Franco Sofia
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