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venerdì 29 luglio 2022

RISPOSTE E BENEDIZIONI AI NOSTRI FRATELLI IN CRISTO CHE CI ACCUSANO DI IDOLATRIA

 



 

Appena c’è un post che attira molte persone, ecco che si inseriscono gli arrabbiati. Non li abbiamo provocati, ma si sentono provocati: chissà perché.

Probabilmente perché fa molto male accorgersi che la Chiesa nei suoi Pastori a livello ufficiale sta prendendo in seria considerazione Medjugorje.

 

Poiché lanciano sempre le stesse accuse e poiché i piccoli ne restano scandalizzati, occorre rispondere.

 

In ogni caso, dispiace che ancora oggi, mentre si fanno tanti sforzi sulla strada dell’ecumenismo per raggiungere il traguardo tanto sospirato da nostro Signore Gesù Cristo che si faccia “un solo ovile sotto un solo Pastore”, ci sia sempre chi aggredisce il fratello in Cristo con accuse e invettive ormai desuete.

 Ma come risponderebbe la Madonna a questi suoi figli?

Con una carezza, senza dubbio.

 Proverò a farlo pure io: nessuna accusa, quindi, nei loro confronti.

 Il post che ha stimolato questi nostri fratelli in Cristo ha come titolo “VESCOVI E CARDINALI GIUNTI A MEDJUGORJE PER LA PRIMA VOLTA HANNO SCOPERTO UNA REALTÀ SCONOSCIUTA CHE ERA SPESSO NASCOSTA”.

  Vorrei rispondere a una nostra sorella che è intervenuta senza accorgersi che stava facendo le stesse identiche accuse di un suo correligionario a cui avevamo già risposto e col quale ci eravamo salutati con saluto della pace.

 Vediamo ad una ad una queste invettive:

 

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Prima Invettiva:

“Ma se tutti sti madonnari leggessero le sacre scritture capirebbero quale offesa gravissima stanno facendo a Dio, state adorando Maria al posto di Dio è questo è un abominio, state facendo il gioco di satana che pur di essere adorato se le inventa tutte, il padre della menzogna. […]

Satana si traveste da angelo di luce , quando vi inginocchiate davanti a quelle statue , quanto dolore date al Signore , in tutta la bibbia urla il suo sdegno contro quelle statue ,che non vedono , non sentono non parlano , prostratevi solo davanti al Signore e pregate solo Gesù unico intercessore tra Dio e gli uomini unico Salvatore , la vera stella del mattino unico nostro avvocato attributi che gli avete tolto per darlo a quella Madonna che non è la vera Maria della bibbia, quella dolce umile ,santa fanciulla che si proclama serva del Signore non si azzarderebbe mai a prendersi tutti gli attributi di Cristo!”

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NOI CATTOLICI ADORIAMO MARIA AL POSTO DI DIO?

 

RISPOSTA: La prima accusa è quella che “adoriamo Maria al posto di Dio”. Accusa questa che, come al solito, si abbina con l’accusa che adoriamo le statue.

Cara sorella Francesca, innanzitutto, ogni buon cristiano cattolico sa, perché ce lo insegna la Madre Chiesa, che il culto dovuto a Maria si chiama iperdulia. È una venerazione  (un rispetto) superiore a quella dovuta ai santi (dulìa), perché Maria è la Madre di nostro Signore Gesù Cristo. Mentre a Dio è dovuto il culto di “latria”, cioè adorazione. Il termine “idolatria” si riferisce all’adorazione degli idoli; da qui la confusione che ancora oggi fanno i nostri fratelli protestanti.  

 

Riguardo a Maria, vogliamo forse impedire che si realizzi la profezia della stessa Vergine Maria: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48)?

 

Il Catechismo della Chiesa Cattolica riepiloga così questo culto alla Madonna:

 «La pietà della Chiesa verso la santa Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano. La santa Vergine «viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio”, sotto il cui presidio i fedeli, pre­gandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità. [...] Que­sto culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove»;  esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il santo Rosario, «compendio di tutto quanto il Vangelo». (971).

 

Nessuna confusione con l’adorazione dovuta solo a Dio.

 Tutto il culto di adorazione della Chiesa cattolica è riepilogato nella dossologia, la preghiera che il sacerdote innalza a nome del popolo di Dio alla fine della liturgia eucaristica:

 "Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a Te Dio Padre Onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli".

 

È possibile che qualche singolo fedele possa dare adito a confusione con il proprio stile di preghiera, ma sull’adorazione a Dio nella Chiesa cattolica non c’è confusione.

 Io sfido i nostri fratelli evangelici a trovare in una qualsiasi liturgia ufficiale della Chiesa cattolica una preghiera in cui essa si rivolga direttamente ai santi o alla Vergine persino nelle feste a loro dedicate.

La preghiera è sempre rivolta al Padre e si conclude per Cristo, con la richiesta di accettare l’intercessione di questo o quel santo.

 “Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il «nulla della creatura», la quale non esiste che da Dio. Adorare Dio come fa Maria nel “Magnificat” - è lodarlo, esaltarlo e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome. L'adorazione del Dio unico libera l'uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall'idolatria del mondo.” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2097).

 

Vorrei ricordare ai nostri fratelli che ci accusano, che noi annoveriamo molti martiri che hanno dato la loro vita pur di non inchinarsi agli idoli o ad altri dèi.

 

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RIGUARDO ALLE STATUE, NOI INFRANGEREMMO IL PRIMO COMANDAMENTO:

 

Non avrai altri dèi di fronte a me.

Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti." (Es 20, 3-6).

 Sta scritto: «Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto» (Mt 4,10)

 

All’idolatria il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica diversi paragrafi. Questo è il principale:

 

L'IDOLATRIA

2112 - Il primo comandamento condanna il politeismo. Esige dall'uomo di non credere in altri dèi che nell'unico Dio, di non venerare altre di­vinità che l'Unico. La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono «argento e oro, opera delle mani dell'uomo», i quali «hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono...». Questi idoli vani rendono l'uomo vano: «Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida» (Sal 1 l5,4-5.8). Dio, al contrario, è il «Dio vivente» (Gs 3,l0), che fa vivere e interviene nella storia.

2113 - L'idolatria non concerne soltanto i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio. C'è idolatria quando l'uomo onora e riverisce una crea­tura al posto di Dio, si tratti degli dèi o dei demoni (per esempio il sa­tanismo), del potere, del piacere, della razza, degli antenati, dello Stato, del denaro, ecc. «Non potete servire a Dio e a mammona», dice Gesù (Mi 6,24). Numerosi martiri sono morti per non adorare «la Bestia», rifiutando perfino di simularne il culto. L'idolatria respinge l'unica Signoria di Dio; perciò, è incompatibile con la comunione divina.

2114 - La vita umana si unifica nell'adorazione dell'Unico. Il comandamento di adorare il solo Signore unifica l'uomo e lo salva da una di­spersione senza limiti. L'idolatria è una perversione del senso religioso innato nell'uomo. Idolatra è colui che «riferisce la sua indistruttibile nozione di Dio a chicchessia anziché a Dio».

 

Riguardo alle statue o alle immagini mi pare che il Catechismo della Chiesa Cattolica sia esaustivo:

 

«Non ti farai alcuna immagine scolpita...».

2129 - L'ingiunzione divina comportava il divieto di qualsiasi rappresen­tazione di Dio fatta dalla mano dell'uomo. Il Deuteronomio spiega: «Poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi cor­rompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo» (Dt 4,15-16). È il Dio assolutamente trascendente che si è rivelato a Israe­le. «Egli è tutto», ma, al tempo stesso, è «al di sopra di tutte le sue opere» (Sir 43,27-28). Egli è «lo stesso autore della bellezza» (Sap 13,3).

2130 - Tuttavia, fin dall'Antico Testamento, Dio ha ordinato o permes­so di fare immagini che simbolicamente conducessero alla salvezza ope­rata dal Verbo incarnato: così il serpente di rame,  l’arca dell'Alleanza e i cherubini. 

2131 - Fondandosi sul mistero del Verbo incarnato, il settimo Concilio ecumenico, a Nicea (nel 787), ha giustificato, contro gli iconoclasti, il culto delle icone: quelle di Cristo, ma anche quelle della Madre di Dio, degli angeli e di tutti i santi. Incarnandosi, il Figlio di Dio ha inaugu­rato una nuova «economia» delle immagini.

2132 - Il culto cristiano delle immagini non è contrario al primo co­mandamento che proscrive gli idoli. In effetti, «l'onore reso ad un'im­magine appartiene a chi vi è rappresentato» e «chi venera l'immagi­ne, venera la realtà di chi in essa è riprodotto». L'onore tributato alle sacre immagini è una «venerazione rispettosa», non un'adorazione che conviene solo a Dio: «Gli atti di culto non sono rivolti alle immagini considerate in se stes­se, ma in quanto servono a raffigurare il Dio incarnato. Ora, il moto che si volge all'immagine in quanto immagine, non si ferma su di essa, ma tende alla realtà che essa rappresenta».

 

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MARIA SI PRENDE GLI ATTRIBUTI DI CRISTO?

 

Secondo Francesca non solo Maria si metterebbe al posto di Dio, ma prenderebbe su di sé gli attributi dovuti a nostro Signore Gesù Cristo.

 Ecco la sua accusa:

“la vera Maria della bibbia, quella dolce umile, santa fanciulla che si proclama serva del Signore non si azzarderebbe mai a prendersi tutti gli attributi di Cristo!”

 

Francesca, guarda cosa dice la Madonna nei suoi messaggi:

“Cari figli! Come Madre vi prego, aprite il vostro cuore, offritelo a me e non abbiate paura di nulla. Io sarò con voi e vi insegnerò come mettere Gesù al primo posto. Vi insegnerò ad amarLo e ad appartenere totalmente a Lui. Comprendete, cari figli, che senza mio Figlio non c’è salvezza. Bisogna che sappiate che è Lui il vostro inizio e il vostro fine. […]” (18 marzo 2002).

Poiché Francesca e i suoi correligionari ci provocano riguardo alle Scritture, propongo loro questo messaggio modello, con i ripetuti inviti di Maria ad accogliere le Parole di suo Figlio:

 “Cari figli, come Madre sono felice di essere in mezzo a voi, perché desidero parlarvi nuovamente delle Parole di mio Figlio e del suo Amore. Spero che mi accoglierete col cuore, perché le Parole di mio Figlio ed il suo Amore sono l’unica luce e speranza nella tenebra del momento attuale. Questa è l’unica Verità e voi, che la accoglierete e la vivrete, avrete cuori puri e umili. Mio Figlio ama i puri e gli umili. I cuori puri ed umili ridanno vita alle Parole di mio Figlio: le vivono, le diffondono e fanno in modo che tutti le odano. Le Parole di mio Figlio ridanno la vita a coloro che le ascoltano, le Parole di mio Figlio riportano l’amore e la speranza. Perciò, miei cari Apostoli, figli miei, vivete le Parole di mio Figlio. Amatevi come lui vi ha amato. Amatevi nel suo Nome e in memoria di Lui. La Chiesa progredisce e cresce grazie a coloro che ascoltano le Parole di mio Figlio, grazie a coloro che amano, grazie a coloro che patiscono e soffrono in silenzio e nella speranza della redenzione definitiva. Perciò, miei cari figli, le Parole di mio Figlio ed il suo Amore siano il primo e l’ultimo pensiero della vostra giornata. Vi ringrazio!” (2 gennaio 2016).

 

 Franco Sofia

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