Padre Ivan Dugandzic, provinciale dei francescani dell'Erzegovina, durante la straordinaria omelia tenuta nella messa della sera conclusiva dei festeggiamenti per il 39° Anniversario delle apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje il 25 giugno 2020
I "CARI FIGLI" DELLA GOSPA, COME SUOI APOSTOLI, CHIAMATI A CONTRASTARE L'ANTICRISTO
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"In un tale stato spirituale del mondo da 39 anni la Donna del futuro, la Regina della Pace, mostra la via per una vera pace e per un futuro con Dio. La Madonna a Medjugorje riunisce la Chiesa in preghiera che resisterà alla forza dell’anticristo con il potere della preghiera, come ha detto Benedetto XVI.
Ringraziamo sinceramente la Madonna che ci chiama “cari figli” e ci considera veramente tali. Lei vuole che siamo Suoi testimoni ed apostoli in questo piano di salvezza del mondo. Abbandonati a Lei cerchiamo di essere gioiosamente aperti al futuro che Dio sta preparando per la Chiesa e per il mondo".
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OMELIA DELLA SANTA MESSA DI FRA IVAN DUGANDZIC NEL 39°
ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI
Medjugorje, 25 giugno 2020
Caro Provinciale, cari sacerdoti, cari pellegrini, cari
fratelli e sorelle in Cristo, le crisi profonde che colpiscono le famiglie,
intere nazioni, e tutta l’umanità, come in questa pandemia da corona virus,
sono percepite come qualcosa di negativo che interrompe forzatamente il normale
corso della nostra vita. Ci impoverisce materialmente e spiritualmente e ci
lascia imprevedibili conseguenze per il futuro.
Quante volte in settimane di rigoroso isolamento e
movimenti limitati abbiamo sentito l’affermazione “dopo questo nulla sarà più
uguale”. Alcuni volevano essere ancora più convincenti e dicevano: “Possiamo
dimenticare il mondo che conoscevamo”.
In entrambe le affermazioni la crisi è intesa come un
solco profondo tra passato e futuro. Eppure, nonostante la consapevolezza di
tutto ciò che riguarda la gravità della crisi, non tutti i sostenitori di
queste affermazione ci danno lo stesso significato. Mentre alcuni si lamentano
apertamente per le forme di raduni di massa, compagnie allegre, feste e
talvolta sfrenate, altri desiderano un cambiamento in meglio di tutto ciò che
non era buono nella vita e nel comportamento delle persone. Questi ultimi
sperano che la crisi possa significare un ripensamento morale profondo e nuove
decisioni in vista del futuro.
L’attuale ambasciatore croato in Iran e poeta alla
domanda dei giornalisti quale sia l’impatto globale di questa pandemia offre
una risposta interessante. Egli dice: “Risponderò molto personalmente. Tutto
ciò che sognavamo, ciò che noi come genere umano sostenevamo, si è capovolto.
Il vecchio mondo è morto dall’oggi al domani. Il caldo si è trasformato in
freddo. Ci siamo vestiti da astronauti. L’avidità ha divorato i nostri cuori.
La nostra ossessione per una crescita senza ritegno è diventata una fioritura
cancerogena che distrugge l’ordine conosciuto. Davanti a noi c’è una terra
terrorizzata e un’umanità esasperata che brama la pace e un sano
rallentamento”.
Per non pensare che tutto ciò sia avvenuto per caso o per
qualche causa sconosciuta il poeta continua in tono profetico facendo appello
alla coscienza di ogni uomo. “Il virus è il neonato dell’oscurità. Un simbolo
della nostra insaziabile ambizione di dominare la natura. Dobbiamo ritornare a
noi stessi, al nostro essere primordiale, all’armonia con l’ambiente da cui
proveniamo. La transumanità guidata dal progresso tecnologico è l’inizio della
fine della nostra umanità. Svegliati oh mondo e renditi conto che sei su un
percorso di distruzione diretto verso l’abisso”.
Grazie a Dio, cari fratelli e sorelle, con il passare del
tempo la forza del virus è iniziata a diminuire e così sono diminuite le severe
misure di autoprotezione. Durante la crisi più acuta molti hanno chiesto: “Come
sarà la nuova normalità?” Deve essere chiaramente affermato che tale domanda ci
porta fuori strada, perché suggerisce che tutto era normale fino alla crisi e
che è possibile prevedere qualche nuova normalità dopo la crisi.
Osservando il comportamento di molte persone nelle ultime
settimane sembra che la cosa più importante per loro sia rivivere al più presto
le precedenti forme di comportamento che dovrebbe essere, probabilmente, la
nuova normalità per loro. E il virus sembra essere desideroso di tornare di
nuovo. Quindi non abbiamo imparato nulla dalla crisi che si è attenuata. Non ci
siamo resi conto che questa pandemia potrebbe davvero essere l’inizio della
fine della nostra umanità, perché il mondo è su un percorso che va verso
l’abisso, come avverte il poeta.
Per capire che davvero non capiamo niente è sufficiente
ascoltare quale nuova normalità i candidati delle recenti elezioni ci offrono.
Al centro dei loro discorsi non c’è Dio e l’uomo creato a Sua Immagine e la
vita umana dal concepimento alla morte naturale, ma loro stessi, con i propri
interessi e il mondo che piace a loro. Un tale stato spirituale del mondo di
oggi, in cui molti non vedono ancora nulla di allarmante, da diritto ad un
attuale pensatore e scrittore francese e convertito, di riconoscere un evento
apocalittico in questa pandemia che ha attanagliato il mondo intero. Ecco perché
il suo ultimo libro si intitola “Quando tutto deve andare a pezzi”. E un
sottotitolo ancora più chiaro: “Riflessioni sulla fine della cultura e della
modernità”.
Il pensiero di base del libro è lo stesso di quello di
tutta la Bibbia. L’uomo pianifica i tempi e gli eventi futuri, ma il vero
futuro del mondo viene sempre da Dio.
Fratelli e sorelle, l’intera Bibbia, compresi i testi che
abbiamo appena ascoltato, testimonia l’eternità di Dio nella transitorietà di
questo mondo. Sebbene gli eventi di cui parlano il profeta Isaia e
l’evangelista Luca siano distanti più di 7 secoli, hanno lo stesso contenuto e
lo stesso messaggio. E’ la promessa di Dio per il Suo popolo eletto che si
adempie nell’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria.
Soffermiamoci un attimo su questi testi.
Solo due capitoli prima il profeta Isaia descrive la
difficile situazione del suo popolo minacciato dalla potente Assiria. Il re
Acaz cerca un’alleanza con i re pagani di Siria e Samaria, mentre il profeta lo
avverte di fare affidamento a Jahwè, il Dio dell’alleanza, e Gli chiede un
segno che non lo avrebbe abbandonato. Acaz si è rifiutato con la scusa, non
convincente, di non voler tentare il Signore. Dio Stesso gli dà un segno
attraverso il profeta dando la famosa promessa: “Ecco: una Vergine concepirà e
partorirà un Figlio e Lo chiamerà Emmanuele, Dio con noi”.
Invece di un futuro incerto dovuto all’alleanza con i re
pagani, Dio promette al Suo popolo un futuro sicuro sotto forma della Sua
Presenza. Per il profeta questa promessa rappresenta la luce nelle tenebre del
mondo che genera gioia, assumendo un contenuto molto più concreto. Non è più
solo un bambino nato da una vergine, ma Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Per 7 secoli interi questa promessa ha vissuto nel popolo
eletto, dirigendo in modo invisibile, ma potente, lo sguardo dei fedeli verso
il futuro e verso l’incontro dell’angelo Gabriele con Maria, che ha Le ha
trasmesso le parole della sublime promessa: “Non temere Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Ecco: concepirai un Figlio, Lo darai alla luce e Lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e sarà chiamato ‘Figlio dell’Altissimo’. Il Signore
Dio Gli darà il trono di Davide Suo padre”.
39 anni fa, sulla nostra collina chiamata Podbrdo, è
apparsa inaspettatamente la Donna dall’eternità che ha invitato l’umanità ad
aprirsi al futuro che Dio offre attraverso di Lei.
Il giornalista tedesco Alfons Sarah, autore di due
preziosi libri su Medjugorje, chiama la Madonna “Donna del futuro” e dice:
“Dopo la terza nostra visita a Medjugorje ci è diventato chiaro: uno splendente
Personaggio che attira milioni di persone e che i veggenti chiamano ‘Madonna’
viene dal futuro. Mentre l’esplorazione del futuro da parte dell’uomo è sempre
meno discussa, perché nel frattempo le persone hanno sperimentato i limiti di
questa possibilità, dal futuro finale viene la Donna sotto la croce e apre gli
orizzonti del futuro di Dio. E’ stata una cognizione eccitante per me”,
conclude Sarah.
Cari fratelli e sorelle, Maria è la Donna del futuro, perché
è l’unica Persona che con la Sua Vita e la Sua Assunzione in cielo ha
realizzato la pienezza della salvezza, verso la quale noi credenti stiamo
camminando nella fede e nella speranza.
Poichè il Figlio dalla croce L’ha lasciata a tutti noi
come Madre e Avvocata il nostro destino è essenzialmente legato a Lei e al Suo
ruolo nel piano di salvezza. E’ la base teologica e lo sfondo nelle Sue apparizioni
così frequenti, specialmente in tempi storici così difficili.
Quando il mondo si impiglia nelle sue contraddizioni e la
Chiesa non ha una visione chiara del futuro Dio manda la Donna dall’eternità
per incoraggiarci e mostrarci la giusta via per la salvezza. Proprio come
l’angelo Le ha rivolto una parola di incoraggiamento “non temere Maria”, così
Lei incoraggia i veggenti spaventati che ha scelto come testimoni. Tramite loro
invia un messaggio di pace al mondo in un momento in cui è chiaro che essa non
può essere garantita dai governanti e dai potenti, mentre il conflitto tra
ideologie e alleanze militari minaccia l’umanità. Le conferenze sulla pace si
svolgono invano e vengono sempre firmati nuovi trattati. La pace è sempre più minacciata,
perché le persone non parlano di pace con cuore puro e intenzioni sincere.
Ecco perché la promessa di pace della Madonna è
accompagnata alla chiamata alla conversione: un cambiamento del cuore dell’uomo
attraverso il Sacramento della riconciliazione, la celebrazione
dell’Eucaristia, l’adorazione del Santissimo Sacramento, la preghiera, il
digiuno, la lettura della Parola di Dio.
Nella palude dell’immoralità di questo mondo dal Podbrdo
scorre un ruscello limpido dall’eternità. Un’oasi è stata creata nel deserto
del mondo che molti hanno riconosciuto e accettato.
Nel tempo Medjugorje è diventato un luogo di conversione
e preghiera. E’ il confessionale del mondo che la Chiesa, dopo lungo
monitoraggio ed esami, ha riconosciuto ed accettato.
Un anno fa l’eminente rappresentante del Vaticano,
l’arcivescovo Fisichella, da questo posto ha dichiarato pubblicamente che non
esiste migliore forma di nuova evangelizzazione di ciò che sta accadendo a
Medjugorje e che bisogna realizzare ciò in tutte le parti della Chiesa e del
mondo. Questo è indirettamente confermato dalle parole del Papa Emerito
BenedettoXVI che nel suo recente libro, quando gli è stato chiesto cosa
pensasse dello stato spirituale del mondo odierno, avverte con grande serietà,
dopo aver citato alcune deviazioni morali concrete, che ciò che è invisibile è
più pericoloso e dice: “La società moderna è nella fase di formulazione di un
credo anticristiano. L’opposizione ad un tale credo viene punita con la
scomunica sociale. La paura di questo potere spirituale dell’anticristo è
completamente naturale. La preghiera di tutta la Chiesa è necessaria per
resistere”.
Fratelli e sorelle, devoti figli della Regina della Pace,
noi siamo testimoni di questo dramma dell’umanità. L’anticristo, con l’aiuto
dei suoi collaboratori, vuole davvero creare l’uomo a sua immagine. Ecco perché
vuole prima cancellare l’Immagine di Dio in lui. Vuole uccidere il gene per cui
l’uomo come creatura discende dal Creatore. Vuole ridefinire la natura umana
dichiarando ciò che era male fino a ieri come una cosa assolutamente buona e
accettabile. E’ vietato difendere la verità prendendo come valore la
correttezza politica e la tolleranza sociale. Altrimenti si viene dichiarati
antichi e dannosi per il progresso della società.
In un tale stato spirituale del mondo da 39 anni la Donna
del futuro, la Regina della Pace, mostra la via per una vera pace e per un
futuro con Dio. La Madonna a Medjugorje riunisce la Chiesa in preghiera che
resisterà alla forza dell’anticristo con il potere della preghiera, come ha
detto Benedetto XVI.
Ringraziamo sinceramente la Madonna che ci chiama “cari
figli” e ci considera veramente tali. Lei vuole che siamo Suoi testimoni ed
apostoli in questo piano di salvezza del mondo. Abbandonati a Lei cerchiamo di
essere gioiosamente aperti al futuro che Dio sta preparando per la Chiesa e per
il mondo.
Amen.
(Trascrizione, Enzo Bianco)
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