Cerca nel blog

martedì 31 dicembre 2024

UN SACERDOTE CIECO DI HONG KONG: A MEDJUGORJE GESÙ HA PARLATO CON FORZA NEL MIO CUORE E MI HA CHIAMATO A GIOIRE!

 

UN SACERDOTE CIECO DI HONG KONG: A MEDJUGORJE GESÙ HA PARLATO CON FORZA NEL MIO CUORE E MI HA CHIAMATO A GIOIRE!

Che grande insegnamento nelle sue parole: “Sono testimone di molte conversioni …”

                                                        


Un gruppo di 40 pellegrini originari di Hong Kong ha soggiornato a Medjugorje dal 30 aprile al 9 maggio 2024 (molti di loro provenivano direttamente da lì, la maggior parte di loro provengono dalla diaspora di Hong Kong dall'Inghilterra e tre da Toronto, Canada). 

Il loro compagno spirituale era p. Francis Ching, un sacerdote che, verso la fine dei suoi studi di teologia, perse completamente la vista a causa del glaucoma.

 

Fr. Francis Ming Chung Ching è nato a Hong Kong nel 1972 da una famiglia cattolica. La sua famiglia emigrò a Toronto nel 1986. Durante i suoi studi universitari a Waterloo, sperimentò una conversione personale e divenne molto attivo nella testimonianza della sua fede attraverso la partecipazione alla comunità cattolica cinese di Waterloo e ad un ritiro giovanile annuale chiamato Eastern Canadian Life Chinese Catholic. Campo (ECCCLC). È stato ordinato nel 2005 ed è stato il primo cinese ad essere ordinato sacerdote dell'ordine religioso dei Compagni della Croce. Attualmente è il direttore spirituale dell'ECCCLC (Campo di vita cinese cattolico del Canada orientale) ed è attivamente coinvolto nel dipartimento Fountain of Love and Life, un programma televisivo e radiofonico cattolico cinese.

Questo è il suo settimo pellegrinaggio a Medjugorje. Dice della sua esperienza a Medjugorje: "Mi sento benissimo a Medjugorje. Ogni volta che vengo c'è qualche “conversione” tra i pellegrini, anche tra quelli che non sono credenti pratici o cattolici, ma sono venuti solo per accompagnare il proprio coniuge senza alcuna aspettativa.

L'anno scorso, per esempio c'erano tre coppie sposate in pellegrinaggio alle quali ho suggerito di venire in pellegrinaggio come possibilità di stare semplicemente insieme come coppia sposata. Per gli sposi che non erano nella fede, all'inizio c'era troppa preghiera o l'andare a messa due volte al giorno, ma alla fine sono stati loro ad essere più toccati e attratti dalla preghiera di adorazione, dall'esperienza dell'amore e della pace hanno scoperto nei loro cuori.

Personalmente sono testimone di molte conversioni che vedo attraverso la mia partecipazione al movimento cattolico carismatico o al movimento giovanile, ma ancora una volta mi sembra che la maggior parte delle conversioni avvenga proprio a Medjugorje. E proprio per questo, se non fosse per tutti questi contributi di Medjugorje, non so come sarebbe il quadro del mondo di oggi."

Del suo handicap della cecità dice sorridendo: "Ognuno di noi ha qualche tipo di disabilità, la mia è visibile così, ma l'importante è che la accettiamo. Uno dei frutti che ho ricevuto qui a Medjugorje, a partire dal 1996, quando sono arrivato per la prima volta, è stato durante l'adorazione del Santissimo quando Gesù ha parlato con forza nel mio cuore e mi ha chiamato a GIOIRE!

                   


Penso che ognuno di noi, se guardasse solo al dolore e alla sofferenza, non vedrebbe la fine, e possiamo sempre scegliere se portarlo con peso, la non accettazione, oppure se sceglieremo la gioia, l’entusiasmo e la trarne piene di benedizioni: dovremmo essere concentrati."

Dei suoi pellegrini dice che tutto procede lentamente: "All'inizio del pellegrinaggio tutti si adeguano un po', si lamentano di non sperimentare né vedere nulla, ma qualche giorno fa hanno avuto uno scambio reciproco di esperienze e molti hanno testimoniato come si sentono in pace e iniziano a godersi tutto ciò che è contenuto e si divertono."

La guida della parrocchia che è stata con questo gruppo tutto il tempo, così come l'autista dell'autobus hanno testimoniato di non aver mai visto un sacerdote più gioioso, nonostante la sua cecità.

https://www.medjugorje-info.com/svjedocanstva/slijepi-svecenik-iz-hong-konga-isus-me-u-medugorju-pozvao-na-radost


domenica 29 dicembre 2024

L’impressionante anticipo profetico di eventi e messaggi fatto alla fine del secolo scorso

 

L’impressionante anticipo profetico di eventi e messaggi fatto alla fine del secolo scorso

Il Cuore di Maria ci chiama come suoi Apostoli, e, tuttavia, è ancora tempo di misericordia prima della grande purificazione.

 

Da sinistra: Paolo VI - Lucia di Fatima - Paolo Hnilica

 Mons. Paolo M. Hnilica, che, come è noto, ha dedicato la sua vita alla diffusione del messaggio di Fatima, nel 1995 ha scritto una lunga lettera ai gruppi di preghiera mariani affinché, in occasione della Quaresima, accolgano l'appello alla conversione da parte mezzo di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Ma le parole del vescovo superano quel tempo, divenendo ancora più profetche per il nostro tempo, anticipando gli stessi messaggi che la Regina della Pace avrebbe dato ai suoi Apostoli nei successivi 25 anni.

                               


“…Ora il Signore viene ancora con una straordinaria effusione della sua Verità e della sua Misericordia per rinnovare il mondo e la sua Chiesa, che ha tanto bisogno di questa nuova Pentecoste per risollevarsi dalla profonda crisi in cui si trova, e che non possiamo nascondere ai nostri occhi perché la vedi ovunque...

Innumerevoli sono le voci profetiche che il Signore ha suscitato in questo secolo, per annunciare l'avvicinarsi di una grande purificazione per il mondo intero... Dio non vuole spaventarci, ma neppure può restare indifferente di fronte al moltiplicarsi degli scandali che non gli fanno perdonare nemmeno alla Chiesa... Siamo lontani, come Chiesa nel suo insieme, dall'aver preso sul serio la richiesta della Vergine di stabilire nel mondo la devozione e la consacrazione al suo Cuore Immacolato, come unica soluzione ai problemi del mondo e della Chiesa... Sebbene la consacrazione della Russia e del mondo sia stata fatta e abbia causato la caduta del comunismo, ancora oggi la Russia rappresenta una minaccia per la pace nel mondo perché non ha ricevuto dall'Occidente quell'aiuto spirituale e materiale con cui sanare le ferite prodotte da 70 anni di ateismo...

Il pericolo più grande denunciato da Maria a Fatima è senza dubbio la perdizione eterna, come Ella ha mostrato ai bambini:

“Guardate quante anime dei peccatori vanno all'inferno, perché sono poche quelle che si sacrificano per loro”.

Nella Nuova Evangelizzazione del Cuore Immacolato di Maria siamo chiamati ad essere, con Maria corredentrice, Apostoli del nuovo Avvento, facendo della nostra vita un segno di conversione e di salvezza per coloro che non conoscono l'Amore di questa Madre... diventiamo piccoli e umili di cuore per lasciare fluire attraverso di noi la grazia salvifica di Dio, che il peccato dell'orgoglio impedisce...

 

Noi, piccoli figli di Maria corredentrice, siamo l'unica speranza per Colei che cerca quei giusti necessari per salvare il mondo...

Siamo chiamati a completare nella nostra carne ciò che manca alla passione di Cristo, è quella di accettare croci e sacrifici per la salvezza dei peccatori...

Vorrei concludere ricordando un episodio di cui sono stato testimone e che mi ha segnato per la vita. Nel cinquantesimo anniversario [delle apparizioni] andai a Fàtima in pellegrinaggio con Paolo VI, e presso la tomba di Giacinta vidi Suor Lucia che piangeva amaramente. Il Vescovo di Fatima mi ha detto: “Sai perché piange? Perché nell'ultimo incontro che Lucia ebbe con Giacinta prima della sua morte, la piccola veggente ricordò a Lucia che sarebbe rimasta in vita a lungo per diffondere la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Adesso Suor Lucia piange perché si sente un fallimento perché il messaggio di Fatima non è stato ricevuto come richiesto...". (mons. Paolo Hnilica).

(Eco di Medjugorje, 119, aprile-maggio 1995)

 

+++

E noi?

Noi abbiamo recepito i richiami di questo Cuore Immacolato che desidera ardentemente giungere al Trionfo per la salvezza dell’umanità intera?

Noi stiamo realizzando nella nostra vita il piano di Dio presentatoci attraverso i messaggi della Gospa?

 

“Cari figli! Oggi, come mai prima d'ora, il mio cuore chiede il vostro aiuto.
 Io, vostra Madre, prego voi, miei figli, di aiutarmi a realizzare quello per cui il Padre mi ha mandata qui.
Mi ha mandata in mezzo a voi perché il suo Amore è immenso.
In questo anno grande e santo nel quale siete entrati, pregate in modo particolare per coloro che non hanno ancora sentito l'Amore di Dio.
Pregate e aspettate.”

(Messaggio del 2 gennaio 2000).

 

“Mio Figlio mi ha promesso che IL MALE NON VINCERÀ MAI, perché qui ci siete VOI, ANIME DEI GIUSTI: voi, che cercate di dire le vostre preghiere col cuore; voi, che offrite i vostri dolori e sofferenze a mio Figlio; voi, che comprendete che la vita è soltanto un battito di ciglia; voi, che anelate al Regno dei Cieli. TUTTO CIÒ VI RENDE MIEI APOSTOLI e vi conduce al TRIONFO DEL MIO CUORE. Perciò, figli miei, purificate i vostri cuori e adorate mio Figlio.” 2 novembre 2014

“Cari figli, in questo santo tempo di lieta attesa DIO HA SCELTO VOI PICCOLI PER REALIZZARE I SUOI GRANDI PROGETTI. Figli miei, SIATE UMILI. Dio attraverso la vostra umiltà con la sua Sapienza, delle vostre anime farà la sua dimora scelta. La illuminerete con le opere buone e così con il cuore aperto aspetterete la nascita di mio Figlio in tutto il suo amore generoso. Vi ringrazio cari figli.” 2 dicembre 2008  

“Cari figli, mio Figlio era sorgente di Amore e di Luce quando, sulla terra, parlava al Popolo di tutti i popoli. Apostoli miei, seguite la sua Luce. Farlo non è facile: DOVETE ESSERE PICCOLI, DOVETE FARVI PIÙ PICCOLI DEGLI ALTRI e, con l’aiuto della fede, riempirvi del suo Amore.”  2 gennaio 2017  



Franco Sofia

 

sabato 28 dicembre 2024

ANKA, ATEA E ATTIVISTA COMUNISTA HA TROVATO LA SUA STRADA

 

ANKA, ATEA E ATTIVISTA COMUNISTA HA TROVATO LA SUA STRADA

 

24° ritiro per sacerdoti - 9-11 luglio 2019

Testimonianza al ritiro dei sacerdoti a Medjugorje, presente mons.Frane Franić (6-11 novembre 1989).

 ***
        [Rovistando nelle carte di Medjugorje è saltato fuori il testo di una delle più belle testimonianze che siano nate intorno alle apparizioni di Maria in quel luogo. L'articolo era apparso su "Eco di Medjugorje" N. 65 (gennaio 1990): Don Angelo mi aveva passato la registrazione su nastro magnetico per trascriverla e pubblicarla sul bollettino.

Il discorso di Anka, in un italiano poco scorrevole, era molto più lungo di quello che appare qui; si imponevano l'adattamento del testo e la sua riduzione, che più o meno è quella qui riportata. Don Angelo poi, per motivi di spazio, la ridusse ancora e la pubblicò solo in parte. Ora che lo spazio su Internet abbonda, si può riproporla nella sua interezza.
Egli, che era stato presente all'incontro, mi disse di aver visto dei sacerdoti piangere per la commozione. 
Piero Gottardi - Bolzano, 2002 ].

  ***

             Mi chiamo Anka Blasevic, ho 32 anni e sono nata nel nord della Croazia in una città vicino Zagabria. Sono appena giunta alla Chiesa e devo fare ancora una lunga strada.

L’essenza della mia testimonianza è la confessione. Voglio confessarmi davanti a voi perché ho sempre pensato male dei sacerdoti: per me erano uomini che manipolavano la gente. Devo farlo inoltre come gesto di riconciliazione verso la Chiesa che ho personalmente perseguitato.

Sono nata in una famiglia atea, in un paese socialista la cui tradizione e cultura è piena di guerre, conflitti e opposizione alla Chiesa. La Chiesa da noi è divisa: nella parte occidentale sono in maggioranza i cattolici, in quella orientale gli ortodossi. Io sono nata nella zona ortodossa. A scuola ero brava e attiva nelle organizzazioni, e quando avevo 14 anni sono entrata  nel partito comunista dove ero una delle più giovani. Ho sempre avuto grandi ideali, volevo servire il mio popolo, il mio paese e tutto il mondo; volevo lottare contro la povertà, per l’unità, la  libertà, la verità.

Ma già quando avevo 13 anni la mia famiglia era distrutta, i miei erano divorziati e mia madre era caduta nell’alcolismo: aveva avuto una vita molto difficile, non ricorda quanti aborti ha fatto. A 20 anni ho iniziato a rendermi conto di tutti i problemi che esistevano nella famiglia, nella società: divorzi, alcolismo, malattie mentali. E come tutti i giovani ho iniziato a farmi delle domande, a chiedere a me stessa come tutto ciò fosse possibile.

Ma non sapevo da dove cominciare: nella scuola eravamo stati educati al disprezzo della Chiesa, si insegnava che i credenti hanno una mentalità inferiore, che i sacerdoti manipolano la gente, che l’ateismo è il livello più alto di evoluzione  dell’autocoscienza umana,  la religione è da sempre uno strumento di potere. Avevo un forte desiderio della verità, dell’amore, della pace: non capivo come e quando il mondo aveva perso tutto questo.

Avevo la certezza di un giorno futuro in cui ci sarebbe stato un rinnovamento, ma non lo vedevo più.

Avevo bisogno di andare via, di stare sola, di isolarmi da questo sistema che non capivo più, di tempo per pensare: ho visto perciò con favore questa opportunità e nel 1981 sono andata per un anno in Messico per fare la tesi. Prima di partire, in una conversazione con amici, uno si chiedeva se Dio esiste davvero, che senso abbiamo noi. Ricordo di aver detto che Dio è amore, libertà, pace, verità, e che io credevo in questo Dio. Ma mi fermavo qui.

In Messico avevo già un ragazzo con problemi di droga e di adattamento, ma penso che lì sia iniziata la mia conversione, molto prima perciò di sentire dire in chiesa da p. Jozo che la Madonna ha rivolto una chiamata al mondo cercando i cuori, e che i pellegrini sono stati preparati tanti anni prima di venire a Medjugorje. Per me è stato esattamente così. Infatti, ho visto come una mano che mi guidava: in Messico ho trovato gente molto religiosa, e Dio ha disposto che io abitassi a due metri dalla basilica della Madonna di Guadalupe.  Ci sono entrata poche volte pur passandoci davanti ogni giorno per andare in università: ho visto gente in ginocchio, venuta da 20 chilometri di distanza con bambini piccoli sulle spalle. La forte spiritualità dei messicani mi ha aiutato.

Non sapevo dei messaggi della Madonna in Jugoslavia, ma ho iniziato a digiunare, anche se erano digiuni scientifici, dovendo fare una tesi sull’alimentazione. Però dopo un digiuno di 1 giorno di sola acqua, chiaramente è cambiato qualcosa in me: ho visto che non dipendo solo dal mio corpo, che esiste un’altra realtà, come un annuncio di qualcosa dentro e di cui mai avevo avuto coscienza.

In Messico ho avuto la certezza che Dio esiste, ma quando sono ritornata a casa mia, per molte ragioni non l’ho cercato nella Chiesa cattolica. Per prima cosa mi ha condizionato l’educazione ricevuta, la storia del mio paese, i pregiudizi; inoltre, la Chiesa mi sembrava un’istituzione morta, e io volevo un Dio vivo, presente nel mio cuore.

Ho finito col fare ciò che molti giovani anche in Europa e America fanno: ho accettato l’ipocrisia del sistema. Infatti, dal momento che ero cambiata, ero diventata scomoda e, pur rimanendo nel partito comunista, ero una che teneva un piede in due staffe. Ero diventata loro estranea a causa di questa accettazione dello spirituale: penso che per non avere altri fastidi ho evitato di cercare Dio nella Chiesa cattolica.

Mi sono messa a investigare nella filosofia orientale e studiavo meditazione, yoga, così avevo la scusa di poter dire che era solo per interesse culturale.

Ho cominciato a lavorare come guida a Dubrovnik in una grande agenzia, e nel 1984 ho sentito parlare per la prima volta di Medjugorje, dove appare la Madonna.

Ho deciso di venire qui a novembre di 5 anni fa[1], esattamente come ora. Ci sono venuta solo per un giorno, non ho visto i veggenti, e sono stata solo al monte delle apparizioni. Solo un attimo sono entrata in fondo alla chiesa che era strapiena. Mi hanno parlato dei veggenti, ma per me era tutto estraneo; a mio modo però ho creduto a questo. Ma ritornando a Mostar in famiglia, mi hanno mostrato un periodico con un articolo di forte condanna di Medjugorje da parte del Vescovo. Mi hanno detto che ero pazza ad andare a Medjugorje, quando anche la Chiesa negava i fatti.

Questo per me era l’ultima goccia nel vaso della sopportazione di questa civiltà ipocrita  e malvagia. Ho desiderato di andarmene in India per poter cercare Dio liberamente: qui dove parlava, era negato perfino dalla Chiesa. In India ci sono andata, ma sono ritornata presto.

Ho fatto sacrifici per la mia famiglia; mia  madre era guarita dall’alcolismo, mio fratello si era sposato, la famiglia andava bene e io dovevo prendere una decisione della mia vita: se fermarmi in  città o andare a Dubrovnik o cosa altro fare: avevo già ventotto anni e non avevo ancora trovato Dio!

Avevo già iniziato a frequentare in Italia un centro di meditazione dove per otto mesi si facevano sei ore di meditazione al giorno, e questo mi aveva molto aiutata, perché avevo imparato come chiudere gli occhi, come stare seduta mezz’ora, un’ora, due ore, sei ore come se nulla fosse. Avevo imparato a non avere solo e sempre l’attenzione alle cose esterne, ma ad andare dentro. Bisognerebbe aiutare le persone che fanno queste esperienze: sbagliano, perché stanno sempre nella stessa illusione. È importante portare loro Gesù.

         Ma in tutto questo silenzio interiore sorgeva una domanda: dov'è Dio? Perché io avevo iniziato a fare questa esperienza di meditazione solo per trovare Lui e questo silenzio era solo silenzio, non accadeva niente! Io cercavo Dio!

         A un certo punto avevo pensato di andare in Olanda in un monastero, in un centro internazionale di meditazione per le donne, perché non volevo più ritornare nel mondo. Però una settimana prima di partire mi sono svegliata con la certezza che invece sarei andata a lavorare a Dubrovnik come guida. Non sapevo da dove venisse tale idea perché temevo di ritornare in città, in quella vita, in una città bella ma decadente. Io volevo vivere una vita pura.

          Sono ritornata a Dubrovnik e il primo lavoro assegnatomi fu accompagnare un gruppo di pellegrini a Medjugorje!

                         Qui comincia la mia storia

non sono finita in Olanda in una istituzione che si chiama "Madre Santa", Dio mi ha portato a Medjugorje dove la Madre Santa è viva e presente!

        Avevo delle perplessità, perché non ero cattolica, ma poi ci sono venuta per prepararmi prima di accompagnare il gruppo dei pellegrini cubani. Sono arrivata il sabato dopo Pasqua, volevo andare alla chiesa pensando di trovare informazioni. Sono entrata e ho notato e letto per prima cosa il messaggio che era esposto, era il messaggio del 25 di marzo. Non ricordo le parole esatte però ognuna sembrava scritta per me, mi sembrava di avere Dio al telefono che ti parla.
Volevo scriverlo e ho notato che in chiesa era in corso la Messa italiana: io non sapevo niente di Gesù vivo, non avevo mai visto l'ostia, non sapevo niente della spiritualità cristiana. In quel momento la gente riceveva la comunione.

È  successo tutto in un istante: vedevo le persone che prendevano qualche cosa in bocca, poi si giravano, venivano a inginocchiarsi e cantavano. Era come se ci fosse una linea invisibile fra il sacerdote e la gente: la gente veniva a prendere questa cosa, passava questa linea invisibile e succedeva qualcosa di strabiliante.

In quel momento ho avuto la grazia particolare di vedere la trasformazione mistica che succede dentro di noi dopo aver ricevuto il Corpo e Sangue di Gesù!
Io che non sapevo niente di questo! Ho visto la gente passare questa linea e cambiare! La stessa persona quando ritornava nel banco era piena di luce, luce che veniva verso di noi, che illuminava tutto il viso, che riempiva la chiesa!


          Allora mi sono accorta del canto: un canto che per me oggi è il simbolo di tutta la mia testimonianza. Quando dicono in chiesa: ora cantiamo il canto numero 75, cantano il mio canto! Ma come lo possono chiamare semplicemente "75", quando con esso ho avuto la grazia?!

           È un canto bellissimo che condensa tutta la fede cristiana: "Tu sei la mia vita, altro io non ho, tu sei la mia strada la mia verità, nella tua parola io camminerò, finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai, non avrò paura sai, se tu sei con me, io ti prego resta con me."
Io ero ignorante, in quel momento ho solo ricevuto una grazia speciale, avevo solo il cuore aperto [piange, applausi in sala].


            Ho ricevuto ciò che oggi so chiamarsi "comunione spirituale" e ho ricevuto Gesù nel mio cuore [piange]. E lui è restato con me. Mi sono sentita finalmente bene, perché l'avevo trovato, avevo ormai trent'anni, però l'avevo trovato! Dopo averlo cercato per tutta la vita.
Ero stata atea, pagana e comunista, però io cercavo quell'Uno che quel giorno ho trovato nella Chiesa. Ho viaggiato per tanti continenti, ho fatto migliaia di chilometri, ho smosso, si può dire ogni pietra, ho cercato ovunque e ho lasciato fuori proprio la Chiesa cattolica! Da qui si vede la potenza e astuzia di Satana.


         Mi sono sentita bene e male allo stesso tempo, pensavo a San Paolo gettato giù da cavallo: ho visto improvvisamente tutta la mia vita, tutti i peccati commessi, che non erano pochi, e molti mortali. Stavo bene perché capivo di non essere pazza e ciò che cercavo esisteva. Pace, gioia, amore, tutto ciò esiste ed ha un nome, un nome molto dolce. Stavo male perché, insieme col sistema, avevo perseguitato la Chiesa cattolica e i credenti.


         Non potevo più uscire di Chiesa, ma nemmeno restarci per la vergogna: volevo andare via ma non avevo la forza di farlo. Durante il rosario nel pomeriggio ero come un cane che faceva la ronda intorno alla Chiesa piangendo, perché vedevo tutto ciò che mi era mancato nella vita. La gente pregava insieme in tutte le lingue, l'amore era visibile, e io, una miserabile che non sa neanche un Padre Nostro!


           Ho visto tutta la miseria del mio essere, perché con tutto quello che avevo fatto, non sapevo nemmeno una preghiera! Non sapendo pregare, non sapevo niente. Mi era chiaro che tutto ciò che avevo fatto fino ad allora non valeva niente, tutta la strada fatta era niente, in paragone a quei cinquanta metri che separano la porta della chiesa dall'altare, che tutti potevano fare liberamente e io no.
         Sapevo bene che quei cinquanta metri erano gli ultimi da fare nella mia vita e che la libertà e l'eternità stavano a pochi passi, ma credevo che sarebbe stato molto difficile farli: ignoravo che si può essere battezzati anche da adulti ed essere accolti nella famiglia cattolica.
Ho visto da lontano Ivan: un giovane con una dignità che io avevo perso, distrutta con i miei peccati, pur avendola sempre desiderata. Ho solo pianto, non avevo bisogno di vedere il veggente più da vicino, ma dopo, come guida, li ho incontrati tutti.
           Con il mio gruppo sono andata sul Podbrdo e sul Križevac. A loro non avevo detto di non essere cattolica: era il mio lavoro, non sapevo come dirglielo. Siamo andati da Vicka ed ero a disagio, non sapevo come mi avrebbe ricevuto, come spiegarle chi ero. Lei invece mi ha parlato come se mi conoscesse da sempre, come se fosse la mia più grande amica e io ho tradotto per il gruppo le varie richieste di preghiere per questa e quella intenzione. Poi sono entrata in casa sua, lei si è girata e mi ha detto: "pregherò anche per te". Questo mi ha colpito molto e mi sono sentita ancora più colpevole.


Sono felice di testimoniare per voi italiani, ma spero per prima cosa di farlo nel mio paese, in Croazia, e di chiedere: chi è responsabile di questo crimine fatto al mio popolo dopo la Seconda guerra mondiale? Chi risponderà per tutte queste generazioni cresciute senza Dio? Chi risponderà per quei milioni di giovani che si sono persi, per le famiglie distrutte?


        Sul Podbrdo ho sperimentato la presenza della Madonna, che ho sentito come madre, madre perfetta, esattamente come pensavo, che ama tutti ugualmente, e se io non potevo ritornare in chiesa per la vergogna, per i pregiudizi, però avevo diritto di stare su quel monte. Perché lì c'era mia madre e mi diceva: io ti ho chiamata.
        Lei ha iniziato a guarire il mio cuore, mi ha preso per mano e mi ha portato sul Križevac dove ho sentito forte il contrasto fra i dubbi, gli interrogativi, e il mio cuore che voleva immediatamente dire sì. Sono discesa e il primo sacerdote incontrato fu P. Petar.
       Avevo bisogno di dire la verità, perché nel mio gruppo mi lodavano come grande cattolica, grande pellegrina, e invece ero una miseria totale. Non sapevo come dire che non era vero ciò che dicevano di me, e ho pianto, ho pianto.


        Il giorno dopo il mio gruppo andava a trovare P. Jozo e le mie colleghe mi avevano avvertita che, quando lui mette la mano su una persona, immediatamente sa se è battezzata o no, e che aveva già distrutto tante guide dei pellegrini [risate in sala]. Ne ero così preoccupata, che ho detto al mio gruppo: P. Jozo non può riceverci!
         Ma un'ora prima della partenza non ce la facevo più a sopportare il rimorso per la bugia: questa gente cubana veniva da tanto lontano col nome di Gesù sulle labbra, e solo per colpa mia non poteva vedere P. Jozo!

       A un certo punto ho detto: andiamo! Ho pregato lo Spirito Santo che mi salvasse solo per quella volta e che, dopo, avrei detto la verità. Siamo arrivati a Tihaljina e P. Jozo, come sempre affabile, mi ha trattato così amorevolmente che mi sono sentita anche peggio perché vedevo di non meritare tanto affetto. Penso di aver ricevuto il battesimo spirituale: mi sentivo morire di gioia e mi pareva di camminare a un metro da terra, era stupendo!


          Non volevo più tornare a Medjugorje come guida; sola sì, ma non con un gruppo di pellegrini. Non avevo diritto di tradurre sulla confessione e non conoscerla, non potevo essere guida di cattolici quando io non ero cattolica. Però la mia agenzia dopo tre giorni mi mandò di nuovo a Medjugorje! Pensavo: Se P. Jozo mi dice che devo andare via, andrò via, però se devo stare, che mi aiuti.
          Sono entrata nel suo ufficio e lui, come sempre, ha iniziato con la benedizione. Mi sentivo male e dicevo: Padre, aspetti che le dico la verità, dopo può darsi che mi butti fuori, ma lui rideva. Ma come - pensavo - io mi sento morire e questo prete ride, ma dove sono capitata? Poi si fece serio e mi ascoltò. Io dissi: Padre io non sono battezzata. Per me questo sembrava la fine del mondo, poi gli dissi che ero ortodossa e pensavo che con ciò sarebbe finito tutto, per via dei conflitti fra le due chiese, ma lui rimase tranquillo e allora non sapevo più cosa dire, non avevo più armi.


Mi disse la parabola del buon seminatore e io, che non sapevo niente della Bibbia, ero stupita della sua saggezza. Mi fece riflettere che Dio fino ad allora non aveva fatto che togliere i sassi dal giardino del mio cuore e adesso il campo era pronto per il seme e i massi enormi delle mie colpe, che non potevo più portare, erano caduti, non c'erano più!
E così poco a poco, con la Messa ogni giorno, con il rosario, con la croce datami da Padre Jozo, con la preghiera, tutte le mie domande trovarono risposta: ora la preghiera è la mia vita, Medjugorje è la mia vita, e Gesù è il mio salvatore.

       Sono stata battezzata il 31 luglio dell'anno scorso, giorno bellissimo, solo di questo potrei parlare per ore. Ero felice di essere battezzata all'età di 30 anni, di essere cosciente della grazia del battesimo; ho visti gli occhi d'amore di Dio che mi ha battezzato, e non ero sola nella chiesa, con me c'era mia madre. Era venuta a Medjugorje con me, aveva iniziato a dire il rosario con me. Pensavo che a causa dell'alcolismo, di una vita distrutta, non avrebbe mai imparato, ma ha imparato bene, è andata al monte delle apparizioni e lì ha pianto per 5 ore e ha trovato anche lei la sua mamma; lo scorso anno c'è stata 10 volte e già tre volte quest'anno.


           Mio fratello c'è stato con sua moglie, si è fatto battezzare, si è sposato in chiesa: la moglie viene da una famiglia cattolica, sono i giovani più belli che abbia mai visto.
La mia famiglia ha iniziato a convertirsi, pregano insieme. Avevano paura che andassi subito in convento! Mio nonno dopo essere stato 50 anni nel partito comunista, ex partigiano, ha voluto subito il libro di Medjugorje e il rosario. Il capo della polizia dove lavora mia zia, ha chiesto preghiere per sé. Mia madre, dopo esser stata 15 anni senza vedere mio padre dopo il divorzio, lo ha incontrato e hanno mangiato insieme! Grandi doni Dio mi ha dato!


          Ho visto la Madonna a Medjugorje come la risposta di Dio al mio grido: ha sentito il grido della mia anima e l'ha mandata nel mio paese a parlare la mia lingua [piange].
E io ho trovato Dio e conosciuta la sua misericordia. Vivo di questa misericordia e di questa grazia, perché con quello che ho fatto meriterei di stare all'inferno, però alla figlia prodiga il Padre ha riservato la festa, l'abito nuovo, l'anello al dito, l'amore, tutto.
Dopo tutto il male che ho fatto, col suo perdono mi ha dato di ricominciare a vivere, e la vera dignità di essere umano!

___________________

Citato anche in “Medjugorje – Milano”, aprile 1990



[1] E quindi nel 1989. A  novembre visto che questa testimonianza è stata resa nel novembre 1989.

mercoledì 25 dicembre 2024

Messaggio 25 dicembre 2024

 



Messaggio 25 dicembre 2024
Cari figli! Pregate, pregate, pregate affinché la pace regni in ogni cuore e prevalga su ogni male ed inquietudine. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. 

(Con approvazione ecclesiastica)





L'APPARIZIONE ANNUALE A JAKOV - IL 25 DICEMBRE 2024

Nell'ultima apparizione quotidiana del 12 Settembre 1998 la Madonna ha detto a Jakov Colo che avrebbe avuto l'apparizione una volta all'anno, il 25 Dicembre, a Natale. Così è avvenuto anche quest'anno. La Madonna e venuta con il Bambino Gesù tra le braccia. L'apparizione è iniziata alle 14 e 45 ed è durata 8 minuti. La Madonna attraverso Jakov ha trasmesso il seguente messaggio:

Cari figli, oggi in questo giorno di grazia, in modo particolare vi invito a non vivere la vita tendendo verso gli obiettivi terreni e a non cercare la pace e la gioia nelle cose terrene perché in questo modo la vostra vita è avvolta dalle tenebre e non vedete il senso della vostra vita. Figlioli, aprite la porta del vostro cuore a Gesù, permettetegli di avvolgere tutta la vostra vita perché possiate iniziare a vivere nell’amore e nella misericordia di Dio. Figli miei soltanto con Gesù nei vostri cuori conoscerete il vero obiettivo della vostra vita e tenderete verso la salvezza eterna. Io vi benedico con la mia benedizione materna.                                                                                     

(Con approvazione ecclesiastica).


martedì 24 dicembre 2024

Al medico abortista la Madonna chiese: perché mi ferisci”?

 

Al medico abortista la Madonna chiese: perché mi ferisci”?

 


Due pazienti: la mia conversione dall'aborto alla medicina che afferma la vita.

John Bruchalski, MD: Una conversione dinamica

 


La storia del dottor John Bruchalski è un esempio straordinario di come Dio non abbia mai rinunciato ai suoi figli, indipendentemente da quanto si siano allontanati.

John Bruchalski nacque in una devota famiglia cattolica polacca, attiva nella comunità parrocchiale. Fu cresciuto con i valori cattolici tradizionali, fu istruito in scuole cattoliche, gli fu insegnato a leggere le Scritture e fu un chierico all'altare. In giovane età, scoprì "The Visible Man" e "The Visible Woman", che erano modelli trasparenti altamente dettagliati dell'anatomia umana. Era incuriosito dal complesso sistema di organi, muscoli e struttura scheletrica del corpo umano, in particolare dall'apparato riproduttivo femminile. Dopo aver acquistato questi modelli, li studiò attentamente, sviluppando un intenso desiderio di imparare tutto ciò che poteva sul corpo umano e sul modo miracoloso in cui tutte le sue parti lavoravano insieme per sostenere la vita. Questo fu l'inizio del suo obiettivo di diventare un medico.

Fin da un'età molto precoce, John aveva grande rispetto e compassione per le donne e si guadagnò la loro fiducia quando gli confidarono i loro problemi e preoccupazioni personali. Era un ascoltatore molto sincero e più avanti nella vita si rese conto che Dio stava già piantando in lui il seme per diventare un giorno un medico nel campo dell'ostetricia e ginecologia (OB/GYN).

Sebbene John avesse nutrito un profondo amore e riverenza per Gesù all'inizio della sua vita, quando entrò nell'adolescenza e al college, la sua fede divenne sempre più tiepida, a volte mettendo in discussione e sfidando ciò che gli era stato insegnato sul giusto e sullo sbagliato rispetto a ciò che il mondo considerava etico. Dopo il liceo, si iscrisse allo Spring Hill College, una scuola privata cattolica in Alabama. Sperimentò una frattura tra ciò che considerava valori cattolici tradizionali e ciò che veniva presentato dai preti e dai fratelli gesuiti "cattolici liberali" nelle sue classi come valori morali più "relativi". A causa della sua empatia verso le donne, ascoltava attentamente le sue coetanee sulle loro opinioni sull'aborto, la contraccezione e il controllo delle nascite e credeva che dovessero avere la libertà di scegliere ciò che era meglio per loro stesse.

Durante gli studi di medicina, John cercò la lode e il rispetto dei suoi professori, così come delle pazienti donne di cui si prendeva cura come specializzando. Ciò includeva l'assistenza e l'esecuzione di aborti, qualcosa verso cui stava diventando sempre più insensibile moralmente. Un medico che era un mentore molto importante per lui gli disse che avrebbe potuto guadagnare molto come ginecologo/ostetrico se avesse incluso gli aborti come parte dell'assistenza sanitaria che forniva alle donne.

Durante un viaggio a Città del Messico con i suoi compagni di stanza per visitare la famosa Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, dove si ritiene che la Beata Vergine Maria sia apparsa a un azteco di nome Juan Diego nel 1531, una storia che John aveva sentito dai suoi genitori anni prima egli ebbe una prima esperienza spirituale. John era seduto da solo su un banco in vista della miracolosa Tilma di Juan Diego con l'immagine della Beata Vergine su di essa, quando sentì una voce forte che diceva chiaramente "Perché mi fai male?" Spaventato, si guardò intorno per vedere chi stava parlando, ma nessun altro lì presente indicò di aver sentito o detto qualcosa. Al momento, tentò di liquidare l'aver sentito questa voce come forse dovuta al caldo o alla birra che aveva bevuto a pranzo, ma lo turbò. Dopo la sua esperienza a Medjugorje, ripensò a come aveva sentito questa voce e si rese conto che Dio lo stava chiamando a prendersi veramente cura dei portatori della Sua immagine.

 


Un giorno, dopo un aborto fallito, uno dei medici più importanti dell'ospedale in cui era ricoverato lo prese da parte e lo implorò di smettere di trattare un feto indesiderato come un "tumore canceroso". Condivise con lui la sua fede e lo esortò a fare un viaggio in un posto chiamato Medjugorje, un villaggio in quella che allora era la Jugoslavia, dove si credeva che la Beata Vergine fosse apparsa dal 1981. Pensava che l'esperienza lì gli avrebbe permesso di vedere sia la madre che il nascituro come persone dignitose e individuali - "Due pazienti" - entrambi creati a immagine di Dio. John, che si era allontanato dalla sua fede cattolica, non aveva mai sentito parlare di Medjugorje. Ma incredibilmente, la madre di John, con cui gli piaceva viaggiare, aveva pianificato in modo indipendente un viaggio a Medjugorje e voleva che lui andasse con lei. Lui accettò e la sua vita non sarebbe più stata la stessa.

Dopo aver scalato quella che è conosciuta lì come la Collina delle Apparizioni, il Dott. John Bruchalski ha sperimentato qualcosa che ha definito "quasi indescrivibile": un'apparizione di Gesù davanti a lui, che sembrava "potessi allungare la mano e toccarlo", dicendo a John che lo amava e chiedendogli se voleva essere guarito. Questo è stato seguito dall'apparizione di "una bellissima donna che credo fosse Maria", che gli ha chiesto di confidare nell'amore di suo Figlio per lui. Improvvisamente si è sentito guarito dal "Grande Medico", redento, amato e completamente nuovo. Si è recato immediatamente alla chiesa cattolica locale per fare la sua prima confessione a un sacerdote in più di un decennio. Con le parole di John: "Non sono venuto a Medjugorje in cerca di un'esperienza spirituale così vivida, ma è così che Dio ha scelto di agire nella mia vita... Sapevo che il corso del mio futuro come uomo, medico e figlio di Dio era cambiato per sempre".

La bellissima donna che sapeva essere la Madre Maria gli apparve a Medjugorje, gli diede istruzioni: primo, di essere il miglior medico possibile e di praticare un'eccellente medicina; secondo, di vedere i meno assistiti e di vederli ogni giorno; terzo, di seguire gli insegnamenti della Chiesa di suo Figlio. Quando John tornò negli Stati Uniti, divenne un convinto medico pro-life e non si occupò più di aborti. Fondò una clinica che chiamò "Tepeyac", in onore della collina di Tepeyac dove la Beata Madre apparve a Juan Diego. In questa clinica pratica quella che chiama medicina "misericordiosa", prendendosi cura di due pazienti, madre e figlio, come esseri umani completi in ogni senso: fisico e spirituale. Cura tutte le donne che vengono in questa clinica indipendentemente dal loro stato nella vita o dalle loro possibilità finanziarie, "le ricche, le bisognose, le spiritualmente povere, le spiritualmente ricche - e offre a tutte un'eccellente medicina che è allineata con la verità di Dio".

 


La toccante storia di conversione del dottor John Bruchalski è raccontata in dettaglio nel suo libro "Two Patients", in cui sottolinea come ora veda ogni donna incinta non come una persona sola, ma come due individui unici[1].

 

 

 

 



[1] John Bruchalski, MD: Due pazienti: la mia conversione dall'aborto alla medicina che afferma la vita

https://sesccnews.org/spring-2023/two-patients-my-conversion-from-abortion-to-life-affirming-medicine/

 

 

giovedì 19 dicembre 2024

FATIMA E GLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

 

FATIMA E GLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

Montfort, Fatima, Medjugorje e Civitavecchia

 


            Che rapporto c’è tra Fatima e Medjugorje? Secondo San Giovanni Paolo II, “Medjugorje è la continuazione e la realizzazione di Fatima”. Effettivamente, le 6 apparizioni di Fatima consegnano al mondo un programma da seguire per far cessare la guerra del 15 – 18 (la Prima Grande Guerra), e per conoscere finalmente un vero tempo di pace, una posta più che mai di attualità.

A Medjugorje, non solamente la Gospa ripete le medesime richieste per raggiungere la pace (Rosario, Penitenza, Consacrazione, ecc.) ma propone una cosa eccezionale: formarci quotidianamente, durante gli anni per fare di noi gli “Apostoli del suo amore”. Insomma, si può veramente affermare che Medjugorje è il modo di mettere in pratica Fatima. E come la Regina della Pace ha detto spesso, Lei conta su ciascuno di noi per aiutarla a realizzare il suo piano.

A questo proposito, eccovi una piccola testimonianza personale: nel 1989, durante il mio secondo pellegrinaggio a Medjugorje, sono stata colpita dal seguente messaggio: “Cari figli, ciascuno di voi è importante per me, ho bisogno di voi! Senza di voi non posso aiutare il mondo”. Questo mi ha stravolto! Sapevo che noi abbiamo bisogno di Lei, ma non avevo mai pensato che Lei potesse aver bisogno di noi. Subito Le ho risposto: “ECCOMI, se hai bisogno di me, sono qui!”. Risultato, mi ha subito ingaggiato e non è ancora finita!

Questo richiamo urgente è indirizzato a tutti i suoi figli ed a ciascuno in particolare senza alcuna eccezione. Che sia inchiodato su di un letto d’ospedale oppure pieno di salute, anziano o giovane, ricco o povero, sposato o celibe/nubile, la Gospa si aspetta il nostro Si totale per fare di noi i suoi collaboratori, e meglio: i suoi Apostoli. Non esitate, perché nessuno si è mai pentito di essersi dato senza riserve a Maria! Con questa catena di Sì, il profondo desiderio di Maria, annunciato a Fatima, verrà grandemente affrettato: il trionfo del suo Cuore Immacolato sulle tenebre che ci circondano" (suor Emmanuel)

 

***

 

Quello che ho iniziato a Fatima, terminerò a Medjugorje. Il mio Cuore trionferà”.

 

 

Era il 25 agosto 1991, allora io mi trovavo a Medjugorje quando la Madonna per la prima volta in queste apparizioni fece riferimento in modo esplicito a “Fatima”.

“Vi invito alla rinuncia durante nove giorni, affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima”.

Se si guarda indietro all’anno 2000, anno della rivelazione della Terza Parte del segreto di Fatima, quando si disse che ormai tutto si era realizzato, e si osserva la storia umana da allora ad oggi, non si può fare a meno di riconoscere che qualcosa non quadra in quella diagnosi. La situazione è peggiorata, e la Madonna nei suoi messaggi a Medjugorje continua a mostrarci in lontananza il traguardo del trionfo del suo Cuore Immacolato, segno che il segreto non si è realizzato del tutto.

Il mio pensiero a riguardo è che anche per quanto riguarda la parte più oscura del segreto di Fatima abbiamo evidenze che deve realizzarsi. Stavolta però non sarà più come prima quando i segreti venivano consegnati alla massima autorità ecclesiale perché li prendesse in considerazione mettendo in pratica le richieste che la Madonna ha fatto.

La mia convinzione si basa su diversi presupposti. Due in particolare.

Primo: deve ancora realizzarsi il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ma per raggiungere questo traguardo la Madonna ha forzato i tempi attraverso la formazione di un manipolo di persone scelte, cioè i suoi Apostoli. Guarda caso il movimento degli Apostoli voluto dalla Madonna stessa ha inizio proprio nel 2000 col primo invito esplicito della Madonna (18 marzo 2000).

Senonché questa formazione è legata strettamente alla missione di Mirjana, che ha radici nel più lontano 2 agosto 1987,  e che, come sappiamo, è pregare per “coloro che non conoscono l’amore di Dio” e rivelare i segreti; alla fine di questi ultimi sembra più che logico supporre che ci sia il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ma passando attraverso avvenimenti eccezionali.

Secondo: la cosa che colpisce di più nel legame tra Medjugorje e Fatima sono i segreti: 3 segreti (o un segreto in 3 parti) a Fatima, 10 a Medjugorje. Strano che per giungere al trionfo del Cuore Immacolato di Maria occorra passare attraverso eventi anche “terribili”! Lo dice la Madonna stessa nel messaggio dell’ultima apparizione giornaliera di Mirjana: “Mirjana, io ti ho scelta e ti ho detto quanto era necessario. Ti ho anche rivelato molte cose terribili che dovrai portare con te”.

Il 21 marzo 2013 Gianni Minoli nella trasmissione “La storia siamo noi” di RAI3, inserisce una intervista a Jessica Gregori, quella che nel 1995 (2 febbraio) - allora bambina – a Civitavecchia per prima vide la statua della Madonnina lacrimare sangue. L’intervista risale all’anno precedente (8 giugno 2012). Dal corso della trasmissione sono emerse alcune rivelazioni molto forti: Civitavecchia è collegata con Fatima. I messaggi ricevuti dalla famiglia Gregori riguardano l’umanità, la Chiesa e le famiglie. Jessica rispondendo a una domanda su una lettera che aveva scritto al papa Giovanni Paolo II il 26 febbraio 2005, dice in riferimento al segreto di Fatima: “Ho scritto una lettera dicendogli che alcune cose che gli erano state dette, non gli erano state dette bene. Mancavano alcune cose da dire, da quello che io sapevo” [alla fine di questo articolo la trascrizione di questo dialogo].

Dunque, il Segreto di Fatima non è stato rivelato in forma completa, manca qualcosa.

Nel suo libro, “Il mio Cuore trionferà”, Mirjana si sofferma sul rapporto Fatima/Medjugorje. Ad un certo punto si appresta a parlare del terzo Segreto di Fatima. È interessante il fatto che, riguardo alla realizzazione del Terzo Segreto, ella mostri un parere di equidistanza che nasconde in realtà il vero parere riguardo alle due posizioni oggi esistenti:

a. il Terzo segreto si è già realizzato,

b. il Terzo segreto non si è realizzato.

Ecco le sue parole: “Secondo alcuni, il terzo segreto di Fatima aveva previsto l’attentato a Giovanni Paolo II, mentre altri, citando il fatto che il papa era sopravvissuto, ritenevano che rappresentasse qualcosa che non si era ancora verificato. Io personalmente non sono chiamata a interpretare i segreti di Fatima, ma la Madonna ha affermato a Medjugorje che entrambe le apparizioni sono legate al trionfo del suo cuore.” (Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà, p.161).

 

Montfort, Fatima e Medjugorje

La Madonna, dunque, viene a Medjugorje per dare compimento a Fatima e giungere al sospirato trionfo del suo Cuore Immacolato. Per accelerare questo processo ha formato i suoi Apostoli, ai quali ha promesso che con loro trionferà. Sembra logico concludere che questi sono i tempi di cui parlava il Montfort, quando annunciava profeticamente che la Madonna sarebbe venuta a formare i suoi Apostoli. 

Il Montfort non poteva avere tutto chiaro, così come non poteva prevedere che la Madonna sarebbe apparsa a Fatima a tre bambini, e successivamente a Medjugorje dove avrebbe avuto inizio l’opera di formazione di quelli che lui definisce: gli Apostoli degli ultimi tempi.

C’è anche un’altra differenza: gli Apostoli che vedeva il Montfort sono sacerdoti; mentre gli Apostoli scelti da Maria a Medjugorje sono tutti quei “cari figli” che hanno preso e stanno prendendo su serio il suo invito e la sua scuola. È vero che la Madonna ha detto che con i Pastori della Chiesa trionferà; ma è anche vero che questo l’ha detto di tutti i suoi Apostoli, e l’ha anche detto più volte.

 

 

Franco Sofia

 

+++

 

Giovanni Minoli: “Il 26 febbraio 2005 Giovanni Paolo II viene ricoverato d’urgenza in ospedale. Il papa che, secondo il Vescovo di Civitavecchia, avrebbe venerato la statua della famiglia Gregori è gravemente malato. Jessica, che ormai ha 15 anni, decide di scrivergli una lettera”:

Caro Papa, sono la bambina della Madonnina di Civitavecchia: comunque, sai benissimo chi sono. Vorrei incontrarti e farti sapere tante cose che non ti hanno detto e che ti riguardano in prima persona, ma che specialmente sono legate a Fatima. Come tu ben sai, a casa mia la Madonnina non ha solo pianto, ma è anche apparsa e i suoi messaggi riguardano l’umanità, la Chiesa e le famiglie. Il Signore e la Madonnina hanno ancora un compito da farti fare. Ti voglio tanto bene. Jessica”.

Jessica Gregori: “Ho scritto una lettera dicendogli che alcune cose che gli erano state dette, non gli erano state dette bene. Mancavano alcune cose da dire, da quello che io sapevo”.

Riccardo Caniato: “Ora, di fronte al papa morente, viene da credere che quella lettera del febbraio 2005, fosse stata inviata perché la piccola, che ormai era una ragazzina, si fosse fatta scrupolo, dice, prima che il Papa muore, io devo portare a termine quel compito”.

Giornalista a Jessica: “Alcuni dei messaggi che hai ricevuto dalla Madonna riguardano il Terzo Segreto di Fatima?”

Jessica Gregori: “Si, è vero. È vero che alcuni di questi segreti sono collegati al terzo segreto di Fatima. Però io non posso dire quello che dice il segreto”. (Trascrizione di una parte della trasmissione di RAI3, La Storia siamo noi, 21 marzo 2013: La statua della Madonna che piange, a cura di Giovanni Minoli).

martedì 17 dicembre 2024

VICKA: il Mercoledì e il Venerdì la Madonna ci chiede una cosa molto precisa

 

 VICKA: il Mercoledì e il Venerdì la Madonna ci chiede una cosa molto precisa




La veggente VICKA di Medjugorje: "Ci sono tantissimi sacrifici che noi possiamo fare, ma quando la Madonna ha chiesto il digiuno ha parlato chiaro, invitando le persone sane a digiunare a pane e acqua il mercoledì e il venerdì. I sacrifici si possono e si devono fare ogni giorno.

Invece il Mercoledì e il Venerdì la Madonna ci chiede una cosa molto precisa. Non ci chiede di mangiare niente, ma di nutrirci col pane e con l’acqua. Mentre noi digiuniamo la Madonna ci purifica nel nostro intimo e ci toglie dal nostro cuore il male che si è depositato lì da tanto tempo. Molte persone sono diventate insensibili e neppure sanno di avere un cuore. Col digiuno pian piano riusciamo a scoprirlo e a purificarlo".

 

venerdì 13 dicembre 2024

TESTIMONIANZA DI PADRE PETAR LJUBICIC

 

 TESTIMONIANZA DI PADRE PETAR LJUBICIC    

 

Ho seguito le apparizioni di Medjugorje fin dall’inizio.

Quando ho sentito parlare di apparizioni della Madonna ai veggenti, ho subito creduto che fossero vere.

A Medjugorje ho visto e incontrato molti che si sono convertiti e sono miracolosamente guariti; grazie a ciò ho maturato grande esperienza come guida spirituale.

 

                                


 

Dallo studio di Radio Maria di Medjugorje

4 febbraio 2021 h 10.00

+

Dario: Ecco, per me è un grande piacere avere oggi con noi PADRE PETAR LJUBICIC – Padre francescano. Padre Petar è conosciuto perché Mirjana lo aveva scelto per annunciare i segreti.

Benvenuto Padre, grazie per essere con noi oggi.

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Sia lodato Gesù Cristo, saluto ognuno di voi, che ascoltate queste parole, col cuore e con grande gioia.

 

Dario: Padre Petar, può presentare brevemente quando è nato e quando è stato ordinato sacerdote?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Sono nato a Prisoje Podhum il 22 ottobre 1946 e sono stato battezzato a Podhum, vicino a Livno, il 28 ottobre. Primo di dieci figli, ho frequentato la scuola elementare a Prisoje.

Non comprendo tutt’oggi il motivo per cui Dio, fin dalla tenera età, mi abbia chiamato a seguire Gesù da vicino.

Probabilmente la risposta sta nel voto che mia madre fece a Dio, impegnandosi ad accogliere e offrire a Lui tutti i figli che Egli gli avrebbe donato; in quanto nei primi anni di matrimonio, non aveva potuto averli.

Dio ha ascoltato le sue accorate preghiere ed ella ha dato alla luce dieci figli. Un autunno di qualche anno dopo, sono partito per il seminario a Zara. Successivamente ho continuato gli studi a Spalato e nel 1967 mi sono diplomato a Dubrovnik. Il 15 luglio 1967 ho vestito l’abito francescano e ho cominciato un anno di noviziato a Humac. In seguito, ho intrapreso la facoltà di teologia e filosofia, a Sarajevo, continuando poi questo percorso a Königstein.

Completati gli studi teologici, l’anno successivo il 29 giugno 1972, sono stato consacrato sacerdote a Königstein. Ho prestato servizio come sacerdote nelle seguenti parrocchie: a Vitina 5 anni, Tihaljina 4 anni, Seonica due anni e a Medjugorje 10 anni e mezzo.

Nel febbraio del 1995 mi sono recato in Svizzera e per tre anni e mezzo sono stato missionario per i croati a Zurigo. Ad agosto del 1998 sono stato missionario in Ticino (Svizzera). Dal 3 marzo del 2000, anno Santo, fino al 15 novembre 2008, sono stato amministratore della parrocchia di Hosenfeld, in Germania. Successivamente sono diventato cappellano di Bukovica per 6 anni. Infine sono stato trasferito a Vitina, dove mi trovo attualmente.

Ho seguito le apparizioni di Medjugorje fin dall’inizio. Ho incontrato molti amici e conoscenti in tutto il mondo, visitato molti gruppi di preghiera che sono sorti grazie alla Regina della Pace. Consuetamente mi chiamano per ritiri spirituali, missioni e incontri di preghiera dei gruppi di Rinnovamento nello Spirito.

A Medjugorje ho visto e incontrato molti che si sono convertiti e sono miracolosamente guariti; grazie a ciò ho maturato grande esperienza come guida spirituale. Le mie esperienze sono state pubblicate nei libri “L’invito della Regina della Pace”, “E’ il tempo di grazia”, “Gesù sorgente di vita”, “Come dobbiamo pregare oggi? Santa Messa cuore e anima della nostra fede”.

Ho inoltre pubblicato, in undici volumi, anche il libro degli esempi di incoraggiare e attrarre chiamate e emozioni.

 

Dario: Padre, dove si trovava lei durante le prime apparizioni e qual è stata la sua prima reazione?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Quando le apparizioni sono iniziate mi trovavo nella parrocchia di Tihaljina, situata a soli 33 km da Medjugorje. Quei primi giorni non ho potuto essere presente perché stavo preparando, al sacramento della Cresima, degli studenti del liceo.

Quando ho sentito parlare di apparizioni della Madonna ai veggenti, ho subito creduto che fossero vere.

Ero fermamente convinto che i ragazzi della Bosnia Erzegovina non avrebbero mai scherzato su cose del genere. All’inizio di luglio, dopo la Santa Messa Vespertina, sono andato insieme a un sacerdote alla casa della veggente Vicka che era in compagnia di Ivanka. Abbiamo chiesto loro: “Avete visto la Madonna?”. Senza pensarci un attimo, hanno risposto: “Sì, l’abbiamo vista!”. Al che il mio confratello ha chiesto: “La Madonna è bella come te Ivanka?”. Ivanka, sorridendo, ha detto: “Caro Padre, se lei potesse vedere la Madonna, desidererebbe subito partire per l’eternità e guardarla in continuazione. E’ di una bellezza che non so descrivere con le mie povere parole”.

Come ho creduto allora, credo ancora oggi. Non ho mai avuto dubbi. E’ curioso, all’epoca stavo leggendo un libro che parlava delle apparizioni della Madonna a Lourdes e Fatima. Non penso che si sia trattato di una coincidenza, perché per noi cristiani non esiste il caso. Sta di fatto, che proprio in quel periodo, sono iniziate le apparizioni a Medjugorje.

Mi sono chiesto “Perché la Madonna che è apparsa in altri luoghi, non potrebbe apparire anche qui da noi?”. Dopo quell’istante ho sfruttato ogni momento libero per recarmi a Medjugorje, per confessare e aiutare nel miglior modo possibile.

 

Dario: Quando ha incontrato i veggenti, ha chiesto loro di descrivere la Madonna?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Sì e me l’hanno descritta così: una donna incredibilmente bella, sui 20 anni d’età, alta un metro e 65 centimetri, carnagione chiara e guance rosa. Emana bontà, dolcezza e gioia indicibili. I suoi occhi sono bellissimi, di un azzurro intenso, ha le sopracciglia e i capelli neri. Indossa un abito di colore blu-grigio che le ricopre tutto il corpo e si perde in una nuvola bianca che le nasconde i piedi e sulla quale fluttua. Porta un velo bianco che le copre il capo, le spalle e la schiena e le scende sui fianchi. Non porta gioielli, ma ha sulla testa una corona con dodici stelle dorate.

E’ impossibile inventare questa descrizione. Questo è stato il mio primo incontro con i veggenti. Come ho creduto all’epoca, credo ancora oggi.

 

Dario: Padre, può dire cosa rappresenta per lei Medjugorje?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Per me Medjugorje è un luogo di grazia, un luogo miracoloso. E’ la Pentecoste del nostro tempo e questo dura da 39 anni e mezzo. E’ un luogo in cui si verificano conversioni sconvolgenti, dove tante persone che arrivano stanche, malate, tradite ed illuse, ripartono guarite, trasformate, forti e aperte a una vita di testimonianza piena di Spirito Santo e della forza delle parole della Madonna. Vengono a Medjugorje piene di paura e ripartono incoraggiate. Arrivano con tanta mitezza e ripartono con lo spirito di veri testimoni di fede. La Madonna ci ripete quello che ha detto Gesù dall’inizio della sua predicazione: “Convertitevi e credete al Vangelo”. La fede e la conversione vanno di pari passo, perché se crediamo che Dio può convertirci, ci immettiamo nel cammino di salvezza, al quale Lui ci chiama dal Battesimo fino al termine della nostra vita sulla terra. In sostanza, Medjugorje è una grazia straordinaria, un dono di Dio che ci aiuta a crescere nella nostra fede. A Medjugorje si sente la presenza reale di Dio e l’amore materno della Regina della Pace. Qui sono accaduti e accadono diversi miracoli. Medjugorje stesso è divenuto un grande miracolo.

 

Dario: Può dirci la sua opinione, perché appare la Madonna?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Carissimi miei, la Madonna appare perché vuole aiutarci, perché ci ama come dei veri figli! La Madonna solitamente appare dove c’è più bisogno, dove ci sono grandi difficoltà e problemi. Ella si presenta come la nostra Assistente e Avvocata che intercede presso suo Figlio.

All’inizio delle apparizioni ha detto: “Figlioli, vedo che gli uomini si trovano in difficoltà tanto gravi che non riescono a venirne fuori da soli. Quindi sono venuta ad aiutarvi”. Con queste parole, la Madonna ci ha detto la ragione per la quale è venuta e perché, ancora oggi, appare ai veggenti. Ella ci vuole indicare un cammino sicuro verso la felicità e la vita eterna. Ma è necessario che ogni giorno parli delle grandi difficoltà in cui si trova il mondo. Non esageriamo se affermiamo che non abbiamo mai vissuto prima d’ora una crisi così grande, così profonda e un allontanamento della fede in Dio. Carissimi miei, la Madonna stessa dice che è venuta per risvegliare le fede nei credenti. Lei è venuta ad insegnarci come possiamo credere fermamente. La Gospa, ci invita ad essere attenti perché il dono della fede si ottiene con il nostro sforzo.

Questa è la verità! E’ un dono immeritato che dobbiamo alimentare e proteggere per mantenerlo. Per preservare la nostra fede e per crescere in essa, la Madonna ci suggerisce un cibo quotidiano, la preghiera, in particolare la Santa Messa, il Rosario, l’adorazione del Santissimo Sacramento, ricevere spesso i Santi Sacramenti e la lettura della Bibbia.

 

Dario: La Madonna viene tra noi come Regina della Pace. Cosa significa questo?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Significa che oggi più di tutto abbiamo bisogno di pace. Infatti, possiamo avere tutto ciò che il cuore umano possa desiderare, ma se non abbiamo la pace, in realtà non abbiamo nulla. La Madonna, Regina della Pace, ci ha detto chiaramente che la vera pace può venire solo da Gesù Cristo, nostro Salvatore e Redentore. Egli è la vera pace: la pace che viene da Gesù è pienezza di gioia, felicità totale, amore e frutto dello Spirito. E’ il bene più grande e più indispensabile al quale possiamo aspirare. Un incommensurabile dono divino con il quale, Dio rende felice l’uomo, a condizione che questo si apra a Lui, riconosca la propria piccolezza e peccaminosità e lo preghi a tal fine.

 

Dario: Quali sono gli altri messaggi?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: La Regina della Pace ci invita sempre: “Convertitevi, credete in Dio fermamente, pregate col cuore e digiunate”, questi sono i messaggi. Per poter avere la pace alla quale aspiriamo, la Vergine ci ha detto di credere fermamente in Dio. Senza una fede forte e attiva, è impossibile giungere alla pace. Essa è un dono divino che ci consente di donare a Lui tutto il nostro essere, in modo da sperare in Lui e vivere per Lui. La fede è un atto di donazione, totale fiducia completa in Dio. La Vergine desidera che tutta la nostra vita sia permeata da questo santo atto di fede. Una fede vera e viva non è possibile senza una conversione quotidiana, per questo motivo,la Vergine ci invita incessantemente a convertirci. La conversione è la grazia che accompagna sempre i passi di Dio. Convertirsi significa cercare sempre Dio, umiliarsi dinnanzi a Lui, ammettere il proprio male, i propri peccati e pentirsene. Convertirsi significa tornare a Dio rinnegando il peccato, Satana e i suoi desideri peccaminosi. Significa cambiare sé stessi, il proprio modo di comportarsi e la propria esistenza. Convertirsi significa unirsi sempre più a Dio col proprio cuore e col proprio essere divenire ogni giorno più sinceri, giusti, onesti, completi e santi. Questo è il compito di tutta la nostra esistenza.

Medjugorje sta diventando sempre più un luogo di grandi e sconvolgenti conversioni. Molti qui, iniziano una nuova vita e purificano la propria coscienza nel sacramento della Riconciliazione.

 

Dario: La Madonna ci insegna da molti giorni che bisogna pregare con il cuore. Cosa significa?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Vuol dire di non pregare per abitudine. Pregare con il cuore significa soprattutto pregare con amore e con l’anima. Vuol dire pregare con tutto te stesso, corpo e anima, col cuore puro, che significa aprirsi contemporaneamente a Dio. Mettetelo al primo posto nelle vostre vite, abbandonatevi completamente a Lui, donategli fiducia e sperate in Lui ogni bene. Ciò significa essere disciplinati e umili, dedicati e affidabili. Donarsi a Dio in preghiera.

Secondo i messaggi della Madonna, pregare con il cuore significa vivere la preghiera come un incontro gioioso con Dio. Questo porta all’unione profonda con Gesù, significa sperimentare così la bellezza e la grandezza della grazia che Dio ci dona. Vuol dire inoltre ricevere grandi grazie. Pregare col cuore significa permettere a Dio di rimuovere tutti gli ostacoli da superare e permettere che la preghiera governi il nostro cuore in ogni momento.

 

Dario: La Madonna ha chiesto in più messaggi di pregare per i sacerdoti. Perché, secondo lei, questa attenzione particolare?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Perché i sacerdoti sono continuatori dell'opera per la quale Cristo è venuto, morto e risorto. La Madonna ci chiede di pregare per i sacerdoti perché possano pienamente svolgere i loro doveri sacerdotali. Ogni sacerdote è chiamato a vivere la vita sulle orme di quella di Gesù Cristo, cioè nella castità, povertà, totale abbandono a Dio ed essere specialmente servi di Gesù. Ogni sacerdote deve essere cosciente che non c'è niente di più bello, elevato, migliore e Santo che annunziare la buona novella della salvezza, curare con i sacramenti di Cristo Gesù coloro che sono oppressi e stanchi sulla via della vita. L’atteggiamento ricorrente e comune è quello di criticare i sacerdoti anziché aiutarli nel loro compito delicato, per questo motivo, la Madonna ci invita a diventare coscienti di ciò e a pregare per loro, in quanto anche i sacerdoti sono esposti oggi a grandi prove e tentazioni.

 

Dario: Che cosa possiamo dire sui segreti di Medjugorje?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Quando una sera di 39 anni fa ho sentito che Mirjana mi aveva scelto per annunziare i segreti, ho inizialmente pensato che fosse uno scherzo. Successivamente, riflettendo, ho compreso che su una cosa così importante non si può scherzare. Questo pensiero non mi lasciava in pace. Mi sono domandato se tutto ciò potesse essere vero. Era incredibile che Mirjana avesse scelto proprio me per questo compito e questa missione. Tutto ciò era un grande onore, ma anche una responsabilità. Non so spiegarvi il perché, ma dentro di me non c'erano né paura né ansia.

Quando ho incontrato Mirjana lei mi ha domandato: “Sai già che anche tu dovrai annunziare al mondo i segreti quando arriverà il momento?”. Risposi: “E’ possibile tutto questo? ”. Era difficile per me trovare parole e sentimenti per dare una risposta. So solo che fui pervaso da un profondo senso di gioia e sicurezza.

 

Dario: Che cosa può dirci dei segreti e del loro contenuto? Quale messaggio trasmetteranno quando verrà il momento della loro rivelazione?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: I segreti, come dice la parola stessa, sono segreti e al momento non conosciamo il loro contenuto. Si può dire che riguardano avvenimenti particolari che accadranno in un determinato momento e luogo. Quando questo avverrà non ci è ancora dato saperlo, ma abbiamo il presentimento che ogni giorno che passa, ci stiamo sempre di più avvicinando a quel momento. Il messaggio di ogni segreto conterrà questo insegnamento: la vita che Dio ci ha donato, il tempo che viviamo sono doni di Dio per noi. E’ importante usare questi doni in modo sempre più consapevole e migliore, impegnandoci veramente nella sequela di Cristo e lavorando instancabilmente per la nostra salvezza, cioè dobbiamo averla impressa nel cuore in ogni istante. Non dobbiamo e non possiamo vivere come se non dovessimo rendere conto di come viviamo e di cosa facciamo, ma più di ogni altra cosa è importante essere pronti all’incontro con Dio vivente in qualsiasi momento. Se viviamo così allora non dovremo avere paura di nulla e non dovremo chiederci continuamente quando ciò accadrà. In questa disposizione, l'animo è sereno e saremo sempre pronti ad accogliere la volontà di Dio nella nostra vita.

 

Dario: Lei rivelerà tutti e dieci i segreti, in che modo? In quale dei 10 segreti è contenuto il segno visibile e duraturo che la Madonna ha promesso di lasciare?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Quando verrà il momento di rivelare il primo segreto, Mirjana mi consegnerà dieci giorni prima qualcosa simile ad una pergamena dalle dimensioni di un foglio A4. La Madonna l’ha donata per ricordare quando sarebbe accaduto ogni segreto. In essa sono scritti tutti i segreti, ma io potrò leggere e rivelare solo il primo segreto. In quel momento, riuscirò a vedere solo quel segreto e non gli altri. Questo avverrà per ciascun segreto. In seguito dovrò digiunare e prepararmi per sette giorni consecutivi e poi, tre giorni prima, potrò rivelare cosa e dove accadrà esattamente, a quale ora e minuto preciso e quanto durerà ciò che è contenuto in quel dato segreto. Mirjana ha detto che i primi due segreti sono legati a Medjugorje e saranno ammonimenti e raccomandazioni. La Madonna è venuta nel piccolo villaggio di Bijakovići, parrocchia di Medjugorje, dove sta apparendo da 40 anni. Quando quei due segreti saranno rivelati, sarà chiaro a tutti che i veggenti hanno detto la verità e che le apparizioni sono autentiche. Il terzo segreto sarà il segno visibile sulla collina delle apparizioni al Podbrdo. Questo segno sarà una grande gioia per coloro che avranno accolto queste apparizioni come un dono del cielo e della Regina della Pace. Tale segno, sarà preciso affinchè molti si convertano e tornino a Dio. Non dobbiamo mai dimenticare che ora è il momento di pregare, iniziare un cammino di conversione, seguire Dio e decidersi per Lui, poichè dopo potrebbe essere troppo tardi.

 

Dario: Cosa potrebbe accadere dopo la rivelazione dei primi segreti? Quale sarà il futuro di Medjugorje?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: La Madonna ha ripetuto molte volte che questo è un tempo di grazia. Possiamo aggiungere che è anche un tempo di preghiera, di conversione, un tempo in cui abbiamo l'opportunità di purificarci spiritualmente e di scegliere Dio con gioia. Ogni attimo della nostra vita è molto importante e deve essere usato per questo fine, per questa possibilità, cioè per questo dono prezioso che ci fa il Cielo. Consacriamo ogni momento della nostra vita abbandonandoci completamente a Dio nella preghiera. Questo ci colmerà di gioia e sarà più facile portare il peso di questa vita. Sono sicuro che l'avveramento dei dieci segreti, ci aiuterà tutti ad essere più seri e responsabili, così che la nostra conversione sia sincera e vera nella nostra vita. Assisteremo certamente a segni miracolosi e a grandi conversioni. Tutte le conversioni e le guarigioni, spirituali o fisiche, di cui abbiamo testimonianza, sono un segno che il Cielo si è aperto sopra Medjugorje e che la Regina della Pace è venuta e si è fermata a lungo come non era mai avvenuto prima nella storia dell’umanità.

La rivelazione dei segreti sarà una grande gioia e consolazione per tutti. Tutti coloro che avranno creduto e si saranno impegnati a vivere secondo il Vangelo di Gesù, da credenti convinti, saranno felici e nella pace. Siamo testimoni di come ogni anno una moltitudine di pellegrini vengano qui a Medjugorje a pregare la Regina della Pace e il loro numero aumenterà sicuramente quando saranno rivelati i segreti. Quello sarà un segno che attirerà l'attenzione anche di chi in precedenza non aveva ascoltato la Regina della Pace. Il futuro di Medjugorje sarà comunque positivo, quel luogo rappresenterà ancora di più un invito alla preghiera e un’oasi di pace spirituale per tutti.

 

Dario: Le commoventi conversioni e le guarigioni miracolose sono la dimostrazione che le apparizioni sono autentiche. La rivelazione dei segreti sarà condizione necessaria affinché la Chiesa riconosca le apparizioni di Medjugorje?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: È mia ferma convinzione che le apparizioni di Medjugorje abbiano ad oggi già mostrato segni concreti e validi di autenticità. Lei ha citato commoventi conversioni e guarigioni miracolose. Insieme a tante altre, già due guarigioni miracolose risultano scientificamente provate. Adesso sono già sufficienti per riconoscere il carattere soprannaturale delle apparizioni. Ho raccontato la mia esperienza con numerosi pellegrini di Medjugorje nei miei due libri “L’invito della Regina della Pace” e “Tempo di Grazia”.

Durante i miei soggiorni all'estero, le persone che incontravo mi raccontavano che non potevano più immaginare loro vita senza la Regina della Pace e senza l'amore misericordioso di Dio che avevano sperimentato a Medjugorje. Le persone guariscono da tante malattie differenti, ritenute anche gravi e incurabili. Questo è un segno tangibile che Dio sta agendo per intercessione della Regina della Pace.

La rivelazione dei segreti sarà comunque condizione necessaria per il riconoscimento di queste apparizioni da parte della Chiesa.

 

Dario: Padre alla fine cosa suggerisce e cosa desidera comunicare a tutti?

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Carissimi, cos'altro potrei dire se non ripetere ciò che la Madonna afferma da 40 anni. Dobbiamo essere grati a Dio per tutto. Egli come Padre, ci ama ardentemente ed attende il nostro sì alla sua volontà, affinché realizziamo il piano che Lui ha su ciascuno di noi. Il suo piano, o meglio la sua Santa volontà, è che lo amiamo, che teniamo sempre in considerazione Lui e la sua benedizione per poter vivere felici e per giungere poi santamente alla salvezza eterna.

E’ necessario dire che la situazione odierna è davvero caotica, critica e molto complessa. Le crisi di gestione sono divenute un segno del nostro tempo, il mondo è anche bloccato in una grande crisi piena di angoscia. Questo è il minimo che si possa dire. Siamo tutti d'accordo su questo, l'uomo non è mai stato più incerto, ansioso, preoccupato, insoddisfatto, peccatore e malato. Non era mai stato in un’angoscia e sofferenza maggiori di quanto non sia oggi. Il presente è il momento più importante della nostra vita e quella di ciascuno. Forse adesso dipende la nostra eternità. Ricordiamo sempre carissimi che il momento presente ci è stato donato affinché, grazie ad esso, guadagniamo l'eternità. Ecco perché questo è fondamentale. Quanto è grande la grazia di sapere e di agire, di trasformare ogni attimo di vita in un momento di salvezza per noi stessi, per i fratelli e le sorelle. Il nostro Salvatore Gesù Cristo proprio oggi cerca delle anime devote, affezionate, coraggiose, intrepide e audaci per arrivare a coloro che sono lontani dalla salvezza.

Sia Cristo che noi non abbiamo mai avuto un'occasione più grande di quella attuale. Dio benedice, ama e salva tutti coloro che ascoltano queste parole.

 

Dario: Ecco Padre, grazie per la sua venuta e la sua testimonianza.

 

Preghiamo tutti la Madonna affinché questa testimonianza possa essere di benedizione e di beneficio spirituale per i nostri ascoltatori.

Cari ascoltatori di Radio Maria, grazie per la vostra attenzione. Alla fine Padre Petar dirà una preghiera di benedizione per tutti gli ascoltatori di Radio Maria. Un caro saluto e una benedizione di Dio da Medjugorje. Pace e bene.

 

PADRE PETAR LJUBICIC: Preghiera per la benedizione mattutina.

Misericordioso, onnipotente, eterno e buon Dio, benedici questa mattina, anche questo giorno che mi hai donato che diventi un giorno di salvezza. Il giorno che per me è speranza per gli altri e per tutti intorno a me. Porta la benedizione, la pace, la gioia e la salvezza. Benedicimi all'inizio di questa giornata e tutto ciò che oggi farò, penserò, desidererò, tutto ciò che ti ho chiesto e per cui ti ho pregato. Possa il mio lavoro essere la benedizione per gli altri e fonte del vero amore e della felicità purissima. Benedici la mia famiglia, i miei figli, i miei amici e tutti coloro che oggi incontrerò, coloro che tu oggi mi manderai. Lascia che la tua potente benedizione aiuti coloro che anche oggi sentiranno il peso della vita e il tormento ansioso. Dio buono, Tu sai che siamo deboli peccatori, sai che le tentazioni sono grandi e che senza la tua benedizione non siamo capaci di sopportare né sopraffare le difficoltà, perciò ti crediamo, il tuo amore e la tua benedizione che sia per noi la forza e il sollievo nelle difficoltà e quando pensiamo di non potercela fare più, sii tu il nostro riposo, conforto per gli afflitti, feriti e tristi malati e ansiosi.