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venerdì 31 maggio 2024

4. COME ESSERE FELICI SU QUESTA TERRA i consigli e le ricette della Regina della Pace

 

4. COME ESSERE FELICI SU QUESTA TERRA

i consigli e le ricette della Regina della Pace

                                  


“Sono venuta per dire al mondo: Dio esiste! Dio è verità! Solo in Dio c’è la felicità e la pienezza della vita!

 Io mi sono presentata qui come Regina della pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo.

Solo in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione.” (16 giugno 1983).

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“Cari figli! Vi prego con tutto il mio cuore, vi prego, purificate i vostri cuori dal peccato e rivolgeteli in alto verso Dio e verso la vita eterna.

Vi prego vegliate e siate aperti alla Verità. Non permettete che tutte le cose di questa terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione[1] che si trova nell’unione con mio Figlio.

Io vi guido sul cammino della vera sapienza perché soltanto con la vera sapienza potete conoscere la vera pace ed il vero bene. Non perdete il tempo chiedendo i segni al Padre Celeste perché il segno più grande ve l’ha già dato, ed è mio Figlio.

Perciò, figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella Verità, aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della Verità, possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio.

Questa è la conoscenza che dona la felicità sulla terra ed apre la porta della vita eterna e dell’amore immenso.” Vi ringrazio.” (Messaggio del 18 marzo 2015).

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  «In Dio si trova tutto quello che l’uomo è solito associare alla parola felicità e infinitamente di più, poiché “occhio non vide, orecchio non udì, né mai salì in cuore di uomo quello che Dio tiene preparato per coloro che lo amano” (cfr. 1 Cor 2,9). Il traguardo finale che la fede cristiana addita all’uomo non è la semplice cessazione del dolore, lo spegnimento dei desideri, come in altre religioni. È infinitamente di più: è l’appagamento di tutti i desideri. La Bibbia descrive la vita eterna con le immagini della festa, del banchetto nuziale, del canto e della danza. Entrare in essa è fare l’ingresso definitivo nella gioia: “Entra nel gaudio del tuo Signore!” (Mt 25,21).»

(“Chiamati ad essere santi”, La santità cristiana, dono e dovere, P. Raniero Cantalamessa, ofm cap, Incontro dei religiosi della diocesi di Rieti - Rieti, 2 febbraio 2020)

Franco Sofia

 

 



[1] Alcune traduzioni hanno “contentezza”, altre “felicità”.

mercoledì 29 maggio 2024

I DIACONI DI UNA DIOCESI SICILIANA OTTENGONO DAL LORO VESCOVO IL PERMESSO - ECCEZIONALE- DI FARE GLI ESERCIZI SPIRITUALI A MEDJUGORJE!

 

I DIACONI DI UNA DIOCESI SICILIANA OTTENGONO DAL LORO VESCOVO IL PERMESSO - ECCEZIONALE - DI FARE GLI ESERCIZI SPIRITUALI A MEDJUGORJE!

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Il Vescovo li manda con queste parole: “Andate, e tornate portando i frutti come gli esploratori che Giosuè inviò nella Terra Promessa”


Dopo tanti anni mi sono deciso di rendere pubblica questa esperienza, non solo straordinaria, ma anche insolita, a gloria di Dio e a edificazione della Chiesa.

 

I PRECEDENTI

            Dovendo fare la programmazione annuale dei nostri incontri, ci trovavamo riuniti una sera di settembre del 2006 noi diaconi della Comunità del Diaconato permanente della diocesi di Acireale (Sicilia - Italia) insieme al nostro assistente spirituale don Attilio Gangemi.

Al momento di fissare le date degli Esercizi Spirituali annuali, ai quali ogni consacrato è tenuto a partecipare come a uno dei momenti più importanti della propria formazione permanente annuale, lanciai l’idea di viverli insieme a Medjugorje.

L’idea piacque a tutti, a partire dal nostro assistente spirituale. Non si trattava di andare come in pellegrinaggio, ma di vivere i momenti dei soliti Esercizi Spirituali, per una volta, in un ambiente diverso. Don Attilio, noto esegeta, avrebbe dovuto tenere le sue riflessioni e aiutarci nell’organizzazione del resto dei vari momenti.

Tutto, però, dipendeva dal permesso che avrebbe dovuto darci il nostro vescovo, allora mons. Pio Vigo.

L’occasione si presentò durante un ritiro che tenemmo insieme con lui nel piccolo paese di Macchia di Giarre. Spettava a me fare la proposta, cosa che feci con timore e tremore. Nessuno di noi, infatti, poteva immaginare come avrebbe reagito il nostro vescovo. Proprio per questo rimanemmo sbalorditi dalla sua risposta.

Io non avevo finito di presentare il possibile programma, che lui ci disse:  Andate, e tornate portando i frutti come gli esploratori che Giosuè inviò nella Terra Promessa”.

 

Mons. Pio Vigo

Ma il Signore aveva in mente di organizzare Lui quegli Esercizi.

Si diede il caso che una settimana prima di partire, quando tutto era organizzato, don Attilio si trovava in Palestina a guidare un pellegrinaggio. E, mentre era lì,  dovette essere ricoverato d’urgenza e sottoposto a un intervento di angioplastica.

Ognuno può capire la nostra costernazione: era evidente che, se il nostro assistente non poteva partire con noi, significava che avremmo dovuto rinunciare agli Esercizi.

Invece, don Attilio dalla Palestina ci fece sapere che dovevamo partire  lo stesso, anche senza di lui.

 

Don Attilio Gangemi

E fu così che partimmo. In quell’anno il numero dei diaconi nella nostra diocesi si era ridotto a sette elementi, uno dei quali non poté partire con noi per problemi familiari.

Partimmo in sei. Tre di noi con le proprie mogli.

            Quella che segue  è la relazione da me fatta al nostro vescovo dopo che siamo tornati carichi di frutti.


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DIARIO ESERCIZI SPIRITUALI: 17 – 22 LUGLIO 2007, MEDJUGORJE

Comunità del Diaconato permanente della diocesi di Acireale (Sicilia - Italia)

 

 

Cosa ha fatto per noi diaconi la Madonna!!!!

Cosa ha fatto, in un momento così difficile del diaconato permanente nella nostra diocesi! Eravamo partiti con l’intento di chiedere aiuto per il cammino del Diaconato nella nostra diocesi di Acireale, e Lei ci ha risposto.

Ci ha messi sul palmo della sua mano! Ci ha fatto più che una carezza!

Per tutti i giorni del pellegrinaggio ci ha messo in primo piano, senza che noi l’avessimo cercato.

Oh, certo, avremmo dovuto essere noi a dire: Grazie Mamma, per essere qui, e perché ci accogli e ci fai festa! E invece era Lei a dirci: Grazie, perché siete qui!

Ci ha accolto mettendosi al nostro servizio, in modo da insegnarci lo stile dell’accoglienza nel servizio. Ci siamo sentiti abbracciati, direi coccolati, protetti, per tutti i giorni del nostro soggiorno a Medjugorje, condotti fino ad innalzare il nostro Magnificat: “perché ha guardato alla nullità dei suoi servi e grandi cose ha fatto in noi, l’Onnipotente” dal giorno della nostra ordinazione.

 

Pur senza un programma ben preciso, dopo esserci affidati alla Sua guida, Maria ci ha fatto ripercorrere in modo nuovo tutti gli ambiti del nostro diaconato. A partire dall’ambito dell’evangelizzazione con gli incontri ricchissimi con alcuni protagonisti dell’evento Medjugorje. Ad esempio, l’incontro con Nancy (leggere seguito del racconto dopo questo documento) ci ha insegnato che servire è accogliere e che l’evangelizzazione inizia dall’accoglienza. Accogliere l’uomo nel cuore, prima che con attenzioni stereotipate. In Nancy che ci accoglieva col grembiule, che accoglieva tutti senza distinzioni e sempre, abbiamo costatato con gli occhi lo stile dell’accoglienza di Maria e le attenzioni del suo Cuore materno.

 

Nell’incontro con Madre Rosaria della Carità (leggere seguito del racconto dopo questo documento) si è rafforzato in noi il convincimento di essere accolti in modo speciale da Maria. Da questa donna consacrata, che ci ha raccontato la propria conversione, ci siamo sentiti rivolgere incoraggiamenti per il cammino della nostra comunità del diaconato, come se conoscesse il nostro travaglio. Nel suo carisma abbiamo riscoperto una dimensione essenziale alla diaconia: la riparazione, vissuta secondo le indicazioni date da Giovanni Paolo II nella Incarnationis Mysterium (n. 10). La riparazione (basata fondamentalmente sul concetto di vicarietà) vissuta attraverso la grazia del ministero diaconale può costituire un elemento importantissimo nella spiritualità e nell’azione del diacono.

Madre Rosaria ci ha suggerito anche di guardare di più alla figura di san Giuseppe come fonte di suggestioni importanti per l’identità del diacono nella Chiesa.

 

A partire dall’ambito della riparazione abbiamo capito ciò che Maria ci ha insegnato a Medjugorje: che, cioè,  l’ambito della carità non può prescindere dalla preghiera, che anzi la preghiera stessa è già carità: poiché l’uomo che ha perso Dio o non ha conosciuto l’amore di Dio, può essere raggiunto solo dal di dentro del suo cuore, solo Dio può toccare il cuore dell’uomo. Di fronte all’ateismo e all’indifferenza nei confronti di Dio, le altre forme di bisogno dell’uomo passano in secondo piano: non c’è peggior malattia del peccato e non c’è maggior bisogno che della grazia di Dio!

Maria ci ha insegnato che è nella preghiera la più grande forza terapeutica per recuperare chi è caduto nelle varie forme di male. Nella Comunità Cenacolo (Comunità per il recupero dei tossicodipendenti fondata da suo Elvira e che ha la casa madre a Saluzzo in Italia.) per il recupero dei tossicodipendenti, abbiamo scoperto, con sorpresa, che la cura più efficace viene dalla preghiera, soprattutto dalla recita del Rosario fatta da quei giovani.

Ma specialmente quello che abbiamo sperimentato e che non è possibile descrivere è una Presenza che cambia le persone. Lo abbiamo potuto constatare nell’incontro, per tanti versi commovente, con alcuni testimoni, come il giovane Roland Patzleiner, musicista, che uscito dalla droga e dal giro del Rock satanico adesso vive  Medjugorje, il suo cambiamento è avvenuto grazie a Medjugorje.

Un’altra cosa che abbiamo scoperto in tanti incontri è che la carità vive di fiducia nella Provvidenza. Significativa l’esperienza fatta nell’orfanotrofio di suor Josipa, gestito dalla sorella suor Cornelia, uno dei tanti orfanotrofi sorti attorno a Medjugorje.

Fiducia nella Provvidenza e abbandono in Dio coincidono. Maria ci ha insegnato poi che senza la pace che nasce dall’abbandono in Dio non c’è autentico servizio. La pace,  per cui Maria a Medjugorje si presenta come Regina della pace, è la vita in Cristo, nostra pace: questa pace rende autentico e fecondo ogni sorta di servizio.

 

A Medjugorje siamo stati confermati nella centralità di Cristo, soprattutto nella Messa e nell’Eucaristia, come sorgente di ogni ministero.

Abbiamo fatto esperienza, pienamente inseriti, del programma liturgico unico al mondo di questa parrocchia unica al mondo.

L’incontro con la fraternità dei francescani presenti a Medjugorje è avvenuto attraverso un colloquio con padre Francesco Rizzi, sacerdote di origini italiane, che ci ha illustrato i contenuti delle apparizioni.

 

Ecco: ciò che portiamo nel cuore è una grande consolazione, indescrivibile dal punto di vista umano e non circoscrivibile all’interno dei canoni di una tradizione formalistica tesa a recuperare frutti spirituali dai modi più disparati di vivere gli esercizi spirituali.

Torniamo col cuore pieno e lo spirito ristorato, con una carica interiore inusitata, con una pace   ineffabile.

Questo spirito di consolazione l’abbiamo ricevuto in particolare nella partecipazione a tre apparizioni a cui ci è stato concesso di partecipare senza averlo espressamente richiesto.

 

Volendo riepilogare lo spirito di questi esercizi, dovremmo dire che è come se la Madonna in tutti questi giorni abbia voluto suggerirci queste parole:

“Cari figli, io vi amo quanto i sacerdoti: siate umili! Vi supplico, obbedite ai vostri superiori. Vivete in pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

 

Partiti senza programma, siamo tornati col programma.

Essere partiti con la benedizione di sua Ecc.za Mons. Pio Vittorio Vigo, nostro vescovo e padre, ci ha permesso di affrontare tutti i giorni di permanenza a Medjugorje rimanendo in piena comunione spirituale con il Suo ministero. Per lui in quei giorni abbiamo pregato costantemente. Allo stesso modo abbiamo pregato per padre Attilio, nostro assistente spirituale, impedito a venire da una malattia e il cui incoraggiamento a partire ci è servito a sentire la sua presenza accanto a noi.

 

Eccellenza, Lei ci ha detto al momento di darci il suo consenso: “Andate, e tornate con i frutti, come gli esploratori che Giosuè inviò nella Terra Promessa”: si, abbiamo trovata la Terra Promessa e torniamo con i frutti! Grazie, Eccellenza!

Torniamo ai suoi piedi come nel giorno della nostra Ordinazione, per mettere le nostre mani nelle Sue, prostrati per chiedere l’ubbidienza.

La comunione tra i membri della comunità diaconale si è rinsaldata. I momenti di condivisione sono serviti per entrare in comunione gli uni con gli altri. Ma al disopra di tutto ci siamo sentiti cementati dall’amore della Madre comune.

Abbiamo riscoperto la dimensione del ministero diaconale in una prospettiva nuova: sentirci nel Cuore della Mamma ci ha permesso di riscoprirci importanti nel cuore della Chiesa, anche se dovessimo essere dimenticati, non considerati, svalutati, disprezzati. È bello essere diaconi perché amati da Dio. Il ministero diaconale è importante perché è importante nel cuore di Dio e di Maria, prima ancora o in aggiunta all’importanza che possa scaturire dalle varie riflessioni teologiche e pastorali sul ruolo e l’identità del diacono.

Infine, vorremmo aggiungere che le comunità presenti a Medjugorje, da quelle più contemplative a quelle che vivono i vari modi di evangelizzazione e caritativi, testimoniano la presenza di una speciale Grazia che vivifica e consolida ministeri e carismi.

 

Franco diac. Sofia


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Altri particolari di questo evento con foto li trovate qui di seguito:


BARI - Ore 17,40 del 17 luglio 2007, sotto la statua di san Nicola

Partiti la mattina con due auto, ci siamo fermati alla Basilica di san Nicola per partecipare alla Messa prima di imbarcarci per Dubrovnik.



L'incontro con Nancy il 18 luglio nel primo pomeriggio

Nancy una miliardaria canadese che si è convertita insieme al marito Patrick dopo aver letto un solo messaggio di Medjugorje: hanno lasciato tutto e sono venuti a vivere a Medjugorje, dove hanno costruito un castello, e dove praticano l’accoglienza soprattutto dei più bisognosi, in particolare dei sacerdoti più in difficoltà.




Nancy si appresta a dare la sua testimonianza a noi e ad altri pellegrini.



Ore 15,50 del 18 luglio

           Un po' più tardi abbiamo fatto una preghiera sotto la statua del Crocifisso-RISORTO che si trova nei pressi della chiesa.



      Qui abbiamo potuto constatare che dal ginocchio sinistro del Crocifisso-Risorto continua a fuoriuscire un liquido misterioso, ormai da parecchi anni.



19 luglio, ore 06,23



         Saliamo la collina delle apparizioni, recitando il Rosario.  Nel luogo in cui, secondo la tradizione, la Madonna avrebbe dato il primo messaggio il giorno 26 giugno del 1981, scattoquesta foto emblematica.




Mentre saliamo, osservo con i miei confratelli questo gruppetto di ragazze che pregano...


... sono arrivate prima di noi: sono ragazze della Comunità Cenacolo, sede femminile. Sono salite scalze.


Ore 06:54 


Ore 07:10, scendiamo la collina delle apparizioni dal lato della croce Blu.
 


Dopo aver fatto colazione, arriviamo in vista della casa della Comunità dei "Figli del Divino Amore", dove ci attendeva Madre Rosaria della Carità per un incontro sul carisma della sua fondazione: la riparazione. Ci ha anche raccontato la sua conversione.

                                                   



20 luglio, ore 10:00. Incontro con Ruscka, sorella della veggente Marija. Ruscka è una testimone dei primi tempi. Un atra sorella, Milka, è famosa nei racconti sui primi giorni delle apparizioni, perchè vide la Madonna solo il primo giorno (24 giugno 1981), e poi non l'ha più vista.


                                                 



Ore 17:15.  Visita all'orfanotrofio di suo Josipa e incontro testimonianza con suor Cornelia.

                                                                    





21 luglio, ore 10:40. Incontro formazione con padre Francesco Rizzi.


                                                

Ore 11:00, i diaconi di Acireale in servizio durante la Messa degli italiani.


                                                                 



   Ore 11:45, incontro testimonianza con Roland Patzleiner

                                                                    

Ore 16:00,Salone Giallo. Testimonianza della veggente Marija.

                                      




22 luglio, ore 11:59 sul traghetto di ritorno.









NON DESISTERE

 

NON DESISTERE




 

 Mentre riflettevo su come invitare di nuovo coloro che hanno iniziato il cammino di Apostoli della Regina della Pace, coloro che hanno detto “SI”, ecco che mi è venuta incontro la Gospa. Stavo rileggendo un messaggio, e trovo la parolina “magica” da dire, senza offendere nessuno.

 

Francamente, devo dirvi che sono amareggiato, e non oso elevare questa amarezza ai livelli di ciò che succede nel Cuore Immacolato della nostra Mamma. Povera Mamma! Lei si è scommessa nell’invitare i suoi “cari figli” per 43 anni, a rispondere alla sua chiamata, e dal 2000 a quella ancora più forte degli Apostoli della Regina della Pace!

 

Ed ecco la parolina “magica”:

Cari figli, vi invito ad essere coraggiosi e a NON DESISTERE”.

Non desistere, cioè non abbandonare, non smettere, non ritirarsi.

Il perché lo dice più avanti nella stessa proposizione: “perché anche il più piccolo bene, il più piccolo segno d’amore vince il male sempre più visibile” (2 ottobre 2018).

 

 

Lei che vede dall’alto ci conferma quello che noi possiamo intravedere attraverso i segni, che cioè il male aumenta sempre più. Anzi, la Gospa ci sta dicendo qualcosa di più impressionante, ci mostra “IL MALE SEMPRE PIÙ VISIBILE”.

27 anni prima aveva detto: “adesso come mai prima, Satana vuole mostrare al mondo il suo volto vergognoso col quale egli vuole sedurre più gente possibile sul cammino della morte e del peccato” (25 settembre 1991). Vuole mostrare il suo volto vergognoso, cioè vuole manifestarsi, rendersi visibile. Questo è l’Anticristo.

Adesso la Madonna ci conferma che il male diventa sempre più visibile. Questo significa che c’è più bisogno adesso di rispondere alla sua chiamata.

 

Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite” (Ebrei 12,12).

Sempre più avanti con tutti i “cari figli” di buona volontà sparsi in tutto il mondo, verso il trionfo del Cuore della nostra Mamma sempre più vicino!

 Franco Sofia

 

 

sabato 25 maggio 2024

Messaggio 25 maggio 2024


 


Messaggio 25 maggio 2024

"Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito alla preghiera col cuore. Figlioli, create i gruppi di preghiera nei quali vi esorterete al bene e crescerete nella gioia. Figlioli, siete ancora lontani. Perciò convertitevi sempre di nuovo e scegliete la via della santità e della speranza affinché Dio vi doni la pace in abbondanza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

domenica 19 maggio 2024

John ha deciso di fare la proposta alla sua ragazza sulla Collina delle Apparizioni.

 

LA GIOVANE COPPIA RICORDERÀ SEMPRE CON AFFETTO LA “GRAN SIGNORA”

  Lui la convinse a venire a Medjugorje, e poi si inginocchiò sulla Collina delle Apparizioni...

                      


 

Nel mese di agosto a Medjugorje soggiornano numerosi pellegrini provenienti da tutto il mondo. Dopo il Mladifest, che si è svolto la prima settimana di questo mese, la folla si fa notare anche oggi, in occasione della festa dell'Assunzione. Nei giorni scorsi alcuni hanno deciso di compiere il passo più importante della loro vita in questo luogo. Così, nei giorni scorsi, sono “cadute” a Medjugorje due bellissime proposte. Abbiamo conosciuto John e Carolina così giovani. 

John ha deciso di fare la proposta alla sua ragazza sulla Collina delle Apparizioni.

"Sono già stato a Medjugorje tre volte. La prima volta è stata quattro anni fa. Una volta l'anno scorso e poi quest'ultimo viaggio. La prima volta che sono venuto con mio padre mentre viaggiavo con uno zaino in Europa. Sono cresciuto come un Cattolico, ma solo durante quel viaggio, mentre salivo io stesso sulla Collina delle Apparizioni, ho deciso che volevo dedicare la mia vita alla Madonna nella chiesa cattolica con cui uscivamo e poi il rapporto è cresciuto e ho deciso di farle la proposta a Medjugorje perché è lì che ho imparato a vivere dall'oscurità alla luce.

Ho sentito che doveva essere qui e ho scelto la Collina delle Apparizioni perché non potevo pensare a un posto migliore per la presenza della Madonna," ha detto John per hercegovina.info  .

Caroline è a Medjugorje per la prima volta.

                              



"Ho ascoltato la storia di Johnny e il suo amore per Medjugorje durante la nostra relazione e sapevo che era un posto speciale che voleva mostrarmi. Condividere la mia fede cattolica con mio marito è qualcosa che ho sempre desiderato, e il modo in cui Johnny ama Dio e i Beati Madre, mi ispira ogni giorno. Poter condividerlo con lui è una benedizione.

Mentre mi mostrava Medjugorje, mi era chiaro che questo villaggio è un luogo di amore e fede mentre salivamo sulla collina delle apparizioni, il mio cuore batteva più forte mentre dicevamo ciascuna preghiera. Quando si è inginocchiato, ho sentito solo gioia e fiducia in lui, nel nostro rapporto e nel piano che Dio ha per la nostra vocazione. Stare alla presenza della Madonna quando ho deciso di trascorrere per sempre con Johnny più di quanto avrei mai potuto sognare." la nostra fidanzata è felice.

Anche il sacerdote Ivan Dominik Iličić ha condiviso una richiesta del pubblico:

"Cari amici, parafrasando e trasmettendovi brevemente questa bellissima testimonianza che il giovane fidanzato Domagoj ha sentito il bisogno di inviarmi. Lui e la sua fidanzata Josipa hanno una relazione da un anno, durante il quale sono diventati profondamente legati, soprattutto attraverso preghiera congiunta e cammino nella purezza.

Entrambi si resero conto che la loro relazione aveva raggiunto l'apice della frequentazione e che era ora di fare un ulteriore passo avanti, anche se mancava loro il coraggio di farlo quel passo perché era ancora studente un incoraggiamento speciale nello spirito e nella preghiera per intercessione della Madonna.

Non avendo programmato un impegno prima del Mladifest e lottando durante i giorni trascorsi a Medjugorje con gli incoraggiamenti ricevuti nella preghiera, ha deciso di comprare un anello l'ultima sera del Mladifest.

Poiché non aveva portato con sé tanti soldi, ci ha pensato il Signore ed è riuscito a comprare un anello nelle ore serali, durante l'ultima ora di apertura dei negozi di souvenir a Medjugorje il 5 agosto, che è anche la data dell'anniversario della loro passeggiata, mentre la ragazza stava acquistando altri oggetti religiosi, senza sospettare che lui stesse acquistando proprio in quel momento l'anello.

Successivamente si sono incontrati e sono venuti davanti alla chiesa, dove tradizionalmente i giovani si riuniscono dopo il programma di preghiera serale per socializzare con canti spirituali e altri bellissimi canti. 

Domagoj ha deciso che quella sera avrebbe fatto la proposta di matrimonio a Josipa davanti alla statua della Madonna in chiesa, ma non gli è stato più possibile perché la chiesa era chiusa.

Stava pensando a cosa fare e in quel momento mi ha visto con i giovani davanti alla chiesa e ha deciso di avvicinarsi a me e chiedermi di benedire loro e i loro oggetti religiosi. Dopo un piacevole breve incontro con loro e una benedizione, e dopo che li avevo già salutati ed ero quasi andato avanti, Domagoj mi ha chiesto se potevo benedire anche questo anello.

Detto questo, si è inginocchiato davanti alla sua ragazza e ha tenuto in mano l'anello che ho benedetto in quel momento. Tutto le fu chiaro in un istante e saltò di gioia, "si gettò" al suo collo e ovviamente gli disse di sì. Dopodiché è iniziato spontaneamente il canto Ave Regina della Pace, affinché il desiderio di Josipa si realizzasse in modo diverso, che il fidanzamento fosse legato alla Madonna, e quando li ho benedetti, ovviamente, ho invocato anche la sua intercessione in modo particolare.

Giovani, siate coraggiosi e non aspettate "cento anni" per il matrimonio. Non sarai mai in grado di garantire tutto nella vita. Ogni nuovo giorno richiede l'abbandono nelle mani di Dio e nel nostro impegno, e il vostro sforzo, la vostra lotta e la vostra preoccupazione per molte cose della vita nel matrimonio diventano comuni e molto più forti grazie a ciò, così come la benedizione di Dio, che è presente in modo speciale attraverso il sacramento del matrimonio. Sii coraggioso. Dio vi benedica, vi protegga e vi guidi attraverso l'intercessione di tutti i santi e vi renda santi", ha scritto fra Ivan Dominik Iličić.

FONTE: https://www.hercegovina.info/vijesti/nagovarao-ju-je-da-dodje-u-medjugorje-a-onda-je-kleknuo-na-brdu-ukazanja/205586/

 FOTO: Antonio Zubac

sabato 11 maggio 2024

È VENUTO IL TEMPO DI GRIDARE AL SIGNORE.

 

È VENUTO IL TEMPO DI GRIDARE AL SIGNORE.

 

“Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio                                      

Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero.” (Esodo 2, 23-25).

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“Coraggio, figli miei, gridate a Dio ed egli vi libererà dall'oppressione e dal potere dei vostri nemici.” (Baruc 4,21)

                                 

Foto Dani

 

Detto così, può fare impressione. Ma tutta la Sacra Scrittura è piena di questo gridare. Soprattutto ne sono pieni i Salmi.

Il popolo di Dio, che conosceva bene la legge del Signore, tuttavia non le rimaneva fedele,  piangendone le conseguenze. Nel momento del bisogno e nell’angoscia ricordava le promesse del suo Signore e Dio, e gridava a Lui, memore della Sua misericordia e fedeltà al patto fatto coi Padri; allora, contrito e umiliato, si pentiva e digiunava, riconoscendo i  propri peccati, anche pubblicamente, e innalzando ferventi suppliche.

Purtroppo, la storia di questo popolo, immagine di quello che succede nella vita di ognuno di noi, è piena di questi alti e bassi. Basta leggere uno di questi resoconti, presenti nella stessa Sacra Scrittura, come il capitolo 9 del libro di Neemia.

 

Ma che significa gridare al Signore?

Due anni fa, –  e per la prima volta in 41 anni – in un messaggio, la Regina della Pace ci disse:

''Cari figli! Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni Satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito: ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per uscire da questa crisi in cui siete entrati perché non ascoltate Dio che vi ama e desidera salvarvi e guidarvi verso la vita nuova. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.'' (25 marzo 2022 ).

 

Questo gridare a Dio, che nella storia sacra si è reso necessario innumerevoli volte,    ha a che fare con la preghiera “forte” o “potente” che la Madonna ha chiesto ai suoi cari figli e Apostoli?

“Apostoli del mio amore, la forza della preghiera detta a partire dal cuore, di una preghiera potente e colma d’amore, cambia il mondo.” (2 settembre 2019). 

Io ritengo di sì.

Intanto, la preghiera potente o forte, come il gridare a Dio, non è da confondere con la preghiera emozionale. Questa preghiera che parte dal cuore è quella che permette allo Spirito di Gesù di “gridare” dentro di noi.

Occorre, infatti, che permettiamo allo Spirito Santo di gridare nel nostro cuore. Lo  Spirito Santo non solo è la nostra forza nella preghiera, ma è anche Lui stesso che grida dentro il nostro cuore:

                “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6).

 

San Paolo spiega che “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.” (Rm 8,26-27).

Per questo dobbiamo fidarci dell’intercessione dello Spirito Santo.

Col soccorso dello Spirito Santo la nostra preghiera diventa potente e forte. È Lui che ci ricorda le parole di Gesù e ci fa penetrare nel loro significato autentico. È Lui che ci ricorda le promesse che Dio ci ha fatto. È Lui che ci dà forza: “riceverete la forza dallo Spirito Santo” (Atti 1,8).

Gridiamo, dunque, appellandoci alla fedeltà del Signore, poiché Egli è fedele alle Sue promesse.

La Madonna nei suoi messaggi ci dà altri suggerimenti. Infatti, come eliminare gli impedimenti all’azione dello Spirito Santo?

Se lo Spirito Santo grida a partire dal nostro cuore, allora non può farlo da un cuore impuro. Egli vuole trovare dei cuori puri ed umili:

“voi, con la vostra preghiera detta a partire da un cuore puro ed aperto, e con i doni che offrite a mio Figlio, farete sì che anche i cuori più duri si aprano” (2 settembre 2019)               .

“Non abbiate paura, io sono qui. Non siete soli. Prego lo Spirito Santo affinché vi rinnovi, affinché vi fortifichi. Prego lo Spirito Santo, affinché aiutando gli altri, possiate guarire voi stessi. Prego affinché, per mezzo Suo, diventiate figli di Dio e miei Apostoli”. (2 settembre 2013).

La Santissima Trinità è all’opera per fortificarci. Il Figlio lo fa con i sacramenti che Lui stesso ha istituito, ma in modo speciale lo fa nell’Eucaristia, definita il Pane dei Forti:

“mio Figlio che vi nutre col suo Corpo e vi fortifica col suo Sangue.” (2 maggio 2018).

“La forza la troverete nell’Eucarestia: mio Figlio che vi nutre con il suo Corpo e vi rafforza con il suo Sangue.” (2 febbraio 2020).

Il Padre stesso, al Quale rivolgiamo le nostre preghiere – per Cristo, con Cristo e in Cristo nell'unità dello Spirito Santo – ci sostiene con la sua Forza, soprattutto quando vede che siamo uniti:

“Vi invito a radunarvi nella famiglia di Dio ed a rafforzarvi con la Forza del Padre. Come singoli, figli miei, non potete fermare il male che vuole regnare nel mondo e distruggerlo. Ma per mezzo della volontà di Dio, tutti insieme con mio Figlio, potete cambiare tutto e guarire il mondo.” (2 agosto 2011).   

In condizioni di estrema necessità, ricorriamo alla supplica, un modello di preghiera più ardente. Una volta la Madonna si riferì ad esse: 

“Cari figli! Ascolto le vostre suppliche e preghiere ed intercedo per voi presso mio Figlio Gesù che è via, verità e vita.” (25 giugno 2020).

Dio vuole che siamo insistenti, come dimostrano alcuni casi riportati nei Vangeli e alcuni suggerimenti di nostro Signore Gesù Cristo, supportati da parabole.

 

MODELLI SUGGERITI

                Tra i tanti modelli da trarre dalla Sacra Scrittura, anche per le modalità in cui si realizzano gli eventi in essi descritti, oltre al capitolo 9 di Neemia, già citato, suggerirei il capitolo 4,9-13 di Giuditta:

                “Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande impegno.    

Essi con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro schiavi si cinsero di sacco i fianchi.

Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore.

Ricoprirono di sacco anche l'altare e alzarono il loro grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti.

Il Signore porse l'orecchio al loro grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il popolo digiunava da molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al santuario del Signore onnipotente”.

In questo modello sono uniti insieme la purificazione (tutti si umiliarono con grande impegno) – questo momento si può far coincidere con la confessione – , il digiuno, la “fervida insistenza”, la supplica  senza interruzione”.

 

MODELLI DI PREGHIERE SUGGERITE

Oltre alle modalità, nella Sacra Scrittura c’è l’imbarazzo della scelta riguardo alle stesse preghiere. Riguardo, cioè, alle parole o espressioni stesse usate dagli autori sacri. Come ho sottolineato all’inizio, i Salmi ne sono pieni.

Eccone alcuni:

SALMO 33

[7] Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo libera da tutte le sue angosce.

[8] L'angelo del Signore si accampa

attorno a quelli che lo temono e li salva.

[9] Gustate e vedete quanto è buono il Signore;

beato l'uomo che in lui si rifugia.

[16] Gli occhi del Signore sui giusti,

i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

[17] Il volto del Signore contro i malfattori,

per cancellarne dalla terra il ricordo.

[18] Gridano e il Signore li ascolta,

li salva da tutte le loro angosce.

 

SALMO 85

[1] Supplica. Di Davide.

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,

perché io sono povero e infelice.

[2] Custodiscimi perché sono fedele;

tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.

[3] Pietà di me, Signore,

a te grido tutto il giorno.

[4] Rallegra la vita del tuo servo,

perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.

[5] Tu sei buono, Signore, e perdoni,

sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

[6] Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera

e sii attento alla voce della mia supplica.

[7] Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido

e tu mi esaudirai.

 

                Personalmente, a me piace pregare con Siracide 36, così come ce lo propone la Liturgia delle Ore. Lo considero il modello per eccellenza:

 

             SIRACIDE 36

 Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell'universo, e guarda,

infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

Alza la tua mano sulle nazioni straniere,

perché vedano la tua potenza.

 Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a noi,

così davanti a noi móstrati grande fra di loro.

Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto

che non c'è Dio al di fuori di te, o Signore.

Rinnova i segni e ripeti i prodigi,

glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento,

e si narrino le tue meraviglie.

Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,

d'Israele che hai reso simile a un primogenito.

Abbi pietà della tua città santa,

di Gerusalemme, luogo del tuo riposo.

Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese

e il tuo popolo della tua gloria.

Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,

risveglia le profezie fatte nel tuo nome.

Ricompensa coloro che perseverano in te,

i tuoi profeti siano trovati degni di fede.

Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,

secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo,

e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra

che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

Amen.

               

Franco Sofia