È VENUTO IL TEMPO DI GRIDARE AL SIGNORE.
“Nel lungo corso di quegli anni, il re d'Egitto morì. Gli
Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il
loro grido dalla schiavitù salì a Dio
Allora Dio ascoltò il loro
lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli
Israeliti e se ne prese pensiero.” (Esodo 2, 23-25).
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“Coraggio, figli miei, gridate a Dio ed egli vi libererà
dall'oppressione e dal potere dei vostri nemici.” (Baruc 4,21)
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Foto Dani |
Detto così, può fare impressione.
Ma tutta la Sacra Scrittura è piena di questo gridare. Soprattutto ne sono
pieni i Salmi.
Il popolo di Dio, che conosceva
bene la legge del Signore, tuttavia non le rimaneva fedele, piangendone le conseguenze. Nel momento del
bisogno e nell’angoscia ricordava le promesse del suo Signore e Dio, e gridava a
Lui, memore della Sua misericordia e fedeltà al patto fatto coi Padri; allora,
contrito e umiliato, si pentiva e digiunava, riconoscendo i propri peccati, anche pubblicamente, e
innalzando ferventi suppliche.
Purtroppo, la storia di questo
popolo, immagine di quello che succede nella vita di ognuno di noi, è piena di
questi alti e bassi. Basta leggere uno di questi resoconti, presenti nella
stessa Sacra Scrittura, come il capitolo 9 del libro di Neemia.
Ma che significa gridare al Signore?
Due anni fa, – e per la prima volta in 41 anni – in un
messaggio, la Regina della Pace ci disse:
''Cari
figli! Ascolto il vostro grido e le preghiere per la pace. Da anni
Satana lotta per la guerra. Perciò Dio mi ha mandato in mezzo a voi per
guidarvi sul cammino della santità, perché l’umanità è al bivio. Vi invito:
ritornate a Dio ed ai comandamenti di Dio per stare bene sulla terra e per
uscire da questa crisi in cui siete entrati perché non ascoltate Dio che vi ama
e desidera salvarvi e guidarvi verso la vita nuova. Grazie per aver risposto
alla mia chiamata.'' (25 marzo 2022 ).
Questo gridare a Dio, che nella storia
sacra si è reso necessario innumerevoli volte, ha a che fare con la preghiera “forte” o
“potente” che la Madonna ha chiesto ai suoi cari figli e Apostoli?
“Apostoli
del mio amore, la forza della preghiera detta a partire dal cuore, di una
preghiera potente e colma d’amore, cambia il mondo.” (2 settembre 2019).
Io ritengo di
sì.
Intanto, la
preghiera potente o forte, come il gridare a Dio, non è da confondere con la
preghiera emozionale. Questa preghiera che parte dal cuore è quella che
permette allo Spirito di Gesù di “gridare” dentro di noi.
Occorre, infatti, che permettiamo
allo Spirito Santo di gridare nel nostro cuore. Lo Spirito Santo non solo è la nostra forza
nella preghiera, ma è anche Lui stesso che grida dentro il nostro cuore:
“Dio
ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!”
(Gal 4,6).
San Paolo spiega che “lo
Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare
in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e
colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede
per i santi secondo i disegni di Dio.” (Rm 8,26-27).
Per questo dobbiamo fidarci
dell’intercessione dello Spirito Santo.
Col soccorso dello Spirito Santo
la nostra preghiera diventa potente e forte. È Lui che ci ricorda le parole di
Gesù e ci fa penetrare nel loro significato autentico. È Lui che ci ricorda le
promesse che Dio ci ha fatto. È Lui che ci dà forza: “riceverete la forza dallo
Spirito Santo” (Atti 1,8).
Gridiamo, dunque, appellandoci
alla fedeltà del Signore, poiché Egli è fedele alle Sue promesse.
La Madonna nei suoi messaggi ci
dà altri suggerimenti. Infatti, come eliminare gli impedimenti all’azione dello
Spirito Santo?
Se lo Spirito Santo grida a
partire dal nostro cuore, allora non può farlo da un cuore impuro. Egli vuole
trovare dei cuori puri ed umili:
“voi, con la vostra preghiera detta a partire da un cuore
puro ed aperto, e con i doni che offrite a mio Figlio, farete sì che anche i
cuori più duri si aprano” (2 settembre 2019) .
“Non
abbiate paura, io sono qui. Non siete soli. Prego lo Spirito Santo affinché vi
rinnovi, affinché vi fortifichi. Prego lo Spirito Santo, affinché aiutando gli
altri, possiate guarire voi stessi. Prego affinché, per mezzo Suo, diventiate
figli di Dio e miei Apostoli”. (2
settembre 2013).
La
Santissima Trinità è all’opera per fortificarci. Il Figlio lo fa con i
sacramenti che Lui stesso ha istituito, ma in modo speciale lo fa
nell’Eucaristia, definita il Pane dei Forti:
“mio
Figlio che vi nutre col suo Corpo e vi fortifica col suo Sangue.” (2 maggio
2018).
“La
forza la troverete nell’Eucarestia: mio Figlio che vi nutre con il suo Corpo e
vi rafforza con il suo Sangue.” (2 febbraio
2020).
Il Padre stesso, al Quale
rivolgiamo le nostre preghiere – per Cristo, con Cristo e in Cristo nell'unità
dello Spirito Santo – ci sostiene con la sua Forza, soprattutto quando vede che
siamo uniti:
“Vi
invito a radunarvi nella famiglia di Dio ed a rafforzarvi con la Forza del
Padre. Come singoli, figli miei, non potete fermare il male che vuole regnare
nel mondo e distruggerlo. Ma per mezzo della volontà di Dio, tutti insieme con
mio Figlio, potete cambiare tutto e guarire il mondo.” (2 agosto 2011).
In
condizioni di estrema necessità, ricorriamo alla supplica, un modello di
preghiera più ardente. Una volta la Madonna si riferì ad esse:
“Cari figli! Ascolto le vostre suppliche e
preghiere ed intercedo per voi presso mio Figlio Gesù che è via, verità e
vita.” (25 giugno 2020).
Dio vuole che siamo insistenti, come dimostrano
alcuni casi riportati nei Vangeli e alcuni suggerimenti di nostro Signore Gesù
Cristo, supportati da parabole.
MODELLI SUGGERITI
Tra i tanti
modelli da trarre dalla Sacra Scrittura, anche per le modalità in cui si
realizzano gli eventi in essi descritti, oltre al capitolo 9 di Neemia, già
citato, suggerirei il capitolo 4,9-13 di Giuditta:
“Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido
a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con
grande impegno.
Essi con le mogli e i
bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro schiavi si cinsero
di sacco i fianchi.
Ogni uomo o donna
israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al
tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani
davanti al Signore.
Ricoprirono di sacco anche
l'altare e alzarono il loro grido al Dio di Israele tutt'insieme senza
interruzione, supplicando che i loro figli non venissero abbandonati allo
sterminio, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla
distruzione, il santuario alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti.
Il Signore porse
l'orecchio al loro grido e volse lo sguardo alla loro tribolazione, mentre il
popolo digiunava da molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al
santuario del Signore onnipotente”.
In questo modello sono uniti
insieme la purificazione (tutti si umiliarono con grande impegno)
– questo momento si può far coincidere con la confessione – , il digiuno, la “fervida
insistenza”, la supplica “senza
interruzione”.
MODELLI DI PREGHIERE SUGGERITE
Oltre alle modalità, nella Sacra
Scrittura c’è l’imbarazzo della scelta riguardo alle stesse preghiere.
Riguardo, cioè, alle parole o espressioni stesse usate dagli autori sacri. Come
ho sottolineato all’inizio, i Salmi ne sono pieni.
Eccone alcuni:
SALMO 33
[7] Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
[8] L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
[9] Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.
…
[16] Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
[17] Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
[18] Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.
SALMO 85
[1] Supplica. Di Davide.
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e infelice.
[2] Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.
[3] Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
[4] Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.
[5] Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
[6] Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce della mia supplica.
[7] Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido
e tu mi esaudirai.
Personalmente,
a me piace pregare con Siracide 36, così come ce lo propone la Liturgia delle
Ore. Lo considero il modello per eccellenza:
SIRACIDE 36
Abbi pietà di noi,
Signore, Dio dell'universo, e guarda,
infondi il tuo timore
su tutte le nazioni.
Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua potenza.
Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a
noi,
così davanti a noi móstrati grande fra di loro.
Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto
che non c'è Dio al di fuori di te, o Signore.
Rinnova i segni e ripeti i prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
Affretta il tempo e
ricòrdati del giuramento,
e si narrino le tue
meraviglie.
Abbi pietà, Signore, del
popolo chiamato con il tuo nome,
d'Israele che hai reso
simile a un primogenito.
Abbi pietà della tua città
santa,
di Gerusalemme, luogo del
tuo riposo.
Riempi Sion della
celebrazione delle tue imprese
e il tuo popolo della tua
gloria.
Rendi testimonianza alle
creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie
fatte nel tuo nome.
Ricompensa coloro che
perseverano in te,
i tuoi profeti siano
trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la
preghiera dei tuoi servi,
⌈secondo
la benedizione di Aronne sul tuo popolo,⌉
e riconoscano tutti quelli
che abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il
Dio dei secoli.
Amen.
Franco Sofia