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giovedì 6 marzo 2025

IL PELLEGRINO SCALZO

 




IL PELLEGRINO SCALZO

Medjugorje è un luogo dove si sentono inconsuete storie esistenziali legate alla vita vera di singoli individui ma a volte anche di gruppi di persone. Si tratta di un suolo fertile per la verità sulla nostra vita di ieri, oggi e domani. La presenza della Madonna, la sua apertura materna e pazienza verso gli uomini offrono la fiducia e la certezza di poter uscire fuori dalla propria realtà nascosta per confrontarsi con la verità.

Così a Medjugorje incontro un giovane che cammina a piedi scalzi verso la chiesa. Gli chiedo: «Perché sei scalzo?» Mi risponde: «Sono andato sul Križevac ed in pellegrinaggio, pregando di amare ed accettare nuovamente mia moglie!» Dopo avermi detto così, continua il suo cammino verso la chiesa.

La risposta di questo pellegrino dimostra come egli abbia evidentemente accolto Gesù e compreso quello che la Vergine vuole da noi. Egli non va in pellegrinaggio e non prega affinché gli altri cambino e lo accettino, ma perché sia egli stesso a cambiare.

Egli ha compreso perfettamente l´invito sostanziale di Gesù alla conversione. Proprio la Madonna ne parla spesso nei suoi messaggi. L´invito della Vergine alla conversione è in realtà soltanto un ammonimento su quello che Gesù ci ha fatto sapere e si aspetta da noi.

Il pensatore spirituale contemporaneo Gregory Mayers scrive: «L´uomo non si libererà dell´incubo notturno fino a quando non si risveglierà». Con questa metafora lo scrittore vuole farci capire come sia necessario scuotersi, svegliarsi e compiere la trasformazione. A proposito del contesto di questa citazione, spesso ci accade di aspettare che siano gli altri a fare qualcosa al posto nostro. Ma sappiamo che Gesù desidera che siamo noi a fare qualcosa, siamo noi a dover accogliere Lui. Il messaggio di Gesù e quello della Madonna sono rivolti personalmente ad ognuno di noi. […]

Gesù dice a tutti noi di essere vigili e di pregare sempre. Soltanto risvegliati dalla fede potremo essere pronti al cambiamento ed alla conversione ed a superare «l´incubo notturno».  

fra Mario Knezovic

 

PRESS BULLETIN – It., 192, 26 Novembre 2003 https://www.medjugorje.org/mpb/mpb192it.htm

domenica 2 marzo 2025

“QUESTA È LA CHIAMATA DELL’AMORE” (V PARTE) QUALE AMORE? (2)

 

“Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'Amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data.” (2 novembre 2012).

 


“QUESTA È LA CHIAMATA DELL’AMORE” (V PARTE)

QUALE AMORE? (2)

 


Quando  monsignor Rino Fisichella,  prefetto del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione, si recò a Medjugorje per partecipare al Festival dei Giovani del 2019, durante una intervista riconobbe che ciò che caratterizza il messaggio di Medjugorje  può essere considerato il cuore o modello della Nuova Evangelizzazione. Poi affermò che senza il vero amore non ci può essere neanche Nuova Evangelizzazione. E ricorrendo alla Sacra scrittura, continuò dicendo che  il vero amore dipende da un’esperienza di ricevere amore; poiché nessuno ama veramente se prima non è stato amato. Infatti, non siamo stati noi ad amare Dio, ma Dio per primo ci ha amato:

“In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.” (1Gv 4,10).

Questo è ciò di cui hanno fatto esperienza coloro che sono andati a Medjugorje e si sono convertiti. E questo è anche ciò che insegna la Regina della Pace.

Una delle cose più importanti da sottolineare è che nei messaggi dati a Mirjana, l’amore che più serve all’opera degli Apostoli è quello che viene ricevuto in dono. È come per l’umiltà e tutte le virtù dell’Apostolo – dal cuore puro ed umile – che sono prima di tutto doni, allo stesso modo lo è l’amore:

“Cari figli, oggi vi invito ad amare con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Pregate per il dono dell'amore perché, quando l'anima ama chiama a sé mio Figlio.” (18 marzo 2010).

“Figli miei, pregate per il dono dell’amore, solo l’amore perdona tutto, come ha fatto mio Figlio, seguite Lui.” (2 settembre 2009).

Per questo motivo la Madonna ha invitato spesso i suoi Apostoli a chiedere nella preghiera il dono dell’Amore[1]. Senza questo dono non è possibile aiutare Maria nella sua opera che sta portando avanti con essi. Lo si evince da numerosi messaggi.[2]

Insomma, l’Apostolo deve fare posto all’Amore di Dio e permettergli di operare attraverso di lui:

“dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri e, con l’aiuto della fede, riempirvi del suo Amore.” (2 gennaio 2017).

Un segnale di questa disposizione all’accoglienza dell’Amore di Dio necessaria nell’Apostolo si trova in una frase della Gospa: “Il mio amore opererà in voi, mi servirò di voi” (2 giugno 2015).

 

Alla scuola di Maria, si impara l’amore vero, quello che ha insegnato Gesù, la Parola di Dio:

"Cari figli! Io sono con voi nel nome dell’Amore più grande, nel nome del buon Dio che si è avvicinato a voi attraverso mio Figlio e vi ha dimostrato il vero Amore. Io desidero guidarvi sulla via di Dio. Desidero insegnarvi il vero Amore.” (18 marzo 2011).

 

A questo proposito, la Madonna ci mette in guardia dalle falsificazioni dell’amore. Poiché infatti esiste l’amore secondo il mondo, Ella puntualizza che l’amore vero è quello che ci ha insegnato Gesù (“secondo mio Figlio”, 2 novembre 2012) con la sua vita. E l’Apostolo, che è chiamato a valutare tutto in base alla Verità di Dio e a opporsi con forza a tutto ciò che lo vorrebbe allontanare da Essa, cioè da Gesù, deve prendere le distanze anche da ciò vorrebbe allontanarlo dalla Verità dell’Amore:

“Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei Apostoli. Prego mio Figlio affinché vi dia la Sapienza e la Forza divina. Prego affinché valutiate tutto attorno a voi secondo la Verità di Dio e vi opponiate fortemente a tutto quello che desidera allontanarvi da mio Figlio. Prego affinché testimoniate l'Amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell'Amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data.” (2 novembre 2012).

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 “Non accettate nulla come verità che sia privo di amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità! L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva”[3]. Edith Stein

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Ma cosa intende la Gospa per amore misericordioso?

È principalmente l’amore che tende alla conversione di coloro che non conoscono l’Amore di Dio:

“figli miei, ricordate che amare vuol dire sia voler bene al prossimo che desiderare la conversione della sua anima.” (2 giugno 2018).

Perché parlando d’amore si rischia di pensare più ai bisogni corporali del prossimo, che non  a quelli spirituali, e questo è all’opposto di ciò che la Gospa vuole dai suoi Apostoli; mettere  i bisogni corporali prima di quelli spirituali sarebbe infatti in contrasto con la stessa missione Sua, di Mirjana e degli Apostoli.

L’amore misericordioso è quello che spinge a sacrificarsi per la salvezza delle anime.  Nei messaggi, preghiera, amore misericordioso e verità, si intrecciano legandosi tra di loro in un corpo omogeneo che sa tanto di mentalità biblica ed ebraica.

 “La preghiera vi aiuterà, perché la preghiera salva voi, la preghiera salva il mondo. Perciò, figli miei, pregate con le parole, con i sentimenti, con l’amore misericordioso e col sacrificio. Mio Figlio vi ha mostrato la via: lui, che si è incarnato ed ha fatto di me il primo calice; lui, che col suo sublime sacrificio vi ha mostrato come bisogna amare. Perciò, figli miei, non abbiate paura di dire la verità. Non abbiate paura di cambiare voi stessi ed il mondo diffondendo l’Amore, facendo in modo che mio Figlio sia conosciuto ed amato, amando gli altri in Lui. Io, come Madre, sono sempre con voi. Prego mio Figlio che vi aiuti affinché nella vostra vita regni l’Amore: l’Amore che vive, l’Amore che attrae, l’Amore che dà vita. Questo è l’amore che io vi insegno, l’amore puro. Spetta a voi, Apostoli miei, riconoscerlo, viverlo e diffonderlo.” (2 aprile 2017).

 

Nel messaggio successivo continuerà queste tematiche esordendo in questo modo:

"Cari figli, vi invito a pregare non chiedendo, ma offrendo sacrifici, sacrificandovi.  Vi invito all’annuncio della Verità e all’amore misericordioso.” (2 maggio 2017).

 

(continua)

 

Franco Sofia

 

(Estratto con aggiornamenti da: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, Mimep, 2020, Capitolo Ottavo, “Maria maestra dei suoi Apostoli”)

 

 Prima Parte: “QUESTA È LA CHIAMATA DELL’AMORE” (I PARTE)

  Prima Parte: “Questa è la chiamata dell’amore” (I PARTE)

Conoscere l’Amore di Dio

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2025/01/questa-e-la-chiamata-dellamore-i-parte.html

Seconda Parte: “Questa è la chiamata dell’amore” (II PARTE)

La colonna di fuoco nella notte della tenebra

 https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2025/02/questa-e-la-chiamata-dellamore-ii-parte.html

Terza Parte: “Questa è la chiamata dell’amore” (III PARTE)

L'amore alla scuola della Gospa

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2025/02/questa-e-la-chiamata-dellamore-iii.html

Quarta Parte: “Questa è la chiamata dell’amore” (IV PARTE)

Quale Amore?

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2025/02/questa-e-la-chiamata-dellamore-iv-parte.html

 

 

 

 

 

 

 

“la sola fede, senza amore e opere d’amore, non è quello che vi chiedo. Figli miei, quella è una parvenza di fede” (2 novembre 2015).

 

 

 



[1] Pregate, pregate per il dono dell’amore, perché l’amore è l’unica verità, l’amore perdona tutto, serve tutti e vede tutti come fratelli. (2 agosto 2013). “Figli miei, pregate, pregate, pregate per il dono dell’Amore, perché l’Amore è mio Figlio.” (2 novembre 2013).

[2]Dovete comprendere che la vostra preghiera è il dialogo di un figlio con il Padre, che l’Amore è la via per la quale dovete incamminarvi, l’amore verso Dio e verso il vostro prossimo. Questo è, figli miei, un Amore che non ha confini, è un Amore che nasce nella Verità e va fino in fondo” (2 aprile 2011). 

[3] Citato da san Giovanni Paolo II nell’omelia per la canonizzazione di Edith Stein, domenica 11 ottobre 1998. (http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/bnw/bn12b.html).