LA MIA AUTO SI FERMÒ DA SOLA DAVANTI ALLA CHIESA
Quella volta che feci un pellegrinaggio per scommessa
con un sacerdote
Lo so che non si fanno
queste cose, ma è stato più forte di me. Di fronte a tante provocazioni, reagii
invitandolo a venire con me. Questo avvenne nella seconda metà degli anni ’80. A quel tempo il mio entusiasmo per Medjugorje mi
portò a commettere diversi errori, attraverso i quali imparai a correggermi,
molto spesso con l’aiuto del Cielo; e per questo motivo non consiglio di fare
scommesse di tale natura, anche se
allora la Provvidenza si servì di questo mio errore.
Era il giorno dell’Esaltazione della Croce quando partimmo, noi due soli. Lui si chiamava p.
Arcangelo.
Arrivammo a Medjugorje il giorno seguente – 15 settembre,
il giorno dell’Addolorata.
Si era fatto tardi, rispetto al nostro programma,
avevamo superato abbondantemente il mezzogiorno, quand’ecco che la mia auto si
fermò da sola davanti alla chiesa, proprio là dove transita la maggior parte
dei pellegrini quando arrivano a Medjugorje.
Dopo inutili tentativi per far ripartire l’auto,
decisi di andare a cercare un meccanico. Al che p. Arcangelo, a sua volta,
decise di rinunciare al pranzo, e si diresse verso la chiesa.
Nel tardo pomeriggio ci incontrammo di nuovo davanti
alla chiesa.
Appena mi vide, mi venne incontro e mi disse:
“Franco, avevi ragione tu. Ho confessato fino ad ora
20 persone: 18 erano pesci grossi!”.
I sacerdoti che vanno a Medjugorje riscoprono – nella potenza
della Grazia che lì è presente in abbondanza – la chiamata a diventare
pescatori di uomini.
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Una persona convertita che è poi diventato prete diceva:
“Qui si prendono molti pesci grossi... Sapete, i pesci piccoli sono
quelli che vanno alla confessione ogni settimana o due. I pesci grossi sono
quelli che ne erano lontani da 50 anni. Sapete, molti pesci grossi vengono qua!
Di cosa si tratta? È la grazia della conversione, che si riversa qui a fiumi. È
meraviglioso!” (John Boughton).
Sappiamo per certo che
don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, insisteva con i suoi
sacerdoti perché andassero a Medjugorje. E uno di loro, don Battista Gorla,
rispose così alla domanda “Il miracolo più grande che ha visto?”:
“I fatti più
sconvolgenti – risponde don Battista – li ho visti mentre confessavo: ho
assistito a conversioni straordinarie, da farmi piangere di commozione.
Conversioni istantanee che hanno alimentato la mia fede nella vittoria di Dio.
Gente con problematiche sessuali, con dipendenze o problemi matrimoniali,
completamente cambiate dall’incontro con la Madonna. Ma anche persone che hanno
cominciato a portare con serenità croci che prima le schiacciavano. E non posso separare i frutti
dall'albero".
Franco Sofia
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