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sabato 23 settembre 2023

Una sera al Križevac… una delle storie più belle

 



 


Una sera al Križevac… Dopo la guerra dei Balcani, i miei amici messicani sono venuti a Medjugorje con un gruppo di 45 pellegrini, di cui 15 sacerdoti. Uno dei sacerdoti dovette annullare il viaggio e fu sostituito da un altro pellegrino. Ma lascio che sia Emilio, il responsabile del gruppo, a raccontare quello che lui definisce uno degli eventi più incredibili della sua vita:


Fin dall’inizio del viaggio, il gruppo si sentì a disagio perché il nuovo arrivato beveva molto alcol e infastidiva le donne, mostrandosi aggressivo e profondamente irriverente. Eppure, era un prete, il sostituto del sacerdote che aveva disdetto! Niente, nel modo di vestire lasciava intendere che si trattasse di un sacerdote.

“Giunti a Roma, la nostra prima tappa, sparì per 4 giorni: nessuno sapeva dove fosse. Si presentò unicamente il giorno della partenza per Spalato, esprimendo a gran voce la rabbia di dover andare nel paesino sperduto di Medjugorje. Il suo atteggiamento diventava sempre più insopportabile e la sua arroganza odiosa.

 

“Il primo giorno del pellegrinaggio, il gruppo si recò dalla veggente Vicka che comunicava ai pellegrini i messaggi principali della Madonna e raccontava la sua esperienza personale. Mia moglie e un altro amico erano vicini al sacerdote in questione, mentre aspettavano che Vicka pregasse per loro come aveva proposto di fare per tutti i pellegrini. Il sacerdote cominciò a emettere dei suoni strani simili a gridi di animali e si mise a vomitare. Vicka mantenne la calma e continuò a pregare nella pace, fiduciosa che Maria Santissima si sarebbe occupata di quello strano pellegrino.

“Alla fine, Vicka, alzò la mano verso di lui e pregò per lui in silenzio, e, all’improvviso lui lanciò un grido orribile e scappò via. Vicka continuò a pregare per i membri del nostro gruppo, imponendoci le mani in silenzio.

“L’ultimo giorno, visto che faceva molto freddo e nevicava tanto, solo quattro di noi insistettero per salire sul monte Križevac con un grande entusiasmo, benché non avessimo né vestiti caldi né le scarpe appropriate. Nonostante tutto eravamo felicissimi di poter andare.


“Camminando accanto alla chiesa, in direzione della montagna, non vedemmo nessuno a causa del vento glaciale; ma udimmo in lontananza una voce che ci chiamava gridando. Era il sacerdote! Ci chiese dove stavamo andando e volle venire con noi. Accettammo un po’ controvoglia. Egli prese con sé una borsa contenente il necessario per celebrare la messa.


“La salita fu molto difficile, a causa del vento glaciale e della neve; eravamo intirizziti nei nostri abiti leggeri! Arrivati in cima, ci sedemmo in cerchio per la messa e, a poco a poco, fummo come avvolti da un’atmosfera dolce e calorosa che ci proteggeva dal vento, dal freddo e dalla neve. I nostri vestiti si asciugarono molto velocemente. Una luce misteriosa ci illuminava, nonostante il giorno volgesse rapidamente al termine. La messa iniziò.


“Al momento dell’offertorio, il sacerdote smise di parlare per qualche minuto, si inginocchiò e rivolse il volto al cielo. Poi, con una voce estremamente forte, chiese al Padre Celeste di perdonargli tutti i suoi peccati. Enunciava a voce alta ognuno dei suoi peccati, piangendo e supplicando Dio di usargli misericordia. Eravamo sbalorditi! Però, ci siamo sentiti spinti a fare come lui, e, a turno, ognuno di noi ha confessato i propri peccati ad alta voce.

 


“E allora vivemmo l’esperienza più bella della nostra vita. Fummo colmati della gioia dello Spirito Santo e non potevamo fare a meno di cantare. Il sacerdote era trasformato, irriconoscibile e cantava con noi. Scendemmo dal monte senza alcuna paura nonostante il buio della notte. Una luce illuminava i nostri passi. A mezzanotte arrivammo alla pensione e poi, il sacerdote ci raccontò il motivo del suo lento e graduale declino. Deluso da una serie di grossi ostacoli nel suo ministero pastorale, si era scoraggiato. Fu allora che cominciò a bere e cadde in altre trappole funeste.
“Otto mesi dopo, condivise con noi la gioia di aver ridato vita alla sua parrocchia al ritorno da Medjugorje e come, con la grazia di Dio, aveva integrato le ricchezze spirituali della Gospa nel suo ministero pastorale: il Rosario, l’Eucarestia, l’Adorazione e i principali messaggi di Medjugorje… Insomma, una bella resurrezione che si è diffusa a macchia d’olio!”.


E noi? Quale insegnamento possiamo trarre da tutto questo? C’è una parte mancante in questo racconto che rimarrà il segreto del Re: cosa è avvenuto nel cuore del sacerdote tra la preghiera di Vicka e il momento in cui volle salire sulla montagne con noi, con un freddo siberiano? 

La preghiera!… Questo è il vero miracolo! La preghiera fervente di tutto il gruppo e di Vicka ha ottenuto che quel cuore smarrito ritrovasse la via della pace. La preghiera fervente ha ottenuto quella meravigliosa effusione dello Spirito Santo in cima al monte Križevac e Dio solo sa quanti frutti ne siano scaturiti per la Chiesa e per il mondo!

 

(Da Notizie di suor Emmanuel - Medjugorje, 18 agosto 2023)

 

 

https://www.suoremmanuel.it/2023/08/

 

 

 

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