MEDJUGORJE, QUANDO LA MADONNA PIANSE PER DELLE
PAROLACCE
25 giugno
1981, la Regina della Pace appare per la prima volta al gruppo, al completo,
dei sei fanciulli-veggenti di Bijakovići.
A un loro amico scappa una volgarità. Quel che
succede dopo è un prezioso insegnamento...
La Nuova Bussola
Quotidiana 21_07_2023
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Quando si parla di apparizioni della Madonna, di solito
l’attenzione è rivolta quasi esclusivamente ai messaggi che Ella comunica
attraverso i veggenti. In realtà, oltre ai messaggi, ogni dettaglio merita di
essere sviscerato e fatto oggetto di meditazione, e la storia di ogni apparizione
è una miniera senza fine di spunti spirituali utili nella vita quotidiana.
Ad esempio, a Lourdes
la Madonna apparve con un Rosario di sei decine sul braccio (cosa che si nota in tutte le statue
della Madonna di Lourdes), una vera e propria approvazione del Cielo alla pia
abitudine dei fedeli di Lourdes e del suo circondario che in quel tempo
pregavano la sesta decina del Rosario per le anime del Purgatorio: con questo
particolare, la Madre celeste intende invitarci a una costante e regolare
preghiera per le anime del Purgatorio. Sempre a Lourdes la Santissima Vergine
si rivolgeva a Bernadette Soubirous dandole del “voi”, segno del suo profondo
rispetto nei confronti della povera e ignorante pastorella cui tutti, con
malcelato disprezzo, davano del “tu”.
Nel 1944, apparendo come
Regina della Famiglia alla piccola Adelaide Roncalli a Ghiaie di Bonate (provincia
di Bergamo), la
Madonna in un’occasione si presentò vestita in abiti di colore bianco, rosso e
verde, mostrando così la sua vicinanza e preghiera per l’Italia e il popolo
italiano, che Ella proteggeva nel difficilissimo momento della Seconda Guerra
Mondiale allora in corso.
In questo senso, le
apparizioni di Medjugorje non rappresentano certo un’eccezione. Vi è un fatto poco conosciuto che risale
al 25 giugno 1981, in occasione della prima apparizione della Regina della Pace
ai sei ragazzi, al completo, del villaggio di Bijakovići, e che è di notevole
importanza per la nostra vita nella Grazia, poiché ci fa comprendere che non
solo le bestemmie, ma anche le imprecazioni volgari e le parolacce offendono
gravemente Dio. Come riferisce Ivan Ivanković di Bijakovići (da non confondere
con il veggente Ivan Dragičević), amico dei sei ragazzi poi diventati veggenti,
il giorno della prima apparizione egli, allora giovane nel pieno delle forze,
fu il primo che corse dietro ai sei, che, dopo aver visto la Madonna, salirono
velocemente verso la cima della collina chiamata Podbrdo (da allora nota come
“Collina delle apparizioni”).
Racconta Ivan
Ivanković: «Quando
la Madonna li chiamò, Ella non si trovava nel posto dove si trova adesso la
statua, bensì una trentina di metri più in basso sulle rocce, dove si vede
meglio. Tra le persone che quel giorno non videro la Madonna io fui tra i primi
ad arrivare in cima, correndo con loro verso la sommità della collina. Essi
erano inginocchiati, ed era come se parlassero, ma non sentivo la loro voce.
Per questo motivo ero un poco arrabbiato, alzai la voce, imprecai com’ero
solito fare, ed essi dissero: “Se ne va”. Se n’era andata a causa della mia
rabbia e ne ero un poco imbarazzato. Non erano trascorsi neppure una quindicina
di secondi che essi si inginocchiarono di nuovo. “Ecco, sta tornando!”, dissero
quasi contemporaneamente. “Ivan, cos’hai detto… Delle lacrime sono scese sul
Suo viso, ne siamo addolorati”», disse la veggente Marija Pavlović a Ivan in
tono di rimprovero, ed egli, pieno di vergogna, fece il segno della croce.
Il fatto che la Madonna
se ne andò, dopo l’imprecazione volgare di Ivan Ivanković, ci fa comprendere che il Cielo si chiude
dinanzi al peccato; egualmente, il ritorno della SS. Vergine, dopo alcuni
secondi, mostra quanto sia grande la Misericordia di Dio dinanzi al pentimento
di chi ha peccato. La presenza della Madonna, infatti, non è scontata né un
fatto quotidiano da accogliere con abitudine. È il Paradiso che si apre dinanzi
a noi, è un segno di contatto tra ciò che è di Dio e il mondo dell’uomo, tra l’Eternità
e la quotidianità. Affinché sia possibile stabilire tale contatto, tuttavia,
l’uomo deve liberarsi dal peccato, deve convertirsi.
È vero che in passato
la Madonna è apparsa anche a persone lontanissime da Dio, basti pensare all’apparizione al francese
di origine ebraica Alphonse Ratisbonne il 20 gennaio 1842 nella chiesa romana
di Sant'Andrea delle Fratte, nonché a quella della Vergine della Rivelazione a
Bruno Cornacchiola il 12 aprile 1947 alle Tre Fontane a Roma; Cornacchiola
apparteneva alla setta degli avventisti, era un vero e proprio apostata, e
odiava fieramente la Chiesa cattolica e la Vergine Maria. Tuttavia, subito dopo
il primo contatto i protagonisti di queste apparizioni iniziarono un cammino di
conversione che li portò rapidamente a riconciliarsi con Dio, e diventarono un
segno della Misericordia di Dio verso i peccatori che vengono invitati senza
sosta alla conversione.
Naturalmente, la
Madonna appare sempre a uomini e donne imperfetti, poiché altrimenti non apparirebbe a
nessuno; tuttavia, condizione essenziale è almeno quella di sforzarsi di vivere
nella Grazia di Dio.
Il fatto che la Madonna
se ne andò e pianse ci
mostra che, quantunque sicuramente meno grave della bestemmia, anche
l’imprecazione volgare rappresenta un peccato assai serio, e che rimane tale
anche se è diventato normalità quotidiana e si continua a commetterlo senza che
ci si sforzi di abbandonarlo. Presso i fedeli cattolici croati questo tema è di
grande importanza, forse molto più che da noi in Italia. Chi ha occasione di
entrare nelle loro case, infatti, spesso noterà sulla porta d’ingresso una
scritta incorniciata che recita: «U ovoj kući se ne psuje», che tradotto in
italiano significa: «In questa casa non si impreca». Nelle famiglie cattoliche
croate coscienti della propria fede, infatti, l’imprecare, cioè il nostro dire
parolacce, rappresenta una grave mancanza e una serissima offesa verso Dio, e
quando, nella conversazione, a qualcuno scappa appunto una parola volgare,
segue una dura e veemente reprimenda da parte dei familiari.
La Regina della Pace a
Medjugorje ci chiama a percorrere la strada della santità, cioè a fare uno sforzo di conversione
quotidiana a Dio abbandonando il peccato, staccandoci dal mondo e dalle sue
seduzioni per volgere lo sguardo verso il Cielo. Quindi, ogni cosa che facciamo
e diciamo deve avere sempre lo scopo di convertirci e di aiutare anche gli
altri, soprattutto i più lontani, a conoscere l’Amore di Dio. Questo episodio
ci mostra chiaramente che tale sforzo deve coinvolgere anche il modo in cui ci
esprimiamo, poiché il parlare puro, cristallino e privo di volgarità apre la
strada verso il Cielo a noi stessi e agli altri.
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