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mercoledì 6 marzo 2024

PERCHÉ LA MADONNA CI METTE IN GUARDIA DALLE DISSIPAZIONI-VANITÀ

 

“Non vi pentirete né voi, né i vostri figli, né i figli dei vostri figli”

TEMPO DI VEGLIA 2.

Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore” (2 marzo 2020).

   


PERCHÉ LA MADONNA CI METTE IN GUARDIA DALLE DISSIPAZIONI-VANITÀ

All'Angelus del 18 febbraio del 2024[1], prima domenica di Quaresima, il Papa, spiegando il senso delle “bestie selvatiche” presenti durante le tentazioni di Gesù parlò di  vanità, bramosia e avidità.

All’incirca corrispondono a ciò che Gesù ha definito dissipazioni, ubriachezze e affanni nella vita; pesantezze che si possono vincere solo con la veglia e la preghiera:

State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in DISSIPAZIONI, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Luca 21,34-36).

 

Ci soffermeremo sulle vanità o dissipazioni nelle vita dell’Apostolo della Regina della Pace. Cosa la nostra Madre ci ha detto a riguardo?

In senso spirituale si tratta di attività che all’apparenza non appaiono come peccati gravi, ma che ci fanno sperperare in modo particolare il tempo, e insieme ad esso anche i beni materiali e spirituali. Sono distrazioni all’apparenza innocenti, ma che finiscono per mettere a rischio il nostro destino eterno.

Tante dissipazioni col tempo rischiano di diventare ubriachezze.

 

Le più note sono quelle attività che ci fanno perdere tempo.

Per fare un esempio, avete fatto caso a quante dissipazioni abbiamo a disposizione con Facebook, WhatsApp, e Internet in genere, tolto ciò che ci fa crescere?

Quante cose belle, simpatiche, da ridere, abbiamo a disposizione per perdere tempo? O, se vi piace meglio, riempire il tempo?

Ognuno ha le sue dissipazioni, chi più chi meno.

E probabilmente non ci rendiamo conto che sono dissipazioni.

Il mondo dei social ci bombarda di novità fatte su misura per noi. Il Web conosce i nostri interessi e appetiti e riesce a riempire il nostro tempo libero e a rubarcene dell’altro. C’è da perdersi!

E poi?

E poi non abbiamo tempo per il Signore del Tempo!

 

Ecco un elenco di dissipazioni o vanità, espresse in modo indiretto, tratte dai messaggi dati a Mirjana dalla Madonna per i suoi Apostoli e per il mondo:

“figli miei, non perdete tempo in vanità. Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi.” (2 giugno 2012).

Le vanità, infatti, rischiano di sostituirsi alla sorgente della salvezza, per questo la Madonna ci ricorda che “Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi.” (2 giugno 2012).

Noi diventiamo ciò che ascoltiamo, ciò che vediamo, ciò che mangiamo. Le vanità appesantiscono i nostri cuori ( cf 2 luglio 2009) e a poco a poco li induriscono, soprattutto se finiamo per amarle (18 marzo 2000).

Solo la conoscenza dell’Amore di Gesù, solo ciò che ci unisce a Lui fino a farci diventare una cosa  sola con Lui, cioè, ascoltarlo, ubbidirgli, mangiarlo, salverà noi e coloro che non conoscono il suo Amore.

Se la Madonna ci chiede di cercare “la pace e il benessere” solo nel nome di Gesù, nel nome di chi ci vengono proposte le vanità?

Questo consiglio ce lo ha dato proprio nel giorno in cui ci ha invitato per la prima volta a diventare suoi Apostoli:

“Cari figli! Non cercate la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle cose sbagliate. Non permettete ai vostri cuori di diventare duri amando la vanità. Invocate il nome di mio Figlio. RiceveteLo nel vostro cuore. Solo nel nome di mio Figlio sperimenterete il vero benessere e la vera pace nel vostro cuore. Solo così conoscerete l´Amore di Dio e lo diffonderete. Vi invito a diventare i miei Apostoli.” (18 marzo 2000).

 

            Perché è pericoloso perdersi nelle vanità, la Madonna ce lo ha fatto capire in tanti modi:

                Non rinunciate alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e della vanità di questa vita. Sono in mezzo a voi per guidarvi e come Madre vi ammonisco. Venite con me.” (2 agosto 2009).

            Le vanità portano alla dispersione delle forze, e l’Apostolo della Regina della Pace viene impedito a svolgere la propria missione:

                Figli miei, possono vedere mio Figlio tutti quelli che lo amano; il suo volto è visibile attraverso le anime che sono ricolme d’amore verso di lui. Perciò, figli miei, Apostoli miei: ascoltatemi! Lasciate la vanità e l’egoismo. Non vivete soltanto per ciò che è terreno, materiale. Amate mio Figlio e fate sì che gli altri vedano il suo volto attraverso il vostro amore verso di Lui.” (2 marzo 2016).

 

 

L’APOSTOLO DELLA REGINA DELLA PACE:

(espressioni tratte dai messaggi dati a Mirjana)

·         Non perde tempo in vanità

·         Non ama la vanità

·         Lascia la vanità e l’egoismo. Non vive soltanto per ciò che è terreno, materiale.

·         Non cerca la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle cose sbagliate. Non permette al suo cuore di diventare duro amando la vanità.

·         Non rinuncia alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e della vanità di questa vita

·         Fa sì che muoia in lui tutto ciò che gli impedisce di amare e salvare, di essere con il Padre e nel Padre

·         Riflette su ciò che è umano e su tutto ciò che non gli permette di seguire Gesù, le cose passeggere, le imperfezioni, le limitazioni confrontandole con Gesù, con la sua divina immensità.

·         Si libera da tutto quello che lo lega alle cose terrene, e permette a ciò che è di Dio, attraverso le sue preghiere e il sacrificio, di dare forma alla propria vita. 

·         Accoglie l’invito materno della Mamma a fermarsi un momento e a riflettere su sé stesso e sulla transitorietà di questa sua vita terrena. E poi riflette sull’eternità e sulla beatitudine eterna.

·         Egli sa che tutto attorno a lui è passeggero e tutto crolla, e che solo la gloria di Dio rimane. Perciò rinuncia a tutto ciò che lo allontana dal Signore. Adora solo Lui perché Egli è l’unico vero Dio.

 

NEI MESSAGGI DATI ATTRAVERSO LA VEGGENTE MARIJA

Qui non troviamo il termine vanità, ma concetti equivalenti. Ad esempio: gli ammonimenti a riguardo delle cose terrene, passeggere o piccole cose di quaggiù come ama definirle la nostra Madre e Regina. Oppure, gli inviti a considerare la brevità di questa vita a confronto dell’eternità. Ecco alcuni esempi:

“I vostri cuori sono rivolti alle cose terrene, e queste vi trattengono.” (9 maggio 1985).

“Figlioli voi siete ancora legati alle cose terrene e poco alla vita spirituale.” (25 gennaio 2002).

“Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna.” (25 ottobre 2006).

“Tutto ciò che è attorno a voi, figlioli, vi guida verso le cose terrene, ma Io desidero guidarvi verso il tempo di grazia perché in questo tempo siate sempre più vicini a mio Figlio affinché Lui possa guidarvi verso il suo amore e verso la vita eterna alla quale ogni cuore anela.” (25 novembre 2011). 

“Non preoccupatevi, figlioli, per le cose terrene ma anelate al Cielo.” (25 settembre 2021).

“Non date importanza alle piccole cose (di quaggiù) Tendete al cielo!” (25 luglio 1987).

“Siate veri con voi stessi e non legatevi alle cose materiali ma a Dio. E non dimenticate, figlioli, che la vostra vita è passeggera come un fiore.” (25 agosto 2001).

 

L’antidoto principale lo dà Gesù stesso:Vegliate e pregate in ogni momento” (Lc 21,36).

Questo ci ha consigliato la Madonna nell’ultimo messaggio del 2 del mese: “Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore; di non giudicare nessuno, poiché il Padre Celeste giudicherà tutti.” (2 marzo 2020.

 

Franco Sofia

 

 

 

“Non vi pentirete né voi, né i vostri figli, né i figli dei vostri figli”

 



[1] «Bestie selvatiche. In che senso? Nella vita spirituale possiamo pensarle come le passioni disordinate che dividono il cuore, tentando di possederlo. Ci suggestionano, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti, rischiano di sbranarci. Possiamo dare dei nomi a queste “bestie” dell’anima: i vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un continuo bisogno di conferme e di protagonismo. – non dimentichiamo queste cose che possiamo incontrare dentro: bramosia, vanità e avidità. Sono come bestie “selvatiche” e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano la libertà. E la Quaresima ci aiuta a entrare nel deserto interiore per correggere queste cose».   

 



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