“Non vi pentirete né voi, né i vostri figli, né i
figli dei vostri figli”
TEMPO DI VEGLIA 2.
“Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore” (2
marzo 2020).
PERCHÉ LA
MADONNA CI METTE IN GUARDIA DALLE DISSIPAZIONI-VANITÀ
All'Angelus del 18 febbraio del 2024[1],
prima domenica di Quaresima, il Papa, spiegando il senso delle “bestie
selvatiche” presenti durante le tentazioni di Gesù parlò di vanità, bramosia e avidità.
All’incirca corrispondono a ciò che Gesù ha definito
dissipazioni, ubriachezze e affanni nella vita; pesantezze che si possono
vincere solo con la veglia e la preghiera:
“State bene attenti che
i vostri cuori non si appesantiscano in DISSIPAZIONI, ubriachezze e affanni
della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio
esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire
a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Luca 21,34-36).
Ci
soffermeremo sulle vanità o dissipazioni nelle vita dell’Apostolo della Regina
della Pace. Cosa la nostra Madre ci ha detto a riguardo?
In
senso spirituale si tratta di attività che all’apparenza non appaiono come
peccati gravi, ma che ci fanno sperperare in modo particolare il tempo, e
insieme ad esso anche i beni materiali e spirituali. Sono distrazioni
all’apparenza innocenti, ma che finiscono per mettere a rischio il nostro
destino eterno.
Tante
dissipazioni col tempo rischiano di diventare ubriachezze.
Le
più note sono quelle attività che ci fanno perdere tempo.
Per
fare un esempio, avete fatto caso a quante dissipazioni abbiamo a disposizione
con Facebook, WhatsApp, e Internet in genere, tolto ciò che ci fa crescere?
Quante
cose belle, simpatiche, da ridere, abbiamo a disposizione per perdere tempo? O,
se vi piace meglio, riempire il tempo?
Ognuno
ha le sue dissipazioni, chi più chi meno.
E
probabilmente non ci rendiamo conto che sono dissipazioni.
Il
mondo dei social ci bombarda di novità fatte su misura per noi. Il Web conosce
i nostri interessi e appetiti e riesce a riempire il nostro tempo libero e a
rubarcene dell’altro. C’è da perdersi!
E
poi?
E
poi non abbiamo tempo per il Signore del Tempo!
Ecco
un elenco di dissipazioni o vanità, espresse in modo indiretto, tratte dai
messaggi dati a Mirjana dalla Madonna per i suoi Apostoli e per il mondo:
“figli miei, non perdete tempo
in vanità. Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi.” (2
giugno 2012).
Le vanità, infatti,
rischiano di sostituirsi alla sorgente della salvezza, per questo la Madonna ci
ricorda che “Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi.” (2
giugno 2012).
Noi diventiamo ciò che
ascoltiamo, ciò che vediamo, ciò che mangiamo. Le vanità appesantiscono i
nostri cuori ( cf 2 luglio 2009) e a poco a poco li induriscono, soprattutto se
finiamo per amarle (18 marzo 2000).
Solo la conoscenza
dell’Amore di Gesù, solo ciò che ci unisce a Lui fino a farci diventare una
cosa sola con Lui, cioè, ascoltarlo,
ubbidirgli, mangiarlo, salverà noi e coloro che non conoscono il suo Amore.
Se la Madonna ci chiede
di cercare “la pace e il benessere” solo nel nome di Gesù, nel nome di chi ci
vengono proposte le vanità?
Questo consiglio ce lo ha
dato proprio nel giorno in cui ci ha invitato per la prima volta a diventare
suoi Apostoli:
“Cari
figli! Non cercate la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle
cose sbagliate. Non permettete ai vostri cuori di diventare duri amando la
vanità. Invocate il nome di mio Figlio. RiceveteLo nel vostro cuore. Solo nel
nome di mio Figlio sperimenterete il vero benessere e la vera pace nel vostro
cuore. Solo così conoscerete l´Amore di Dio e lo diffonderete. Vi invito a
diventare i miei Apostoli.” (18 marzo 2000).
Perché
è pericoloso perdersi nelle vanità, la Madonna ce lo ha fatto capire in tanti
modi:
“Non
rinunciate alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e della
vanità di questa vita. Sono in mezzo a voi per guidarvi e come Madre vi
ammonisco. Venite con me.” (2 agosto 2009).
Le vanità portano alla dispersione
delle forze, e l’Apostolo della Regina della Pace viene impedito a svolgere la
propria missione:
“Figli
miei, possono vedere mio Figlio tutti quelli che lo amano; il suo volto è
visibile attraverso le anime che sono ricolme d’amore verso di lui. Perciò,
figli miei, Apostoli miei: ascoltatemi! Lasciate la vanità e l’egoismo. Non
vivete soltanto per ciò che è terreno, materiale. Amate mio Figlio e fate
sì che gli altri vedano il suo volto attraverso il vostro amore verso di Lui.” (2 marzo 2016).
L’APOSTOLO DELLA REGINA
DELLA PACE:
(espressioni tratte dai
messaggi dati a Mirjana)
·
Non
perde tempo in vanità
·
Non
ama la vanità
·
Lascia
la vanità e l’egoismo. Non vive soltanto per ciò che è terreno, materiale.
·
Non
cerca la pace e il benessere invano nei luoghi sbagliati e nelle cose
sbagliate. Non permette al suo cuore di diventare duro amando la vanità.
·
Non rinuncia alla salvezza ed alla vita eterna a causa della caducità e
della vanità di questa vita
·
Fa sì che muoia in lui tutto ciò che gli impedisce di amare e salvare, di
essere con il Padre e nel Padre
·
Riflette su ciò che è umano e su tutto ciò che non gli permette di
seguire Gesù, le cose passeggere, le imperfezioni, le limitazioni
confrontandole con Gesù, con la sua divina immensità.
·
Si libera da tutto quello che lo lega alle cose terrene, e permette a ciò
che è di Dio, attraverso le sue preghiere e il sacrificio, di dare forma alla
propria vita.
·
Accoglie
l’invito materno della Mamma a fermarsi un momento e a riflettere su sé stesso
e sulla transitorietà di questa sua vita terrena. E poi riflette sull’eternità
e sulla beatitudine eterna.
·
Egli
sa che tutto attorno a lui è passeggero e tutto crolla, e che solo la gloria di
Dio rimane. Perciò rinuncia a tutto ciò che lo allontana dal Signore. Adora
solo Lui perché Egli è l’unico vero Dio.
NEI MESSAGGI DATI ATTRAVERSO LA VEGGENTE MARIJA
Qui non troviamo il termine vanità, ma concetti
equivalenti. Ad esempio: gli ammonimenti a riguardo delle cose terrene,
passeggere o piccole cose di quaggiù come ama definirle la nostra Madre e
Regina. Oppure, gli inviti a considerare la brevità di questa vita a confronto
dell’eternità. Ecco alcuni esempi:
“I vostri cuori
sono rivolti alle cose terrene, e queste vi trattengono.” (9 maggio 1985).
“Figlioli voi
siete ancora legati alle cose terrene e poco alla vita spirituale.” (25 gennaio
2002).
“Voi siete così
ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha
mandato per guidarvi verso la vita eterna.” (25 ottobre 2006).
“Tutto ciò che è attorno a voi, figlioli, vi guida verso le cose terrene,
ma Io desidero guidarvi verso il tempo di grazia perché in questo tempo siate
sempre più vicini a mio Figlio affinché Lui possa guidarvi verso il suo amore e
verso la vita eterna alla quale ogni cuore anela.” (25 novembre 2011).
“Non
preoccupatevi, figlioli, per le cose terrene ma anelate al Cielo.” (25
settembre 2021).
“Non date
importanza alle piccole cose (di quaggiù) Tendete al cielo!” (25 luglio 1987).
“Siate veri con
voi stessi e non legatevi alle cose materiali ma a Dio. E non dimenticate,
figlioli, che la vostra vita è passeggera come un fiore.” (25 agosto 2001).
L’antidoto principale lo dà
Gesù stesso: “Vegliate e pregate in ogni momento”
(Lc 21,36).
Questo ci ha consigliato la Madonna nell’ultimo messaggio del
2 del mese: “Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore;
di non giudicare nessuno, poiché il Padre Celeste giudicherà tutti.” (2 marzo
2020.
Franco Sofia
“Non vi pentirete né voi, né i vostri figli, né i figli dei
vostri figli”
[1] «Bestie selvatiche. In che senso? Nella vita spirituale possiamo
pensarle come le passioni disordinate che dividono il cuore, tentando di
possederlo. Ci suggestionano, sembrano seducenti ma, se non stiamo attenti,
rischiano di sbranarci. Possiamo dare dei nomi a queste “bestie” dell’anima: i
vari vizi, la bramosia della ricchezza, che imprigiona nel calcolo e
nell’insoddisfazione, la vanità del piacere, che condanna all’inquietudine e
alla solitudine, e ancora l’avidità della fama, che genera insicurezza e un
continuo bisogno di conferme e di protagonismo. – non dimentichiamo queste cose
che possiamo incontrare dentro: bramosia, vanità e avidità. Sono come bestie
“selvatiche” e come tali vanno ammansite e combattute: altrimenti ci divorano
la libertà. E la Quaresima ci aiuta a entrare nel deserto interiore per correggere
queste cose».
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