“Non vi pentirete né voi, né i
vostri figli, né i figli dei vostri figli”
TEMPO DI VEGLIA 1.
“Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore” (2
marzo 2020).
IL DOVERE DI VEGLIARE
Avevamo precedentemente avvertito che l’evento del 1°gennaio
di quest’anno (2024) è da intendersi non solo come un evento simbolico, ma
anche come un monito e un incoraggiamento.
Come monito è un invito a entrare in stato di veglia
continua.
Non è una novità dovuta alle apparizioni di Medjugorje perché
la vigilanza è una virtù cristiana di ogni giorno, che noi riscopriamo solo nei
tempi forti abitualmente. È Gesù stesso che tante volte ci ha ammonito. E quando
Gesù dice «vegliate!», ci sta dando un comando, non un consiglio, si tratta di
un imperativo:
«Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E
disse a Pietro: "Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con
me?
Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo
spirito è pronto, ma la carne è debole".» (Mt 26, 40-41).[1]
“Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!”
(Mc 13,37).
Ma anche nei
messaggi della Gospa gli inviti sono connotati da fermezza materna.
Dopo il 18 marzo 2020, (giorno in cui la Gospa ci ha fatto sapere che le
apparizioni del 2 del mese sono terminate), per il popolo dei figli della
Regina della Pace è iniziato un periodo di preparazione e di attesa più intensa
di prima.
La prima a entrare in questa preparazione è stata la stessa Mirjana.
La Madonna nell’ultimo messaggio della serie del 2 del mese, verso la fine,
ha chiesto ai suoi Apostoli di vegliare:
“Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore” (2
marzo 2020).
Non è la prima volta, l’aveva chiesto con le stesse parole il 2 novembre
2016 (“Figli miei, è tempo di veglia. In questa veglia vi invito alla
preghiera, all’amore ed alla fiducia”), e con altre parole in tre diverse
occasioni. Addirittura, il 2 marzo 2013 ci ha assicurato che Lei stessa veglia
con noi: “Figli miei, vegliate! Io, come Madre, veglio con voi.”
Questa veglia a che cosa è indirizzata?
Gesù ci ha chiesto di vegliare per non cadere in tentazione, ma anche per
essere trovati pronti per il giorno del suo ritorno e per tutto ciò che dovrà
accadere prima.
Come abbiamo sottolineato in alta occasione, la venuta del Messia ha
trovato impreparato il popolo che lo attendeva da millenni. Ma non coloro che
stavano vegliando:
“C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo
la guardia al loro gregge.” (Lc 2,8).
Allo stesso modo i giusti che aspettavano con digiuni e preghiere “la consolazione d'Israele” e “la redenzione di Gerusalemme.”
(Lc 2, 25.38).
Da qui l’ammonimento di Gesù:
“State bene attenti che i vostri cuori non si
appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel
giorno non vi piombi addosso improvviso;
come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro
che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la
forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di
comparire davanti al Figlio dell'uomo". (Lc 21, 34-36).
La Madonna ai suoi Apostoli chiede di vegliare, da una parte, per non
cadere in tentazione, per non permettere “che tutte le cose di questa terra vi
allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell’unione
con il mio Figlio.” (18 marzo 2015); e dall’altra in vista di tutto ciò che
dovrà accadere e che ci porterà a trionfo del suo Cuore Immacolato, e quindi
anche in vista dei segreti.
L’Apostolo veglia per portare “la luce di mio Figlio” e squarciare “la
tenebra che sempre più vuole afferrarvi” (2 marzo 2020), sapendo che “l’amore unito dei miei
Apostoli vivrà, vincerà e svelerà il Male” (2 novembre 2016).
Mons. Hoser, nel corso di un’intervista aveva detto: "Stiamo
aspettando l'iniziativa di Dio."
Rimane il fatto che una delle ultime
raccomandazioni di Maria ai suoi Apostoli è che si trovano in tempo di veglia:
“Apostoli del mio amore, è tempo di veglia, e a voi chiedo amore” (2
marzo 2020).
Franco Sofia
[1]
La vigilanza non è destinata solo ai tempi forti, ma appartiene a tutta la vita
del cristiano. «La vigilanza è la matrice di ogni virtù cristiana, la tela di
fondo che dà unità alla fede. Un padre del deserto ha affermato: «Non abbiamo
bisogno di nient'altro che di uno spirito vigilante» (abba Poemen). E Basilio:
«Proprio del cristiano è vigilare ogni giorno e ogni ora ed essere pronto nel
compiere perfettamente ciò che è gradito a Dio, sapendo che all'ora che non
pensiamo il Signore viene». chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/http://www.parrocchiagrignasco.org/wp-content/uploads/2017/01/lectio-UPM-Romagnano.pdf
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