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venerdì 14 giugno 2024

UN PELLEGRINAGGIO PER SCOMMESSA

 

UN PELLEGRINAGGIO PER SCOMMESSA

I sacerdoti che confessano a Medjugorje sono soliti pescare “pesci grossi”.

                                  

Foto Rudolf Baier

Lo so che non si fanno queste cose, ma è stato più forte di me. Di fronte a tante provocazioni, reagii invitandolo a venire con me. Questo avvenne nella seconda metà degli anni ’80. A quel tempo il mio entusiasmo per Medjugorje mi portò a commettere diversi errori, attraverso i quali imparai a correggermi, molto spesso con l’aiuto del Cielo; e per questo motivo non consiglio di fare scommesse di  tale natura, anche se allora la Provvidenza si servì di questo mio errore.

Su questa testimonianza mi mancava una conferma che mi è arrivata da poco.

 

Era il giorno dell’Esaltazione della Croce quando  partimmo, noi due soli. Lui si chiamava p. Arcangelo Rigazzi.

Arrivammo a Medjugorje il giorno seguente – 15 settembre, il giorno dell’Addolorata.

Si era fatto tardi, rispetto al nostro programma, avevamo superato abbondantemente il mezzogiorno, quand’ecco che la mia auto si fermò da sola davanti alla chiesa, proprio là dove transita la maggior parte dei pellegrini quando arrivano a Medjugorje.

Dopo inutili tentativi per far ripartire l’auto, decisi di andare a cercare un meccanico. Al che p. Arcangelo, a sua volta, decise di rinunciare al pranzo, e si diresse verso la chiesa.

Nel tardo pomeriggio ci incontrammo di nuovo davanti alla chiesa.

Appena mi vide, mi venne incontro e mi disse:

“Franco, avevi ragione tu. Ho confessato fino ad ora 20 persone: 18 erano pesci grossi!”.

I sacerdoti che vanno a Medjugorje riscoprono – nella potenza della Grazia che lì è presente in abbondanza – la chiamata a diventare pescatori di uomini.

 

La conferma inattesa.

Il 10 giugno ’24 stavo raccontando questo evento ad un gruppo di 8 diaconi riuniti a casa mia. Alla fine, il nostro assistente p. Enzo Calà prese la parola e confermò l’episodio in modo imprevisto: ci disse di aver avuto come professore p. Arcangelo, il quale, in classe, raccontava con gli stessi particolari questo evento di grazia che gli era accaduto.

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Una persona convertita che è poi diventato prete diceva:

“Qui si prendono molti pesci grossi... Sapete, i pesci piccoli sono quelli che vanno alla confessione ogni settimana o due. I pesci grossi sono quelli che ne erano lontani da 50 anni. Sapete, molti pesci grossi vengono qua! Di cosa si tratta? È la grazia della conversione, che si riversa qui a fiumi. È meraviglioso!” (John Boughton).

 

Sappiamo per certo che don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, insisteva con i suoi sacerdoti perché andassero a Medjugorje. E uno di loro, don Battista Gorla, rispose così alla domanda “Il miracolo più grande che ha visto?”:

“I fatti più sconvolgenti – risponde don Battista – li ho visti mentre confessavo: ho assistito a conversioni straordinarie, da farmi piangere di commozione. Conversioni istantanee che hanno alimentato la mia fede nella vittoria di Dio. Gente con problematiche sessuali, con dipendenze o problemi matrimoniali, completamente cambiate dall’incontro con la Madonna. Ma anche persone che hanno cominciato a portare con serenità croci che prima le schiacciavano. E non posso separare i frutti dall'albero".

Anche da queste testimonianze si capisce perché Medjugorje viene definita “il confessionale del mondo”.

 

Franco Sofia

 

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