Putin fermi la guerra. Zelensky sia aperto a serie
proposte di pace
“Esprimo un forte dolore per l’escalation del conflitto in
Ucraina che va verso la guerra nucleare”
Il Papa, apparso molto preoccupato, ha tralasciato il
consueto pensiero spirituale basato sul Vangelo del giorno, per lanciare un
forte appello ai capi della Russia e dell’Ucraina e ai capi delle nazioni. Infine
ha invocato la preghiera alla Regina della Pace e si è detto unito alla
supplica che in contemporanea veniva fatta a Pompei alla Madonna del Santo
Rosario.
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“L’andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente
grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione. – ha detto
il Papa - Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima dell’Angelus.
Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità, anziché
rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi”
L’articolo completo di Vatican News:
Francesco
preoccupato per la minaccia nucleare e l'escalation militare del conflitto in
Ucraina dedica l'intero Angelus a un forte appello per chiedere il cessate il
fuoco. Deplora le annessioni, raccomanda il rispetto dell’integrità
territoriale di ogni Paese e dei diritti delle minoranze. Il dolore per le
migliaia di vittime, “in particolare tra i bambini”
Salvatore
Cernuzio - Città del Vaticano
La guerra in Ucraina è diventata una
minaccia per il mondo intero e Papa Francesco, preoccupato per l’aumentare
delle vittime, per l’escalation e il rischio nucleare, dedica il tempo
normalmente usato per commentare il Vangelo del giorno al tema del conflitto,
come già fece per la drammatica situazione in Siria durante l'Angelus del 1°
settembre 2013. Rivolgendo un appello diretto al presidente russo Vladimir
Putin affinché fermi questa spirale di violenza e morte, e al presidente
ucraino, Volodymyr Zelensky, perché sia aperto a "serie proposte di
pace". Francesco ha anche deplorato gli ultimi sviluppi, vale a dire
l’annessione delle quattro regioni ucraine – Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e
Kherson - parzialmente occupate dopo l’invasione del 24 febbraio. Il Papa ha
anche chiesto il rispetto della sovranità e integrità territoriale di ogni
Paese, come pure dei diritti delle minoranze.
L’andamento della guerra in Ucraina
è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande
preoccupazione. Per questo oggi vorrei dedicarvi l’intera riflessione prima
dell’Angelus. Infatti, questa terribile e inconcepibile ferita dell’umanità,
anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di
allargarsi
Il dolore per le vittime
"Mi affliggono – ha aggiunto il
Pontefice - i fiumi di sangue e di lacrime versati in questi mesi.
Mi addolorano le migliaia di vittime, in particolare tra i bambini, e le
tante distruzioni, che hanno lasciato senza casa molte persone e famiglie e
minacciano con il freddo e la fame vasti territori. Certe azioni non possono
mai essere giustificate, mai!"
È angosciante che il mondo stia
imparando la geografia dell’Ucraina attraverso nomi come Bucha, Irpin,
Mariupol, Izium, Zaporizhzhia e altre località, che sono diventate luoghi di
sofferenze e paure indescrivibili. E che dire del fatto che l’umanità si trova
nuovamente davanti alla minaccia atomica? È assurdo...
Tacciano le armi
"Che cosa deve ancora
succedere? – si è chiesto Francesco - Quanto sangue deve ancora scorrere perché
capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo una distruzione?"
In nome di Dio e in nome del senso
di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga
subito al cessate-il-fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per
avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma
concordate, giuste, stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del
sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità
territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle
legittime preoccupazioni
Il rischio di un'escalation nucleare
"Deploro vivamente – ha
aggiunto il Papa - la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con
ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa,
infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far
temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale".
Gli appelli a Putin e Zelensky
Poi Francesco ha rivolto appelli
diretti: innanzitutto a Putin, ma anche a Zelensky e ai responsabili delle
nazioni. "Il mio appello si rivolge innanzitutto al Presidente della
Federazione Russa, supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo,
questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane
sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo
un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell’Ucraina ad essere aperto a
serie proposte di pace. A tutti i protagonisti della vita internazionale e
ai responsabili politici delle nazioni chiedo con insistenza di fare tutto
quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza
lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e
sostenere iniziative di dialogo.
Per favore, facciamo respirare
alle giovani generazioni l’aria santa della pace, non quella inquinata
della guerra, che è una pazzia!
Fare ricorso agli strumenti diplomatici
"Dopo sette mesi di ostilità –
ha concluso il Papa - si faccia ricorso a tutti gli strumenti
diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire
questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!
Confidiamo nella misericordia di Dio, che può cambiare i cuori, e
nell’intercessione materna della Regina della Pace, nel momento in cui si eleva
la Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, spiritualmente uniti ai fedeli
radunati presso il suo Santuario e in tante parti del mondo".
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