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sabato 28 settembre 2024

NON HANNO IL CORAGGIO DI DIRSI: "TI AMO, SEI IMPORTANTE PER ME".

 

“Non c'è amore che genera la vita senza il dolore”. (suor Elvira)

 


NON HANNO IL CORAGGIO DI DIRSI: "TI AMO, SEI IMPORTANTE PER ME".

«Ragazzi, io ho avuto il coraggio di dirvi che vi amo e ci siamo subito capiti, ecco il motivo per cui non si capiscono genitori e figli, ragazzo e ragazza, anziani e giovani, ricchi e poveri, malati e sani, perché non hanno il coraggio di dirsi: "Ti amo, sei importante per me". Giovani, abbiamo 'assaporato' tutte le vivande che in questo mondo ci hanno preparati i nonni, i genitori, gli educatori, i professori, le discoteche, il denaro, la droga, l'alcool, il sesso, i soldi ma se ci guardiamo bene dentro, noi abbiamo 'fame', siamo 'denutriti', ebbene il nostro cibo quotidiano, il nostro benessere arriverà se abbiamo il coraggio di dirci: "Ti voglio bene, sei importante per me", questo è amore e l'amore passa attraverso il dolore. Chi non sa soffrire, non si che vi amo e ci siamo subito capiti, ecco il motivo per cui non si capiscono genitori e figli, ragazzo e ragazza, anziani e giovani, ricchi e poveri, malati e sani, perché non hanno il coraggio di dirsi: "Ti amo, sei importante per me". Giovani, abbiamo 'assaporato' tutte le vivande che in questo mondo ci hanno preparato i nonni, i genitori, gli educatori, i professori, le discoteche, il denaro, la droga, l'alcool, il sesso, i soldi, ma se ci guardiamo bene dentro, noi abbiamo 'fame', siamo 'denutriti'. Non c'è amore che genera la vita senza il dolore.

L'amore vero ti scomoda, l'amore vero rischia, l'amore vero si scrolla di dosso la pigrizia, l'amore vero è quello di Dio che si è umiliato, si è 'abbassato' e, per amore si è messo sotto i piedi di tutti. Vi assicuro che qualche 'goccia' di questo Amore, l'ho provata anch'io, e vi dico che il Signore ci vuole così bene quando siamo sotto i piedi di tutti, e per promuovere gli altri ha detto che dopo 3 giorni risorgeremo per sempre. Non è vero che il dolore supera l'amore è l'amore che si manifesta attraverso il dolore, però solo se sei perseverante, la Scrittura dice: "Dopo 3 giorni resuscitò?" così avremo fatto esperienza per sempre dell'amore».

(Suor Elvira, Festival dei giovani, 1997)

 

mercoledì 25 settembre 2024

MEDJUGORJE - Messaggio 25 settembre 2024 (Con approvazione ecclesiastica).





MEDJUGORJE - Messaggio 25 settembre 2024
"Cari figli! Per amore verso di voi, Dio mi ha inviato in mezzo a voi per amarvi ed esortarvi alla preghiera ed alla conversione, per la pace in voi, nelle vostre famiglie e nel mondo. Figlioli, non dimenticate che la vera pace viene soltanto, attraverso la preghiera, da Dio che è la vostra pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." (Con approvazione ecclesiastica).

https://www.medjugorje.hr/

 

  

lunedì 23 settembre 2024

CON IL NULLA OSTA (INASPETTATO) TUTTO CAMBIA NELLA CHIESA, ANCHE LA RIVELAZIONE DEI SEGRETI.

 

 CON IL NULLA OSTA (INASPETTATO) TUTTO CAMBIA NELLA CHIESA, ANCHE LA RIVELAZIONE DEI SEGRETI.

La risposta chiara ed esaustiva di p. Livio ci aiuta a penetrare nell’ingranaggio che si è creato tra gli eventi di 43 anni di apparizioni e il Nulla Osta della Chiesa.

                            


+DOMANDA:

Caro Padre Livio, volevo condividere alcune considerazioni in merito alla conferenza stampa dell’altro giorno e  spero di non sbagliarmi.

Intanto la prima sensazione che ho avuto è stata di grande gioia perché la conferenza è andata oltre le mie aspettative, magari tu sei rimasto meno sorpreso perché avevi già qualche notizia informale in più al riguardo.

Soprattutto mi ha stupito il fatto che si sia data tanta attenzione ad una “presunta”, come la chiamano, apparizione che è tuttora in essere e che avrà sviluppi sulla salvezza dell’umanità con le opportune e comprensibili prudenze che si è presa la Chiesa al momento.

E tutti i titoloni fuorvianti dei giornali laici e pure di ambito ecclesiastico sono irrealistici perché non comprendono o non vogliono comprendere la parte fondamentale di Medjugorje cioè che ci sta fare la Madonna là da oltre quarant’anni e tutt’oggi appare, ma questo al momento può anche non essere necessario per l’opinione pubblica, verrà il tempo in cui lo sarà. Lasciamoli alle loro stupidaggini e alla loro madornale superficialità.

Poi mi son reso conto di quanto abbiano influito gli ultimi Papi su quanto sta nel documento ufficiale.

[…]

Infine , ho avvertito che la Chiesa ha fortemente teso la mano verso quella della Madonna per camminare insieme, e questo dà una gran pace e una sicurezza che confermano la fede. Ed è giusto così perché i tempi che ci aspettano devono vedere la Madre e la Chiesa sullo stesso sentiero in sintonia perfetta e penso anch’io che il segno sulla montagna darà la svolta definitiva sulla approvazione ma questo è importante ma fino ad un certo punto perché ciò che conta davvero è la presa di posizione della gerarchia ecclesiastica già da oggi che dà tanta speranza. 

Sul silenzio dei veggenti negli ultimi tempi, ho l’impressione che sia una richiesta del Delegato della Santa Sede a Medjugorje e credo sia sacrosanto perché con tutto il rispetto e il ringraziamento che vanno ai veggenti per quanto hanno fatto di fondamentale fino ad oggi e dovranno fare nei prossimi mesi, ritengo che nel periodo che precede e che attraverserà il tempo dei segreti dovranno essere la Madre Chiesa assieme al Santo Padre il punto di riferimento per l’umanità. E radio Maria sarà la vera voce della Chiesa come del resto lo è stata fino ad oggi nonostante tutte le difficoltà.

Grazie Padre Livio perché sei stato determinante con le  tue catechesi e con la tua fermezza incrollabile per tutti questi anni e lo sarai nei prossimi, perché penso che molti della Gerarchia ecclesiastica che hanno portato a questa tappa riguardo a Medjugorje, ascoltano spesso la radio e sono in sintonia con te anche se non possono ancora sbilanciarsi, e questa sensazione è trasparita nella conferenza stampa.

Buon cammino

Andrea


 

LA RISPOSTA DI PADRE  LIVIO:

 

Caro Andrea, hai fatto una esposizione molto equilibrata che apprezzo. Il nocciolo centrale di ogni riflessione, che non ci deve sfuggire, riguarda il fatto “enorme” della approvazione possiamo dire inaspettata della Chiesa, che ha dato a Medjugorje il massimo della fiducia prevista dalla sua scaletta dai sei gradini.

Le apparizioni sono implicitamente riconosciute in base al principio  evangelico posto da Gesù: “Dai loro frutti li riconoscerete”. E proprio dai frutti indicati dalla Chiesa i fedeli riconoscono la presenza della Regina della pace.

La Madonna stessa ha posto come momento necessario alla dichiarazione di soprannaturalità il terzo segreto, che riguarda il segno sulla collina delle apparizioni. Il Nulla Osta va quindi visto come una preparazione a quel momento chiave del piano di Maria, affidatole da suo Figlio.

L’approvazione della Chiesa non è un fatto formale, ma una decisione esistenziale con la quale la Chiesa si affida alla Regina della pace in questo passaggio storico in cui è ad alto rischio la sopravvivenza del mondo e della Chiesa stessa.

L’intera Chiesa dovrebbe rigenerarsi in questo affidamento totale, che la Madonna le chiede grazie al Nulla Osta, e divenire sempre più mariana, come è nella sua natura e nella sua vocazione. Sarebbe grave se quel “numero enorme di fedeli e sacerdoti che neanche l’hanno presa in considerazione”, come Lei ha detto, rimanesse tale e quale.

In particolare, come tu hai notato, l’asse dell’attenzione si è spostato, nel senso che ora non sono più i veggenti al centro dell’arena, benché il loro compito sia prezioso e necessario, ma è l’Autorità Ecclesiastica preposta e in ultima istanza il Papa.

Infatti, la gestione dei messaggi e la rivelazione dei segreti sarà il compito della Autorità Ecclesiastica a cui Dio ha affidato il governo della Chiesa. 

Il Compito dei veggenti, come giustamente è stato sottolineato nella presentazione della Nota, è quello della testimonianza concorde della presenza di Maria e dei suoi messaggi. Il resto è compito della Chiesa alla quale tutti devono una cordiale adesione.

Questo era già stato compreso dalla veggente Mirjana che, nella sua autobiografia, ha sorprendentemente auspicato che fosse lo stesso santo Padre (o un suo Incaricato) a rivelare i segreti al mondo. “Non è forse anch’egli un Sacerdote?” si è chiesta la veggente.

E’ persino ovvio che, in particolare nel tempo dei segreti, tutta la Chiesa abbia come punto di riferimento il Papa, il quale troverà aiuto e conforto nelle apparizioni che la Madonna continuerà ad avere con uno degli  attuali tre veggenti (Vicka – Ivan – Marija).

Con il Nulla Osta il quadro d’insieme è stato spostato verso la Chiesa e  bisogna che tutti ne prendano atto perché chi naviga per contro proprio difficilmente resterà a galla.

Ave Maria – Padre Livio

https://blogdipadrelivio.it/ci-scrivono-1059/

FRA MARIO KNEZOVIĆ SU MEDJUGORJE: "IL TEMPO DEI DIVIETI E DELLA STIGMATIZZAZIONE È PASSATO".

 

FRA MARIO KNEZOVIĆ SU MEDJUGORJE: "IL TEMPO DEI DIVIETI E DELLA STIGMATIZZAZIONE È PASSATO".



La notizia che la Santa Sede ha riconosciuto i numerosi frutti positivi che si stanno verificando a  Medjugorje , luogo di pellegrinaggio in Bosnia ed Erzegovina famoso in tutto il mondo, ma non ha espresso la sua posizione sul fenomeno soprannaturale associato alle affermazioni dei veggenti secondo cui la Madonna appare loro lì e invia messaggi, provocando molte reazioni sia dei laici che del clero.

Così ha parlato di questo argomento il famoso francescano di Erzegovina fra Mario Knezović. Ha espresso la sua gratitudine al Papa e alla Chiesa su Facebook.

"La Chiesa cattolica ha riconosciuto i frutti spirituali  di Medjugorje . Questa è una grazia per i credenti di tutto il mondo che hanno trovato la via verso Gesù Cristo attraverso Nostra Signora - la Regina della Pace", ha scritto ed ha aggiunto: "Il tempo è passato, e immagino che così avrebbe dovuto essere secondo la volontà di Dio, i dubbi, i divieti e la stigmatizzazione di coloro che accorrevano alla Madonna".

"Grazie ai frati che sono stati spesso un 'segno contestato', grazie ai credenti-testimoni tenaci, grazie ai veggenti particolarmente esposti, grazie agli amministratori apostolici monsignor Henrik e monsignor Aldi, al vescovo locale monsignor Pietro. Grazie a Papa Francesco», ha aggiunto ritrovati in guerra con Dio» (At 5, 34-42). Regina della pace, prega per noi!».

https://www.medjugorje-info.com/komentar/fra-mario-knezovic-imao-je-sto-reci-o-medugorju-proslo-je-vrijeme-zabrana-i-stigmatizacija?fbclid=IwY2xjawFaKv1leHRuA2FlbQIxMQABHTh23IEC32Je4Hsw1WqZJDTbL3troEawVccX2u18y1gSkuP82q9ZRfx14g_aem_fRZ8UVjwV7uAILRV90VziQ

sabato 21 settembre 2024

HO VISTO UN PEZZETTO DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA …

 

HO VISTO UN PEZZETTO DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA …

… anche se per certi versi l’ho vissuto nel mio cuore da molti anni a motivo della consacrazione del Totus Tuus, fin dagli anni ’70:

ora  lasciateci piangere di gioia!

         


Avevo giurato di difendere Medjugorje “usque ad mortem”, e adesso non è più necessario?

Non credo. E considerando certe prese di posizione, difenderò il papa.

Adesso sono due giorni che piango di gioia. Ho avuto la stessa reazione di padre Marinko, appena al Card. Víctor Manuel Fernández è scappato il “nihil obstat”, ho pianto di gioia, e da allora non mi sono più fermato.

Lasciamo stare tutti i “se” e i “ma”, la Madre Chiesa con l’intervento di papa Francesco ci ha dato il massimo che potessimo sperare, lasciando la porta aperta ad ulteriori sviluppi. E se invece del nulla osta avessero deciso per il “non constat” o, peggio ancora, per  “constat de non”?

Adesso la porta è spalancata verso il Trionfo del Cuore della  nostra beata Madre e Regina.

Ricordiamoci dell’insegnamento di Laurentin, massimo studioso delle apparizioni del passato, il quale ebbe a dire che oggi, con i criteri utilizzati nel discernimento della soprannaturalità delle apparizioni, neanche Lourdes e Fatima sarebbero approvate.

Piuttosto, perseveriamo, rispondendo alla chiamata della Gospa perché, se c’è quella abbondanza di frutti che stata riconosciuta, lo si deve alle milioni di persone che in questi 43 anni hanno risposto a questa chiamata.

È stata dura perseverare, ma è stato bello ed esaltante.

Lasciateci perciò piangere di gioia: me e tutti quelli che abbiamo perseverato mentre navigavamo nel “fiume di bene proveniente da Medjugorje anche in mezzo a imperfezioni umane”, per usare lo stesso linguaggio del prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Fernández.

Me, e tutti quelli che hanno risposto alla chiamata della Gospa, per decenni. I miei sono 41 anni.

Adesso penso ai primi tempi, quelli dell’inizio della chiamata, quando rimasi folgorato all’improvviso. Era il 1983. Mi trovavo nella sacrestia della Chiesa Madre di Linguaglossa, quando, aprendo a caso uno dei settimanali di Famiglia Cristiana, mi imbattei in una foto che ritraeva i sei veggenti di Medjugorje ripresi nel momento dell’apparizione. Credetti immediatamente, ritengo, infatti, mi sia stata data la grazia di credere fermamente. Non so darmi altra spiegazione. E in quella grazia ho perseverato, in mezzo ai miei difetti.

Lasciateci dunque piangere di gioia, me e tutti quelli che nei primi tempi dovevamo attendere al telefono la dettatura del messaggio del giovedì e poi quello del 25 del mese, per non dover aspettare e far aspettare a lungo quello che arrivava per posta.

Bisognava poi moltiplicare i messaggi. Allora acquistai un ciclostile di seconda mano. Poi passammo alle fotocopie, e finalmente arrivarono i computer e Internet.

Era il tempo dell’ “Eco di Medjugorje”, che tanto bene  ha fatto, suscitando anche vocazioni. 

Era il tempo dei primi gruppi di preghiera e dei primi pellegrinaggi organizzati approssimativamente.

Il mio primo viaggio lo feci nel 1985 su un pullman scassato i cui portelli si dovevano chiudere con lo spago, in pieno luglio, senza aria condizionata. Ciò non ha impedito alla grazia del Signore di rendersi presente.

E da allora non mi sono più fermato, ma non per partito preso,  ma perché la chiamata persisteva forte.

E così siamo diventati segno di contraddizione, additati e compatiti. Siamo stati ostacolati e costretti a vivere il sogno Medjugorje quasi nelle catacombe.

I mio professore di Teologia Fondamentale mi dava dell’ «entusiasta» in relazione a certi movimenti del passato.

Ma la Gospa si faceva lo stesso la sua strada, perché non sempre è possibile oscurare i frutti.

E potrei continuare.

Adesso accettiamo questo dato di fatto: dalla Madonna postina, siamo passati al riconoscimento che i messaggi di Medjugorje sono “edificanti”.

Interessante il pensiero di Mirjana a riguardo – i veri e i falsi profeti come pure le vere e le false apparizioni si riconoscono dai frutti – ,  e profetico quello di padre Slavko.

Scrive Mirjana nel suo diario:

“Non mi preoccupo mai dell'approvazione del Vaticano, perché so quello che vedo. Ho fiducia nel piano di Dio e ho rimesso tutto nelle mani della Madonna. Mi concentro solo sulla mia missione.

Come disse un giorno padre Slavko, «Alla fine succederà, in silenzio, come la primavera, e Medjugorje verrà accettata».

Nel frattempo, il piano della Madonna continuerà a realizzarsi. Per la chiesa è importante procedere con cautela, visto il proliferare di tante apparizioni che poi si rivelano false. La Madonna ci ha avvertito che ci sono tante false apparizioni nel mondo e che occorre fare attenzione a non lasciarsi ingannare. Alcuni presunti veggenti sono anche venuti a parlare con me. Mi sono sempre chiesta perché volessero raccontare le loro esperienze. Se veramente vedessero la Madonna, di cos’altro avrebbero bisogno? A volte mi sono accorta che mentivano, ma non ho voluto affrontarli. Ho pregato invece affinché si rendessero conto che stavano commettendo un grave peccato. I loro presunti messaggi, molti dei quali prevedevano calamità e periodi orribili, non potevano ovviamente, provenire dalla Madonna.

Gesù, nel Vangelo di Matteo (7:15—16), dice: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono Lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete».

Ai pellegrini che mi fanno domande su tali ‘veggenti’ dico di non fidarsi mai di chi diffonde paura, perché la fede che viene dalla paura non è vera fede e la Madonna non vuole che la gente la ami perché ha paura”. (Mirjana Soldo, Il mio Cuore trionferà).

Per concludere:

All’inizio di quest’anno la Gospa, come premio a chi persevera, fece questa promessa: “Non vi pentirete: né voi, né i vostri figli, né i figli dei vostri figli”.

Io ci credo e non mi sono mai pentito, ma tanti altri, preda dello scoraggiamento, sì.

Adesso abbiamo visto un pezzetto del Trionfo del Cuore della  nostra beata Madre e Regina, verrà il tempo del pieno Trionfo, quando anche la storia presente e il mondo intero godranno dei trionfi del Cuore di Gesù, del Cuore Immacolato e del Cuore della Chiesa.

Franco Sofia

 

venerdì 20 settembre 2024

FERNÁNDEZ: A MEDJUGORJE FIUME DI BENE ANCHE IN MEZZO A IMPERFEZIONI UMANE

 

FERNÁNDEZ: A MEDJUGORJE FIUME DI BENE ANCHE IN MEZZO A IMPERFEZIONI UMANE

- Vatican News

Il prefetto della Dottrina della Fede presenta in Sala Stampa vaticana il documento "La Regina della Pace" sulla esperienza spirituale nel paesino bosniaco: devozione guardata con rispetto da tre Papi. Importante il fatto pastorale, non le valutazioni sulla soprannaturalità. Per il Papa sufficiente nulla osta, non è necessario andare oltre. Sui messaggi: "Li accogliamo come testi edificanti". Non si va in pellegrinaggio per incontrare i veggenti


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Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

19 settembre 2024

Dai messaggi da accogliere «come testi edificanti» che possono stimolare una «bella esperienza spirituale», seppur non ci sia «certezza che siano della Madonna», al «grande rispetto» mostrato dagli tre ultimi Papi verso «la devozione diffusa» di Medjugorje. Dalle innumerevoli opere di carità sorte intorno a questa esperienza spirituale, dalle tante conversioni, confessioni, frutti di bene ai «problemi» causati da «imperfezioni umane» fino alle contestazioni interne (c’è persino chi è arrivato a definire il fenomeno «demoniaco»).

È stato un intervento lungo e di ampio respiro, che ha toccato storia, attualità e anche alcune esperienze personali, quello che il cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha esposto in una Sala Stampa vaticana gremita per la conferenza di presentazione della Nota “La Regina della Pace”. Nota della quale il cardinale argentino ha ripercorso l’iter, elencando luci e ombre di una vicenda che coinvolge la spiritualità di milioni di fedeli e attraverso la quale, come ha detto, «Dio, nei suoi misteriosi disegni, anche in mezzo alle imperfezioni umane, ha trovato un modo di far scorrere un fiume di bene e di bellezza».

 

PROBLEMI E OSTACOLI

Il porporato non ha mancato di richiamare i «problemi» importanti che «in una piccola percentuale (5 o 6 diocesi)» nel mondo si sono verificati e che impediscono di «parlare di effetti solamente positivi» a Medjugorje. Ha indicato come «il punto più oscuro e triste» il lungo «conflitto» tra i francescani ribelli e i vescovi e, con grande chiarezza, ha accennato pure alla vicenda controversa di padre Tomislav Vlasic, famoso per essere considerato “padre spirituale” dei sei veggenti e poi nel 2009 dimesso dallo stato clericale per vari crimini.

 

LO SGUARDO DI TRE PAPI

Il cardinale ha guardato al fenomeno Medjugorje con l’occhio degli ultimi tre Papi: Giovanni Paolo II che, come si evince in lettere private, aveva manifestato «l’intenso desiderio» di visitare quel luogo, Benedetto XVI che, da prefetto dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede, nel 1985, aveva espresso un «chiaro pensiero» circa la separazione dell’attestazione della eventuale «soprannaturalità» del fenomeno dai suoi frutti spirituali. Infine Francesco, che sul volo di ritorno da Fatima nel 2017, parlando del rapporto «molto buono» della Commissione Ruini, affermò che «il nocciolo» è «il fatto spirituale, il fatto pastorale, gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita… Non c’è una bacchetta magica, questo fatto spirituale-pastorale non si può negare».

«Quello che risalta nei Pontefici – ha sottolineato Fernández - è un atteggiamento di grande rispetto di fronte a una devozione tanto diffusa nel popolo di Dio», che si traduce in «un’analisi del fenomeno spirituale positivo» e non «in una conclusione sull’origine soprannaturale o meno del fenomeno». Infatti Papa Francesco, ha rivelato il cardinale, in un recente incontro tra loro ha ribadito che è «assolutamente sufficiente» il nihil obstat e che «non c’è bisogno di andare oltre con una dichiarazione di soprannaturalità». È sufficiente cioè «dire ai fedeli: bene potete pregare, il culto è pubblico, si possono fare pellegrinaggi e questi messaggi si possono leggere senza pericolo».

 

I MESSAGGI DELLA "GOSPA"

A proposito dei messaggi della “Gospa”, il cardinale prefetto ha spiegato che la maggior parte di questi ha un «bel contenuto» che può «stimolare» alla conversione; molti ripropongono parole più vicine al linguaggio dei popoli; alcuni contengono invece «frasi non proprio da san Tommaso d’Aquino». Ma, ha chiarito Fernández, «quando ci sono esperienze spirituali di diverso tipo, non c’è un dettato», «la persona percepisce un contenuto e fa lo sforzo di ricordarlo ed esprimerlo come meglio possibile». Allora questi messaggi non vanno letti come «un testo magisteriale», ma bisogna coglierne «il pensiero profondo» anche dietro qualche «imperfezione delle parole».

 

LA PROPOSTA DELLA PACE

«Noi – ha aggiunto il prefetto della Dottrina della Fede - adesso accogliamo questi messaggi non come rivelazioni private, perché non abbiamo una certezza che siano messaggi della Madonna, ma li accogliamo solo come testi edificanti che possono stimolare una vera e bella esperienza spirituale». I messaggi, ha raccomandato Fernández, «vanno valutati nel loro insieme». Perché è solo nella visione d’insieme che appaiono «le grandi esortazioni». Ad esempio quella della pace, «la grande proposta di Medjugorje». «Il messaggio di pace implica di amare anche quelli che non sono cattolici. E questo si comprende nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia Erzegovina», dilaniata da una guerra alimentata anche da motivazioni religiose. «Guardate la storia che si ripete oggi con l’Ucraina», ha osservato il cardinale.

 

I RISCHI

Certo, ci sono «punti deboli» in questi messaggi, a cominciare dalla «frequenza» o l’insistenza sulla necessità di ascoltarli: «“Ascoltate i miei messaggi”, “accogliete i miei messaggi”. Alle volte stanca un po’… La Vergine parla dei suoi piani di salvezza - “i miei piani” - che devono essere accolti, come se fossero diversi da quelli di Dio. Questo confonde, crea il pericolo di creare una dipendenza eccessiva rispetto alle apparizioni e ai messaggi».

 

FUTURI MESSAGGI

Sia nel suo intervento che nelle domande dei giornalisti, il cardinale Fernández ha inoltre affrontato la questione dei messaggi futuri, «se ce ne saranno»: «Qualora vi fossero, dovranno essere valutati ed approvati per la loro eventuale pubblicazione, e fino a quando non saranno analizzati, si sconsiglia ai fedeli di considerarli come testi edificanti». Necessaria è sempre la «prudenza», nella consapevolezza che la Madonna «non comanda che qualcosa venga comunicato necessariamente o immediatamente; non ci usa come burattini o strumenti morti, lascia sempre spazio a un nostro discernimento». Non è, insomma, una «Madonna postina», ha sottolineato il prefetto dell’ex Sant’Uffizio, richiamando le parole di Papa Francesco.

 

LA DEVOZIONE NEL POPOLO

Il capo Dicastero ha voluto poi evidenziare la diffusione mondiale della devozione alla Regina della Pace, quindi i «tantissimi gruppi di preghiera e devozione mariana», le opere di carità per orfani, tossicodipendenti, alcolisti, disabili. «Un fenomeno popolare» che non tiene conto di messaggi o discussioni sull’origine soprannaturale: «Ciò che attira è la Regina della Pace e la presenza della sua immagine nei posti più diversi».

 

L'IMMAGINE DELLA MADONNA IN OGNI PAESE

Fernández stesso ha confidato di aver ritrovato l’immagine della Madonna anche nei più piccoli paesini di campagna. Pure nella sua Argentina, ha raccontato, quando da parroco aveva proposto ai fedeli di diversi quartieri di costruire edicole con un’immagine mariana, «la prima che mi hanno proposto è stata quella della Regina della Pace. Solo una suora disse: “Ma è autorizzata?”. E il vescovo rispose: “Ma che male può fare quella immagine?”».

 

RAPPORTO COI VEGGENTI "NON CONSIGLIABILE"

Quanto al rapporto coi veggenti il cardinale ha spiegato che «non è proibito ma neanche consigliabile», anche per loro stessi. «Lo spirito di Medjugorje non è andare dietro ai veggenti ma pregare la Regina della Pace». Fernández ha riferito di non aver alcun contatto con loro in questo tempo ma di aver inviato una piccola lettera «con qualche suggerimento o parola», destinata a restare riservata.

 

GLI INTERVENTI DEGLI ALTRI RELATORI

Al banco dei relatori, insieme a Fernández, anche monsignor Armando Matteo, segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede, e il direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli. Monsignor Matteo ha sottolineato che la Nota di oggi è «frutto» di un «ampio lavoro di discernimento» avviato a maggio con la pubblicazione delle Norme sui presunti fenomeni soprannaturali. Lavoro che ha comportato decisioni su casi in Italia, Spagna, India, Olanda e in altri luoghi. Da parte sua Tornielli, attingendo anche a un’esperienza personale di pellegrinaggio, ha evidenziato alcuni «dati statistici interessanti», come il numero di Comunioni distribuite nella parrocchia e nei luoghi legati all’apparizione: oltre 47 milioni (47.413.740 per l’esattezza), dal 1985 al 2024; o il numero dei sacerdoti che hanno concelebrato a Medjugorje da dicembre 1986 a giugno 2024: 1.060.799. Numeri alti, quanti quelli dei fedeli che ogni anno affollano il paesino bosniaco, attirati da Adorazione Eucaristica, meditazione e confessione, il sacramento più sentito a Medjugorje.

 

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-09/cardinale-fernandez-medjugorje-documento-dottrina-fede.html

«MEDJUGORJE È UN LUOGO DI GRAZIE, IO NE SONO TESTIMONE»

 

«MEDJUGORJE È UN LUOGO DI GRAZIE, IO NE SONO TESTIMONE»

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giovedì 19 settembre 2024

Fra Salvatore Di Fazio racconta il suo ritorno, per la prima volta

 da sacerdote, al santuario mariano

 


Questa estate nella settimana dell’Assunzione al cielo della Vergine Maria, che si è rivelata la settimana più torrida dell’anno (dal 12 al 18 agosto), ho deciso di ritornare a Medjugorje per la prima volta come sacerdote.

Infatti, in un periodo molto complicato della mia vita andai in pellegrinaggio in questo luogo molto particolare come laico, in ricerca di risposte sulla mia vocazione e sul senso della vita. Ricordo d’aver vissuto dei momenti molto intensi, durante i quali ho potuto sperimentare in maniera particolare la tenerezza della Regina della Pace, specialmente nella salita sul monte Podbrdo.

Questa volta, a differenza di prima, mi sono focalizzato su altri aspetti finora trascurati, di cui provo a fare una veloce carrellata. Se durante la 35° edizione del Festival Internazionale della Gioventù di Medjugorje (dal 1 al 6 agosto) si sono contati 65mila giovani provenienti da tutte le parti del mondo, nel solo giorno del 15 agosto, solennità dell'Assunzione, le presenze sono state 50mila. La Messa, in qualsiasi giorno e in qualsiasi ora, risultava sempre molto partecipata; in giro per gli spazi liberi, i pellegrini si dividevano in oratori o in gruppi un po’ più animati, ma non animosi.

I confessionali erano “presi d’assalto”, anche in presenza di centinaia di sacerdoti che, divisi per le diverse lingue (ne ho contate più di quindici), amministrano il sacramento che per antonomasia caratterizza questo luogo: ovvero la confessione. Personalmente, sono stato ore al confessionale e la fila non diminuiva mai sotto il numero dei cinque penitenti. Molti di loro non si confessavano da almeno un anno, talvolta anche da più tempo. Infatti, molti di loro non si confessavano da anni, anche dieci, e avevano vissuto la loro vita lontano e contro la loro stessa fede in Cristo Signore.

Vedere queste anime, così provate dalla vita, ritrovare il loro filo di Arianna in ore di adorazione di fronte al Santissimo Sacramento, dopo la loro bella confessione, credo che possa essere considerata la testimonianza migliore di ciò che avviene attorno alla parrocchia di Medjugorje.

Inoltre, oltre ai battezzati che ritrovano il loro tesoro perduto, anche molti appartenenti ad altre religioni o atei hanno accettato Cristo nelle loro vite e hanno iniziato il loro bel percorso che li porterà al battesimo, dopo aver sperimentato in questo luogo di preghiera e di grazia una particolare vicinanza con la Mamma delle mamme.

Quindi credenti o non credenti alle presunte apparizioni e ai presunti veggenti, non si può non dichiarare, con semplicità, che Medjugorje è un luogo di grazia. È un luogo nel quale tantissime anime, sgranando decine di rosari, ricompongono la loro vita e si riavvicinano fervorosamente alla fede professata dalla sposa di Cristo, la Chiesa.

© Riproduzione riservata

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/cosi-a-medjugorje-ho-trovato-le-risposte-alla-mia-vocazione

giovedì 19 settembre 2024

MEDJUGORJE E L’ATTEGGIAMENTO DELLA CHIESA - VATICAN NEWS

 

MEDJUGORJE E L’ATTEGGIAMENTO DELLA CHIESA - VATICAN NEWS

Commissioni di studio e pronunciamenti dei vescovi: pubblichiamo un ampio stralcio dell’intervento di monsignor Armando Matteo, segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede, che ricostruisce la cronistoria degli eventi



Armando Matteo *

Segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede

19 settembre 2024,

Il fenomeno delle presunte apparizioni della Madonna a Medjugorje riguarda gli eventi iniziati il 24 giugno del 1981 nella parrocchia di San Giacomo a Medjugorje, amministrata dai Padri Francescani O.F.M., della Provincia Erzegovinese, nella Diocesi di Mostar-Duvno in ex Jugoslavia (oggi Bosnia ed Erzegovina).

Nel tardo pomeriggio di quel giorno, due ragazze Ivanka Ivanković e Mirjana Dragičević si recano in località Podbrdo, ai piedi della collina Crnica. All’improvviso, Ivanka vede la Madonna (non apparsa a Mirjana). Le due ragazze continuano il cammino per il villaggio. Lo stesso giorno, verso le ore 18, sei ragazzi vedono nello stesso luogo la figura di Maria con un bambino  tra le braccia: oltre a Ivanka e Mirjana, sono presenti Vicka Ivanković, Ivan Dragičević, Ivan Ivanković e Milka Pavlović, Marija Pavlović e Jakov Čolo, che fanno tutt’ora parte dei sei veggenti, si uniscono agli altri ragazzi il giorno dopo, il 25 giugno.

Il 21 luglio dello stesso anno S.E. Monsignor Pavao Žanić, Vescovo di Mostar-Duvno, si incontra con i sei “veggenti”, i quali gli riferiscono l’esperienza da poco vissuta. L’Ordinario resta convinto che «i ragazzi non mentono». Manifesterà tale convinzione anche alcuni giorni dopo, in occasione dell’amministrazione della Cresima nella parrocchia di Medjugorje. Successivamente, il 19 novembre del 1983, S.E. Monsignor Pavao Žanić invia all’allora Congregazione per la Dottrina della Fede una relazione confidenziale circa la presunta apparizione di Maria, manifestando i suoi «fortissimi dubbi» al riguardo.

Il 12 ottobre dell’anno successivo, la Conferenza Episcopale Jugoslava emette una dichiarazione circa i presunti fatti di Medjugorje, richiamando la competenza dell’autorità ecclesiastica circa la valutazione delle apparizioni e proibendo i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.

Il 19 maggio del 1986, la Commissione diocesana incaricata di valutare le presunte apparizioni a Medjugorje emette il proprio giudizio: per 11 membri contro 4 Non constat de supernaturalitate.

Nel corso dello stesso anno, il Pro-Nunzio di Belgrado esprime parere negativo sui lavori della Commissione diocesana. L’allora Congregazione per la Dottrina della Fede decide di affidare alla Conferenza Episcopale Jugoslava un nuovo esame del caso.

L’anno successivo, precisamente il 9 aprile hanno inizio i lavori della Commissione della Conferenza Episcopale Jugoslava, che si protrarranno sino all’aprile del 1991. Il 10 di quel mese viene pubblicato il rapporto finale della Commissione della Conferenza Episcopale Jugoslava circa il fenomeno di Medjugorje, conosciuto come la Dichiarazione di Zadar (Zara). Che cito:

«I vescovi sin dall’inizio seguono le apparizioni di Medjugorje tramite il vescovo della diocesi, la commissione episcopale e la commissione della conferenza episcopale jugoslava per Medjugorje. Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali. Tuttavia, i numerosi credenti che arrivano a Medjugorje provenienti da vari luoghi e spinti da motivi religiosi e di altro genere hanno bisogno dell’attenzione e della cura pastorale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche di altri vescovi così che a Medjugorje e con Medjugorje si possa promuovere una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, in armonia con l’insegnamento della Chiesa. A tal fine i vescovi forniranno adeguate indicazioni liturgicopastorali e tramite la commissione continueranno a seguire e a far luce sugli avvenimenti di Medjugorje».

Passiamo al 1994. È il 28 ottobre di quell’anno, quando monsignor Ratko Perić, nuovo Ordinario di Medjugorje, chiede a Giovanni Paolo II di istituire una Commissioneper un verdetto definitivo sulle “apparizioni”. A luglio del 1995, invece, si preannuncia una visita di Giovanni Paolo II a Medjugorje durante il viaggio apostolico a Sarajevo. Il Papa, in alcune lettere private, si è infatti espresso positivamente su Medjugorje e sul suo desiderio di visitare il luogo. Informato di ciò, Mons. Perić chiede all’allora Congregazione per la Dottrina della Fede di evitare tale visita, che di fatto non avrà luogo.

Il 2 marzo del 1998, dietro richiesta del Vescovo di Saint-Denis-de-La Reunion, l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede risponde che i pellegrinaggi privati a Medjugorje sono permessi, a condizione che non si dichiari Medjugorje luogo di apparizioni autentiche. Si dichiara, inoltre, che la posizione di monsignor Perić circa il giudizio constat de non supernaturalitate non è quella della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Negli anni a seguire, si succedono varie consultazioni tra l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede e la nuova Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina in merito a un nuovo esame dell’intera documentazione. La Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina, tuttavia, dichiara di non essere in grado di intraprendere un nuovo esame né lo giudica opportuno.

Il punto di svolta reca la data del 14 gennaio del 2008, quando Benedetto XVI decide di istituire una Commissione internazionale per valutare i presunti fenomeni soprannaturali di Medjugorje. presidente di tale Commissione è il cardinale Camillo Ruini. Nel gennaio del 2014, dopo circa sei anni di lavori, la Commissione internazionale emette il proprio giudizio. Le conclusioni della Commissione Ruini non vengono resi noti, e questo a motivo di un’esplicita richiesta dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede.

Quest’ultima, negli anni successivi, predispone una serie di approfondimenti dell’intera vicenda relativa a Medjugorje. Si chiede il parere di due esperti che giungono a risultati assai diversi rispetto a quelli della Commissione Ruini.

Nel dicembre del 2015, ricevuta tutta la documentazione, Papa Francesco avoca a sé ogni decisione su Medjugorje.

Successivamente, l’11 febbraio del 2017, Papa Francesco nomina monsignor Henryk Hoser Inviato Speciale della Santa Sede per esaminare la situazione pastorale a Medjugorje, mentre il 14 gennaio del 2019 viene resa pubblica una disposizione del Pontefice, secondo la quale «è possibile organizzare pellegrinaggi a Medjugorje, sempre che si abbia cura di evitare che siano interpretati come una autenticazione degli avvenimenti».

C’è da ricordare, infine, che, il 27 dicembre 2021, Papa Francesco nomina Sua Ecc.za Mons. Aldo Cavalli come nuovo Visitatore apostolico a carattere speciale per la Parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis. Monsignor Cavalli succede all’arcivescovo polacco Henryk Hoser, morto il 13 agosto di quell’anno.

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-09/medjugorje-storia-monsignor-matteo-commissioni-pronunciamenti.html

MEDJUGORJE, IL NULLA OSTA DEL PAPA

 

MEDJUGORJE, IL NULLA OSTA DEL PAPA



 In questo articolo dell’organo News ufficiale del Vaticano si fa un resoconto dei frutti di questi 43 anni di apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje e si rende nota la decisione finale del papa e del Dicastero per la Dottrina della Fede: si riconosce la bontà e la positività e l’abbondanza dei frutti, e per questo – senza riconoscere la soprannaturalità delle apparizioni – si dà il via libera al culto ufficiale della Regina della Pace, confermando il permesso ai pellegrinaggi ufficiali. Sarà possibile adesso costruire un grande Santuario.

Anche sui messaggi è stato dato un giudizio complessivamente positivo: nulla osta anche nei loro  confronti, nel senso che in essi non è stato riscontrato niente che vada contro la fede cattolica. Vengono anzi considerati edificanti. Non devono però essere considerati di origine soprannaturale.

Infine da adesso in poi i nuovi messaggi (ad esempio, quelli del 25  del mese) potranno essere pubblicati solo dopo essere passati al vaglio del Visitatore Apostolico; e, in caso di dubbi di quest’ultimo, dopo il giudizio dello stesso Dicastero per la Dottrina della Fede.

L’articolo seguente, senza firma, tuttavia, è carente in quanto non si sofferma sui frutti, ai quali dà poco spazio, quanto sul giudizio dato ai messaggi.

Franco Sofia

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Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede approvato da Francesco non si pronuncia sulla soprannaturalità ma riconosce gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace e formula un giudizio complessivamente positivo sui messaggi, pur con alcuni chiarimenti

Vatican News
19 settembre 2024

«È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti». Si apre con queste parole “La Regina della Pace”, nota sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje, firmata dal cardinale Víctor Manuel Fernández, e da mons. Armando Matteo, rispettivamente prefetto e segretario per la sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede. Un testo approvato da Papa Francesco il 28 agosto, che riconosce la bontà dei frutti spirituali legati all’esperienza di Medjugorje, autorizzando i fedeli ad aderirvi – secondo quanto stabilito dalle nuove Norme per discernere questi fenomeni – in quanto «si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi». Complessivamente positivo anche il giudizio sui messaggi pur con dei chiarimenti su alcune espressioni. Si sottolinea inoltre che «le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti» e che in ogni caso i doni spirituali «non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire».

FRUTTI POSITIVI

I luoghi legati al fenomeno Medjugorje sono meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. «I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica di vita di fede» in accordo con la tradizione della Chiesa. Si registrano «abbondanti conversioni» di persone che hanno scoperto o riscoperto la fede; il ritorno alla confessione e alla comunione sacramentale, numerose vocazioni, «molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare». «Occorre menzionare – si legge nella Nota - che tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i “veggenti” per presenziare alle presunte apparizioni». Si riportano pure «numerosissime guarigioni». La parrocchia del piccolo paese dell’Erzegovina è luogo di adorazione, preghiera, seminari, ritiri spirituali, raduni di giovani e «sembra che a Medjugorje le persone si rechino soprattutto per rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste concrete». Sono sorte anche opere di carità che si occupano di orfani, tossicodipendenti, disabili e si registra anche la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di musulmani.

IL MESSAGGIO DELLA PACE

La Nota del Dicastero prosegue esaminando gli aspetti centrali dei messaggi, a partire da quello della pace intesa non soltanto come assenza di guerra ma anche in un senso spirituale, familiare e sociale: il titolo più originale che la Madonna attribuisce a sé stessa è infatti “Regina della Pace”. «Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo. Soltanto in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione» (16.06.1983). È una pace frutto della carità vissuta, che «implica pure l’amore per quelli che non sono cattolici». Un aspetto che si comprende meglio «nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia, segnato da una terribile guerra con forti componenti religiose».

DIO AL CENTRO

Emerge con frequenza l’invito all’abbandono fiducioso in Dio che è amore: «Possiamo riconoscere un nucleo di messaggi nei quali la Madonna non pone sé stessa al centro ma si mostra pienamente orientata verso la nostra unione con Dio». Inoltre «l’intercessione e l’opera di Maria appaiono chiaramente sottomesse a Gesù Cristo come autore della grazia e della salvezza in ogni persona». Maria intercede, ma è Cristo che «ci dà la forza, pertanto, tutta la sua opera materna consiste nel motivarci ad andare verso Cristo»: «Lui vi darà la forza e la gioia in questo tempo. Io vi sono vicina con la mia intercessione» (25.11.1993). Ancora, molti messaggi invitano a riconoscere l’importanza di chiedere l’aiuto dello Spirito Santo: «La gente si sbaglia quando si rivolge unicamente ai santi per chiedere qualcosa. L’importante è pregare lo Spirito Santo perché scenda su di voi. Avendolo si ha tutto» (21.10.1983).

CHIAMATA ALLA CONVERSIONE

Nei messaggi si ritrova poi «un costante invito ad abbandonare uno stile di vita mondano e un eccessivo attaccamento ai beni terreni con frequenti inviti alla conversione, che fa diventare possibile la vera pace nel mondo». Proprio la conversione sembra essere il fulcro del messaggio di Medjugorje. C’è anche una «insistente esortazione a non sottovalutare la gravità del male e del peccato e a prendere molto sul serio la chiamata di Dio a lottare contro il male e contro l’influsso di Satana», indicato come origine dell’odio, della violenza, della divisione. Fondamentali anche il ruolo della preghiera e del digiuno, come pure la centralità della messa, dell’importanza della comunione fraterna e la ricerca del senso ultimo dell’esistenza nella vita eterna.

CHIARIMENTI NECESSARI

La seconda parte del documento sottolinea come «alcuni pochi» messaggi si allontanino dai contenuti fin qui elencati. E dunque «per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso, è necessario chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale». Se si leggono parzialmente alcuni messaggi, essi possono apparire «connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi» anche se qualche errore può non essere «dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno». In alcuni casi «la Madonna sembra mostrare una qualche irritazione perché non sono state seguite alcune sue indicazioni; avverte così su segni minacciosi e sulla possibilità di non apparire più». Ma in realtà altri messaggi offrono una giusta interpretazione: «Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione» (15.12.1983).

INSISTENZA SUI MESSAGGI

Ci sono poi messaggi per la parrocchia nei quali la Madonna sembra desiderare un controllo su dettagli del cammino spirituale e pastorale, «dando così l’impressione di volersi sostituire agli organismi ordinari di partecipazione». Altre volte insiste sull’ascolto e l’accettazione dei messaggi, insistenza probabilmente provocata «dall’amore e dal generoso fervore dei presunti veggenti che con buona volontà temevano che le chiamate della Madre alla conversione e alla pace fossero ignorate». L’insistenza diventa più problematica quando i messaggi «si riferiscono a richieste di improbabile origine soprannaturale, come quando la Madonna impartisce degli ordini circa date, posti, aspetti pratici, e prende decisioni su questioni ordinarie». In realtà è la stessa Madonna a relativizzare i propri messaggi sottomettendoli al valore della Parola rivelata nella Scrittura: «Non andate in cerca di cose straordinarie, ma piuttosto prendete il Vangelo, leggetelo e tutto vi sarà chiaro» (12.11.1982); «Perché fate tante domande? Ogni risposta è nel Vangelo» (19.09.1981). «Non credete alle voci menzognere che vi parlano di cose false, di una falsa luce. Voi, figli miei, tornate alla Scrittura!» (02.02.2018).

SINTESI DEL VANGELO

Nella Nota si indicano come problematici quei messaggi che attribuiscono alla Madonna le espressioni “il mio piano”, “il mio progetto”, espressioni che «potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è sempre al servizio del progetto del Signore e del suo piano divino di salvezza». Come pure non bisogna erroneamente «attribuire a Maria un posto che è unico ed esclusivo del Figlio di Dio fatto uomo». Il Dicastero per la Dottrina della Fede sottolinea invece un messaggio che può essere considerato come una sintesi della proposta del Vangelo attraverso Medjugorje: «Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito» (25.11.1991).

AUTORIZZATO IL CULTO PUBBLICO

«Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale» e ricordando che nessuno è obbligato a credervi, il nulla osta – emesso dal vescovo di Mostar-Duvno in accordo con la Santa Sede - indica che i fedeli «possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico». La Nota precisa inoltre che «la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale». E pur esistendo – com’è noto - diversi pareri «circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale». Ferma restando la potestà di ogni vescovo diocesano di prendere decisioni prudenziali nel caso vi siano persone o gruppi che «utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato». Il Dicastero invita infine chi si reca a Medjugorje «ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace».

 

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-09/medjugorje-nulla-osta-del-papa-documento-dottrina-fede.html

mercoledì 18 settembre 2024

⛔⛔AVVISO DAL VATICANO📢

 

⛔⛔AVVISO DAL VATICANO📢

Domani 19 settembre conferenza stampa in diretta su Medjugorje



Si terrà alle 11.30 di domani in Sala stampa Vaticana, con gli interventi del cardinale Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, del segretario don Armando Matteo e del direttore dei media vaticani Andrea Tornielli. Live streaming sul canale Youtube

Vatican News

L’esperienza spirituale vissuta dai pellegrini al santuario di Medjugorje sarà al centro dell’appuntamento di giovedì 19 settembre alle 11.30 in Sala Stampa vaticana, quando a parlarne con i giornalisti arriveranno il cardinale prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Víctor Manuel Fernández, il segretario per la Sezione Dottrinale dello stesso Dicastero monsignor Armando Matteo e il direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione Andrea Tornielli.

Sarà possibile seguire in streaming la conferenza stampa, che verrà trasmessa in diretta sul canale Youtube di Vatican News https://www.youtube.com/c/VaticanNews

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Fonte: https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-09/vaticano-19-settembre-conferenza-stampa-in-diretta-medjugorje.html

 

martedì 10 settembre 2024

L’EROISMO DI VICKA NELL’ACCOGLIERE I PELLEGRINI

 

L’EROISMO DI VICKA NELL’ACCOGLIERE I PELLEGRINI

Davanti alla sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate sempre più imponenti”.

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“Molti pellegrini le lasciano dei bigliettini o delle lettere da presentare alla Madonna durante l’apparizione. Se vi è il sospetto che in qualche busta ci possa essere del denaro, Vicka invita, gentilmente ma fermamente, a portarlo in chiesa”.

                     

Vicka davanti alla porta della sua casa coon accanto p. Livio

Attenzione! Quando si parla dei frutti di Medjugorje si tende a trascurare la testimonianza dei veggenti. Uno dei frutti più meravigliosi è la testimonianza di Vicka.

Tra i veggenti di Medjugorje quella che più di tutti si è mostrata disponibile ad accogliere i pellegrini, fin dall'inizio, è stata Vicka. Padre Livio, che tante volte le è stato accanto, ha voluto mettere in evidenza questa forma di eroismo – e, per certi versi, martirio – col quale ha affrontato sempre col sorriso schiere innumerevoli  di pellegrini, fino a pagarne le conseguenze.

Quando qualcuno denigra Medjugorje affermando che i veggenti ne hanno tratto profitto, fategli leggere questo resoconto.

Qui di seguito il racconto di p. Livio:

 



«Quando il Beato Giovanni Paolo II aveva annunciato alla Chiesa la necessità di una nuova evangelizzazione rivolta ai paesi di antica cristianità, immersi nelle tenebre del secolarismo, la “Gospa” aveva già dato inizio alla più capillare ed efficace impresa di apostolato dei tempi moderni. Nell’iniziare a dare i messaggi alla Parrocchia la Regina della pace aveva annunciato il suo obbiettivo fondamentale: “Risvegliare la fede di ogni credente” (30- 4 – 1984).

Le sue parole, che escono semplici e luminose dal suo cuore di Madre, nutrono spiritualmente moltitudini immense, anche grazie agli attuali mezzi di comunicazione, che possono raggiungere ogni persona in qualunque angolo della terra si trovi.

 Gli strumenti di questo rinnovato annuncio sono in primo luogo i veggenti, che hanno il compito  di testimoniare la presenza di Maria e di trasmettere fedelmente i suoi messaggi. Ognuno dei sei prescelti adempie a questo compito ormai da alcuni decenni, con umiltà e disponibilità, secondo l’indole personale e gli impegni particolari di ogni stagione della vita.

La Madonna stessa ha esortato i suoi “angeli” alla schiettezza della testimonianza, senza paure e senza protagonismi. Chi conosce i veggenti da vicino sa che compiono  questa missione manifestando quei tratti di umiltà e di verità che sono il segno impresso dalla Madre di Dio sul loro volto.

 Personalmente ho affiancato la veggente Marija nell’accoglienza dei pellegrini nei primi due anni della mia venuta a Medjugorje, spezzettando le mie ferie nel corso dell’anno, e successivamente per molti anni con la veggente Vicka, avendo così la possibilità di constatare direttamente come i veggenti adempiono il loro incarico. Come sacerdote non potevo frequentare una scuola migliore di ortodossia, di sapienza e di carità, che mi ha predisposto al successivo apostolato a Radio Maria.

Non vi è dubbio che la veggente più disponibile nell’accogliere i pellegrini a Medjugorje sia stata fin dall’inizio Vicka, che ha fatto della sua casa natale un centro irradiante dei messaggi della Madonna. Tutto è incominciato nelle prime settimane delle apparizioni, quando la gente arrivava da ogni parte e cercava i veggenti per avere informazioni dirette.

 “Ognuno voleva parlare con noi. Chi chiedeva una cosa, chi un’altra. Chi avrebbe potuto rispondere a tutti, benché noi lo avessimo desiderato? Mi è venuta in mente un’idea: sono salita sul balcone. Ho la voce forte e da lì parlavo al popolo” (Vicka).

 La nuova evangelizzazione di Maria ha esordito come quella di suo Figlio, che predicava non solo nelle sinagoghe, ma anche nelle piazze e nelle case. Il balcone della casa natale di Vicka, con la scala che lo precede, è divenuto ormai un simbolo universale, che milioni di persone nel mondo conoscono.

 Da lì quella straordinaria ragazza, che allora aveva solo diciassette anni, ha annunciato i messaggi della Regina della pace col sorriso sempre sulle labbra, incurante della stanchezza, delle malattie e delle difficoltà.

E’ stata sempre presente, anche durante gli anni della guerra, quando incontrava i soldati e li esortava alla moderazione, alla preghiera, alla confessione e alla comunione.

Davanti alla sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate sempre più imponenti, tanto da intasare l’intero villaggio di Bjakovici. Posso testimoniare l’ordine, la compostezza, l’ascolto, la preghiera, la commozione, la gioia di ognuna di loro. Maria era misteriosamente presente su quella scala, accanto alla sua serva infaticabile.

Vicka coi genitori


La giornata di Vicka incomincia sempre al mattino presto.

Anche ora che è sposa e madre di due figli, si alza di buon’ora e sbriga tutte le faccende di casa per essere disponibile per i pellegrini. La sua massima, a cui non viene mai meno, è che tutti quelli che bussano alla sua porta possano entrare.

Ha un notevole senso organizzativo. Dispone gli incontri lungo il corso della giornata dividendoli per gruppi linguistici.

Nei mesi di grande afflusso rimane sulla scala dal mattino fino a sera, spesso senza prendere cibo se non alla sera tardi. Il mercoledì e il venerdì si ristora con un po’ di acqua.

Più che la resistenza fisica, umanamente inspiegabile, colpisce la bontà e l’umana partecipazione con cui accoglie e ascolta le persone.  Non l’ho mai vista perdere la pazienza, anche con le persone più importune. Guarda negli occhi, ascolta attentamente, trasmette pace.

A un pellegrino che le chiedeva quale fosse per lei il messaggio più bello della Madonna, ha risposto dicendo che era la pace. Ma lo ha fatto mettendo la mano sul cuore come se gustasse tutta la dolcezza di questo dono celeste.

Molti pellegrini le lasciano dei bigliettini o delle lettere da presentare alla Madonna durante l’apparizione. Se vi è il sospetto che in qualche busta ci possa essere del denaro, Vicka invita, gentilmente ma fermamente, a portarlo in chiesa.

Dopo aver trasmesso i messaggi ai gruppi, facendoli precedere e seguire dalla preghiera, si sofferma ad ascoltare singole persone e a pregare con i malati, con i quali a volte si intrattiene a lungo, mentre chi attende il suo turno  partecipa pregando.

Vicka ripete alla lettera i messaggi della Madonna. Ne ha fatto una silloge, che ne sintetizza i principali, quelli che ha sentito insieme agli altri veggenti o quelli che le ha dato la Gospa personalmente. Col trascorrere degli anni il celeste compendio si è gradualmente arricchito.

 Qualcuno si potrebbe meravigliare che, a differenza degli altri veggenti, Vicka ripeta sempre gli stessi messaggi con le stesse parole, senza  una elaborazione personale. Questo metodo è tipico della tradizione orale, che è all’origine stessa dei vangeli. Infatti, gli evangelisti hanno messo per iscritto, ordinandole secondo i propri criteri, le tradizioni orali su ciò che Gesù aveva detto e fatto

 Ciò non significa che Vicka non sia capace di riflessioni personali. Quando parla a tu per tu, o nelle cerchie di conoscenti, dimostra una sapienza di vita stupefacente. I veggenti non sono certi infallibili, neppure quando parlano della Madonna, ma si nota in loro il lavorio interiore della grazia che li aiuta a capire i messaggi e a viverli. Non sono dei semplici registratori delle parole celesti, ma dei testimoni che la Madonna accompagna nella crescita in sapienza età e grazia.

Nell’accoglienza dei pellegrini Vicka è stata aiutata dalla straordinaria pazienza e bontà della sua famiglia. Il padre Pero che, prima di andare in pensione, lavorava in Germania, la mamma Zlata, tre fratelli e tre sorelle. In tutto nove persone alle quali va aggiunta la nonna, che suggerì a Vicka di spruzzare l’apparizione con l’acqua santa.

La famiglia viveva nei primi anni delle apparizioni nella casa dove si affollavano i pellegrini, occupando ogni spazio. La gente, arrivando ad ogni ora del giorno, non di rado anche di notte, non esitava ad entrare in cucina, chiedendo di Vicka. L’assedio era continuo ed estenuante.

Mamma Zlata accoglieva tutti col sorriso, dava informazioni, spesso faceva sedere e offriva un caffè o una bevanda. Con la sua materna accoglienza ha evangelizzato le moltitudini. Chi un domani si darà da fare per la sua causa di beatificazione che ben si meriterebbe? Sappiamo che in cielo ci sono molti santi nascosti, che un giorno potremo conoscere e abbracciare.

Al piano superiore, oltre alla stanzetta dove Vicka accoglieva singolarmente i pellegrini e si raccoglieva in preghiera per l’apparizione quando era malata e non poteva andare in chiesa, vi erano le altre camerette dei genitori e dei fratelli. Avrebbe dovuto essere un posto protetto dalla privacy.  Ma come raggiungerle se la scala era stipata di pellegrini?

Ho visto più volte i fratelli di Vicka compiere numeri da circo per salire al piano di sopra, senza mai un gesto di stizza, senza mai protestare, senza mai farsi largo con la forza.

Mi sono chiesto come spiegare questo miracolo di accoglienza e di pazienza che si è protratto per decenni. Umanamente parlando non vedevo vantaggi. Al contrario solo seccature. L’unica spiegazione era la disponibilità dell’intera famiglia  ad assecondare il piano della Madonna nell’umile servizio, ognuno come poteva.

Nella mia presenza a Medjugorje già a partire dal secondo anno, sono stato ospite della famiglia di Vicka, condividendo la tavola e la vita quotidiana, aiutato anche dallo studio della lingua croata. Ascoltando, osservando e partecipando, ho potuto accertare la verità di un evento straordinario, che le pareti domestiche rendono ancora più eloquente e più credibile.

Tutta la famiglia ha risposto alla chiamata, ognuno facendo la sua parte e pagando un prezzo che non tutti sarebbero disposti a pagare. Anche le famiglie degli altri veggenti hanno risposto con altrettanta generosità. Non sempre è avvenuto così nella storia delle apparizioni».

 

LA MIA VITA PER   LA  GOSPA

20 aprile 2023

Vostro  Padre  Livio

https://blogdipadrelivio.it/category/medjugorje/

[sistemazione per il web: Franco Sofia]

domenica 8 settembre 2024

PROFEZIA AVVERATA IN PIENO

PROFEZIA AVVERATA IN PIENO

“repetita iuvant”

                                                              


Quel giorno avevamo finito da poco la via Crucis, e col nostro gruppo, stavamo facendo la foto ricordo rivolti verso il sole, con alle spalle la grande croce del Krizevać, quando una del nostro gruppo, ci ha invitato a guardare il sole: “Guardate il sole”. Il sole era basso all’orizzonte, ma abbastanza forte.

Fu quello il momento in cui il nostro gruppo vide numerosi segni. Dal sole si videro partirsi dei fasci di stelle che dopo aver fatto un giro nel cielo, rientrarono nel sole. Poi si partirono dal sole dei globi scuri che formarono nel cielo diversi segni: la corona del rosario, il cuore sormontato da una croce, e altri ancora. Così – ripeto – mi hanno descritto i segni visti, e qualcuno me li ha anche disegnati.

Ma soprattutto si videro nel cielo, cosa di cui non avevo mai sentito parlare prima di allora, né l’ho più sentito dopo di allora, tanti numeri “7”.

Le coincidenze del giorno (7), dell’ora (7 pomeridiane), dell’anno 1987 ( il 1987 era anche l’hanno del 70° anniversario delle apparizioni di Fatima) erano veramente stupefacenti. Ma  anche il nome settembre: deriva  dal   latino “septem”, perché i romani consideravano questo mese come il settimo mese dell’anno.

 

Tutto il gruppo vide dei segni nel sole, scritte nel cielo e soprattutto tanti numeri 7. Io non vidi niente.

Quando tutto finì e stavamo ritornando, mi si avvicinò un giovane, allora seminarista nella Diocesi di Acireale, e, un po’ titubante, mi chiese: “Tutti dicono di aver visto dei segni, ma io non li ho visti. Però ho visto nel sole un bastone somigliante a un pastorale. Che vuol dire?”.

“Non lo so – risposi – probabilmente è una cosa che riguarda te solo. Conservala gelosamente”.

Ricapitoliamo: era il 7 settembre 1987, alle ore 7 di sera, e quell’anno ricorreva il 70° anniversario di Fatima.

Quel seminarista alcuni anni dopo divenne sacerdote; e la Messa di ordinazione ebbe inizio alle ore 7 di sera del 7 settembre 1991.

Per tutti questi anni, il piccolo segno del seminarista è rimasto impresso nella mia memoria e nel mio cuore, riferito solo a persone vicine. Lo ricordai anche a lui stesso in occasione del suo 25° anniversario di sacerdozio, appena 5 mesi prima che fosse nominato vescovo da papa Francesco.

E per tutti questi anni intimamente avevo la certezza che sarebbe diventato vescovo.

Ebbene, dopo la nomina, don Guglielmo Giombanco, l’allora seminarista, è stato consacrato Vescovo nel santuario della Madonna del Tindari il 20 aprile 2017.

Allora era il 70° delle apparizioni di Fatima, e nel 2017 ne abbiamo celebrato il 100° anniversario. Sono passati 30 anni.

Ritornano i numeri di Fatima e di Medjugorje, legati ai dieci segreti.

La Madonna mantiene le promesse ... noi non sempre.

 



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“Ho visto un bastone come un pastorale”:  

Tra le foto il pastorale che è stato regalato a mons. Guglielmo Giombanco per la sua Ordinazione Episcopale (20 aprile 2017 nel santuario della Madonna del Tindari), ricavato dal legno di una barca di immigrati.

 

Franco Sofia