PROFEZIA AVVERATA IN PIENO
“repetita
iuvant”
Quel giorno avevamo finito da poco la via Crucis, e col
nostro gruppo, stavamo facendo la foto ricordo rivolti verso il sole, con alle
spalle la grande croce del Krizevać, quando una del nostro gruppo, ci ha
invitato a guardare il sole: “Guardate il sole”. Il sole era basso
all’orizzonte, ma abbastanza forte.
Fu
quello il momento in cui il nostro gruppo vide numerosi segni. Dal sole si
videro partirsi dei fasci di stelle che dopo aver fatto un giro nel cielo,
rientrarono nel sole. Poi si partirono dal sole dei globi scuri che formarono
nel cielo diversi segni: la corona del rosario, il cuore sormontato da una
croce, e altri ancora. Così – ripeto – mi hanno descritto i segni visti, e
qualcuno me li ha anche disegnati.
Ma
soprattutto si videro nel cielo, cosa di cui non avevo mai sentito parlare
prima di allora, né l’ho più sentito dopo di allora, tanti numeri “7”.
Le
coincidenze del giorno (7), dell’ora (7 pomeridiane), dell’anno 1987 ( il 1987
era anche l’hanno del 70° anniversario delle apparizioni di Fatima) erano
veramente stupefacenti. Ma anche il nome
settembre: deriva dal latino “septem”, perché i romani
consideravano questo mese come il settimo mese dell’anno.
Tutto il gruppo vide dei segni nel sole, scritte nel cielo e soprattutto
tanti numeri 7. Io non vidi niente.
Quando tutto finì e stavamo ritornando, mi si avvicinò un giovane, allora
seminarista nella Diocesi di Acireale, e, un po’ titubante, mi chiese: “Tutti
dicono di aver visto dei segni, ma io non li ho visti. Però ho visto nel sole
un bastone somigliante a un pastorale. Che vuol dire?”.
“Non lo so – risposi – probabilmente è una cosa che riguarda te solo. Conservala
gelosamente”.
Ricapitoliamo: era il 7 settembre
1987, alle ore 7 di sera, e quell’anno
ricorreva il 70° anniversario di
Fatima.
Quel seminarista alcuni anni dopo divenne sacerdote; e la Messa di
ordinazione ebbe inizio alle ore 7 di
sera del 7 settembre 1991.
Per tutti questi anni, il piccolo segno del seminarista è rimasto
impresso nella mia memoria e nel mio cuore, riferito solo a persone vicine. Lo
ricordai anche a lui stesso in occasione del suo 25° anniversario di sacerdozio,
appena 5 mesi prima che fosse nominato vescovo da papa Francesco.
E per tutti questi anni intimamente avevo la certezza che sarebbe
diventato vescovo.
Ebbene, dopo la nomina, don Guglielmo Giombanco, l’allora seminarista, è
stato consacrato Vescovo nel santuario della Madonna del Tindari il 20 aprile
2017.
Allora era il 70° delle apparizioni di Fatima, e nel 2017 ne abbiamo celebrato
il 100° anniversario. Sono passati 30 anni.
Ritornano i numeri di Fatima e di Medjugorje, legati ai dieci segreti.
La Madonna mantiene le promesse ... noi non sempre.
+++
“Ho
visto un bastone come un pastorale”:
Tra
le foto il pastorale che è stato regalato a mons. Guglielmo Giombanco per la
sua Ordinazione Episcopale (20 aprile 2017 nel santuario della Madonna del
Tindari), ricavato dal legno di una barca di immigrati.
Franco
Sofia
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