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domenica 8 settembre 2024

PROFEZIA AVVERATA IN PIENO

PROFEZIA AVVERATA IN PIENO

“repetita iuvant”

                                                              


Quel giorno avevamo finito da poco la via Crucis, e col nostro gruppo, stavamo facendo la foto ricordo rivolti verso il sole, con alle spalle la grande croce del Krizevać, quando una del nostro gruppo, ci ha invitato a guardare il sole: “Guardate il sole”. Il sole era basso all’orizzonte, ma abbastanza forte.

Fu quello il momento in cui il nostro gruppo vide numerosi segni. Dal sole si videro partirsi dei fasci di stelle che dopo aver fatto un giro nel cielo, rientrarono nel sole. Poi si partirono dal sole dei globi scuri che formarono nel cielo diversi segni: la corona del rosario, il cuore sormontato da una croce, e altri ancora. Così – ripeto – mi hanno descritto i segni visti, e qualcuno me li ha anche disegnati.

Ma soprattutto si videro nel cielo, cosa di cui non avevo mai sentito parlare prima di allora, né l’ho più sentito dopo di allora, tanti numeri “7”.

Le coincidenze del giorno (7), dell’ora (7 pomeridiane), dell’anno 1987 ( il 1987 era anche l’hanno del 70° anniversario delle apparizioni di Fatima) erano veramente stupefacenti. Ma  anche il nome settembre: deriva  dal   latino “septem”, perché i romani consideravano questo mese come il settimo mese dell’anno.

 

Tutto il gruppo vide dei segni nel sole, scritte nel cielo e soprattutto tanti numeri 7. Io non vidi niente.

Quando tutto finì e stavamo ritornando, mi si avvicinò un giovane, allora seminarista nella Diocesi di Acireale, e, un po’ titubante, mi chiese: “Tutti dicono di aver visto dei segni, ma io non li ho visti. Però ho visto nel sole un bastone somigliante a un pastorale. Che vuol dire?”.

“Non lo so – risposi – probabilmente è una cosa che riguarda te solo. Conservala gelosamente”.

Ricapitoliamo: era il 7 settembre 1987, alle ore 7 di sera, e quell’anno ricorreva il 70° anniversario di Fatima.

Quel seminarista alcuni anni dopo divenne sacerdote; e la Messa di ordinazione ebbe inizio alle ore 7 di sera del 7 settembre 1991.

Per tutti questi anni, il piccolo segno del seminarista è rimasto impresso nella mia memoria e nel mio cuore, riferito solo a persone vicine. Lo ricordai anche a lui stesso in occasione del suo 25° anniversario di sacerdozio, appena 5 mesi prima che fosse nominato vescovo da papa Francesco.

E per tutti questi anni intimamente avevo la certezza che sarebbe diventato vescovo.

Ebbene, dopo la nomina, don Guglielmo Giombanco, l’allora seminarista, è stato consacrato Vescovo nel santuario della Madonna del Tindari il 20 aprile 2017.

Allora era il 70° delle apparizioni di Fatima, e nel 2017 ne abbiamo celebrato il 100° anniversario. Sono passati 30 anni.

Ritornano i numeri di Fatima e di Medjugorje, legati ai dieci segreti.

La Madonna mantiene le promesse ... noi non sempre.

 



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“Ho visto un bastone come un pastorale”:  

Tra le foto il pastorale che è stato regalato a mons. Guglielmo Giombanco per la sua Ordinazione Episcopale (20 aprile 2017 nel santuario della Madonna del Tindari), ricavato dal legno di una barca di immigrati.

 

Franco Sofia

 

 

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