«MEDJUGORJE È UN LUOGO DI GRAZIE, IO NE SONO TESTIMONE»
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giovedì 19 settembre 2024
Fra Salvatore Di Fazio racconta il suo ritorno, per la prima volta
da sacerdote, al santuario mariano
Questa estate nella settimana dell’Assunzione al cielo della
Vergine Maria, che si è rivelata la settimana più torrida dell’anno (dal 12 al
18 agosto), ho deciso di ritornare a Medjugorje per la prima volta come
sacerdote.
Infatti, in un periodo molto complicato della mia vita andai
in pellegrinaggio in questo luogo molto particolare come laico, in ricerca di
risposte sulla mia vocazione e sul senso della vita. Ricordo d’aver vissuto dei
momenti molto intensi, durante i quali ho potuto sperimentare in maniera
particolare la tenerezza della Regina della Pace, specialmente nella salita sul
monte Podbrdo.
Questa volta, a differenza di prima, mi sono focalizzato su
altri aspetti finora trascurati, di cui provo a fare una veloce carrellata. Se
durante la 35° edizione del Festival Internazionale della Gioventù di
Medjugorje (dal 1 al 6 agosto) si sono contati 65mila giovani provenienti da
tutte le parti del mondo, nel solo giorno del 15 agosto, solennità
dell'Assunzione, le presenze sono state 50mila. La Messa, in qualsiasi giorno e
in qualsiasi ora, risultava sempre molto partecipata; in giro per gli spazi liberi,
i pellegrini si dividevano in oratori o in gruppi un po’ più animati, ma non
animosi.
I confessionali erano “presi d’assalto”, anche in presenza
di centinaia di sacerdoti che, divisi per le diverse lingue (ne ho contate più
di quindici), amministrano il sacramento che per antonomasia caratterizza
questo luogo: ovvero la confessione. Personalmente, sono stato ore al
confessionale e la fila non diminuiva mai sotto il numero dei cinque penitenti.
Molti di loro non si confessavano da almeno un anno, talvolta anche da più
tempo. Infatti, molti di loro non si confessavano da anni, anche dieci, e avevano
vissuto la loro vita lontano e contro la loro stessa fede in Cristo Signore.
Vedere queste anime, così provate dalla vita, ritrovare il
loro filo di Arianna in ore di adorazione di fronte al Santissimo Sacramento,
dopo la loro bella confessione, credo che possa essere considerata la
testimonianza migliore di ciò che avviene attorno alla parrocchia di
Medjugorje.
Inoltre, oltre ai battezzati che ritrovano il loro tesoro
perduto, anche molti appartenenti ad altre religioni o atei hanno accettato
Cristo nelle loro vite e hanno iniziato il loro bel percorso che li porterà al
battesimo, dopo aver sperimentato in questo luogo di preghiera e di grazia una
particolare vicinanza con la Mamma delle mamme.
Quindi credenti o non credenti alle presunte apparizioni e
ai presunti veggenti, non si può non dichiarare, con semplicità, che Medjugorje
è un luogo di grazia. È un luogo nel quale tantissime anime, sgranando decine
di rosari, ricompongono la loro vita e si riavvicinano fervorosamente alla fede
professata dalla sposa di Cristo, la Chiesa.
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https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/cosi-a-medjugorje-ho-trovato-le-risposte-alla-mia-vocazione
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