L’EROISMO DI VICKA NELL’ACCOGLIERE
I PELLEGRINI
“Davanti
alla sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate
sempre più imponenti”.
***
“Molti pellegrini le lasciano dei bigliettini o delle
lettere da presentare alla Madonna durante l’apparizione. Se vi è il sospetto
che in qualche busta ci possa essere del denaro, Vicka invita, gentilmente ma
fermamente, a portarlo in chiesa”.
Vicka davanti alla porta della sua casa coon accanto p. Livio
Attenzione! Quando
si parla dei frutti di Medjugorje si tende a trascurare la testimonianza dei
veggenti. Uno dei frutti più meravigliosi è la testimonianza di Vicka.
Tra i veggenti
di Medjugorje quella che più di tutti si è mostrata disponibile ad accogliere i
pellegrini, fin dall'inizio, è stata Vicka. Padre Livio, che tante volte le è
stato accanto, ha voluto mettere in evidenza questa forma di eroismo – e, per
certi versi, martirio – col quale ha affrontato sempre col sorriso schiere
innumerevoli di pellegrini, fino a
pagarne le conseguenze.
Quando qualcuno
denigra Medjugorje affermando che i veggenti ne hanno tratto profitto, fategli
leggere questo resoconto.
Qui di seguito
il racconto di p. Livio:
«Quando il
Beato Giovanni Paolo II aveva annunciato alla Chiesa la necessità di una nuova
evangelizzazione rivolta ai paesi di antica cristianità, immersi nelle tenebre
del secolarismo, la “Gospa” aveva già dato inizio alla più capillare ed
efficace impresa di apostolato dei tempi moderni. Nell’iniziare a dare i
messaggi alla Parrocchia la Regina della pace aveva annunciato il suo
obbiettivo fondamentale: “Risvegliare la fede di ogni credente” (30- 4 – 1984).
Le sue parole,
che escono semplici e luminose dal suo cuore di Madre, nutrono spiritualmente
moltitudini immense, anche grazie agli attuali mezzi di comunicazione, che
possono raggiungere ogni persona in qualunque angolo della terra si trovi.
Gli
strumenti di questo rinnovato annuncio sono in primo luogo i veggenti, che
hanno il compito di testimoniare la presenza di Maria e di trasmettere
fedelmente i suoi messaggi. Ognuno dei sei prescelti adempie a questo compito
ormai da alcuni decenni, con umiltà e disponibilità, secondo l’indole personale
e gli impegni particolari di ogni stagione della vita.
La Madonna
stessa ha esortato i suoi “angeli” alla schiettezza della testimonianza, senza
paure e senza protagonismi. Chi conosce i veggenti da vicino sa che
compiono questa missione manifestando quei tratti di umiltà e di verità
che sono il segno impresso dalla Madre di Dio sul loro volto.
Personalmente
ho affiancato la veggente Marija nell’accoglienza dei pellegrini nei primi due
anni della mia venuta a Medjugorje, spezzettando le mie ferie nel corso
dell’anno, e successivamente per molti anni con la veggente Vicka, avendo così
la possibilità di constatare direttamente come i veggenti adempiono il loro
incarico. Come sacerdote non potevo frequentare una scuola migliore di
ortodossia, di sapienza e di carità, che mi ha predisposto al successivo
apostolato a Radio Maria.
Non vi è
dubbio che la veggente più disponibile nell’accogliere i pellegrini a
Medjugorje sia stata fin dall’inizio Vicka, che ha fatto della sua casa natale
un centro irradiante dei messaggi della Madonna. Tutto è incominciato nelle
prime settimane delle apparizioni, quando la gente arrivava da ogni parte e
cercava i veggenti per avere informazioni dirette.
“Ognuno
voleva parlare con noi. Chi chiedeva una cosa, chi un’altra. Chi avrebbe potuto
rispondere a tutti, benché noi lo avessimo desiderato? Mi è venuta in mente
un’idea: sono salita sul balcone. Ho la voce forte e da lì parlavo al popolo”
(Vicka).
La nuova
evangelizzazione di Maria ha esordito come quella di suo Figlio, che predicava
non solo nelle sinagoghe, ma anche nelle piazze e nelle case. Il balcone della
casa natale di Vicka, con la scala che lo precede, è divenuto ormai un simbolo
universale, che milioni di persone nel mondo conoscono.
Da lì
quella straordinaria ragazza, che allora aveva solo diciassette anni, ha
annunciato i messaggi della Regina della pace col sorriso sempre sulle labbra,
incurante della stanchezza, delle malattie e delle difficoltà.
E’ stata
sempre presente, anche durante gli anni della guerra, quando incontrava i
soldati e li esortava alla moderazione, alla preghiera, alla confessione e alla
comunione.
Davanti alla
sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate
sempre più imponenti, tanto da intasare l’intero villaggio di Bjakovici. Posso
testimoniare l’ordine, la compostezza, l’ascolto, la preghiera, la commozione,
la gioia di ognuna di loro. Maria era misteriosamente presente su quella scala,
accanto alla sua serva infaticabile.
Vicka coi genitori |
La giornata di
Vicka incomincia sempre al mattino presto.
Anche ora che
è sposa e madre di due figli, si alza di buon’ora e sbriga tutte le faccende di
casa per essere disponibile per i pellegrini. La sua massima, a cui non viene
mai meno, è che tutti quelli che bussano alla sua porta possano entrare.
Ha un notevole
senso organizzativo. Dispone gli incontri lungo il corso della giornata
dividendoli per gruppi linguistici.
Nei mesi di grande afflusso rimane
sulla scala dal mattino fino a sera, spesso senza prendere cibo se non alla
sera tardi. Il mercoledì e il venerdì si
ristora con un po’ di acqua.
Più che la
resistenza fisica, umanamente inspiegabile, colpisce la bontà e l’umana
partecipazione con cui accoglie e ascolta le persone. Non l’ho mai vista
perdere la pazienza, anche con le persone più importune. Guarda negli occhi,
ascolta attentamente, trasmette pace.
A un
pellegrino che le chiedeva quale fosse per lei il messaggio più bello della
Madonna, ha risposto dicendo che era la pace. Ma lo ha fatto mettendo la mano
sul cuore come se gustasse tutta la dolcezza di questo dono celeste.
Molti
pellegrini le lasciano dei bigliettini o delle lettere da presentare alla
Madonna durante l’apparizione. Se vi è
il sospetto che in qualche busta ci possa essere del denaro, Vicka invita,
gentilmente ma fermamente, a portarlo in chiesa.
Dopo aver
trasmesso i messaggi ai gruppi, facendoli precedere e seguire dalla preghiera,
si sofferma ad ascoltare singole persone e a pregare con i malati, con i quali
a volte si intrattiene a lungo, mentre chi attende il suo turno partecipa
pregando.
Vicka ripete
alla lettera i messaggi della Madonna. Ne ha fatto una silloge, che ne
sintetizza i principali, quelli che ha sentito insieme agli altri veggenti o
quelli che le ha dato la Gospa personalmente. Col trascorrere degli anni il
celeste compendio si è gradualmente arricchito.
Qualcuno
si potrebbe meravigliare che, a differenza degli altri veggenti, Vicka ripeta
sempre gli stessi messaggi con le stesse parole, senza una elaborazione
personale. Questo metodo è tipico della tradizione orale, che è all’origine
stessa dei vangeli. Infatti, gli evangelisti hanno messo per iscritto,
ordinandole secondo i propri criteri, le tradizioni orali su ciò che Gesù aveva
detto e fatto
Ciò non
significa che Vicka non sia capace di riflessioni personali. Quando parla a tu
per tu, o nelle cerchie di conoscenti, dimostra una sapienza di vita
stupefacente. I veggenti non sono certi infallibili, neppure quando parlano
della Madonna, ma si nota in loro il lavorio interiore della grazia che li
aiuta a capire i messaggi e a viverli. Non sono dei semplici registratori delle
parole celesti, ma dei testimoni che la Madonna accompagna nella crescita in
sapienza età e grazia.
Nell’accoglienza
dei pellegrini Vicka è stata aiutata dalla straordinaria pazienza e bontà della
sua famiglia. Il padre Pero che, prima di andare in pensione, lavorava in
Germania, la mamma Zlata, tre fratelli e tre sorelle. In tutto nove persone
alle quali va aggiunta la nonna, che suggerì a Vicka di spruzzare l’apparizione
con l’acqua santa.
La famiglia
viveva nei primi anni delle apparizioni nella casa dove si affollavano i
pellegrini, occupando ogni spazio. La gente, arrivando ad ogni ora del giorno,
non di rado anche di notte, non esitava ad entrare in cucina, chiedendo di
Vicka. L’assedio era continuo ed estenuante.
Mamma Zlata
accoglieva tutti col sorriso, dava informazioni, spesso faceva sedere e offriva
un caffè o una bevanda. Con la sua materna accoglienza ha evangelizzato le
moltitudini. Chi un domani si darà da fare per la sua causa di beatificazione
che ben si meriterebbe? Sappiamo che in cielo ci sono molti santi nascosti, che
un giorno potremo conoscere e abbracciare.
Al piano
superiore, oltre alla stanzetta dove Vicka accoglieva singolarmente i
pellegrini e si raccoglieva in preghiera per l’apparizione quando era malata e
non poteva andare in chiesa, vi erano le altre camerette dei genitori e dei
fratelli. Avrebbe dovuto essere un posto protetto dalla privacy. Ma come
raggiungerle se la scala era stipata di pellegrini?
Ho visto più
volte i fratelli di Vicka compiere numeri da circo per salire al piano di
sopra, senza mai un gesto di stizza, senza mai protestare, senza mai farsi
largo con la forza.
Mi sono
chiesto come spiegare questo miracolo di accoglienza e di pazienza che si è
protratto per decenni. Umanamente parlando non vedevo vantaggi. Al contrario
solo seccature. L’unica spiegazione era la disponibilità dell’intera
famiglia ad assecondare il piano della Madonna nell’umile servizio,
ognuno come poteva.
Nella mia
presenza a Medjugorje già a partire dal secondo anno, sono stato ospite della
famiglia di Vicka, condividendo la tavola e la vita quotidiana, aiutato anche
dallo studio della lingua croata. Ascoltando, osservando e partecipando, ho
potuto accertare la verità di un evento straordinario, che le pareti domestiche
rendono ancora più eloquente e più credibile.
Tutta la
famiglia ha risposto alla chiamata, ognuno facendo la sua parte e pagando un
prezzo che non tutti sarebbero disposti a pagare. Anche le famiglie degli altri
veggenti hanno risposto con altrettanta generosità. Non sempre è avvenuto così
nella storia delle apparizioni».
LA MIA VITA PER
LA GOSPA
20 aprile 2023
Vostro Padre Livio
https://blogdipadrelivio.it/category/medjugorje/
[sistemazione per il web: Franco Sofia]
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