HO VISTO UN PEZZETTO DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI
MARIA …
… anche se per certi versi l’ho vissuto nel mio cuore da molti anni a motivo della consacrazione del Totus Tuus, fin dagli anni ’70:
ora lasciateci piangere di gioia!
Avevo giurato di difendere Medjugorje “usque ad mortem”, e
adesso non è più necessario?
Non credo. E considerando certe prese di posizione,
difenderò il papa.
Adesso sono due giorni che piango di gioia. Ho avuto la
stessa reazione di padre Marinko, appena al Card. Víctor Manuel Fernández è
scappato il “nihil obstat”, ho pianto di gioia, e da allora non mi sono più
fermato.
Lasciamo stare tutti i “se” e i “ma”, la Madre Chiesa con
l’intervento di papa Francesco ci ha dato il massimo che potessimo sperare,
lasciando la porta aperta ad ulteriori sviluppi. E se invece del nulla osta
avessero deciso per il “non constat” o, peggio ancora, per “constat de non”?
Adesso la porta è spalancata verso il Trionfo del Cuore della
nostra beata Madre e Regina.
Ricordiamoci dell’insegnamento di Laurentin, massimo
studioso delle apparizioni del passato, il quale ebbe a dire che oggi, con i
criteri utilizzati nel discernimento della soprannaturalità delle apparizioni,
neanche Lourdes e Fatima sarebbero approvate.
Piuttosto, perseveriamo, rispondendo alla chiamata della
Gospa perché, se c’è quella abbondanza di frutti che stata riconosciuta, lo si
deve alle milioni di persone che in questi 43 anni hanno risposto a questa
chiamata.
È stata dura perseverare, ma è stato bello ed esaltante.
Lasciateci perciò piangere di gioia: me e tutti quelli che
abbiamo perseverato mentre navigavamo nel “fiume di bene proveniente da
Medjugorje anche in mezzo a imperfezioni umane”, per usare lo stesso linguaggio
del prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede Fernández.
Me, e tutti quelli che hanno risposto alla chiamata della
Gospa, per decenni. I miei sono 41 anni.
Adesso penso ai primi tempi, quelli dell’inizio della
chiamata, quando rimasi folgorato all’improvviso. Era il 1983. Mi trovavo nella
sacrestia della Chiesa Madre di Linguaglossa, quando, aprendo a caso uno dei
settimanali di Famiglia Cristiana, mi imbattei in una foto che ritraeva i sei
veggenti di Medjugorje ripresi nel momento dell’apparizione. Credetti
immediatamente, ritengo, infatti, mi sia stata data la grazia di credere
fermamente. Non so darmi altra spiegazione. E in quella grazia ho perseverato,
in mezzo ai miei difetti.
Lasciateci dunque piangere di gioia, me e tutti quelli che
nei primi tempi dovevamo attendere al telefono la dettatura del messaggio del
giovedì e poi quello del 25 del mese, per non dover aspettare e far aspettare a
lungo quello che arrivava per posta.
Bisognava poi moltiplicare i messaggi. Allora acquistai un
ciclostile di seconda mano. Poi passammo alle fotocopie, e finalmente
arrivarono i computer e Internet.
Era il tempo dell’ “Eco di Medjugorje”, che tanto bene ha fatto, suscitando anche vocazioni.
Era il tempo dei primi gruppi di preghiera e dei primi
pellegrinaggi organizzati approssimativamente.
Il mio primo viaggio lo feci nel 1985 su un pullman scassato
i cui portelli si dovevano chiudere con lo spago, in pieno luglio, senza aria
condizionata. Ciò non ha impedito alla grazia del Signore di rendersi presente.
E da allora non mi sono più fermato, ma non per partito
preso, ma perché la chiamata persisteva
forte.
E così siamo diventati segno di contraddizione, additati e
compatiti. Siamo stati ostacolati e costretti a vivere il sogno Medjugorje
quasi nelle catacombe.
I mio professore di Teologia Fondamentale mi dava dell’ «entusiasta»
in relazione a certi movimenti del passato.
Ma la Gospa si faceva lo stesso la sua strada, perché non sempre
è possibile oscurare i frutti.
E potrei continuare.
Adesso accettiamo questo dato di fatto: dalla Madonna
postina, siamo passati al riconoscimento che i messaggi di Medjugorje sono “edificanti”.
Interessante il pensiero di Mirjana a riguardo – i veri e i
falsi profeti come pure le vere e le false apparizioni si riconoscono dai
frutti – , e profetico quello di padre
Slavko.
Scrive Mirjana nel suo diario:
“Non mi preoccupo mai dell'approvazione del Vaticano, perché
so quello che vedo. Ho fiducia nel piano di Dio e ho rimesso tutto nelle mani
della Madonna. Mi concentro solo sulla mia missione.
Come disse un giorno padre Slavko, «Alla fine succederà, in
silenzio, come la primavera, e Medjugorje verrà accettata».
Nel frattempo, il piano della Madonna continuerà a
realizzarsi. Per la chiesa è importante procedere con cautela, visto il
proliferare di tante apparizioni che poi si rivelano false. La Madonna ci ha
avvertito che ci sono tante false apparizioni nel mondo e che
occorre fare attenzione a non lasciarsi ingannare. Alcuni presunti veggenti
sono anche venuti a parlare con me. Mi sono sempre chiesta perché volessero
raccontare le loro esperienze. Se veramente vedessero la Madonna, di
cos’altro avrebbero bisogno? A volte mi sono accorta che mentivano, ma non ho
voluto affrontarli. Ho pregato invece affinché si rendessero conto che stavano
commettendo un grave peccato. I loro presunti messaggi, molti dei quali
prevedevano calamità e periodi orribili, non potevano ovviamente, provenire
dalla Madonna.
Gesù, nel Vangelo di Matteo (7:15—16), dice: «Guardatevi dai
falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono Lupi
rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete».
Ai pellegrini che mi fanno domande su tali ‘veggenti’ dico
di non fidarsi mai di chi diffonde paura, perché la fede che viene dalla paura
non è vera fede e la Madonna non vuole che la gente la ami perché ha paura”. (Mirjana
Soldo, Il mio Cuore trionferà).
Per concludere:
All’inizio di quest’anno la Gospa, come premio a chi persevera, fece
questa promessa: “Non vi pentirete: né voi, né i vostri figli, né i figli dei
vostri figli”.
Io ci credo e non mi sono mai pentito, ma tanti altri, preda
dello scoraggiamento, sì.
Adesso abbiamo visto un pezzetto del Trionfo del Cuore
della nostra beata Madre e Regina, verrà
il tempo del pieno Trionfo, quando anche la storia presente e il mondo intero
godranno dei trionfi del Cuore di Gesù, del Cuore Immacolato e del Cuore della
Chiesa.
Franco Sofia
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