LO SPIRITO SANTO
OPERA NELL’ESPERIENZA SPIRITUALE DI MEDJUGORJE
Il Cardinale Victor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero
per la Dottrina della Fede, ha ritenuto la sua presenza ad un convegno utile per
dissolvere incomprensioni, durante il quale ha chiarito che il Nihil Obstat per
Medjugorje significa che il soprannaturale c’è sicuramente in questo luogo, ed
ha anche assicurato che per le apparizioni la strada per la dichiarazione di
soprannaturalità non è affatto chiusa.
data: 24.09.2024.
In un convegno dedicato all’approfondimento delle nuove
“Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento
di presunti fenomeni soprannaturali”, il prefetto del Dicastero per la Dottrina
della Fede ha chiarito anche alcune parti del documento "La Regina della
Pace" sulla esperienza spirituale nel santuario mariano dell'Erzegovina
“Il nulla osta per il culto pubblico al santuario di
Medjugorje vuol dire che c’è qualcosa di soprannaturale, che lo Spirito Santo
opera in quel luogo, come alla Rosa Mistica di Montichiari, anche se non si
dichiara l’autenticità soprannaturale delle apparizioni.
ALCUNI MESSAGGI DELLA MADONNA POSSONO ESSERE
SOPRANNATURALI, MESCOLATI AD ALTRI CHE NON LO SONO.
Non diciamo che lo Spirito opera ‘attraverso di’, perché
sarebbe affermare la soprannaturalità, ma ‘in mezzo a’: e questo significa già
un’azione speciale dello Spirito in quel luogo”. Così il cardinale Victor
Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha
chiarito questo e altri particolari del documento "La Regina della
Pace" sulla esperienza spirituale nel paesino dell'Erzegovina,
pubblicato la scorsa settimana, in un convegno dedicato all’approfondimento
delle nuove “Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per
procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali” promosso
dall’Osservatorio sulle apparizioni e i fenomeni mistici della Pontificia
Academia Mariana Internationalis (Pami).
PERCHÉ PER MEDJUGORJE NON È STATA DICHIARATA LA
SOPRANNATURALITÀ
Nel suo intervento il porporato argentino ha voluto chiarire
alcuni punti dei due documenti, a partire dalle nuove Norme, in vigore dal 19
maggio scorso. Ha chiarito il significato delle sei determinazioni in caso di
presunte apparizioni, dal Nihil Obstat alla Declaratio
de non supernaturalitate, e ha voluto rispondere alla domanda di molti
devoti di Medjugorje. Che si sono chiesti perché, nel documento “Regina
della Pace” non è stata seguita la proposta di dichiarazione di
soprannaturalità della "Commissione Ruini". Fernández ha spiegato che
questa dichiarazione “è sempre
possibile”. Ma dopo 45 anni, durante i quali “non è mai stato offerto ai
fedeli un chiarimento dei messaggi, che pure venivano letti e meditati”,
aspettando la dichiarazione di soprannaturalità, era importante dare loro la
tranquillità di essere nella Chiesa, “un accompagnamento e autorizzare il culto
pubblico”. Questo oggi “per il Papa è sufficiente.”
IL DIFFICILE LAVORO DEL DICASTERO
Il cardinale ha poi sottolineato che le parole della Nota,
“Dio è presente e agisce nella nostra storia”, danno il senso a tutto quello
che segue, e così “è possibile che Dio si faccia presente in modi
straordinario” con le apparizioni e i miracoli. Ha ribadito come il lavoro
del Dicastero per arrivare a queste norme sia stato “molto faticoso”: in questi
45 anni, ha ricordato, “ci sono state 3.500 beatificazioni, che presuppongono
un miracolo, e solo 3 o 4 dichiarazioni di soprannaturalità”. Eppure anche su
queste ci sono dei dubbi, ha voluto precisare.
PERCHÉ NON SI POTEVA ATTENDERE OLTRE
Il rischio di far attendere troppo un pronunciamento
ufficiale su presunte apparizioni, per il porporato, è “che per anni la gente
vada avanti senza una guida, e va nei luoghi delle presunte apparizioni, senza
autorizzazione, e questo non va bene. I problemi, spesso, sono legati al fatto
che i presunti veggenti sono ancora vivi” e non si sa come dirgli di aspettare,
per dichiarare nuove visioni, prima che le precedenti vengano valutate. E poi
il pericolo che si dica: “Sono messaggi voluti da Dio, e comunicati attraverso
la Madonna”. Questi hanno un valore immenso: “Chi allora andrà più a leggere i
Padri della Chiesa – si è chiesto Fernández - che non hanno detto di aver avuto
visioni?
I TANTI SANTUARI MARIANI SENZA DICHIARAZIONE DI
SOPRANNATURALITÀ
Quindi il prefetto della Dottrina della Fede ha voluto
chiarire che la dichiarazione di soprannaturalità “non è magistero infallibile
del Papa, e i fedeli non sono obbligati a crederci. Per questo crediamo che non
sia indispensabile”. Ricordando che per molti santuari del mondo, anche
santuari nazionali, come la Madonna di Lujan in Argentina, non c’è mai stata
una dichiarazione di soprannaturalità, ha sottolineato che il “nulla osta” per
Medjugorje significa tre cose. La prima, la tranquillità dei fedeli che sanno
che ora la Chiesa mi accompagna; la seconda, l’autorizzazione al culto
pubblico, non solo i pellegrinaggi, e significa che ora “si può fare una chiesa
o una cappella con quella vocazione” in tutto il mondo. E la terza, chiarimenti
utili per i fedeli “in modo che chi legga i messaggi sia accompagnato, e ci
sono aspetti da interpretare correttamente”. Nel paesino dell’Erzegovina, per
il cardinale sono stati importanti i frutti spirituali, ma anche alcuni
messaggi. Ha confidato di essere stato colpito dalla devozione della Madonna
Addolorata di Chandavila in Spagna, “dove la veggente ha sentito il bacio e
l’abbraccio della Vergine”.
LE SEI DETERMINAZIONI DELLE NUOVE NORME
Infine il prefetto dell'ex Sant'Uffizio ha chiarito le
determinazioni successive al Nihil Obstat. Ha spiegato che il Prae
oculis habeatur, in cui si richiede maggior discenimento, non è stato
applicato ai casi di Medjugorje e Montichiari, perché negli stessi messaggi
della Madonna ci sono i chiarimenti: “Perché cercate cose straordinarie, nel
Vangelo c’è tutto, dice, è lei che mette le cose a posto”. Il Curatur è
un giudizio sospensivo, non una proibizione, nel quale il Vescovo accompagna la
devozione privata. Il Sub mandato, è usato nel caso di “messaggi
positivi, ma la Madonna appare in un terreno privato, e la famiglia usa
quell’apparizione a proprio vantaggio, facendo anche progetti pastorali
paralleli a quelli della Diocesi”. Il Prohibetur et obstruatur è
legato a casi nei quali “ci sono forti dubbi, ma non vorremmo comunque
‘proibire’ alla Madonna di parlare”. Infine Declaratio de non
supernaturalitate, significa che la presunta apparizione “è pericolosa, non
viene da Dio. Ma servono argomenti oggettivi molto chiari”.
PADRE CECCHIN: UN INCONTRO PER DISSOLVERE INCOMPRENSIONI
Da parte sua fra Stefano Cecchin, presidente della
Pontificia Academia Mariana Internationalis, nel presentare l’incontro, ha
ricordato che la Pami, fin dalla sua fondazione, nel 1946, “ha avuto
un’attenzione particolare per il tema delle apparizioni mariane che hanno
segnato significativamente la storia della Chiesa”. Maria che appare anche ai
non cristiani, portatrice di dialogo tra le fedi e inculturatrice del Vangelo.
Esempio migliore è quello della Vergine di Guadalupe. Anche a Medjugorje Maria
rimanda al Vangelo, ha chiarito. Ha poi sottolineato le problematiche emerse in
più di cinquant'anni di ricerche, evidenziati nel Congresso Mariologico
Internazionale del 2020, e legate alla “mancanza di una vera conoscenza della
dottrina cattolica sulla Madre del Signore” che come ha affermato san Paolo VI
è la chiave “per l’esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa”.
Il Concilio Vaticano II insegna infatti che Maria “è il modello della Chiesa”.
ATTENZIONE A CHI UTILIZZA A PROPRI FINI LA FIGURA DI
MARIA
Ma oggi questa scarsa conoscenza porta, per fra Cecchin, ad
una frattura tra la mariologia e il pensiero della Chiesa e una certa marianità
popolare, quella di tanti gruppi e associazioni, soprattutto nelle Americhe,
“che utilizzano la figura di Maria per diffondere messaggi e usi non conformi
al messaggio evangelico, quasi sempre basati su presunte rivelazioni private”.
E ha criticato il “proliferare della diffusione di fenomeni, visioni, profezie
che utilizzano la figura di Maria per attaccare il Papa, la Chiesa, le autorità
ecclesiastiche, il magistero, le istituzioni con messaggi apocalittici, non per
creare la speranza del trionfo del Cuore Immacolato di Maria ma per suscitare
paura”. Fenomeni che ha definito “mafiosi”, e che puntano a dividere la Chiesa,
da combattere, ha concluso il presidente della Pami, attraverso una corretta
formazione mariologica, perché “non si può essere vero devoto, consacrato,
amante di Maria se non la si conosce per poterla imitare”.
SUOR DEL GAUDIO: GLI ASPETTI PASTORALI DELLE MARIOFANIE
Successivamente è intervenuta suor Daniela Del Gaudio,
direttrice dell'Osservatorio internazionale sulle apparizioni, che ha
approfondito gli aspetti ecclesiologici e pastorali delle mariofanie. La
teologia dei carismi le colloca all’interno del dinamismo del corpo mistico che
è la Chiesa”, con lo scopo di “edificare il corpo di Cristo nella carità”. Per
questo motivo l’attenzione nelle nuove Norme si è spostata
“dalla dichiarazione di soprannaturalità ai frutti che le mariofanie generano”.
Quest’attenzione ai frutti, per la religiosa, “permette di concentrarsi
maggiormente sulla ricaduta pastorale che le mariofanie comportano in un
determinato territorio, in una chiesa locale e nella Chiesa universale e, di
conseguenza, nel mondo intero”. Infatti, grazie ai mass media e alla
comunicazione digitale, “la risonanza di un messaggio o di un’apparizione della
Vergine Maria diventa universale, anche per i non credenti. La Chiesa deve
farsi carico di indirizzare sapientemente ad un giudizio e anche orientare il
culto mariano”. La dinamica stessa delle apparizioni mariane, ha concluso suor
Del Gaudio, “mostra come la Vergine Maria riesca ad inculturare il Vangelo in
ogni parte del mondo. E questo incoraggia, secondo il desiderio di Papa
Francesco, uno stile mariano di evangelizzazione” caratterizzato “dalla fede,
dalla tenerezza e dalla misericordia di Maria, come modello per la Chiesa in
uscita”.
GLI ALTRI INTERVENTI DEL CONVEGNO
Il convegno, tenuto presso l’Aula Sant'Antonio in Via
Merulana, è stato promosso dall’Osservatorio sulle apparizioni e i fenomeni
mistici della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI) in
collaborazione con la Pontificia Università Antonianum, la Pontificia Facoltà
Teologica san Bonaventura e la Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Dopo il
saluto istituzionale di fra Agustin Hernandez, OFM, rettore della Pontificia
Università Antonianum, sono intervenuti anche padre Denis Kulandaisamy, OSM, preside
della Pontificia Facoltà teologica Marianum, su “La Rivelazione e le
rivelazioni private: riferimento alla Sacra Scrittura”; padre Raffaele di
Muro, OFMConv., preside della Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura,
su “Mistici e veggenti”. L’evento è stato moderato da Fabio
Bolzetta, direttore dell’Ufficio di comunicazione istituzionale della
Pami. (Vatican
News)
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