“Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato” (30 ottobre 1981)
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Non si può cancellare tutto con un colpo di spugna
Medjugorje
- messaggio 30 ottobre 1981
In
Polonia tra breve ci saranno gravi conflitti, ma alla fine i giusti
prevarranno. Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente
glorificato. L'occidente ha incrementato il progresso, ma senza Dio, come
se non fosse lui il Creatore.
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In questi
giorni terribili, siamo tutti scossi per ciò che sta accadendo in Ucraina e per
la paura di ciò che potrebbe accadere anche a noi e al resto del mondo. Come se
non bastasse c’è chi approfitta per sferrare colpi sul cosiddetto mondo “russo”,
facendo di tutte le erbe un fascio. Fermo restando che questa guerra è ingiusta
e disumana.
Ma non si può
cancellare con un colpo di spugna tutto quello che è stato fatto in questi
ultimi 30 anni.
Qui vorrei soltanto far notare che, dopo mille anni, cioè dal 1054, quando avvenne lo scisma tra Chiesa d’oriente e Chiesa d’occidente, il 12 febbraio 2016 si è svolto a Cuba l'incontro tra papa Francesco e Kirill patriarca di Mosca e di tutta la Russia. Una delle tessere mancanti, forse la più importante, nel mosaico di ricomposizione dell’unità delle Chiese separate.
Francesco e Kirill hanno firmato insieme un documento storico in cui apparivano alcuni punti in comune.
In questa “Dichiarazione” comune,
documento di eccezionale importanza che siamo invitati a leggere integralmente,
troviamo evidenziati diversi segni dei tempi sia positivi che negativi. Tra tutti:
1. la consapevolezza che dopo mille anni
è venuto il momento di ristabilire l'unità: "Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il
nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da
Dio, per la quale Cristo ha pregato” (n. 6).
2. La constatazione che "La civiltà umana è entrata in un periodo di cambiamento epocale. La nostra
coscienza cristiana e la nostra responsabilità pastorale non ci autorizzano a
restare inerti di fronte alle sfide che richiedono una risposta comune"
(n. 7).
3. La conferma che la famiglia è fondata sull'unione di uomo e
donna, e la denuncia che si sta tentando di introdurre altre forme di
famiglia.
4. La ferma condanna dell'aborto e dell'eutanasia
E anche se non si chiama con questo
nome, tuttavia troviamo l’annuncio che si sta realizzando la conversione della
Russia come previsto a Fatima:
“Nell’affermare l’alto valore della
libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo
ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei
hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate
e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In
un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove
chiese, e aperte centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità
cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo
un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano
fianco a fianco. Essi attestano l’esistenza dei fondamenti spirituali comuni
della convivenza umana, testimoniando i valori del Vangelo”. (n. 14).
Tutto questo “In un quarto di
secolo”.
Siamo nel 2016. Due più due fa quattro:
“un quarto di secolo” equivale a dire che tutto è cominciato dopo il 1989, cioè
dopo che in occasione del millesimo anno dalla conversione della Russia al
cristianesimo, Giovanni Paolo II nel 1988 (per la seconda volta dopo il 1984)
aveva rinnovato la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria come
richiesto dalla Madonna a Fatima.
Franco Sofia
(per approfondire: Franco sofia, Medjugorje.
Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. MIMEP, 2020)
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