CERCARE IL BUONO CHE C’È NEL FRATELLO PER COMPRENDERLO
I
suggerimenti della Regina della Pace ai suoi Apostoli e agli uomni di buona volontà
Tempo
fa avevo messo in evidenza la seguente rivelazione che Maria ha fatto ai suoi
Apostoli:
“Cari figli, ho scelto voi, Apostoli miei,
perché tutti portate dentro di voi qualcosa di bello.” (2 aprile 2015).
Ma questa rivelazione aveva a che fare con una richiesta ben
precisa che la Gospa ha fatto un po’ dopo nello stesso messaggio:
“vi invito, Apostoli miei, a cercare di vedere in
ogni creatura di Dio, in tutti i miei figli, qualcosa di buono e a cercare di
comprenderli”.
Allora: c’è “qualcosa di bello” negli Apostoli della
Regina della Pace; e “qualcosa di buono” in tutti i figli della Madonna,
compresi “coloro che non conoscono l’Amore di Dio”.
C’è
qualcosa di bello negli Apostoli, “qualcosa”, non tutto. Il che significa che essi
devono purificarsi parecchio; e, nonostante ciò, essi sono al seguito della
Gospa come suoi Apostoli, sono stati scelti lo stesso.
Essendo
consapevoli di questa deficienza, con umiltà gioiosa, si sforzeranno di trovare
Dio anche nel resto dei Suoi figli.
Dio
ha pietà di noi, e anche noi dobbiamo averne per gli altri.
Cerca
adesso di vedere la presenza di Dio in ogni creatura, in tutti i figli di
Maria, nostri fratelli e sorelle, ecco un compito per gli Apostoli, un
esercizio spirituale tra i tanti che ha come fine la salvezza di coloro che non
conoscono l’Amore di Dio.
Cosa
devono fare gli Apostoli? Come devono vedere questa presenza di Dio “in ogni
creatura”?
Come
dice la stessa parola, l’essere creati è già indice della presenza di Dio. È
qualcosa che ci accomuna, ci rende fratelli e sorelle, come aveva intuito san
Francesco nel suo “Cantico delle creature” o “Cantico di frate Sole”.
Nei
figli di Dio e di Maria c’è soprattutto l’anima, la parte più intima e
spirituale di ogni uomo, che viene
direttamente da Dio. In ogni uomo c’è poi la coscienza morale. Se poi si è battezzati, abbiamo tutti la
presenza dello Spirito Santo.
Per
rispondere al consiglio della nostra Madre e Regina, potremmo fare questo
esercizio:
a.
Primo
momento, considerare tutto questo.
b.
Secondo
momento andare a scuola di Gesù Eucaristia, il che significa mangiare e vivere
l‘Eucaristia. L’Eucaristia ci fa diventare ponti dell’Amore di Gesù, perché non
è per merito nostro se si salvano i nostri fratelli e sorelle che non conoscono
il suo Amore, ma perché Egli ci assume come strumenti di questo suo Amore.
La Madonna nel messaggio dice: “vi invito,
Apostoli miei, a vivere con gioia l’Eucaristia perché, nell’Eucaristia, mio
Figlio si dona a voi sempre di nuovo e, col suo esempio, vi mostra l’amore e il
sacrificio verso il prossimo”.
Adesso possiamo “comprendere” veramente i nostri fratelli e
sorelle, nel senso del latino “comprehendĕre”, che significa contenere in sé,
abbracciare, accogliere in se stessi, così come abbiamo accolto e abbracciato Gesù
nell’Eucaristia. Ma anche comprendere nel senso di capirli, nel senso di
scusarli come ha fatto Gesù mentre veniva crocifisso. E adesso possiamo pregare
per la loro salvezza.
Quando la veggente Marija il 2 agosto del 1981, dopo l’apparizione
delle 18:40, ritornò a casa le apparve di nuovo la Madonna che la invitò ad
andare nel campo di Gumno. Insieme con
gli altri veggenti e una quarantina di persone si recò in quel campo che si
trovava a 200 metri dalla casa di Vicka. Lì la Madonna diede il permesso a
tutti quelli che lo desideravano di toccarla.
Marija commenta così questa esperienza:
– “Maria Ss. disse, quando la gente volle toccarla: «Voi
veggenti, prendete le loro mani e avvicinatele a Me». Alcuni hanno sentito
caldo, altri freddo, qualcuno ha sentito un profumo di rose, altri come una
scossa elettrica. ... Ci ha detto che, parlando di una terza persona, noi
mettiamo in evidenza le cose negative e ha aggiunto: «Nella natura avete
trovato qualcosa che non vi ha parlato di Dio? Così potete trovare Dio in ogni
creatura, anche in ogni fratello meno perfetto». E ci ha invitati a salire sul Krizevać
a due a due, con la persona che ci era più antipatica. Arrivati lassù, ci siamo
accorti d’aver scoperto un amico.”
Qui
il messaggio del 2 aprile 2015, da cui
abbiamo preso lo spunto, per intero:
“Cari figli ho scelto voi, Apostoli miei, perché tutti portate dentro di voi qualcosa di bello. Voi potete aiutarmi affinché l’Amore per cui mio Figlio è morto, ma poi anche risorto, vinca nuovamente. Perciò vi invito, Apostoli miei, a cercare di vedere in ogni creatura di Dio, in tutti i miei figli, qualcosa di buono e a cercare di comprenderli. Figli miei, tutti voi siete fratelli e sorelle per mezzo del medesimo Spirito Santo. Voi, ricolmi d’Amore verso mio Figlio, potete raccontare a tutti coloro che non hanno conosciuto questo Amore ciò che voi conoscete. Voi avete conosciuto l’Amore di mio Figlio, avete compreso la sua risurrezione, voi volgete con gioia gli occhi verso di lui. Il mio desiderio materno è che tutti i miei figli siano uniti nell’Amore verso Gesù. Perciò vi invito, Apostoli miei, a vivere con gioia l’Eucaristia perché, nell’Eucaristia, mio Figlio si dona a voi sempre di nuovo e, col suo esempio, vi mostra l’amore e il sacrificio verso il prossimo. Vi ringrazio”.
Franco Sofia
24 settembre 2022
Riflessioni da: ESERCIZI SPIRITUALI NON ORGANIZZATI PER GLI
APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE E GLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ
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