Alla scuola della Gospa
DOVETE ESSERE PICCOLI
___________________________________________________________________________
“Figli miei, siate gioiosi nell’animo, siate puri, siate bambini.” (2 gennaio 2018)
“Cari figli, mio figlio era sorgente di amore e di luce quando, sulla terra, parlava al popolo di tutti i popoli. Apostoli miei, seguite la sua luce. Farlo non è facile: dovete essere piccoli, dovete farvi più piccoli degli altri e, con l’aiuto della fede, riempirvi del suo amore.” (2 gennaio 2017)
“Apostoli del mio amore, fatevi piccoli!” (2 maggio 2018)
Tra gli
attributi con i quali la Gospa ha definito i suoi Apostoli, colpisce, per i
risvolti a cui conduce, l’invito a diventare piccoli. Questo invito è inserito nel percorso per
arrivare ai cuori puri ed umili, percorso che permette di aprirsi all’Amore.
Essendo diventati piccoli, è la fede la condizione per essere riempiti
dall’Amore di Gesù. La Madonna non dice
come essere e diventare piccoli. Per far questo occorre sempre risalire al
Vangelo e al resto della Parola di Dio nella Sacra Scrittura.
È Gesù che afferma in modo perentorio: “Se non vi convertirete e non diventerete
come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.” (Mt.18,2). Infatti per entrare nel regno dei cieli
occorre passare attraverso una porta stretta, e solo i bambini possono entrare
quando la porta è stretta:
“In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno».” (Lc 13, 23-24).
Ai piccoli Dio manifesta i tesori della
sua Sapienza, manifesta se stesso: “Ti
benedico o Padre perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli
intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.” (Mt. 11 ,25).
“«Chi
accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato. Poiché
chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande»” (Lc 9, 46-48)[1].
I veri piccoli da prendere in considerazione secondo il Vangelo sono: Gesù, Maria, Giuseppe e Giovanni Battista. L’elogio della piccolezza Gesù l’ha intessuto parlando di Giovanni il Battista: “In verità vi dico: fra i nati di donna non è sorto nessuno più grande di Giovanni Battista; tuttavia il più piccolo del Regno dei Cieli è più grande di lui.” (Luca 7, 28).
Il piccolo è in balìa totale di Dio. Ma
Gesù, che è Dio, è in balìa totale degli uomini. Dipende da essi. Piccolo e
umile. Nasce a Bethleem, già profetizzata come piccola[3];
in una stalla e viene deposto in una mangiatoia.
“Il potere di Maria su tutti i demoni si rivelerà specialmente negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè agli umili schiavi e ai devoti figli che ella susciterà per fargli guerra. Essi saranno piccoli e poveri secondo il mondo, in basso davanti a tutti come il calcagno, calpestati e maltrattati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma in cambio essi saranno ricchi nella grazia di Dio, che Maria comunicherà loro con abbondanza, grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori ad ogni altra creatura per il loro zelo coraggioso e saranno così fortemente sostenuti dall'aiuto divino che con l'umiltà del loro calcagno e in unione a Maria schiacceranno il capo al demonio e faranno trionfare Gesù Cristo”[4].
[1] E più avanti sempre nel
vangelo di Luca Gesù ripropone lo stesso paragone: “Sorse anche una
discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. Egli disse: «I
re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno
chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi
diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è
più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola?
Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.»” (Lc 22, 24-27).
[2] La piccolezza in santa
Teresa del Bambino Gesù: “Accettare di lasciarsi plasmare da Dio non implica
alcun facile infantilismo. Teresa farà concretamente tutto ciò che è possibile
per mostrare realmente il suo amore per Dio e per le sue sorelle, ma in totale
gratuità, quella dell’amore. In tutte le situazioni e in tutte le azioni della
sua vita, Teresa «applicherà» questa via: Se Dio le domanda qualcosa ed ella
sente che ne è incapace, Dio lo farà in lei. Un esempio: amare tutte le sue
sorelle come Gesù le ama le è impossibile. Allora unendosi a Lui, è Lui che le
amerà in Teresa. «Sì, lo sento quando sono caritatevole, è Gesù solo che agisce
in me; più sono unita a Lui, e più amo tutte le sorelle.»” (Manoscritto C, 13
r°)
[3] “E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di
Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele.”
(Mi 5,1).
[4] San Luigi Maria Grignion
de Montfort, Trattato, 54.
(Per approfondire: Franco
Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina
della Pace. Ultima chiamata, Mimep, 2020, Capitolo Ottavo, Maria maestra
dei suoi Apostoli)
______________________________________
“Restare piccolo è riconoscere il proprio nulla, è attendere tutto dal buon Dio, è non inquietarsi a dismisura delle proprie colpe.”
(Santa Teresa di Gesù Bambino, Storia di un’anima, Manoscritto C)
Nessun commento:
Posta un commento