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lunedì 12 ottobre 2020

L’OPERA SINGOLARE DEGLI APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE

 


 

“Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!” (Lc 11,32)

 

 


Gli eventi che Dio prepara con Medjugorje (e con tutto il contorno di apparizioni e fenomeni straordinari che in tutto il mondo l’accompagnano) sono così eccezionali che non si è visto uguale dal tempo di Gesù. Per recuperare immagini da equiparare, occorre andare all’Antico Testamento e incrociarle con quelle del Nuovo Testamento.

 

Fin dall’inizio di queste apparizioni, in filigrana, abbiamo intravisto un disegno dalla potenza biblica. Si parla di una battaglia decisiva per le sorti del Bene e del Male, tra Dio e Satana. Tra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre.

 

Mentre la Chiesa chiede il digiuno di precetto due giorni l’anno (Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo), cioè all’inizio e alla fine della Quaresima, privilegiando questi tempi che esprimono la dimensione comunitaria; la Madonna invece chiede due giorni di digiuno alla settimana, sempre Mercoledì e Venerdì: 96 giorni all’anno circa, con finalità diverse, mirate ad obiettivi ben precisi.

È come se ci trovassimo in una grande Quaresima prolungata, in attesa di eventi pasquali senza precedenti dopo la venuta di Gesù. Così pure mentre alla fine del digiuno di quaranta giorni nel deserto, Gesù sconfigge Satana; alla fine dei 10 segreti – così ci è stato promesso a Medjugorje – il   potere di Satana verrà distrutto.

 

Ci si chiede: quanto dureranno le apparizioni? Qualcuno, anche a Medjugorje, sussurra che potrebbero essere 40 anni. Perché? È come se Dio avesse deciso di lasciare un segno indelebile per le generazioni future. Quaranta anni di apparizioni ricordano tanto i quaranta anni di deserto del popolo di Dio. Siamo dunque agli sgoccioli.

 

Dieci segreti come le Dieci Piaghe d’Egitto, che sanciscono la sconfitta definitiva del faraone Satana? Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria come l’approdo in una Terra Promessa?

 

Le evocazioni bibliche non finiscono.

All’inizio delle apparizioni, sulla collina del Podbrdo viene visto un fuoco che brucia e non si consuma, a somiglianza del fuoco visto da Mosè sul Sinai. La prima volta ad ottobre del 1981: lì vicino c’era solo un poliziotto di guardia, che poi si convertì. Il fuoco fu visto altre volte con testimoni presenti. I testimoni che si trovavano sul luogo, raccontano che, immergendovi una mano, il fuoco non bruciava.

 

I Padri della Chiesa avevano visto nel Roveto Ardente del Sinai una immagine di Maria Vergine. Dio ha parlato attraverso il Roveto Ardente nell’Antico Testamento; mentre nel Nuovo Testamento Dio ha parlato attraverso Maria dandoci suo Figlio, la Sua Parola. Allora Dio inviò Mosè a liberare il suo popolo dalla schiavitù del faraone; quando giunse la pienezza del tempo inviò suo Figlio; oggi invia Maria per liberare il suo popolo da Satana. Anche adesso, non c’è dubbio, Dio parla attraverso Maria.

 

E ancora. Il Signore inviò Giona a predicare la conversione di Ninive per 40 giorni. Nel nostro tempo invia Maria a predicare per 40 anni. “Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!” (Lc 11,32), adesso infatti non c’è di mezzo la salvezza di una città, ma quella del mondo intero.

 

(Estratto da: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, Mimep, 2020, Capitolo Primo)

 






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