“Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!” (Lc 11,32)
Gli eventi che Dio prepara con Medjugorje
(e con tutto il contorno di apparizioni e fenomeni straordinari che in tutto il
mondo l’accompagnano) sono così eccezionali che non si è visto uguale dal tempo
di Gesù. Per recuperare immagini da equiparare, occorre andare all’Antico
Testamento e incrociarle con quelle del Nuovo Testamento.
Fin dall’inizio di queste apparizioni, in
filigrana, abbiamo intravisto un disegno dalla potenza biblica. Si parla di una
battaglia decisiva per le sorti del Bene e del Male, tra Dio e Satana. Tra i
Figli della Luce e i Figli delle Tenebre.
Mentre la Chiesa chiede il digiuno di
precetto due giorni l’anno (Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo), cioè
all’inizio e alla fine della Quaresima, privilegiando questi tempi che
esprimono la dimensione comunitaria; la Madonna invece chiede due giorni di
digiuno alla settimana, sempre Mercoledì e Venerdì: 96 giorni all’anno circa,
con finalità diverse, mirate ad obiettivi ben precisi.
È come se ci trovassimo in una grande
Quaresima prolungata, in attesa di eventi pasquali senza precedenti dopo la
venuta di Gesù. Così pure mentre alla fine del digiuno di quaranta giorni nel
deserto, Gesù sconfigge Satana; alla fine dei 10 segreti – così ci è stato
promesso a Medjugorje – il potere di
Satana verrà distrutto.
Ci si chiede: quanto dureranno le apparizioni?
Qualcuno, anche a Medjugorje, sussurra che potrebbero essere 40 anni. Perché? È
come se Dio avesse deciso di lasciare un segno indelebile per le generazioni
future. Quaranta anni di apparizioni ricordano tanto i quaranta anni di deserto
del popolo di Dio. Siamo dunque agli sgoccioli.
Dieci segreti come le Dieci Piaghe
d’Egitto, che sanciscono la sconfitta definitiva del faraone Satana? Il Trionfo
del Cuore Immacolato di Maria come l’approdo in una Terra Promessa?
Le evocazioni bibliche non finiscono.
All’inizio delle apparizioni, sulla
collina del Podbrdo viene visto un fuoco che brucia e non si consuma, a
somiglianza del fuoco visto da Mosè sul Sinai. La prima volta ad ottobre del
1981: lì vicino c’era solo un poliziotto di guardia, che poi si convertì. Il
fuoco fu visto altre volte con testimoni presenti. I testimoni che si trovavano
sul luogo, raccontano che, immergendovi una mano, il fuoco non bruciava.
I Padri della Chiesa avevano visto nel
Roveto Ardente del Sinai una immagine di Maria Vergine. Dio ha parlato
attraverso il Roveto Ardente nell’Antico Testamento; mentre nel Nuovo
Testamento Dio ha parlato attraverso Maria dandoci suo Figlio, la Sua Parola.
Allora Dio inviò Mosè a liberare il suo popolo dalla schiavitù del faraone; quando
giunse la pienezza del tempo inviò suo Figlio; oggi invia Maria per liberare il
suo popolo da Satana. Anche adesso, non c’è dubbio, Dio parla attraverso Maria.
E ancora. Il Signore inviò Giona a
predicare la conversione di Ninive per 40 giorni. Nel nostro tempo invia Maria
a predicare per 40 anni. “Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!” (Lc
11,32), adesso infatti non c’è di mezzo la salvezza di una città, ma quella del
mondo intero.
(Estratto
da: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli
della Regina della Pace. Ultima chiamata, Mimep, 2020, Capitolo Primo)
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