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martedì 23 marzo 2021

COME I GIUSTI CHE ABRAMO NON RIUSCI’ A TROVARE (II PARTE)

 

Gli Apostoli alla scuola della loro Regina

COME I GIUSTI CHE ABRAMO NON RIUSCI’ A TROVARE (II PARTE)

 

I GIUSTI E GLI AVVENIMENTI FUTURI NEGLI ECHI DEL PASSATO

Le sorprese dai risvolti biblici

 

 Mio Figlio mi ha promesso che il male non vincerà mai, perché qui ci siete voi, anime dei giusti(2 novembre 2014).

 


È la prima volta che nei messaggi viene utilizzato il termine “giusti”. Qui è evidente il richiamo agli avvenimenti futuri contenuti nei segreti. Ma è evidente anche un richiamo ai giusti di biblica memoria.

Ho chiesto a un biblista-esegeta: “Chi sono i giusti nella Bibbia?”. La risposta secca è stata: “Quelli che vivono secondo il volere di Dio”.

Ho voluto consultare la Bibbia sulla base dell’utilizzo del termine “giusti” al plurale. E qualche sorpresa l’ho trovata. La prima sorpresa è stata che il termine al plurale si trova quasi esclusivamente nell’Antico Testamento. I giusti sono una categoria di persone, un gruppo, quasi sempre contrapposto ad un altro gruppo: gli empi, cioè i nemici di Dio e del suo popolo. Questi ultimi nella Bibbia sono definiti: stolti, beffardi, malvagi, superbi, maldicenti, violenti.

Invece i giusti sono “umili”. Evitano il male, fanno il bene e cercano la pace (1 Pt 3,11). Sono “retti di cuore” (salmo 37). “Confidano nel Signore” (Sal 125), si sono in lui rifugiati (Sal 37), per questo

Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi sul possesso dei giusti, perché i giusti non stendano le mani a compiere il male(Salmo 125,3).

Nella Bibbia troviamo una costante: gli empi sono sconfitti e subiscono il castigo, mentre i giusti trionfano e sono protetti da Dio.

L'attesa dei giusti finirà in gioia, ma la speranza degli empi svanirà (Proverbi 10, 28).

L’espressione “giusti”, è una espressione ampia che appartiene anche ad altre religioni. Il suo significato in senso stretto appartiene soltanto alla religione ebraico-cristiana.

Ma che relazione c’è tra i giusti della Bibbia e quelli a cui si rivolge Maria nel messaggio del 2 novembre 2014 e in altri messaggi successivi?

Se i giusti della Bibbia sono quelli che vivono secondo il volere di Dio, evidentemente i “giusti” a cui si rivolge Maria sono quei suoi Apostoli che stanno realizzando la volontà di Dio:

Per mezzo di questo Amore salvifico e dello Spirito Santo, Egli mi ha scelto ed io, insieme a Lui, scelgo voi perché siate Apostoli del Suo Amore e della Sua Volontà” (2 giugno 2012).

Questi giusti allora sono coloro che non solo stanno rispondendo alla chiamata di Maria, ma, come si evidenzia dal contesto degli ultimi messaggi dati a Mirjana, sono coloro che stanno realizzando la Sua “chiamata nella chiamata”, cioè i suoi Apostoli.

          A questi Apostoli, a questi giusti, come abbiamo visto anche altre volte, è fatta la promessa di partecipare al trionfo del Cuore Immacolato di Maria: 

“Il mio cuore vuole vincere attraverso di voi e trionfare. Io vi invito a questo” (2 maggio 2006).

Io, attraverso di voi, trionferò. Vi ringrazio!” (2 giugno 2007). 

E che “il male non vincerà mai” (2 novembre 2014).

I peccati si moltiplicano, sono troppo numerosi. Ma con l’aiuto di voi — che siete umili, modesti, ricolmi d’amore, nascosti e santi — il mio Cuore trionferà” (2 luglio 2017).

Nell’Antico Testamento, oltre al brano che abbiamo citato all’inizio di questa riflessione sul dialogo tra Dio ed Abramo, ci sono altri brani che sembrano possedere una potente forza suggestiva in relazione alla presenza di Maria in queste apparizioni di Medjugorje e ai suoi Apostoli.

Interessante, a mio parere, è un sogno riportato nel libro di Ester: 

«Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. Era un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo grande, che prestava servizio alla corte del re e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea.

Questo era il suo sogno: ecco grida e tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla lotta, e risuonò potente il loro sibilo. Al loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il popolo dei giusti. Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande agitazione sulla terra. Tutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a perire e gridarono a Dio. Ma dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose. Spuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi» (Ester 1, 1a-1k).

Il Signore potrebbe cancellare dalla terra gli empi in un attimo, ma non lo fa. Tergiversa, pazienta, ammonendoli e mandando loro dei segni. Poi però comincia a castigarli, ma sempre in maniera da dar loro il tempo di convertirsi.

Questa è la strategia scelta da Dio e che troviamo adombrata in alcuni passi del libro della Sapienza, questi passi richiamano gli eventi biblici della liberazione dall’Egitto e sembrano adombrare, fatte le debite differenze, la dinamica degli eventi contenuti nei segreti:

«Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli

e li ammonisci ricordando loro i propri peccati,

perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore

Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti,

oppure distruggerli con bestie feroci

o all'istante con un ordine inesorabile,

colpendoli invece a poco a poco,

lasciavi posto al pentimento […]

Mentre dunque ci correggi,

tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi,

perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà

e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati.

[…] La loro punizione è progressiva» (Sapienza 12, 2.9-10.22).

 

Franco Sofia

 

PRIMA PARTE DI QUESTA RIFLESSIONE:

https://apostolidellareginadellapace.blogspot.com/2021/03/come-i-giusti-che-abramo-non-riusci.html

(Per approfondire: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, ed. Pime, 2020)

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