FRA
ZVONIMIR PAVIČIĆ È STATO INTRODOTTO IN FORMA UFFICIALE AL SERVIZIO DI PARROCO
DI MEDJUGORJE
14/08/2022
Oggi nella chiesa parrocchiale di S. Jakov a Medjugorje,
durante la santa messa delle ore 11:00, P. Zvonimir Pavičić è stato
solennemente introdotto al servizio di parroco di Medjugorje. La Santa
Messa è stata celebrata da mons. Aldo Cavalli, visitatore apostolico con
un ruolo speciale per la parrocchia di Medjugorje, e alla concelebrazione erano
presenti l'ex parroco di Medjugorje P. Marinko Šakota, il nuovo parroco di
Medjugorje P. Zvonimir Pavičić, e altri sacerdoti. All'inizio del rito di
introduzione di P. Zvonimir Pavičić al servizio di pastore, P. Antonio Primorac
ha letto il decreto del Vescovo Petar Palić, con il quale P. Zvonimir Pavičić è
stato designato e nominato nuovo parroco a Medjugorje:
“Caro padre Zvonimir, per il
bene delle anime e per la pastorale dei fedeli in questa diocesi, su
suggerimento di mons. Aldo Cavalli, Visitatore apostolico con poteri
speciali per la parrocchia di Medjugorje, ti esonero dall'ufficio di vicario
parrocchiale nella parrocchia di San Giacomo Apostolo a Medjugorje, al quale eri
stato nominato con decreto del 12 agosto 2017, e ti nomino parroco della
parrocchia di San Giacomo Apostolo a Medjugorje, secondo le disposizioni del
Codice di Diritto Canonico. Come stabilito dalle disposizioni del Codice
di Diritto Canonico, sei anche vincolato a fare una confessione di fede e un
giuramento sulla buona e fedele gestione dei beni parrocchiali. Affido a lei,
alla Parrocchia menzionata, tutti i diritti e i doveri relativi alla pastorale
dei fedeli. La ringrazio sinceramente per il diligente lavoro pastorale
svolto finora in questa Diocesi, e per il vostro nuovo servizio chiedo
l'abbondanza di benedizioni di Dio e l'intercessione della Beata Vergine Maria,
madre della Chiesa e di S. Giuseppe. Saluti nel Signore, Mons. Petar
Palić".
Dopo di che, P. Zvonimir Pavičić
ha rinnovato la promessa fatta durante la sua ordinazione sacerdotale, e ha
ricevuto le chiavi della Chiesa per governare con autorità il popolo che Dio
gli affida, per amministrare i sacramenti e per meritare di entrare un giorno nella
dimora eterna con il suo gregge. Poi ha benedetto se stesso e tutti i
credenti radunati in questa solenne celebrazione della messa con l'acqua santa,
e nel suo sermone ha fatto brevemente riferimento al Vangelo di oggi,
affermando:
«Certamente le parole di Gesù
risuonano dure nelle nostre orecchie quando dice che non è venuto a portare la
pace, ma la divisione. Siamo abituati di più a vedere Gesù come colui che
porta la pace, che ama tutte le persone e predica il bene, ma ora
improvvisamente dice di sé che porta la divisione. Com'è possibile? La
risposta sta nella prima lettura. Il profeta Geremia, chiamato da Dio
nella sua giovinezza, mandò a dire al re e al popolo una parola di Dio che non è
piaciuta, e perciò lo hanno gettato nel pozzo.
Immaginiamo solo per un momento il profeta di Dio respinto,
disprezzato, gettato in un pozzo che era vuoto tanto da trovarsi nel fango,
nelle profondità della terra. Non potevano gettare il profeta di Dio più
in basso. Con quell'atto, hanno rifiutato Dio e la sua parola, perché era
troppo per loro, non potevano credere che queste fossero le parole di Dio e la
sua volontà per loro, eppure lo era. E così la disobbedienza a Dio porta a
disordini tra loro, come anche alla schiavitù e alla sconfitta da parte di
altre nazioni. La divisione, dunque, fratelli e sorelle, arriva quando non
accettiamo il messaggio di Dio, la parola di Dio per noi.
Quando lo rifiutiamo perché è troppo difficile per noi e non
possiamo o non vogliamo eseguirlo. Poi c'è una divisione tra Dio e l'uomo,
e tra chi vuole costruire la propria vita con Dio e chi sceglie un'altra
strada. Credo che tutti noi abbiamo sperimentato questa divisione con il
nostro prossimo nella nostra vita, quando abbiamo rispettato la legge di Dio, e
poi altri ci hanno respinto.
E non sta succedendo la stessa cosa nel mondo di oggi? Chi
rappresenta Dio e la sua legge è, come Geremia, disprezzato e gettato nel pozzo
della società, isolato e ignorato da tutti i mezzi di comunicazione, affinché
la sua, cioè la voce di Dio non venga ascoltata".
Poi padre Zvonimir ha continuato, dicendo:
«Non è facile armonizzare
sempre la propria vita con la parola di Dio, ma non è impossibile. Non
dobbiamo aver paura della condanna della società, e nemmeno di una possibile
divisione. Quando è difficile per noi opporci a coloro che rifiutano Dio,
dovremmo gridare come il salmista, ed è ciò che tutti abbiamo cantato oggi:
"Signore, vieni in mio aiuto", e il Signore verrà ad aiutarci ed
essere la nostra forza, il nostro salvatore. Che non sia impossibile
armonizzare la propria vita con la parola di Dio lo dice anche un tale nugolo
di testimoni, tanti santi, quelli di cui parla la Lettera agli Ebrei: che
siano un indicatore costante del fatto che dobbiamo sempre dirigere la nostra
vita verso Dio e armonizzarla con la Parola di Dio. Ci accompagni sempre
la loro intercessione, specialmente l'intercessione della Madre, Regina della
Pace, e l'intercessione celeste del nostro patrono S. Giacomo".
Con queste parole Fra Zvonimir Pavičić ha concluso la sua
predica.
Al termine della celebrazione
della messa, padre Zvonimir Pavičić ha chiesto a tutti i presenti di pregare
per lui e per tutti i sacerdoti che lavorano in questa parrocchia, affinché
possano servire bene Dio e le persone.
Quindi il precedente parroco, padre Marinko Šakota, ha raccomandato
a tutti di ringraziare il Signore e Madre Maria per il nuovo pastore, e alla
fine ha ringraziato il Signore, la Madonna e i parrocchiani per tutto quello
che è successo in tutti questi anni, e ha chiesto perdono se avesse fatto del
male a qualcuno.
Testo e foto: Mateo Ivanković
(tradotto con Google e risistemato in italiano corrente da Franco Sofia)
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