“in
quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà LA
REMISSIONE TOTALE DELLE COLPE E DELLE PENE.” (diario di santa Faustina
Kowalska)
Ecco
in poche parole, gli effetti straordinari di questa festa nelle persone.
Sono
riepilogati nel diario di santa Faustina in solo due brani. Non c’è bisogno di
spiegazioni… o quasi.
Ciò
che conta è non svalutare le richieste di nostro Signore Gesù Cristo.
Infatti,
dalle parole di Gesù a santa Faustina, si deduce che in questo giorno si potrà
usufruire della remissione totale delle colpe e delle pene, accostandosi alla Comunione
e alla Confessione (“la sorgente della vita”), cioè nella domenica dopo
Pasqua o domenica della Divina Misericordia, né prima né dopo.
Come
stanno le cose dal punto di vista ufficiale della Chiesa?
La
Chiesa, nella persona di san Giovanni Paolo II, ha istituito la Festa della
divina Misericordia da celebrarsi la domenica dopo Pasqua; realizzando così il
desiderio di nostro Signore come espresso nel Diario di santa Faustina. Ma non
ha avallato le promesse fatte da Gesù in quegli stessi messaggi in cui Egli chiede
la festa della Divina Misericordia.
Ciò
significa che chi intende prendere sul serio quelle promesse, lo fa di propria
iniziativa personale, senza per questo coinvolgere l’autorità della Chiesa nel
suo magistero.
Per
rimediare a questo vuoto, Giovanni Paolo II accordò l’Indulgenza Plenaria da
lucrare in questo giorno.
Occorre
però capire cos’è e cosa fa l’Indulgenza Plenaria per capire meglio cos’è la
remissione totale delle colpe e delle pene, che Gesù ha legato alle sue
promesse per questo giorno.
Con
l’Indulgenza Plenaria la Chiesa applica “i meriti di infinito valore di Gesù,
Divino Redentore del genere umano, e quelli da essi derivati in sovrabbondanza
della Beatissima Vergine Maria e di tutti i Santi, che costituiscono
l'indefettibile tesoro della Chiesa di Cristo, a questa sono stati affidati
affinché siano applicati in remissione dei peccati e delle conseguenze dei
peccati […] Tale remissione si attua innanzi tutto, e di necessità se si tratta
di peccati mortali, mediante il Sacramento della Riconciliazione.
Si
deve però considerare che, anche se è stata perdonata la colpa mortale, e per
necessaria connessione la pena eterna, che quella merita, e anche se è stato
rimesso il peccato leggero, comunemente detto veniale, il peccatore perdonato
può avere bisogno di ulteriore purificazione, e cioè può essere meritevole
ancora di una pena temporale, da soddisfare o nel corso della vita terrena o
nell'altra vita mediante il Purgatorio*. Dal mirabile tesoro della Chiesa,
prima ricordato, fluisce l'indulgenza, che sostituisce, eliminandola, quella
pena temporale”. (Manuale delle Indulgenze, Introduzione).
Il
peccato ci rende colpevoli nei confronti di Dio, della Chiesa e dei nostri
fratelli. Quindi, il sacramento della Confessione rimette la colpa dovuta ai nostri
peccati e ci libera dalla condanna eterna o pena eterna. Tuttavia, anche nel caso di colpe leggere, rimane
qualcosa da purificare, o qui su questa terra o nell’altra attraverso il
Purgatorio. Proprio a questo punto entra in scena l’Indulgenza Plenaria o Parziale
che ci permette tale purificazione in anticipo su questa terra.
Le
condizioni per ottenere l’Indulgenza Plenaria sono 5:
“Per
ottenere l'indulgenza plenaria, oltre l'esclusione di qualsiasi affetto al
peccato anche veniale, è necessario eseguire l'opera indulgenziata e adempiere
le tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera
secondo le intenzioni del Sommo Pontefice [Padre Nostro e Ave Maria]. (Manuale
delle Indulgenze, Norme sulle indulgenze, N. 20 - § 1).
Tra
queste cinque, la prima è probabilmente la più difficile: “l'esclusione di
qualsiasi affetto al peccato anche veniale”. Per il fatto che questa condizione
quasi sempre viene saltata, sia quando viene resa pubblica l’indulgenza da
parte di una autorità, sia da chi ne deve beneficiare, l’Indulgenza Plenaria difficilmente
viene lucrata dalla maggior parte delle persone. In questi casi si può lucrare
l’Indulgenza Parziale, ma lo sa il Signore come quantificarla.
E
qui entra in campo la promessa di Gesù della “remissione totale delle colpe e
delle pene” a chi nel giorno della Festa della divina Misericordia si accosta
alla confessione e alla comunione eucaristica. Questa promessa ci permette di
saltare anche la condizione più difficile da realizzare per ottenere l’Indulgenza
Plenaria.
Il
motivo di tanta e umanamente inconcepibile munificenza lo spiega Gesù stesso in
diversi messaggi dati a santa Faustina:
“Desidero
che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e
specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere
della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che
si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia.”
Nella
seconda Domenica dopo Pasqua l’acqua della Misericordia di Dio si mantiene
agitata tutto il giorno e tutti abbiamo la possibilità di immergerci in essa
come nella piscina di Betzatà (Cfr Gv 5, 1 ss), per essere sicuramente guariti,
alle sole condizioni poste da Gesù.
Qui
due messaggi tra i più significativi e incisivi dal Diario di santa Faustina:
PRIMO
BRANO:
Mentre pregavo udii
interiormente queste parole: «I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il
raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso
rappresenta il Sangue che è la vita delle anime... Entrambi i raggi uscirono
dall'intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in
agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo
sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo
colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua
sia la Festa della Misericordia.
+ Chiedi al Mio
servo fedele che in quel giorno parli al mondo intero di questa Mia grande
Misericordia: in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita
questi conseguirà LA REMISSIONE TOTALE DELLE COLPE E DELLE PENE.
+ L'umanità non
troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia.
+ Oh! quanto Mi
ferisce la diffidenza di un'anima! Tale anima riconosce che sono santo e
giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella Mia bontà.
Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà. Il
mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la Misericordia è il
più grande attributo di Dio. Tutte le opere delle Mie mani sono coronate dalla Misericordia».
Wilno 1934
SECONDO
BRANO
in
questo secondo brano è più evidente la richiesta di Gesù:
«Figlia
Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la
festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e
specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le
viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime
che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L'anima che si
accosta alla Confessione ed alla santa Comunione riceve IL PERDONO TOTALE DELLE
COLPE E DELLE PENE.
In
quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie
divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati
fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna
mente, né umana né angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per
tutta l'eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia
Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l'eternità sul
Mio amore e sulla Mia Misericordia.
La
festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga
celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'umanità non troverà
pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia». + 24
settembre 1936
Da
questi brani risulta evidente che si può ricevere la remissione totale delle
colpe e delle pene solo accostandosi alla confessione e alla comunione, ma “in
quel giorno”. L’effetto sarà quello di ritornare come nel momento del
battesimo.
Ripeto:
la Chiesa nei suoi pastori non si impegna a riconoscere questi effetti, e
quindi rimane l’adesione della fede personale soggettiva che non impegna quella
oggettiva della Chiesa.
Chi
desidera lucrare la sola Indulgenza Plenaria si ricordi della cinque condizioni.
In tal caso potrà anche fare la confessione entro gli otto giorni prima o dopo,
purché in quel giorno sia in grazia di Dio; il che significa che non potrà fare
la confessione entro gli otto giorni successivi se dovesse trovarsi in peccato mortale.
Franco
Sofia
*
Lo stesso
concetto viene richiamato dal Catechismo della Chiesa Cattolica: “ogni peccato,
anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di
purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio.”
(1472)
Chi
desidera approfondire consulti il Catechismo della Chiesa Cattolica dai numeri
1422 al 1484, sul sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. All’interno
(dal 1471 al 1479) si trova spiegata l’indulgenza.
In
modo più tecnico la trovate nel Manuale delle Indulgenze a cura della
Penitenzieria Apostolica Vaticana,
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