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martedì 19 aprile 2022

LA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA E I SUOI EFFETTI UNICI

 


 


in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà LA REMISSIONE TOTALE DELLE COLPE E DELLE PENE.” (diario di santa Faustina Kowalska)

 

Ecco in poche parole, gli effetti straordinari di questa festa nelle persone.

 

Sono riepilogati nel diario di santa Faustina in solo due brani. Non c’è bisogno di spiegazioni… o quasi.

Ciò che conta è non svalutare le richieste di nostro Signore Gesù Cristo.

Infatti, dalle parole di Gesù a santa Faustina, si deduce che in questo giorno si potrà usufruire della remissione totale delle colpe e delle pene, accostandosi alla Comunione e alla Confessione (“la sorgente della vita”), cioè nella domenica dopo Pasqua o domenica della Divina Misericordia, né prima né dopo.

 

Come stanno le cose dal punto di vista ufficiale della Chiesa?

 

La Chiesa, nella persona di san Giovanni Paolo II, ha istituito la Festa della divina Misericordia da celebrarsi la domenica dopo Pasqua; realizzando così il desiderio di nostro Signore come espresso nel Diario di santa Faustina. Ma non ha avallato le promesse fatte da Gesù in quegli stessi messaggi in cui Egli chiede la festa della Divina Misericordia.

Ciò significa che chi intende prendere sul serio quelle promesse, lo fa di propria iniziativa personale, senza per questo coinvolgere l’autorità della Chiesa nel suo magistero.

 

Per rimediare a questo vuoto, Giovanni Paolo II accordò l’Indulgenza Plenaria da lucrare in questo giorno.

 

Occorre però capire cos’è e cosa fa l’Indulgenza Plenaria per capire meglio cos’è la remissione totale delle colpe e delle pene, che Gesù ha legato alle sue promesse per questo giorno.

 

Con l’Indulgenza Plenaria la Chiesa applica “i meriti di infinito valore di Gesù, Divino Redentore del genere umano, e quelli da essi derivati in sovrabbondanza della Beatissima Vergine Maria e di tutti i Santi, che costituiscono l'indefettibile tesoro della Chiesa di Cristo, a questa sono stati affidati affinché siano applicati in remissione dei peccati e delle conseguenze dei peccati […] Tale remissione si attua innanzi tutto, e di necessità se si tratta di peccati mortali, mediante il Sacramento della Riconciliazione.

 

Si deve però considerare che, anche se è stata perdonata la colpa mortale, e per necessaria connessione la pena eterna, che quella merita, e anche se è stato rimesso il peccato leggero, comunemente detto veniale, il peccatore perdonato può avere bisogno di ulteriore purificazione, e cioè può essere meritevole ancora di una pena temporale, da soddisfare o nel corso della vita terrena o nell'altra vita mediante il Purgatorio*. Dal mirabile tesoro della Chiesa, prima ricordato, fluisce l'indulgenza, che sostituisce, eliminandola, quella pena temporale”. (Manuale delle Indulgenze, Introduzione).

 

Il peccato ci rende colpevoli nei confronti di Dio, della Chiesa e dei nostri fratelli. Quindi, il sacramento della Confessione rimette la colpa dovuta ai nostri peccati e ci libera dalla condanna eterna o pena eterna. Tuttavia,  anche nel caso di colpe leggere, rimane qualcosa da purificare, o qui su questa terra o nell’altra attraverso il Purgatorio. Proprio a questo punto entra in scena l’Indulgenza Plenaria o Parziale che ci permette tale purificazione in anticipo su questa terra.

 

Le condizioni per ottenere l’Indulgenza Plenaria sono 5:

 

Per ottenere l'indulgenza plenaria, oltre l'esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale, è necessario eseguire l'opera indulgenziata e adempiere le tre condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice [Padre Nostro e Ave Maria]. (Manuale delle Indulgenze, Norme sulle indulgenze, N. 20 - § 1).

 

Tra queste cinque, la prima è probabilmente la più difficile: “l'esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale”. Per il fatto che questa condizione quasi sempre viene saltata, sia quando viene resa pubblica l’indulgenza da parte di una autorità, sia da chi ne deve beneficiare, l’Indulgenza Plenaria difficilmente viene lucrata dalla maggior parte delle persone. In questi casi si può lucrare l’Indulgenza Parziale, ma lo sa il Signore come quantificarla.

 

E qui entra in campo la promessa di Gesù della “remissione totale delle colpe e delle pene” a chi nel giorno della Festa della divina Misericordia si accosta alla confessione e alla comunione eucaristica. Questa promessa ci permette di saltare anche la condizione più difficile da realizzare per ottenere l’Indulgenza Plenaria.  

Il motivo di tanta e umanamente inconcepibile munificenza lo spiega Gesù stesso in diversi messaggi dati a santa Faustina:

Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia.”

 

Nella seconda Domenica dopo Pasqua l’acqua della Misericordia di Dio si mantiene agitata tutto il giorno e tutti abbiamo la possibilità di immergerci in essa come nella piscina di Betzatà (Cfr Gv 5, 1 ss), per essere sicuramente guariti, alle sole condizioni poste da Gesù.

 

Qui due messaggi tra i più significativi e incisivi dal Diario di santa Faustina:

 

 

PRIMO BRANO:

Mentre pregavo udii interiormente queste parole: «I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime... Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Mise­ricordia.

+ Chiedi al Mio servo fedele che in quel giorno parli al mondo intero di questa Mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà LA REMISSIONE TOTALE DELLE COLPE E DELLE PENE.

+ L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia.

+ Oh! quanto Mi ferisce la diffidenza di un'anima! Tale anima rico­nosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella Mia bontà. Anche i demoni ammirano la Mia giusti­zia, ma non credono alla Mia bontà. Il mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo di Dio. Tutte le opere delle Mie mani sono coronate dalla Misericordia». Wilno 1934

 

 

SECONDO BRANO

in questo secondo brano è più evidente la richiesta di Gesù:

 

«Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvici­nano alla sorgente della Mia Misericordia. L'anima che si accosta alla Confessione ed alla santa Comunione riceve IL PERDONO TOTALE DELLE COLPE E DELLE PENE.

In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l'eternità. Tutto quello che esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nei Miei confronti rifletterà per tutta l'eternità sul Mio amore e sulla Mia Miseri­cordia.

La festa della Misericordia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'u­manità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia». + 24 settembre 1936

 

 

 

Da questi brani risulta evidente che si può ricevere la remissione totale delle colpe e delle pene solo accostandosi alla confessione e alla comunione, ma “in quel giorno”. L’effetto sarà quello di ritornare come nel momento del battesimo.

Ripeto: la Chiesa nei suoi pastori non si impegna a riconoscere questi effetti, e quindi rimane l’adesione della fede personale soggettiva che non impegna quella oggettiva della Chiesa.

 

Chi desidera lucrare la sola Indulgenza Plenaria si ricordi della cinque condizioni. In tal caso potrà anche fare la confessione entro gli otto giorni prima o dopo, purché in quel giorno sia in grazia di Dio; il che significa che non potrà fare la confessione entro gli otto giorni successivi se dovesse trovarsi in peccato mortale.

 

Franco Sofia

 

* Lo stesso concetto viene richiamato dal Catechismo della Chiesa Cattolica: “ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio.” (1472)

Chi desidera approfondire consulti il Catechismo della Chiesa Cattolica dai numeri 1422 al 1484, sul sacramento della Penitenza e della Riconciliazione. All’interno (dal 1471 al 1479) si trova spiegata l’indulgenza.

In modo più tecnico la trovate nel Manuale delle Indulgenze a cura della Penitenzieria Apostolica Vaticana,

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