Le guerre e le
pandemie dimenticate
LA
PEDOFILIA, UNA PANDEMIA MONDIALE
Vatican News
Report di Meter 2021
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Non esistono
confini per un fenomeno che è senza tregua. Lo rivela il rapporto
dell’associazione fondata da don Fortunato Di Noto. Dilaga l’abuso e la
violenza, l’isolamento dei bambini sempre più dipendenti dai giochi on-line e
più facilmente adescabili. Occorrono leggi – è la richiesta - per regolamentare
il mondo del web
“Molti bambini devono essere
liberati. Troppi sono ridotti a schiavitù̀ sessuale e manipolati da chiare
ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere”.
E’ forte il grido di allarme che arriva dal Report 2021 sulla pedofilia
dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto, presentato a Pachino, vicino
Siracusa, presso il Polo Formativo ed Educativo dell’Associazione. Forte anche
la richiesta, a fronte dei numeri, di “un’azione congiunta dei legislatori che
permetta di emanare leggi capaci di regolamentare il mondo del web e
contrastare questo fenomeno”. Questo non significa solo bloccare i siti con
foto e video di abusi ma soprattutto “salvare i minori dallo sfruttamento
sessuale, dalle forme più violente di schiavitù sessuale e dall’immane traffico
di materiale che genera lucro sulla pelle delle piccole vittime”.
Cresce il numero dei link
I dati mostrano che il fenomeno non
conosce confini ma interessa tutto il mondo anche se in America e in Europa
sono fisicamente presenti i server che vengono usati dalle comunità virtuali di
chi abusa, stupra e vende materiale pedopornografico, diffuso sempre con grande
celerità e in anonimato. Secondo i rilievi di Meter, il numero dei link a siti
pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Calano foto e video ma anche le
chat segnalate e le cartelle compresse, cresciuti in maniera importante i casi
seguiti dal Centro Ascolto di Meter (da 111 a 167) e le richieste telefoniche,
quasi raddoppiate: da 284 a 406. Altro punto dolente è il deep web, la parte
nascosta della Rete, dal 2012 sono 47.637 le segnalazioni effettuate.
Il nodo della privacy
Secondo Meter le attuali norme non
aiutano il contrasto al fenomeno della pedofilia on line. I colossi del web si
appellano alla tutela della privacy dei loro utenti ma anche “deplorevole
ostacolo alle indagini delle polizie del mondo che si trovano a combattere una
lotta impari, senza le giuste armi di contrasto, perché i codici della privacy
(anche europei) impediscono alle autorità di utilizzare strumenti che ledano la
riservatezza di chi naviga in Rete”.
I giochi on-line e la loro pericolosità
Un allarme, nel rapporto, viene
lanciato per la crescente passione dei giovanissimi per i giochi on-line che
provoca però la perdita della percezione del tempo che scorre e che altera il
ritmo sonno-veglia. Si può arrivare ad una vera e propria dipendenza con
frustrazione, crisi di rabbia e pianto se non si arriva a raggiungere un
obiettivo. “Tutto questo accade – si legge nel report - mentre i ragazzini
giocano con sconosciuti non necessariamente della loro età e lo fanno con delle
cuffie ben calcate in testa, isolandosi dal resto del mondo. Specie dai
genitori”.
America ed Europa padroni del web
Il rapporto rivela poi che i domini
dei siti internet usati sono registrati in alcuni paesi come la Libia, ad
esempio, la Somalia e la Repubblica Centrafricana. A seguire gli Stati Uniti,
l’Oceania e in Europa il primato va al Montenegro. Asia fanalino di cosa. Sono
aumentati i domini nazionali (da 2.134 nel 2020 a 3.191 nel 2021) e per la
prima volta l’Italia non è presente nella classifica mondiale. I dati rivelano
che America ed Europa sono la culla della maggior parte delle aziende che
gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme
in cui si divulga tale materiale.
Infantofilia
Per quanto riguarda le vittime, Meter
ha individuato il fenomeno della “infantofilia”, ossia l’abuso e lo stupro di
bambini tra 0 e 2 anni, commessi solitamente da famigliari o da chi se ne
dovrebbe occupare. Su questo fronte i numeri sono rimasti sostanzialmente gli
stessi intorno ai 1500 link denunciati mentre si è registrato un balzo nella
fascia 8/12, con il passaggio da 2.954 a 6.395 link. Sempre per quella fascia
di età cresce la richiesta di foto: da 819.576 a 2.935.952, stesso discorso per
i video: da 533.928 a 603.455.
Proliferano poi i siti dove si
difende la pedofilia, esiste “una vera e propria lobby strutturata che fornisce
consigli su come adescare i bambini e indica siti online dove è possibile
trovare foto e video con contenuti pedopornografici”.
Dietro i numeri le storie
Una parte del report è anche
dedicata all’attività del Centro Ascolto di Meter che in 19 anni ha accolto
10.729 telefonate e offerto 1.999 consulenze presso la sede nazionale. Nel 2021
167 le richieste di aiuto. A questo si affianca un’opera di formazione in
scuole e università, di incontri e convegni, di sostegno alle diocesi, 15 solo
lo scorso anno, e ai sacerdoti: in 490 hanno seguito i corsi di Meter. L’invito
dell’associazione è di non dimenticare che dietro ogni richiesta di aiuto ci
sono storie, volti, bambini che vivono nella sofferenza: molti hanno trovato
risposte cercando aiuto, altri sono ancora in cammino.
Benedetta
Capelli – Città del Vaticano
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