LA VITA ETERNA E LA PERDIZIONE NEI MESSAGGI DI
MEDJUGORJE (IX PARTE)
È un po' strano che né gli scrittori né i predicatori mettano sufficientemente
in risalto la parte più importante e, direi anche, la più evidente del
messaggio di Medjugorje. In esso la Madonna parla con molta chiarezza ed
efficacia dei «novissimi», ossia delle ultime vicende della vita umana.
In realtà, qualunque cosa si dica o si scriva su questo
argomento, è diretto a ricordare queste verità. Ma le parole del messaggio
della Madonna sono molto più chiare e toccano i destini eterni dell'uomo con
molta più frequenza di quanto facciamo noi con le nostre prediche.
Anzi, la prima parola che la Madonna ha detto ai veggenti
aveva un palese carattere escatologico. Allo stesso modo è stata di carattere
escatologico la prima parola che i veggenti hanno rivolto alla Madonna e alla
quale lei ha risposto subito e volentieri.
Infatti, si è trattato della domanda pronunciata dalla
giovane Ivanka, sulla sorte di sua madre, deceduta alcune settimane prima. E la
Madonna ha risposto subito; le ha detto che sua mamma sta bene e che è felice
insieme a lei, in paradiso.
Poteva forse la Madonna dire agli uomini qualcosa di più
consolante e di più incoraggiante, di ciò che ha detto in quel momento? Ha
ricordato loro lo scopo fondamentale che domina tutta l'economia della
salvezza, che cioè suo Figlio, umiliato e coperto di sputi, appeso al legno
infamante della Croce, è risorto vittoriosamente il terzo giorno; così ci ha
dimostrato che il nostro ultimo destino non è la morte, anzi, proprio da questa
inizia la vera vita. Se non ci fosse stata la risurrezione di Cristo, la nostra
fede sarebbe vana, come afferma S. Paolo, ispirato dall'alto (1 Cor 15, 15-19).
Questa verità è stata apertamente confermata dalla
Madonna nella risposta data a Ivanka sulla sorte di sua madre. Eppure, questo è
stato solo l'inizio delle rivelazioni della Madonna riguardo a questa consolante
verità, che illumina e dà significato a tutta la nostra esistenza, dalla
nascita alla morte.
Perciò non mi sembra un caso se già il giorno dopo, ossia
nel terzo giorno delle apparizioni, la stessa Ivanka è stata ispirata a farsi
coraggio e a chiedere di nuovo alla Madonna quale era stata la sorte di sua
madre, e se essa le inviava qualche raccomandazione. Con semplicità e
volentieri la Madonna ha risposto: che la mamma le raccomandava di aver cura
della nonna, data la sua età avanzata. Quanta semplicità di fede, sia da parte
della Madonna che da parte di Ivanka!
Come si è visto, questo messaggio riappare in
continuazione. Ivanka, infatti, dopo una trentina di giorni, pur sapendo già
dove stava sua madre, chiede ancora qualcosa alla Madonna, credo proprio dietro
ispirazione: se cioè sua madre avesse bisogno di qualcosa, per esempio di messe
o preghiere.
E la Madonna, sottolineando una verità che talvolta
dimentichiamo, ha risposto alla ragazza che sua mamma stava bene e non aveva
bisogno di nulla.
In un'altra occasione ancora la Madonna ha spiegato a
Ivanka che era piuttosto lei che poteva pregare sua mamma, perché le ottenesse
coraggio e la proteggesse nel cammino verso di lei e verso la vita senza fine.
[Questo particolare non è narrato nelle pagine precedenti, ma l'Autore, in
questa conclusione, fa uso anche di fatti che conosce e che non ha riportato
sopra. N.d.R.].
E poi, per rafforzare la fede della ragazza, e anche la
nostra, nella vita ultraterrena, durante le apparizioni per ben tre volte le
fece vedere la mamma accanto a sé; per convincere bene la ragazza che si
trattava proprio di sua madre. e non di un fantasma, una volta permise perfino
alla madre di baciare la figlia.
Un'altra volta ancora permise a tutti i veggenti di
vedere e riconoscere la defunta, per confermare anche in loro la fede nelle
verità soprannaturali che ci attendono.
Certamente non conosciamo ancora tutto quello che la
Madonna ha spiegato riguardo alle verità eterne; molte cose sono ancora
nascoste a noi dal velo dei segreti; penso in particolare al lungo racconto che
la Madonna ha fatto della sua vita, e che a noi non è ancora concesso di
conoscere.
L'uomo è così fatto, che non gli è facile conformare la
sua vita presente e le realtà che lo circondano con le verità future. Accecato
dall'attrattiva dei beni terreni, l'uomo si attacca ad essi a tal punto che
spesso, con facilità e, oserei dire, anche stupidamente, perde di vista le
realtà che lo attendono nella vita futura.
È così che egli si trova molto spesso tra la speranza e
la disperazione; da questa cerca di uscire, ma purtroppo non di rado prende una
strada sbagliata, che non lo tiene lontano neppure dalla disperazione. Per
questo la Madonna, per desiderio e con l'aiuto di suo Figlio, non cessa di
ammonirci come una buona madre. Anzi, va oltre, mostrando chiaramente ai
veggenti - e attraverso loro a tutti noi - il paradiso e l'inferno. A tale
scopo si serve di immagini che l'occhio umano, e quindi lo spirito umano, è
capace di vedere ora. È altrettanto
chiara la spiegazione che dà la Madonna per indicare a chi toccherà una sorte e
a chi un'altra.
Così
la Madonna istruisce con chiarezza i suoi “bambini” perché approfondiscano la
loro fede. Infatti, per tre giorni, prima della Pasqua del 1982, ha parlato
dell'ultima Cena, della Passione e della Risurrezione di Gesù; soprattutto ha
insistito sulle ultime verità, ossia su che cosa attende ogni uomo al termine
del suo cammino verso Dio, e come ultimo evento dell'esistenza. Allo stesso
modo, a più riprese ha incoraggiato i suoi «bambini», mostrando loro suo Figlio
coperto di sputi e insanguinato; ma neppure ha omesso il messaggio consolante
che tutti quelli che crederanno in Gesù e gli saranno fedeli sino alla fine,
otterranno la gioia e il trionfo nella vita eterna.
Come
è già stato detto, da queste visioni la Madonna non ha escluso nessuno dei sei
veggenti. Ma a Mirjana ha dato particolari istruzioni ancora su
questo argomento; le ha rivelato alcune cose che né alla ragazza né a noi erano
sufficientemente note o chiare.
Così la Madonna le ha spiegato quello che a noi sembra un contrasto difficile
da sanare: vale a dire il contrasto tra la misericordia divina e l'eternità
dell'inferno. Le ha spiegato come l'eternità dell'inferno si basi sull'odio che
i dannati hanno verso Dio, per cui non desiderano neppure lasciare l'inferno.
Le ha detto cose interessanti anche sul purgatorio. La Madonna glielo ha
mostrato quasi suddiviso per gradi: coloro che stanno più in basso, non pregano
neppure per la propria liberazione; altri invece pregano e desiderano preghiere
per essere liberati al più presto da quello stato.
Un'altra verità molto
bella ci è
stata confermata al riguardo. A una precisa domanda di una delle veggenti, la
Madonna ha risposto che, a favore di noi che siamo sulla terra, possono pregare
non solo le anime del paradiso, ma anche quelle del purgatorio: sia le une che
le altre possono intercedere per noi, perché con più facilità e sicurezza
raggiungiamo la beatitudine eterna, dove saranno appagate le nostre più
profonde aspirazioni. Che splendida conferma della verità della «Comunione dei
Santi», per noi che la professiamo nel Credo!
Queste stesse verità sono
state spiegate dalla Madonna con altrettanta chiarezza e «al vivo», a Vicka e a
Jakisa [Jakov], quando improvvisamente
li ha sottratti alla terra e li ha portati con sé, per mostrare loro il
paradiso, il purgatorio e l'inferno. È
particolarmente interessante la descrizione del purgatorio, che spesso
noi in pratica perdiamo di vista. Si tratta di un buio orribile, anche
guardandolo con i semplici occhi umani. Come si sentiranno coloro che
aspettano, chissà da quanto tempo, di essere salvati da quel buio terribile!
In questa maniera, nelle sue rivelazioni a Medjugorje, si
manifesta costantemente il messaggio della Madonna riguardo ai «novissimi».
Esso non è rivolto solo ai veggenti, perché è stato loro raccomandato di
divulgarlo a tutti con forza, per indurci a riflettere spesso sulle realtà che
ci attendono.
La Madonna sa molto bene che Dio ha detto all'uomo, fin
dall'Antico Testamento: «Ricordati delle ultime realtà e non peccherai mai»
(Sir 7,36). A dire il vero, tutta la Rivelazione ci parla di questo, ma l'uomo
se ne dimentica facilmente.
L'uomo d'oggi è colpito proprio da questa malattia: la
dimenticanza delle verità soprannaturali. Perciò la Madre le ripete con
insistenza e con chiarezza ai suoi figli irrequieti e accecati. Il guaio
dell'uomo è proprio questo: non c'è nulla, né dentro né fuori di lui, che lo
porti a ricordarsi delle verità soprannaturali. È soprattutto lui che cerca di
dimenticarle, immergendosi esclusivamente nelle realtà presenti. Ci sono
inoltre tanti richiami terreni che lo ingannano, facendogli credere che
esistano molti beni che possono renderlo felice. Invece la verità è che
esistono solo due vite: quella attuale e quella futura.
L'uomo non ha altra scelta: prima vive su questa terra e
poi, lo voglia o no, viene il giorno in cui deve trasferirsi nell'aldilà. Lo
sappiamo; è un mistero che ci interessa e ci compenetra. Certamente la nostra
realizzazione definitiva, la nostra totale vicinanza al Signore stesso, è
anch'essa un mistero indicibile, al quale ci avviciniamo col trascorrere della
vita e di fronte a cui si trovano «coloro che muoiono nel nome del Signore» (Ap
14,13).
Si tratta del mistero
della beatitudine celeste. Perciò non dobbiamo affatto meravigliarci se non
lo percepiamo con i nostri sensi e se non ne abbiamo altro che un vago
presentimento. Per ora sappiamo dalla Rivelazione che questa beatitudine è
eterna, per cui comporta la temporalità dell'attuale vita umana: con la morte
termina la vita terrena e si entra nell'eternità.
La verità della «risurrezione della carne» non si basa
solo su un insegnamento, ma si fonda su un fatto storico, su un'esperienza,
quella della Risurrezione di Cristo. Perciò la «risurrezione della carne» è
una realtà già incominciata. Dato che la Madonna è apparsa a Medjugorje per
dare gloria a suo Figlio, come lei stessa ha affermato, non ha potuto fare a
meno di esortare anche noi a rendergli gloria. E lo ha fatto prima di tutto
ricordandoci i «novissimi»; e poi esortandoci a indirizzare la nostra esistenza
in modo tale da giungere alla gioia e alla pace, nella visione beatifica del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È questa la felicità che non ha più
fine.
Padre Janko Bubalo
(Da “Mille incontri con la Madonna”, Aspetto escatologico
delle apparizioni.)
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Padre Janko mentre intervista Vicka |
PRIMA PARTE: SOPRATTUTTO LA SALVEZZA ETERNA
SECONDA PARTE: A CHI TOCCA LA RESPONSABILITÀ DELLA SALVEZZAETERNA DELLE ANIME
TERZA PARTE: LA RESPONSABILITÀ DEGLI APOSTOL IDELLA REGINADELLA PACE
QUARTA PARTE: PARADISO, INFERNO E PURGATORIO
QUINTA PARTE: RISCHIO ESTREMO PER COLORO CHE NON...
SESTA PARTE: IN PARADISO SI ARDE SENZA BRUCIARSI, ALL’INFERNO SI ARDE BRUCIANDOSI
OTTAVA PARTE: L’ETERNITÀ VI ASPETTA
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