Il dolore
eleva ed è la preghiera più grande
MARIA
MAESTRA DEI SUOI APOSTOLI
“Figli miei, voi siete quelli che, con la preghiera, dovete abbandonarvi
totalmente a mio Figlio, affinché non siate più voi a vivere, ma mio Figlio
in voi; in modo che tutti quelli che non lo conoscono, lo vedano in voi e
desiderino conoscerlo.” (2 aprile
2018).
LA PREGHIERA (3)
Il 2 marzo 2014
la Madonna torna sul concetto di devozione che aveva spiegato più volte
precedentemente. Questo concetto è importante per approfondire la relazione che
la Madonna desidera ci sia tra i suoi Apostoli e il Padre:
“figli miei,
Apostoli del mio amore, pregate! Pregate con umile devozione, obbedienza e
totale fiducia nel Padre Celeste”.
Tra le
definizioni che si trovano nei dizionari, una sembra avvicinarsi al concetto di
devozione espresso nei messaggi che stiamo studiando, anche se lontanamente.
Nel vocabolario Treccani troviamo, tra i diversi significati, devozione non nel senso di un sentimento
religioso esteriore, alla stregua di qualcosa di posticcio, ma come “sottomissione totale a Dio, e quindi,
promissione e donazione che l’uomo fa di sé a Dio”[1].
Tuttavia, la
Madonna va ben oltre. La prima definizione che dà Maria nei messaggi a Mirjana
è straordinaria, poiché devozione coincide con Gesù.
“Cercate
la speranza e la consolazione nei posti sbagliati; invece, io vi offro la
sincera devozione che si nutre di amore, di sacrificio e di verità. Io vi do
mio Figlio.” (2 marzo
2009).
Lo stesso significato troviamo nel
messaggio del 18 marzo 2014:
“Pregate con me
per coloro che non mi accettano e non mi seguono, per coloro che, a causa della
durezza del loro cuore, non possono sentire la gioia dell’umiltà, della
devozione, della pace e dell’amore – la gioia di mio Figlio”.
L’indicazione
che viene da questi due messaggi, sia per l’Apostolo della Regina della Pace
che in genere per il cristiano, è che, nella preghiera autentica, non è più lui
che prega, ma Gesù prega in lui. È Cristo che in lui è umile, che è Pace, che
ama, che obbedisce, che ha fiducia, che offre il suo sacrificio, che si
manifesta come Verità. Ed è sempre lo Spirito del Figlio di Dio che compie
questo in noi: “E che voi siete figli lo
prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il
quale grida: «Abbà! Padre!»” (Gal 4,6). L’Apostolo deve solo permettere
allo Spirito di Gesù di entrare in dialogo col Padre.
“Cari figli, oggi
vi invito ad una umile, figli miei, umile devozione. I vostri cuori devono
essere giusti. Che le vostre croci siano per voi un mezzo nella lotta contro il
peccato odierno.” (2
ottobre 2010).
“Figli miei, voi
siete quelli che, con la preghiera, dovete abbandonarvi totalmente a mio
Figlio, affinché non siate più voi a vivere, ma mio Figlio in voi; in modo che
tutti quelli che non lo conoscono, lo vedano in voi e desiderino conoscerlo.” (2 aprile 2018).
Nello
stesso tempo l’Apostolo fa proprie la devozione, l’obbedienza e la totale
fiducia di Maria.
“Abbiate fiducia,
come anch’io ho avuto fiducia quando mi è stato detto che avrei portato la
benedizione della promessa. Che dal vostro cuore giunga sempre sulle vostre
labbra un “Sia fatta la tua volontà”. Perciò abbiate fiducia e pregate, perché
io possa intercedere per voi presso il Signore, affinché vi dia la Benedizione
Celeste e vi riempia di Spirito Santo.”
(2 marzo 2014).
La Madonna ha
voluto anche insegnare all’Apostolo quella che lei definisce «la preghiera in
Lui»:
“Mio Figlio vi
chiede l’amore e la preghiera in Lui. Amare e pregare in Lui vuol dire — come
Madre voglio insegnarvelo — pregare nel silenzio della propria anima, e non
soltanto recitare con le labbra. Lo è anche il più piccolo bel gesto compiuto
nel nome di mio Figlio; lo è la pazienza, la misericordia, l’accettazione del
dolore ed il sacrificio fatto per gli altri.” (2
settembre 2016).
Inoltre,
gli Apostoli devono pregare molto (2 aprile 2018)[2]; e fare tutto nel nome del
Signore (2 giugno 2014)[3].
Ma
qual è la preghiera più grande?
Sorprendente
quello che la Madonna ci ha voluto mostrare in un messaggio a proposito del
dolore. È stato all’interno di alcuni insegnamenti sulla sofferenza che la
Gospa ha messo in evidenza il mistero salvifico del dolore come preghiera:
“Il dolore eleva ed è la preghiera più
grande. Mio Figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori.” (2 aprile 2016).
(continua)
Franco Sofia
(Estratto
con aggiornamenti dal libro: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina
della Pace. Ultima chiamata, Ed. MIMEP, 2020, Capitolo Ottavo)
[1] Buti, in Vocabolario
Treccani, www.treccani.it
[2] “Apostoli del mio amore, dovete pregare molto e purificare i vostri
cuori, in modo che siate voi i primi a camminare sulla via di mio Figlio; in modo
che siate voi i giusti uniti dalla giustizia di mio Figlio”. (2 aprile
2018)
[3] “Ogni preghiera che viene dall’amore, vi unisce a mio Figlio e allo
Spirito Santo e lo Spirito Santo vi illumina e vi rende miei Apostoli, Apostoli
i quali, tutto ciò che faranno, lo faranno nel nome del Signore”. (2 giugno
2014
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