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sabato 7 maggio 2022

Pregare significa amare, dare, patire ed offrire

 

MARIA MAESTRA DEI SUOI APOSTOLI

 

“Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere Apostoli della preghiera e dell’amore.” (2 novembre 2016).

 


 

LA PREGHIERA (1)

 

Sulla preghiera, come sul digiuno, non ripeteremo qui quello che gli Apostoli della Regina della Pace dovrebbero già conoscere, essendo la loro chiamata basata su quella precedente, datata dall’inizio delle apparizioni. È più che evidente che l’invito a pregare, insieme al poema sull’amore, sia il primo in assoluto come importanza e come quantità nei messaggi a Mirjana. È questo, infatti, il cuore della missione dell’Apostolo.

“Cari figli, mentre i miei occhi vi guardano, la mia anima cerca anime con le quali vuole essere una cosa sola, anime che abbiano compreso l’importanza della preghiera per quei miei figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste. Vi chiamo perché ho bisogno di voi. Accettate la missione e non temete: vi renderò forti.” (2 settembre 2012).

“Aiutare me significa pregare per coloro che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio. Pregando per loro, voi mostrate a mio Figlio che lo amate e lo seguite.” (2 novembre 2014).

 

In questi messaggi si trovano intorno a 385 inviti a pregare (come sostantivo o verbo),  ma gli insegnamenti sulla preghiera sono molti di più (ad es.: su Adorazione, Eucaristia - Corpo, Sangue, Pane – Rosario, ecc.).  Si tratta il più delle volte di preghiera di intercessione, soprattutto per coloro che non conoscono l’Amore di Dio; e successivamente di preghiera per i pastori della Chiesa. Poche volte si trovano inviti a pregare per ricevere doni per sé stessi, come la fede o l’amore o guarigione.

Ma poi scopriamo che la Gospa arricchisce il significato di preghiera, aprendolo ad altri ambiti: quali la fede, la sofferenza, l’offerta di esse e di sé stessi.

 

Da prendere in seria considerazione il fatto che i messaggi sulla preghiera, a partire dal 2011 in particolare, cominciano gradualmente a non trovarsi più a sé stanti. Spesso la preghiera è unita al digiuno; a volte anche con penitenza, conversione. E ancora più spesso legata all’amore. Esattamente come nella cultura ebraica, in cui le varie componenti e facoltà della persona non sono staccate le une dalle altre. L’uomo biblico è unità di corpo e anima, e il suo centro unificante si trova nel cuore. Così si spiegano gli insegnamenti complessi di alcuni messaggi sulla preghiera, come in questo esempio[1]:

“Come Madre vi invito: amate mio Figlio al di sopra di tutto! Per amarlo con tutto il cuore, dovete conoscerlo. Lo conoscerete con la preghiera. Pregate col cuore e i sentimenti. Pregare vuol dire pensare al suo amore e al suo sacrificio. Pregare significa amare, dare, patire ed offrire. Invito voi, figli miei, ad essere Apostoli della preghiera e dell’amore.” (2 novembre 2016).

 

Pregare è “amare, dare, patire ed offrire”. Occorre pregare col cuore, coi sentimenti, persino con le opere, soprattutto opere di misericordia:

 “Pregatelo con sentimenti di bontà, di offerta e di misericordia. Pregate non soltanto a parole, ma con opere di misericordia.” (2 dicembre 2016)

 

Opere di misericordia, che, se ho capito bene, hanno a che fare con l’offerta di se stessi per coloro che non conoscono l’Amore di Dio. Nell’esempio del messaggio precedente la Madonna completa il suo pensiero invitando:

“Pregate con amore verso tutti gli uomini. Mio Figlio ha sublimato l’amore col sacrificio.” (2 dicembre 2016)

 

L’insegnamento sulla preghiera vuole condurre gli Apostoli a diventare essi stessi preghiera: oranti che nell’offerta di se stessi somigliano all’orante per eccellenza, a Gesù:

 "Cari figli, vi invito a pregare non chiedendo, ma offrendo sacrifici, sacrificandovi.” (2 maggio 2017)[2].

 

(continua)

 

Franco Sofia

 

(Estratto, con aggiornamenti, dal libro: Franco Sofia, Medjugorje. Apostoli della Regina della Pace. Ultima chiamata, Ed. Pime, 2020, Capitolo Ottavo)

 



[1] Altri esempi: “figli miei, Apostoli del mio amore, invocate il nome di mio Figlio con l’anima e con il cuore”. (2 dicembre 2016); “figli miei, pregate, pregate, pregate col cuore. Pregate con amore, pregate con le buone opere. Pregate perché tutti conoscano mio Figlio, che il mondo cambi, che il mondo si salvi. Vivete con amore le parole di mio Figlio. Non giudicate, ma amatevi gli uni gli altri, affinché il mio Cuore possa trionfare”. (2 marzo 2017)

[2] Il 2017 è l’anno in cui in modo costante la Madonna spiega questo aspetto della preghiera: “Cari figli, per volontà del Padre Celeste, come Madre di Colui che vi ama, sono qui con voi per aiutarvi a conoscerlo, a seguirlo. Mio Figlio vi ha lasciato le impronte dei suoi passi, perché vi fosse più facile seguirlo. Non temete, non siate insicuri. Io sono con voi! Non fatevi scoraggiare, perché sono necessari molta preghiera e sacrificio per quelli che non pregano, non amano e non conoscono mio Figlio. Aiutateli vedendo in loro dei vostri fratelli. Apostoli del mio amore, prestate ascolto alla mia voce in voi, sentite il mio materno amore. Perciò pregate: pregate operando, pregate donando. Pregate con amore, pregate con le opere e con i pensieri, nel nome di mio Figlio.” (2 agosto 2017).

 

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